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28
2012
Il Rubino – Interno
Rosso di fiamme infuocati, gli occhi della feroce collera, della severa e impietosa giustizia, dell’empio traghettatore dell’anime dannate, oltre le porte dell’altrui Inferno.
Rosso d’amore spezzato, le vane e disattese lacrime color del sangue, fonte e perenne alimento per il torrente della umana disperazione.
Rosso di bagliore divino, dell’oscuro vibrare dell’esistenza, dell’alternato fuggire di alba e crepuscolo, misteriosi, fragili confini, custodi della celeste armonia del vivere.
Rosso come il rubino, perché rossa è la proibita passione, e in esso possiamo scorgere e assaporare i riflessi del nostro peccato.
Il Rubino – Dr.Pireddu Burriccu Pg
Il Rubino – Acquario astici e granseola
Rossa color rubino, è la serata che attendeva, quest’ultimo Venerdì del mese, i tre benemeriti Triumviri, nel consueto e mai disatteso appuntamento con la vostra e la loro passione.
Rosso Valentino, è il colore del primo ospite a supporto della asinina conventicola. Trattasi dell’ex Triumviro ufficiale Burriccu Pg, ormai solo episodicamente protagonista degli eventi di questo blog, compatibilmente con la malcelata insofferenza alla spesa, con le rigidità delle sue servitù familiari, e subordinatamente a eventuali congiunture sfavorevoli, in relazione alla incontrollata proliferazione dei suoi tessuti adiposi.
Il Rubino – Antipasti di mare freddi
D’impronta rosso canadian flag, invero, la presenza del secondo e graditissimo ospite: Dottor Pireddu, ex giudice unico e supremo, nelle passate vicende del Donkey Challenge (i nostri più affezionati lettori forse le ricorderanno) , abile programmatore Ruby, nonché capoterrese d’adozione.
Incontro fissato, per i cinque commensali, alle ore 20.30 in fronte al ristorante “Il Rubino”, sito nella Via Bari, in quel di Capoterra. Con la dispensa del Dottor Pireddu, un pre-rendez-vous era stato stabilito nei parcheggi dell’OVS di Viale La Plaia in Cagliari. Jesus e il Raschione Ettore, arrivavano congiuntamente verso le 20.10, individuando le dozzinali autovetture del Burriccu Pg e dell’Ingegner Marrocu, senza però scorgere i rispettivi proprietari. Poco più tardi si manifestava la figura di un disattento e disorientato ingegnere che, dopo aver rischiato di venir trascinato via da un evasore fiscale, dotato di SUV d’ordinanza, elargiva la prima impagabile insensatezza della serata: «avete per caso visto la mia macchina?»
Il Rubino – antipasti e fritture
Pochi secondi più tardi, si avvicinava con aria circospetta il burriccone Pg il quale, resosi conto che i Triumviri intendevano precettare la sua Citroen come occasionale mezzo di trasporto, sbiancava in volto e trasaliva, avendo maldestramente scordato il sedile lato passeggero visibilmente reclinato. L’ingegner Marrocu, dissimulando un non del tutto convincente stupore – il suo disorientamento iniziale è in questo senso sospetto – dichiarava: «tenete le mani in alto, io non ho intenzione di mettere in contatto la mia epidermide con alcun tessuto di questo autoveicolo!». Jesus, saggiamente, seguiva il consiglio.
Il Rubino – Tagliolini al nero di seppia
Il Ristorante “Il Rubino”, è al suo interno organizzato su di un’unica sala rettangolare, nei cui spazi vengono distribuiti una decina di tavoli in legno per un totale di quaranta coperti. L’ambiente è di diritto dominato da tonalità cromatiche vermiglie, che impreziosiscono pareti, soffitto e copritovaglia, mentre per i drappeggi alle finestre si è optato per un poco efficace color crema chiaro, tanto da compromettere parzialmente il ricercato proponimento di elegante raffinatezza. Discutibili, in questo senso, il colore troppo sbiadito dei decori in pietra e la presenza di un imponente frigo-bar, non abilmente celato da piante ornamentali. Gradevolmente d’effetto, è invece il grande acquario in fondo alla sala, da cui vengono attinti il pescato e vari crostacei, quali astici, aragoste e granseole (granchioni).
Il Rubino – Tagliatelle al granchione
Il servizio in sala affidato ad una graziosa e compostissima cameriera (Giorgia?), nonché al titolare tuttofare Graziano, persona dalla piacevole e strabordante empatia, che con frenetica attenzione dimostrava e manifestava tutta la passione per il proprio lavoro, finanche esprimendo il suo disagio per non poter riproporre con piena soddisfazione le esperienze maturate e il suo mirabile curriculum (che comprende finanche un’esperienza a Castel Gandolfo, nelle cucine pontificie) in terra sarda.
Diciamo subito che il servizio, così come la gradevolezza ambientale, sono stati condizionati dalla presenza di una comitiva di non più giovanissimi avventori indigeni, trasudanti esuberanza e desiderio di esprimere, con canti e schiamazzi, il loro raggiunto o occasionale benessere. Il conseguente limitato fastidio, per il non riuscire ad apprezzare l’impianto di riproduzione acustica e le parole del vicino di tavolo, veniva pienamente rifuso dalla possibilità di assistere alle prorompenti esibizioni di improvvisati freestyler, che ci hanno regalato inarrivabili vette di poesia:
«Dal monte alla campagna, tanti auguri a conch’e bagna!», «Io tifo Milan, lui Inter, lui Foggia, tanti auguri alla bella Giorgia!»; e ancora: «Se ce l’avessi come un toro, farei felice a Teodoro!!!».
Il Rubino – Profiterol
Senza alcun menu alla carta disponibile, e con poche libertà concesse ai piatti di terra, le pietanze sono improvvisate in funzione delle richieste del cliente e dei prodotti di giornata presenti in cucina o nell’acquario di sala.
Ordinato il nostro vino – un ottimo Nuragus DOC Pedraia, della Cantina di Santadi -, ci veniva proposta una serie interminabile (come interminabile è il numero 8!) di otto antipasti, ottimi in termini di genuinità, originalità e preparazione: tonno fresco con olive e peperoni su letto di foglie d’alloro, fettine di rotolo composto con pane carasau in brodo di pesce, rucola, pomodoro, bottarga, guarnite con olive nere e mozzarelline di bufala, sublime carpaccio di polpo marinato, con aceto balsamico e spruzzata di bottarga, tortino di verdure con purea di zucchine, spuma di orata e pomodori.
Il Rubino – Semifreddo alla vaniglia
Nuovamente, gli antipasti potevano proseguire con: assaggi di polenta arrosto con condimento di krombholziella corsica (se volete, boleto del cisto o cardolin’e murdegu), spettacolari orziadas (anemoni di mare) fritte, su letto di radicchio, gamberi arrosto con cardolinus, splendida composizione di calamari fritti con rucola e radicchio.
Unico appunto che si può muovere alla cucina, è la forse eccessiva – anche se non fastidiosa – salatura delle fritture.
A questo punto la cena andava articolandosi con la scelta di due abbondanti primi piatti di pasta, il primo dei quali proposto dal Signor Graziano, il secondo richiesto espressamente da Jesus in conseguenza del granchione individuato a bivaccare nell’acquario e abilmente (con un certo grado di rischio) “tratto in salvo” dal proprietario: eccellenti tagliolini al nero di seppia con scorze d’arancia grattugiata, pomodorini e spolverata di bottarga, sontuose (anche se meno gradevoli dei tagliolini) tagliatelle alla granseola, servita su letto di carasau con condimento di prezzemolo.
Il Rubino – Tiramisu
Eccellentemente preparati ed esteticamente goduriosi i dessert: profiterol con crema al cioccolato, vaniglia, decoro d’amarena e cacao in polvere per il Raschione Ettore, tiramisù per il Dottor Pireddu, semifreddo alla vaniglia per i restanti commersali.
I dessert erano impreziositi da una scenografica polvere color zaffiro che faceva dal contraltare alle tonalità cremisi di tutto l’ambiente, e sono stati accompagnati da un ottimo vino passito di Pantelleria, a tradire le origine mezzo sicule del Sig.Graziano.
La cena si concludeva quindi con dei caffè, un liquore alla liquirizia per Ettore e una grappa barricata per Jesus.
Costo complessivo, 39€ cadauno, sensibilmente inferiori rispetto alla qualità della cucina e del servizio proposti.
La genuinità, l’originalità e la preparazione dei piatti presentati da “Il Rubino” ne fanno di certo un ristorante di altissimo valore, da inserire di diritto nella top twenty della nostra personale classifica. Gli unici difetti registrati, come la particolare lentezza nell’incedere della cena, sono legati alla contingenza della serata e alla condizione ambientale non pienamente valorizzante. Tre burricchi con menzione speciale.
VALUTAZIONE “Il Rubino”: Tre Burricchi con menzione speciale. |
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Ristorante Il Rubino |
Indirizzo: Via Bari 6, Capoterra
Telefono: 3487395596 [mostra in google maps]
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4 commenti | tags: aceto balsamico, acquario, amarena, anemoni di mare, antipasti di mare, arance, arancia grattuggiata, astici, basilico, boleto del cisto, bottarga, bovaline, brodo di pesce, cacao in polvere, caffè, calamari fritti, cantine di santadi, capoterra, cardolin’e murdegu, carpaccio di polpo marinato, colline del sulcis, commenti, con purea di zucchine, crema al cioccolato, cucina sarda, dessert, DOC, dolci, foglie d’alloro, frittura, gamberi arrosto, granchione, granseola, grappa barricata, il rubino, indirizzo, krombholziella corsica, liquirizia, liquore, mappa, mozzarelline di bufala, nuragus di cagliari, olive nere, opinioni, orziadas fritte, pantelleria, pasta, pedraia, peperoni, polenta arrosto, pomodori, pomodorini, pomodoro, prezzemolo, prezzo, primi piatti, profiterol, qualità, radicchio, recensione, ricetta, ripieno, ristorante, rotolo di pane carasau, rucola, sardegna, semifreddo alla vaniglia, spuma di orata, sugo, tagliatelle al granchione, tagliolini al nero di seppia, telefono, tiramisu, tonno, tortino di verdure, uova, Valutazione, vaniglia, vino passito
giu
12
2011
Gusto Bio – Interno
Possiamo essere ben certi, che già nel legger il nome del Ristorante quest’oggi recensito
– il quale monoliticamente accomoda ed esplicita natura e filosofia del medesimo – qualcuno di voi possa esser tentato e indotto nello storcere il naso; non tanto perché non sia anzi diffusamente apprezzato e ricercato l’universo che ruota intorno al concetto di biologico, ed in particolar modo il mangiar bene e l’alta ristorazione, ma piuttosto invece – se bene avete avuto modo di conoscerlo – per un radicale istinto di disinteresse, ed anzi avversione, da parte del vostro amato Jesus, per tutto ciò che è βιος (Vita), in luogo del più per lui congeniale – freudianamente parlando – istinto di θάνατος (Thanatos), globalizzato e sublimato nell’amore (έρως) per la modernità asfissiante, la cementificazione selvaggia, ed il nucleare di primissima generazione.
Gusto Bio – Carpaccio di manzo
Se però ragioniamo per un minuto sul solenne istituzionale ruolo che il vostro navigato capo Triumviro ha fieramente sostenuto in tanti mesi di “estenuanti” peregrinazioni alimentari, con assoluto rigore morale, scevra obiettività ed onestà intellettuale, non vi sarà mentalmente difficile immaginare l’affiatato gruppo di Triumviri ufficiali – Jesus, Raschione Ettore, Ing. Marrocu – trovarsi e ritrovarsi, con maniacale puntualità, alle ore 20.58 di Sabato sera, in quel di Cagliari, Vico I Barone Rossi, in fronte all’ingresso di Gusto Bio.
Indichiamo preliminarmente che la struttura del locale integra in sè sia il ristorante sia un supermercato di prodotti biologici, ed è interamente gestito da S’Atra Sardigna , coperativa agricola di produzione biologiche.
Gusto Bio – Ricotta di pecora fave pistacchio
Tale peculiarità si trasduce, oltre che per la indubbia qualità e genuinità degli ingredienti elaborati dalla cucina, in una serie di ricercati particolari quali: pasta artigianale, pane cotto nel forno a legna e lievitato con “pasta madre”, acqua di rete filtrata e de-batterizzata, servita in familiari bottiglie di vetro, vino della casa proveniente da vitigni prevalentemente biologici, caffè equo solidale. Tutte queste indicazioni, oltre ché venire fornite dal personale durante il pranzo o la cena, sono ben riportate e pubblicizzate mediante una serie di discreti opuscoli informativi, che accompagnano ciascuno coperto, e comunque possono essere recuperate in rete, direttamente sul sito del ristorante.
Gusto Bio – Tortino di verdure
Altra particolarità non comune, la possibilità di giudicare democraticamente il trattamento ricevuto, mediante una scheda valutativa da compilarsi in forma anonima.
Varcato l’ingresso del ristorante ci si ritrova in un ambiente che definirei luminescente e moderno. Il colore bianco, simbolo di purezza e integrità, domina su pareti e arredi, interrotto da elementi decorativi che rimandano all’azzurro del cielo e del mare (il parquet), ed al bruno colore della
Madre Terra.
Superato uno stretto corridoio, si percorrono i gradini di una elegante scalinata, che conduce ad un ampio soppalco da cui si domina il sottostante supermercato biologico, intelligentemente ed esteticamente integrato al contesto del ristorante, grazie al sapiente uso della illuminazione.
Eccellente ed adeguata, una volta tanto, la qualità dell’audio diffuso in sottofondo da una serie di funzionali altoparlanti neri.
Gusto Bio – Riso rosso selvatico
Ci accomodiamo ad un ampio tavolo squadrato, su delle graziosamente comode sedie, color bianco latte.
I camerieri sono molto gentili, attenti, discreti ed in numero più che adeguato rispetto ai non tantissimi avventori presenti in sala; non usano il tradizionale taccuino per gli appunti ma un ben poco
eco-compatibile Apple iPad, cosa che rincuora e lusinga la componente più prettamente consumistica del vostro amato, e ben lo predispone, mitigandone la fin lì non celata diffidenza.
Il menù è piuttosto originale e variegato ma, in virtù della specifica natura degli ingredienti, non propone specialità di mare. Non è possibile ordinare la serie di assaggi di antipasti al di fuori dal “menu degustazione”, per cui ciascheduno degli astanti ordina una differente pietanza, da condividere poi con i propri burricchi colleghi.
Gusto Bio – Crespelle ai funghi
Sconsiderata, dobbiamo dirlo, la scelta del vino da parte del Raschione Ettore, che di propria egoistica iniziativa, anticipando i sorpresi Triumviri e lo stupefatto cameriere, ordinava un Vermentino DOC “Le Sabbie”, delle celebri cantine Meloni di Selargius (vitigni vermentino/sauvignon Senorbì). Intendiamoci, non che tale nettare non sia in assoluto encomiabile, ma accompagnare con una bottiglia di “bianco”, pietanze prettamente ed esclusivamente di terra, è paragonabile all’idiosincratico accostamento tra caffè e limonata.
Motivo per il quale, per una volta tanto e almeno in parte, l’Ing.Marrocu non è stato l’unico oggetto di scherno e derisione da parte dei commensali nel corso della serata; a metà bottiglia, Jesus e lo stesso Ingegnere, imponevano la sostituzione con un ben più adeguato rosso della casa, “prodotto con uvaggi misti autoctoni come monica e cannonau”.
Gusto Bio – Tagliata di manzo
Giungiamo quindi a considerare il trittico di antipasti assaggiati dai Triumviri commensali.
Dobbiamo convenire ed ammettere, che il complesso delle pietanze presentate si è rivelato molto positivo.
Ingredienti semplici e genuini, sapientemente preparati ed ottimamente presentati, segno evidente che dietro la spendibile esibizione della natura biologica del ristorante, poteva altresì scorgersi l’impronta di una ricercata cucina d’alta scuola.
Molto buono il carpaccio di manzo su rucola con prataioli e scaglie di parmigiano, ottimo il tortino di verdure con pecorino e vellutata di melanzane, sublime la ricotta di pecora in crema di fave e pistacchio. Porzioni non abbondanti, ma giustamente dosate per un pasto completo.
Gusto Bio – Entrecote in salsa d'asparagi
Primi piatti anch’essi di terra e di origine bio: riso rosso selvatico con cicoria, porri, pancetta e pecorino per Jesus ed il Raschione, crespelle ai funghi prataioli in crema di latte e pecorino per l’Ing.Marrocu. Piatti entrambi decisamente gustosi e superbamente preparati, anche se, dobbiamo sottolineare, più adatti alle rigidità dell’Inverno passato, piuttosto che all’inesorabile incombere della sperabilmente calda Estate.
A questo punto della cena, i tre commensali trovavano il giusto spazio e desiderio, per voler testare i secondi piatti del ristorante. A tal proposito rivolgevano la loro attenzione sulle pietanze di carne: tagliata di manzo su rucola con scaglie di parmigiano, decorata con verdure e aceto balsamico per Jesus (piuttosto buona), entrecote in salsa di asparagi e gorgonzola per Ettore («eccellente») ed infine, entrecote ai ferri per l’Ing.Marrocu.
Gusto Bio – Mini sebadas al miele
Inevitabile quindi che i tre terminassero la lunga cena con la prova del dolce, spesso determinante per la fortuna o la disgrazia di un locale, in termini di valutazione finale. Ebbene, a tal verifica la cucina di “Gusto Bio” si è dimostrata all’altezza, superando l’esame a pieni voti: notevole si è rivelato il semifreddo al croccante di nocciole, pistacchio e noci in salsa di fragole, degustato da Jesus e l’Ing. Marrocu, spettacolari ed originalissime le mini sebadas al miele con scorza d’arancia, trangugiate senza esitazione dal goloso Raschione. Ad accompagnare il dessert, un ottimo moscato nostrano, immaginiamo anch’esso proveniente da vitigni bio e offerto dalla casa.
Gusto Bio – Semifreddo al croccante di nocciole
Il pasto si concludeva infine con il caffè (equo e solidale) e con uno stranissimo liquore di elicriso, non pienamente apprezzato dall’Ing.Marrocu perché proposto come succedaneo della più desiderata e apprezzata “Liquirizia”, non presente nella seppur fornita cantina del ristorante.
Costo cadauno della serata 47€, che mette in conto antipasti/primo/secondo/contorno e bottiglia di vino + vino della casa. Comunque prendendo in considerazione qualità del servizio e provenienza degli ingredienti, possiamo considerare il prezzo un 10% al di sopra della soglia ideale.
Indipendentemente dalla più volte citata filosofia bio, “Gusto Bio” è di per sè un locale non comune, per ambientazione, servizio, qualità ed originalità dei piatti.
Inoltre, vista la non economicità di base, il Raschione Ettore mi segnala di aver notato nel menù la presenza di pietanze espressamente gluten-free. Chi ha orecchie (da burriccu) per intendere, spenda.
VALUTAZIONE “Gusto Bio”: Tre Burricchi. |
Ristorante Gusto Bio |
Indirizzo: Vico I Barone Rossi 2/a, Cagliari
Telefono: 3939356201 [mostra in google maps] |
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1 commento | tags: aceto balsamico, agricoltura biologica, antipasti di terra, apple, bio, biologico, caffè, cagliari, cannonau, cantine Meloni, carne, carpaccio di manzo, cicoria, commenti, crema di fave, crema di latte, crespelle ai funghi prataioli, croccante di nocciole, dessert, entrecote, entrecote ai ferri, equo solidale, gluten-free, gorgonzola, gusto bio, gustobio, ipad, Le Sabbie, liquore di elicriso, menù, mini sebadas al miele, monica, moscato, noci, opinioni, pancetta, pasta acida, pasta artigianale. pasta madre, pecorino, pistacchio, porri, prataioli, prezzo, primi piatti, prodotti biologici, qualità, recensione, ricotta di pecora, riso rosso selvatico, ristorante, rucola, s’atra sardigna, salsa di asparagi, salsa di fragole, sauvignon, scaglie di parmigiano, scorza d’arancia, secondi piatti, selargius, semifreddo, Senorbì, tagliata di manzo, tortino di verdure, vellutata di melanzane, verdure, vermentino doc, vitigni, vitigni biologici
feb
6
2011
Da Cesare – Samuele, the Winner
Ecco a voi di nuovo gli amati/odiati Donkeys, che in questa attesissima giornata di particolare sincretismo, prodottosi tra l’ebdomadario appuntamento culinario dei Triumviri – ahimè, una volta di più declinati nel succedaneo “Biumviri” per la sfortunata defezione dell’Ing. Marrocu – e il felice epilogo del grande concorso “Il pranzo è servito, una giornata da burriccu!“, ha visto il tangibile concretizzarsi del singolare guiderdone (che il senso sia benevolo o meno, ci sarebbe da discutere) assicurato al fortunato vincitore. Diamo quindi il benvenuto al “Donkey per un giorno”, il nostro assiduo lettore e fan Samuele, che più volte si è distinto nel segnalare ai redattori di questo sito, locali di eccellente e indubbio interesse alimentare, e non solo. Very Welcome to Donkey Challenge Samuele!
Da Cesare – Interno
Ad accompagnare il vincitore, in questa leggendaria avventura, un personaggio ben sperimentato alla severa magniloquenza della nostra cronaca. Trattasi dell’ex-Triumviro, oramai esclusivamente emerito, Burriccu Pg, per i quali i nostri fan più attenti porteranno un nostalgico ed acceso ricordo.
I destini del Burriccu Pg si intrecciano inevitabilmente con la figura terza, ospite della giornata, la dottoressa Brunetti, il cui volto e l’araldico richiamo potrebbe non destare particolari reminiscenze a parecchi di voi («machinic…esti?!»), ma dalla quale possiamo assicurare il provenire di un incidentale e pesantissimo contributo al fatale realizzarsi degli avvenimenti di questo Blog. E si noti come sia facile passare dal superlativo “pesantissimo” al sostantivo “Zavorra”.
Da Cesare – Petali di Salmone
Il ristorante scelto per l’incontro è il celeberrimo “Da Cesare”, locale piacevolmente integrato nel complesso architettonico dell’altrettanto noto (che classe) Hotel Caesar’s ★★★★, a sua volta meno piacevolmente integrato in una struttura che dall’esterno appare similare a quella di un anonimo centro commerciale, mentre al suo interno potremmo definire luminosamente accattivante.
All’ingresso del ristorante il gentilissimo personale ci fa accomodare in una delle varie sale interne, il cui tema marinaresco è trasfigurato nel raffinato (a proposito di questo giudizio segnalo la discordanza di opinione tra i vari ospiti, ma si sa che è quella di Jesus che conta!) utilizzo del colore azzurro per la parete principale, impreziosita da alcune tele, risaltate con raffinatezza da un sistema di illuminazione ad-hoc.
Da Cesare – Gran misto mare
Il nostro tavolo, discretamente spazioso e di splendida forma circolare, appariva da subito, come tutti i coperti della sala, elegantemente ed ottimamente apparecchiato. Potevano finanche notare degli splendidi candelieri a tre fiamme in stile inglese, disposti su una lunga tavolata che di lì a poco avrebbe accolto una compagnia di coloriti e rumorosi avventori.
Il personale del ristorante è numeroso, attento, composto, preparato, gentilissimo e, a dir poco, professionalmente ineccepibile!
Appena accomodati, dopo aver diligentemente sistemato i nostri soprabiti nel guardaroba, ci venivano offerti degli stuzzichini composti da bruschette all’olio, pane carasau e un trittico di squisite salsine: ai ricci di mare, ai pomodori secchi e casu axedu, alle patate, pecorino e burro. Il tutto accompagnato dal brindisi proposto con un ottimo e gradito spumante di benvenuto. Bravi!
Da Cesare – Antipasto vegetariano
Oltre alla notevole preparazione del personale, rimarchiamo subito la encomiabile e non comune attenzione del ristorante “Da Cesare”, nei confronti degli avventori che mostrano una qualche sorta di intolleranza alimentare. Lo stesso menu cartaceo si presenta con una serie di immediate indicazioni stilizzate, ad evidenziare quali possano essere le pietanze controindicate per persone celiache, intolleranti al lattosio, e via discorrendo. Ugualmente, le bruschette per gli stuzzichini e il pane in generale, vengono preparati a parte se serviti ai commensali con problemi di questa natura.
Esordendo con tali ineccepibili premesse, non ci saremmo aspettati per questa ciccionata, nulla di meno che un pasto di fattura regale. Ed infatti così è avvenuto.
Da Cesare – Risotto cannonau zabaione
Raccolti i consigli del meticoloso cameriere, in merito ad un incedere del nostro pasto sullo stesso tema della sala che ci accoglieva, I tre ex Triumviri ufficiali, Jesus, Raschione e Pg, ricondotti ad una reminiscente singolare armonia, ordinavano il medesimo Gran misto mare. Il neo Donkey Samuele sceglieva invero un meno variopinto e più salutare antipasto tiepido “vegetariano”, mentre la Dottoressa Brunetti si lasciava rapire da un maestoso piatto di “Petali di salmone marinato, con ovaline di bufala e scaglie di bottarga di muggine”.
Nella fattispecie il Gran misto mare si articolava, topologicamente distribuito sui quattro quadranti di uno splendido cristallo rettangolare (equilatero ed equiangolo), in una gustosa e delicatissima cernia preparata in agrodolce (simil scabecciu), un assaggio di gamberi su un letto di ceci rucola e aceto balsamico (sublimi!),
Da Cesare – Trofiette ricci bottarga
del tonno tabarchino fresco accostato a bianche cipolle sottaceto (per Jesus il meno significativo dei quadranti, ma de gustibus…), e una splendida insalata di polpo, gamberi e seppiette. Buonissima!
L’antipasto tiepido vegetariano si componeva – verosimilmente – di un ottimo tortino conoidale con melanzane spinaci e piselli accompagnato da rucola fresca, assaggio di rotolo con prosciutto e melanzane, una sorta di melanzane panate su un letto di radicchio trevigiano, un non meglio identificato tortino di verdure e, dulcis in fundo, un assaggio di pomodori freschi impreziosito da pesto alla genovese e decorato con foglie di basilico.
Potendo definire auto-esegetica la titolatura dei “petali di salmone” prima citati, scelti come antipasto dalla D.ssa Brunetti, non ci resta che sottolineare l’estrema cura con cui le varie portate sono state presentate agli ammirati commensali.
Da Cesare – Gnocchetti all'acqua bianca
Da segnalare inoltre il vino consigliato e scelto grazie all’esperto Samuele, per guidare gli antipasti e tutti i piatti successivi: Tuvaoes, vermentino di Sardegna D.O.C. delle cantine vinicole di Giovanni Cherchi, Usini (SS), il cui gusto secco e il retrogusto amarognolo si sposavano splendidamente con la natura dei sapori di mare sovrintesi; rimarchiamo inoltre, qualora ve ne fosse necessità, l’estrema cura ed elegante maestria con le quali l’esperto sommelier si è diligentemente profuso, nella presentazione e apertura di due identiche successive bottiglie, consumate dai crescentemente avvinazzati burricchi: che classe!
Conclusasi questa prima ottima ondata di pietanze, dopo una salutare e non fastidiosa attesa, addolcita dalle adeguate melodie del sottofondo soft-jazz diffuso in sala, i sei (vedi commento di Samuele, ndr.) commensali potevano dedicarsi ai primi piatti scelti.
Da Cesare – Risotto nero di seppia e Cozze
Partiamo dall’originalissimo Risotto al cannonau e zabaione al parmigiano scelto dal Donkey Samuele, per il quale Jesus non si è sottratto ad un incuriosito frugale assaggio. A dir poco, ottimo.
Il Raschione Ettore e il Burriccu Pg si dedicavano invece a delle Trofiette ai ricci di mare e bottarga, la cui qualità possiamo ricondurre alla medesima armonia di sapori della sublime salsina assaggiata nell’esordio del pranzo: spettacolo!
Ineccepibili gli Gnocchetti all’acqua bianca, con pecorino ricotta e bottarga scelti da Jesus, mentre una incontentabile Dr.ssa Brunetti riusciva a lamentarsi di un buonissimo Risotto al nero di seppia e cozze, perché, a suo dire, la sfumatura cromatica non appariva in linea con lo stereotipato immaginario comune, salvo poi venire “redarguita” dall’erudito cameriere, che improvvisava una breve ed esplicativa lezione sulle differenti gradazioni e dosaggio del nero, al fine di pesare e armonizzare la sinossi di sapori del piatto finale.
Da Cesare – Dessert Esagerazione
Esclusa la possibilità di frapporre un secondo piatto tra il primo e i dolci di fine pranzo, anche in virtù di un serale culinario/sportivo appuntamento dei due Biumviri ufficiali, in compagnia della bella e telegenica V. (leggi vuppuntato), congiuntamente e senza indugi i sei ordinavano il “Dessert Esagerazione” della casa; una serie di abbondanti e buonissimi assaggi di vari dolci: tartufo con cuore di cioccolato, gelato alla fragola con cioccolato bianco, gelato di mascarpone, semifreddo passito con noci e caffè, crème brulée, semifreddo con crema di cioccolato. Una delizia per il palato!
Caffè (manco a dirlo ottimamente servito e presentato) e ammazzacaffè vari (acquavite per Jesus, liquore di liquirizia per il Raschione e Pg) hanno concluso il sontuoso e fiero pasto.
Naturalmente, in questa particolare circostanza, in cui veniva idealmente premiata l’affettuosa partecipazione di tutti i nostri fan alle iniziative del Donkey Challenge, il costo complessivo della iniziativa è stato interamente sostenuto dalla matrigna compartecipazione della
SeuDeu™ Productions (www.seudeu.com).
Motivo per il quale, non sveleremo come nostro solito il prezzo risultante cadauno.
Possiamo dirvi però, per dovere di cronaca, che quanto pagato è assolutamente proporzionato alla eccellente qualità di quanto propostoci e del servizio ricevuto, e anzi ben inferiore a quanto elargito in meno positive circostanze o al costo che ci si aspetterebbe per un ristorante rinomato e di gran classe come “Da Cesare.”.
Ovviamente ai vertici della nostra personale classifica.
VALUTAZIONE “Da Cesare”: Quattro Burricchi con menzione speciale. |
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Ristorante Da Cesare |
Indirizzo: Via Darwin 2/4, Cagliari Telefono: 070340750 [mostra in google maps] |
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8 commenti | tags: aceto balsamico, acquavite, antipasto, antipasto vegetariano, basilico, bottarga, bottarga di muggine, bruschette all’olio, burro, caffè, cagliari, candalabri, cantine cherchi, casu axedu, ceci, cernia in agrodolce, cioccolato bianco, cipolle sottaceto, commenti, cozze, creme brulee, cuore di cioccolato, dessert esagerazione, gamberi, gelato alla fragola, gelato di mascarpone, giovanni cherchi, Gnocchetti all’acqua bianca, gran misto mare, indirizzo, insalata di polpo, liquore di liquirizia, mappa, melanzane, melanzane panate, noci, opinioni, ovaline di bufala, pane carasau, patate, pecorino, pesto alla genovese, Petali di salmone marinato, piselli, pomodori freschi, pomodori secchi, pomodoro, prezzo, qualità, radicchio trevigiano, recensione, ricci di mare, ricotta, risotto al cannonau, risotto al nero di seppia, ristorante da cesare, rotolo prosciutto melanzane, rucola, salsine, sardegna, scabecciu, semifreddo passito, seppiette, spinaci, spumante benvenuto, stuzzichini, tartufo nero, telefono, tonno tabarchino, tortino, tortino di verdure, trofiette ricci di mare, Tuvaoes D.O.C., usini, vermentino, vino, zabaione