nov
28
2013
cucina.eat – Interno
La strada è lunga, ma er deppiù l’ho fatto: so dov’arrivo e nun me pijo pena. Ciò er core in pace e l’anima serena der savio che s’ammaschera da matto.
Se me frulla un pensiero che me scoccia me fermo a beve e chiedo ajuto ar vino: poi me la canto e seguito er cammino cor destino in saccoccia. (Trilussa – La strada mia)
Può accadere che il burriccu errante tracci un primo bilancio della sua vita e del cammino intrapreso, ripercorrendo sentieri, ambienti, sensazioni, aromi, compagnie vecchie e nuove, per capire il prossimo passo, la prossima stazione. Aumenta la consapevolezza che ogni viaggio vada rivissuto da nuove prospettive, in modo da apparire sempre diverso, regalando così sempre nuove emozioni e curiosità. Tuttavia, conteso tra questi articolati pensieri, la meta designata è sempre la stessa, diversa di volta in volta per sfumature e sensazioni.
cucina.eat – Tartare di salmone
Cagliari, sabato 23 novembre, ore 12:55. Tra i parcheggi di una nota piazza del centro due somari contrattano un accomodamento in sicurezza per la fedele utilitaria con un ambulante del posto.
– Ettore: Sta arrivando un ingegnere carico di soldi, ci pensa lui!! –
Ma, approffittando della distrazione dei compagni, l’astuto ingegnere attento alle finanze riesce a dispensarsi da simili forme di mercato nero e a precedere il resto della comitiva alla soglia del teatro scelto per le celebrazioni del consueto rito della ciccionata settimanale.
– Ing. Marrocu: Già non vi manca niente!!.. –
cucina.eat – Petto d’Anatra
Cucina.eat è una sorta di laboratorio polivalente, capace di presentare percorsi enogastronomici sotto forma di wine bar/ristorante, ma anche capace di rendere fruibile i propri prodotti quasi come una rivendita alimentare; è anche aula per interessanti corsi di cucina e degustazioni particolari di piatti preparati da chef di celebri ristoranti sardi in abbinamento ai prodotti di rinomate cantine isolane e nazionali. Ambientazione molto raccolta ricavata in una unica sala di pianta rettangolare; arredamento da lounge bar, disposto attorno ad un bancone centrale, che abbraccia i due pilastri che reggono la struttura, con ripiano molto ampio, capace di ospitare una dozzina di persone nei lati sud, est ed ovest, con la continuità del perimetro interrotta da due vetrine con bicchieri e bottigle di vario genere. Le pareti nord ed ovest sono riempite con lineari scaffalature in cui trovano alloggio accessori per cucina e ricercati prodotti enogastronomici in vendita. Le restanti pareti sono dominate da due ampie vetrate che garantiscono una buona illuminazione diurna, in completamento a quella artificiale garantita da piccoli faretti sospesi concentrati nella zona centrale. lungo la parete sud trovano posto quattro piccoli tavoli di forma quadrata in vetro e metallo che possono ospitare non più di otto coperti senza soluzione di continuità.
cucina.eat – Jamon Sérrano
Ai burricchi verranno concessi metà dei posti a disposizione; lo spazio restante verrà assegnato ad una giovane e cordialissima famiglia che ha garantito una discreta convivenza spaziale con i voraci recensori e che salutiamo. L’offerta del locale è incentrata sulla “cantina del mese”, attorno a cui viene costruito un interessante percorso gastronomico, con modalità di fruizione tramite menu fisso o a la carte. Notevole l’offerta della cantina, in termini di assortimento e particolarmente attenta alle etichette extra-isolane, tanto apprezzate dal nostro sedicente sommelier, che non mancherà di proporre l’ennesima scelta sconsiderata in un mondo a cui non appartiene: DOCG Gattinara 2008 delle cantine Travaglini che, seppur ottimo, non sarà l’accompagnamento ideale del percorso gastronomico che si andava a intraprendere. La comitiva asinina decide per un menu misto di terra e mare, composto partendo dalla carta e dalle proposte del giorno.
cucina.eat – Carpaccio di carne
Le ormai consuete e pretestuose polemiche sull’organizzazione e sulla scelta delle destinazioni accompagna l’attesa per gli antipasti, mentre una distrazione dell’Ing. Marrocu, intrattenuto da taluni avventori del locale, fornisce a Jesus l’occasione per assaggiare il vino, oltre che l’esposizione al pubblico ludibrio per la poca naturalezza delle movenze; inalterato comunque il risultato di tale ritualità: – straordinario! –
– Ettore: Il tuo modo di miscelare sarebbe impeccabile… in un sistema non eliocentrico! –
Il servizio in sala, garantito da una giovane cameriera e da una delle titolari, si rivelerà cordiale e disponibile, con tempi della cucina non lestissimi, ma accettabili, considerando che gli avventori in sala non mancheranno per tutta la durata del pranzo.
cucina.eat – Culurgiones al sugo
Il primo spizzico di antipasti mette subito a tacere le tensioni iniziali. Arrivano al tavolo un ottimo carpaccio di petto d’anatra, servito con crema di mirtilli, un piatto di sontuoso Jamón serrano (prosciutto di montagna iberico), un gradevole carpaccio di manzo con capperi selargini, servito con mostarda biologica, e una meravigliosa tartare di salmone con pere, impreziosita dalle uova dello stesso pesce. Antipasti notevoli per scelta degli ingredienti, preparazione e presentazione dei piatti. Seguiranno, dopo una fisiologica attesa, i primi. Scelta obbligata, ma presentata in due varianti: culurgiones ogliastrini, serviti con burro e salvia per Ettore e Jesus, al sugo per l’ipotricotico burriccu. Primi piatti gradevoli per delicatezza e continuità di sapori. Visto l’eccessivo protrarsi dei tempi del pasto e l’assenza di proposte interessanti per un eventuale secondo, il Triumvirato dichiara l’interruzione del momento proteico e si prepara al momento glicemico.
cucina.eat – Culurgiones burro e salvia
Disponibili solo l’apple pie, approvata per Ettore e Jesus, e lemon pie, piccoli bocconcini a base di meringa e crema di limone, presi in consegna dall’Ing. Marrocu. Non banale la scelta dei passiti per l’accompagnamento, scelta affidata unicamente all’esperienza degli esigenti recensori, a causa di mancanza di adeguate proposte guidate da parte del personale in sala. In realtà le decisioni sono state messe in mano alla casualità e alla fortuna del principiante che ha consigliato Malvasia di Bosa per chi Vi scrive, Marsala vergine Soleras delle cantine Rallo (20 YO) per Jesus, Pedro Ximénez Tauromaquia per il nostro sommelier. Dessert e accompagnamento di ottima qualità. Il pranzo si è concluso con caffè per tutta la comitiva e una selezione di liquori basata esclusivamente sulla musicalità dei nomi: whiskey Tullamore Dew – single malt (10 YO) per l’ipertricotico burriccu, Rhum Rhum Liberation 2010 di Capovilla, accompagnato da acqua ghiacciata su richiesta, per i rimanenti commensali.
Lemon pie
cucina.eat – Apple pie
Al termine della degustazione dei liquori il personale ha gentilmente invitato i voraci recensori a lasciare il posto in sala agli allievi della imminente lezione di cucina settimanale: – bogausu a son’è gorru!! –
Costo dell’esperienza: 45,13€ cad. burriccu, forse un 10% eccessivo rispetto a quanto apprezzato, ma comunque in linea con il notevole assortimento e la ricercatezza delle etichette provate.
Di recente apertura Cucina.eat rappresenta una piacevole novità a Cagliari per gli amanti di proposte enogastronomiche sempre nuove, sia per pasti veloci, sia per i pochi che hanno la possibilità di spendere maggior tempo, sia per chi è curioso di apprendere i segreti della preparazione dei piatti da parte di chef rinomati. La notevole cantina e la cucina d’alta scuola sono comunque in grado di regalare piacevoli momenti alla clientela e intravediamo ulteriori margini di miglioramento, in particolare con una maggior iniziativa e sicurezza nel guidare gli avventori durante i precorsi. Tre somarelli meritatissimi.
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giu
15
2012
Taras – Acquario piranha
Il Burriccu, nobile espressione dell’impegno, della dedizione, della testardaggine nella quotidianità dell’uomo medio, impersonata nell’estate degli Europei da un gruppo di quindici sedicenti atleti, dalle spiccate rotondità, chiamati dal Presidente Jesus a onorare la propria essenza nell’evento sportivo (e mediatico) più importante dell’estate cagliaritana, sotto la direzione sportiva del buon Ettore e la conduzione tecnica della Presidentessa Christina Jones Corrias, e puntuali a rispondere con una sonora sconfitta all’esordio, ma anche espressione di indisciplina e insubordina-zione, fino al degenerare nello spettro del sabotaggio, ma Jesus vede e provvede e le sentenze arriveranno inesorabili.
Gamberi confit su crema di patate Bocconcini di tonno scottato
Il destino vuole che, dopo meno di una giornata dall’esordio della gloriosa squadra del Donkey Team, allo stesso modo una comitiva di quindici elementi variamente assortita tra burricchi triumviri, neo burricchi e frastimers, si ritrovino per celebrare insieme quello che si rivelerà presto il Diverland del buongustaio e del ciccione grazie ad uno straordinario interprete della cucina nostrana, diventato ormai celebre fra chi vuole scegliere semplicemente il meglio per i banchetti degli eventi da ricordare, Alessandro Taras.
L’esperienza che andremo a descrivere è macchiata da una violazione, purtroppo inevitabile del protocollo di anonimato che ha sempre distinto le nostre recensioni, e su cui basiamo la nostra credibilità. L’organizzazione sapeva della presenza del Triumvirato, ma confidiamo che la situazione non abbia alterato i parametri di qualità dell’offerta, qualità difficilmente raggiungibile, anche in maniera episodica, in assenza di una base di cultura e esperienza gastronomica di alto livello, come si evincerà nella narrazione delle circostanze.
Uova di quaglia fritte
Bocconcini di ostriche
Anguille caramellate
Presente per l’evento il Triumvirato, nella formazione titolare Jesus, Ettore, Ing. Marrocu, con tutta la panchina a disposizione composta da Franco, Orione, Piero e Fabrizio, ciascuno accompagnato dalla propria Signora, oltre alla emerita Presidentessa CJC, la donkey fan Mima e relativi consorti.
Primo punto di aggregazione presso i Sepolcri Paulesi per una più eco-sostenibile redistribuzione dei partecipanti fra le vetture. Al centro della scena si inserisce subito il più indisciplinato dei burricchi, in colpevole ritardo come da copione, ritardo decisamente non imputabile ad una attenta selezione dell’abbigliamento per la serata, più adatto questo ad una mezza maratona over 65 ma anche ad una grigliata di Pasquetta.
Taras – Cruditè di ostriche
Taras – Crema di porri
Cruditè di gamberi rossi
Taras – Carpacci, Tartara, Bocconi
Il trio ainìno premia la scelta della promozionale utilitaria giapponese del burriccu Orione, dai notevoli contenuti tecnologici, decisamente messi a dura sollecitazione dalle maldestre mani di Jesus e dell’Ing. Marrocu, che evidentemente pensavano di vincere qualcosa premendo tutti i tasti e manovrando tutte le leve a disposizione. Destinazione della serata la sala privata della società di catering Blue Eyes nella vicina Dolianova, presso la centrale via Roma. Segnaliamo subito un siparietto del sempre eccentrico Orione, per nulla disposto a cedere al sempre stimato Ing. Marrocu, in quella che durante la serata assumerà i connotati di una vera e propria sfida, la palma del più susunku della serata, che deve giocare non poco al ribasso con lo sportello bancomat adiacente la nostra destinazione per evitare di rimpinguare in maniera eccessiva le proprie liquidità da mettere a disposizione per la serata “ma i 5 euro non li dà??…“.
La sala è ospitata presso il retro di un moderno American Bar, che da tempo ormai ha il monopolio delle colazioni nel paese, i cui i clienti possono trovare comoda sistemazione su sgabelli rialzati o presso i tavolini della sala principale, nella quale spicca una zona rialzata in cui troneggia una splendida ricostruzione di un ecosistema fluviale tropicale ospitato dentro un capiente acquario in cui la scena è dominata da panciuti piranhas: quale meraviglia!
Taras – Cappuccino di patate con seppie al nero
Taras – Frittino misto
All’ingresso del bar veniamo condotti verso un piccolo cortile, riparato da un gazebo all’ombra del quale in breve tempo sarebbe stato servito un sfizioso apri cena. Il servizio è assicurato da un giovane cameriere e due cameriere e si rivelerà cortese e disponibile oltre che estremamente puntuale.
L’apricena, presentato in modalità self-service è composto di bocconcini di gambero confit su un letto di crema di patate, impreziositi con uova di lompo, straordinari bocconcini di tonno scottato con vinaigrette di peperoni, impreziositi con finocchietto e serviti su piccoli vassoi in legno dalle sembianze di gusci di cozza, che proprio per questo hanno ingannato diversi commensali. Seguivano poi degli inarrivabili spiedini di anguilla caramellata, eccellenti spiedini di ostriche scottate e fritte in pastella, per finire in meravigliosi bocconcini di uova di quaglia fritte: chapeau! Gli stuzzichini sono stati innaffiati con dell’ottimo prosecco Karalis Chardonnay Brut delle Cantine di Dolianova.
Taras – Paccheri cozze cappone
Concluso con soddisfazione il non banale aperitivo ci spostiamo nella sala privata adibita a banchetti di prova delle offerte di catering e, occasionalmente, proprio come nel caso della serata che ci vede protagonisti, a cene private. Si tratta di un ambiente sobrio ed elegante, adiacente alla cucina, non molto illuminato, al centro del quale stona decisamente la presenza di un seppur efficiente monta carichi per le pietanze fredde. Vi è posto per poco più di venti coperti e veniamo fatti accomodare in un’unica tavolata sviluppata in lunghezza e per questo un tantino dispersiva. Gli arredi sono essenziali, le pareti spoglie, le tovaglie semplici in stoffa chiara. La non indimenticabile ricercatezza nell’ambientazione deriva essenzialmente dal fatto che la sala non è aperta al pubblico e assumiamo per questo che sia un aspetto non valutabile per l’esperienza.
Appena accomodati l’eccentricità dell’Ing. Marrocu lo porta ad ostentare con i commensali il prossimo viaggio nella terra di Bisanzio, programma questo che avrebbe sottinteso l’auto-esclusione del burriccu in questione dal proprio apporto alla causa del Donkey Team, senza le dovute comunicazioni alle figure di riferimento della squadra. Salomonico il verdetto del buon Jesus alla conoscenza degli eventi: Comunicazione ufficiale. L’ingegner marrocu è fuori dalla squadra. Esonero e sostituzione per disonore.
Raviolo cappone e ricotta
Risotto agli agrumi cappone gamberi
Il nettare scelto dallo chef per accompagnare la cena è l’eccellente e più volte citato Iselis delle cantine Argiolas, le cui scorte sono state messe in imbarazzo dall’apprezzamento diffuso nella tavolata.
La cena inizia con una carrellata di cruditè: ostriche, gamberi accompagnati da una sfiziosa crema di porri, ottimo carpaccio di polpo con sale nero e delizioso carpaccio di pesce castagna.
Seguiva poi uno spettacolo con una particolare tartara di pesce castagna su burrata con vinaigrette di peperoni, cardi e nero di seppia, un incredibile cappuccino di patate e con seppie al nero, un forse eccessivamente piccante, ma altrettanto altisonante, flan di pecorino con bocconi in salsa rossa, per concludere in bellezza con un frittino di gamberi, cappone, calamari.
Taras – Cartoccio di mare
Non meno strepitosi i primi piatti: ottimo risotto agli agrumi con cappone e code di gamberi, impreziosito da foglie di finocchietto, per alcuni un tantino carente di cottura (non per chi Vi scrive che ha lasciato solo le ceramiche), un eccessivamente corposo raviolo ripieno di ricotta e cappone in bagno d’olio extra vergine di oliva, e gustosissimi paccheri con cozze e cappone.
Si inizia a manifestare per alcuni commensali una sensazione di imminente saturazione, che tuttavia non fa desistere l’ispirato chef a proporre l’unico secondo piatto: cartoccio di mare con cozze, arselle, gamberi, cappone: ottimo.
Spumosa di mascarpone
Rum 23 Years Old
Quando ormai la comitiva non sembra più in grado di dare ulteriori soddisfazioni alla cucina, il buon Alessandro Taras confeziona il capolavoro: meravigliosa spumosa di mascarpone con guscio di cioccolato fondente, con crumble (leggi biscotto streccau) di pastafrolla, su composta di fragole, timo e limone, accompagnato da dell’ottimo nasco Angialis di Argiolas.
La cena si conclude felicemente con dell’ottimo rum Ron Zacapa invecchiato ventitre anni, accompagnato da sfiziosi tartufini di cioccolato e, per gli amanti, da sigaro cubano romeo y giulieta.
Superfluo riportare che i primi utenti del sigaro for free sono stati i burricchi Marrocu e Orione. Nessuno dei lettori si stupirà nell’apprendere che agli stessi elementi a fine serata era imputabile l’ammanco delle quote partecipative, ammanco alla fine risarcito dopo continue sollecitazioni. Casualità…
Il costo dell’esperienza è stato di 50€ cad. Burriccu, da considerarsi un tantino inferiore rispetto alla qualità dei piatti assaporati, sebbene si fossero presi accordi in precedenza.
Nonostante qualche sbavatura di lieve entità sugli antipasti caldi, ci siamo trovati al cospetto di una delle espressioni più elevate della ristorazione isolana. Niente è lasciato al caso: scelta degli ingredienti migliori, creatività e presentazione, uniti ad uno staff di camerieri di eccellente professionalità e disponibilita.
La collocazione di questi elementi in una location adeguata rende sicuramente perfetto per i partecipanti un evento da non dimenticare. D’altra parte proprio su quest’ultimo aspetto non siamo in grado di dare un giudizio. Ricordiamo inoltre che si può organizzare una serata come quella descritta solo dopo aver preso accordi con l’organizzazione, aspetto che priva la valutazione della parte di occasionalità, valutazione che colloca comunque Alessandro Taras nella nostra Champions League con quattro meritati somarelli e menzione speciale per la creatività delle ricette e l’eccellenza nel servizio.
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Cena del 10 luglio 2013.
Riportiamo i dettagli fotografici di una esperienza successiva, altrettanto entusiasmante, avvenuta a circa un anno di distanza dalla prima, a cui hanno portecipato, tra gli altri, oltre ai Triumviri Ettore e Ing. Marrocu (Jesus assente per motivi di lavoro), i burricchi Sollai, Orione, Varioli, Raffaele, Avv. Pisano e l’Ing. Loi, in qualità di ospiti, oltre al burriccu chef in cucina, che ha riservato ai compagni di ciccionate l’onere dell’impiattamento delle prelibatezze della serata.
Ostrica in gel di prosecco clubber
Gamberi crudi con pesche nettarine
Flan di piselli con ragù di seppie
Sarde marinate con panzanella
Filetto di manzo non cucinato
Filetto di palamita con casu axedu e cipolla croccante
Raviolio di polpo, gamberi, cernia
Dentice zuppetta di patate
Lamb burger e panino all’anguilla caramellata
Pancetta in agrodolce indivia
Mousse di cioccolato gelato
Spumante demi-sec Scaleri del Parteolla
Vini: bianco IGT “Iselis” 2012 della cantina Argiolas, Serdiana; rosso DOC “Rocca Rubia” della cantina di Santadi.
Aperitivo: Ostriche in gel di prosecco su clubber di verdure a base di gin tonic.
Antipasti: Gamberi crudi con pesche nettarine; flan di piselli con ragù di seppie; sarde marinate ripiene di panzanella con basilico viola e cipolla rossa; filetto di manzo panato, non cucinato, con salsa d’uovo al curry; filetto di palamita con casu axedu e cipolla croccante.
Primo piatto: Raviolio, raviolone in bagno d’olio ripieno di gamberi, cernia, polpo, servito con salsa al pomodoro.
Secondi piatti: Lamb burger (con carne d’agnello) e panino con anguilla caramellata e pomodoro; filetto di dentice con patè di olive nere su zuppetta di patate; pancetta cotta a bassa temperatura con salsa agrodolce e indivia.
Dessert: Mousse di cioccolato bianco su crumble di biscotto e frutti rossi, servito con gelato al melone.
Liquori: Rum Diplomatico Reserva Exclusiva; spumante demi-sec Scaleri (Malvasia del Parteolla).
Ancora una volta il grande Chef ha saputo stupirci mettendo in pratica in maniera magistrale accostamenti di sapori che, sebbene per alcuni casi possano sembrare bizzarri, ci hanno regalato un continuo crescendo di emozioni: complimenti!
VALUTAZIONE “Da Taras – Blue eyes Catering”: Quattro Burricchi con menzione speciale. |
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Catering Da Taras |
Indirizzo: Via Roma 37, Dolianova Telefono: 3385321950 [mostra in google maps]
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8 commenti | tags: alessandro taras, angialis, anguille caramellate, argiolas, arselle, bocconcini, bocconi di mare, burrata, calamari, cantine argiolas, cappone, cappuccino, cappuccino di patate, cardi, carpaccio, carpaccio di polpo, cartoccio di mare, catering, christina jones, cioccolato, commenti, cozze, crema di patate, crema di porri, cruditè, crumble, cucina creativa, cucina sarda, da taras, dolianova, fabrizio varioli, finocchietto, flan di pecorino, foglia di belga, fragole, frastimers, fritto misto, gamberi, gamberi confit, gamberi crudi, giudizio, gran riserva, indirizzo, is elis, iselis, Karalis Chardonnay, limone, lompo, mappa, mascarpone, mima muller, murici, nasco, nero di seppia, olio d’oliva, opinioni, orione, ostriche, paccheri, pasta frolla, pastella, peperoni, pesce castagna, piranha, pisanu, prosecco, raviolo, recensioni, ricotta, risotto, ristorante, romeo y giulieta, Ron Zacapa solera, rum, sale nero, salmone, salsa piccante, sardegna, seppie al nero, sigaro cubano, sollai, sorbetto di seppia, spiedino, sprite, spumante, spumosa, tartine, tartufini, telefono, timo, tonno, uova di lompo, uova di quaglia, uova di salmone, Valutazione, vermentino, vinaigrette, vino bianco
ott
3
2011
Su Passu – Interno
Veloce incede sulla strada; si ferma e accelera, osserva e ricupera. Curioso e indifferente, stralunato e attento. Il Passo… di Jesus.
Con sicurezza affonda. Irridente e impavido, l’avanti con bramosia attende, e mai si traversa a rimirar se stesso. Il Passo… del Raschione Ettore.
Incosciente ardisce. Solenne e altero, teatrale e indefesso. Il suo ego atteggia, di sè gioisce, del vicin s’indigna. Il Passo… dell’Ing.Marrocu.
Su Passu, il passo, il valico… Convergenza dello spazio infinito nella stretta puntualità del tempo, simbolo e democratica espressione del comune ineluttabile destino.
Su Passu – Ricotta uova di salmone fragole
Interminata, interminabile Estate («ma candu accabbada!?»). Sabato notte; Jesus e il raschione Ettore soggiungono puntuali nella centralissima Via Pessina, in Cagliari, e stoicamente incontrano il di loro ineluttabile destino, che li attendeva celato all’ombra della notte. Destino alimentare, è ovvio..
Considerato il tepore di un clima caparbiamente aggrappato alle ultime tremanti illusioni della morta stagione, i due burricchi storici possono sfoggiare il meglio del loro guardaroba estivo. Completo ultra-firmato e costosissimo luxury Philip Watch al polso di Ettore, consueta tenuta simil-pedduzzone, con bermuda, maglietta, cappellino e ultimo schizofrenico tatuaggio, ostentatamente in bella mostra, per Jesus.
Su Passu – Carpaccio di pesce spada ananas
L’Ing.Marrocu, terzo triumviro ufficiale affianca in ultimo l’autovettura del Raschione, che nella circostanza, molto spontaneamente, s’era proposto come vettore di Jesus:
«ma dove m… si trova il locale???»
«giusto di fronte a lei, ingegnere!»
Ore ventuno circa. Sotto un’appariscente insegna in stile motor-cowntry – per certi versi incomprensibilmente disallineata rispetto al tema generale – i tre affamati Triumviri, per l’occasione in formazione tipo, varcano finalmente la soglia del ristorante “Su Passu“.
Su Passu – Involtini d'alga gamberi allo zenzero
Gli spazi del locale sono topologicamente distribuiti su di un’unica e non molto estesa sala, che dal suggestivo ingresso sulla Via Pessina si estende linearmente ed elegantemente fino ad un aggraziato bancone alloggiato sul lato opposto.
Semplici e familiari, appaiono la decina di tavoli all’interno, mentre in stile pregevolmente moderno è il soffitto del ristorante, adornato con tre appariscenti rosoni stilizzati e in tinta laccato-bianca, sorretto da archi a volta e valorizzato da numerosi punti luce.
Tutt’attorno le pareti sono tinteggiate con tonalità dell’arancio e del giallo paglierino, sapientemente decorate con mensole, suppellettili ed inserti in pietra. Arricchiscono l’ambiente alcuni raffinati specchi in ferro battuto e graziose lavagne rettangolari, sulle quali vengono riportati i vari menu del giorno. Complessivamente lo stile è piuttosto ordinario nell’idea generale, ma molto curato nei dettagli, tanto da presentarsi con “passo” gradevolmente signorile.
Su Passu – Fregola alle aragostelle
Il servizio in sala è garantito da un gentilissimo ed attento gestore/cameriere – che visibilmente trasmette la passione e l’entusiasmo per il proprio lavoro – ed una più discreta e riservata cameriera – probabilmente oriunda -, dal conturbante fascino esotico («what an apricot!»).
Il menu del ristorante Su Passu, con particolare riferimento ai piatti di mare, è giornalmente variabile, in funzione dei prodotti freschi disponibili, approvvigionati la mattina stessa.
Dopo una breve simpatica schermaglia con il cameriere, ci lasciamo convincere nel farci trasportare dalla corrente emozionale e creativa dello/a chef.
Su Passu – Gamberi al cioccolato bianco
Il vino scelto per la serata è un Vermentino di Gallura DOCG Canayli della “Cantina Gallura” di Tempio Pausania (ringraziamo Igor Usai per la segnalazione, ndr.). «Straordinario», come giudicato al culmine del consueto rituale dell’assaggio, prodotto dalla enfatica gestualità dell’Ing.Marrocu.
Anticipiamo da subito che, riguardo il compendio statistico dei piatti proposti dalla cucina del ristorante, non possiamo non rilevare un livello medio di poco inferiore al “superbo”, in termini di qualità delle materie prime, presentazione delle pietanze, originalità e tecnica di preparazione. Tale livello si è invero mantenuto, con varianza pressoché nulla, durante tutto l’incedere della cena.
Su Passu – Bis di semifreddi
Gli antipasti si articolavano quindi in un – non meglio definibile – baroccheggiante tris di mare, composto da:
ricotta densa con uova di salmone, bottarga, fragole e condimento d’alga marina, carpaccio di pesce spada su letto di lattuga, ananas, fiori di zucca e spruzzata di uova di sgombro, gamberi allo zenzero con base di foglie di banano, filetto e uova di sgombro, involtino di alga di Ross(?) con formaggio dolce, salmone e avocado. Gloriosi!
Il primo piatto, comune per tutti e tre gli equidi commensali, non era da meno: Sontuosa fregola artigianale con aragostelle, spruzzata di bottarga e tri-puntuale decoro al nero di seppia.
Su Passu – Fantasia di cioccolato
A dir poco “spirituale”, infine, il secondo piatto, che riusciva a far sollevare verso il cielo, in segno di pio ringraziamento, gli occhi – e le orecchie – dei pur navigati burricchi. Gamberi al cioccolato bianco su letto di arancia, guarnito con avocado, piccolo cachi e uova di sgombro: «Babbo ti ringrazio»!
Di ottima fattura, anche se forse un gradino al di sotto rispetto il livello delle pietanze fino allora servite, i dessert conclusivi: bis di semifreddi al bacio perugina e alla frutta per il Raschione Ettore, fantasie – rispettivamente – di cioccolato e alla crema per Jesus e l’Ing. Marrocu.
Su Passu – Canayli
Il pasto poteva dunque concludersi con l’assaggio di due eccellenti e corposi liquori siciliani alla liquirizia, per il Raschione e l’Ing. Marrocu, e di un moscato – forse a dire il vero servito un po’ troppo freddo, unica piccola ombra della serata – più caffè per Jesus.
Costo complessivo della cena 33€ cadauno, assolutamente ridicoli se paragonati alla qualità di cucina, servizio e gradevolezza ambientale – alla quale dobbiamo finanche ascrivere la piacevolezza dei frequentatori di sesso femminile del locale – subito arrotondati con venti euro di mancia.
Consideriamo quindi l’esperienza de “Su Passu”, a parte taluni trascurabilissimi dettagli, assolutamente di altissimo livello, tanto da poter ascendere ai primi posti della mistica classifica asinina. Un ristorante dove l’attenzione per il cliente e l’amore per la cucina sono scontate prerogative di base.
Unico suggerimento che possiamo dare, dotare la sala di un opportuno strumento di riproduzione acustica, come amabile supporto alla pur molto curata ambientazione.
Nota: dobbiamo nostro malgrado registrare, la chiusura di questo locale.
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