feb
26
2012
Lord Nelson – Ingresso
Avanti ammiraglio! Veloci sul pelo dell’acqua, fieri cavalcando l’impeto delle onde, le vele oggi offriamo al fiato di Poseidone, l’orizzonte dall’alto scrutiamo, impavidi e prodi, verso un cielo gravido d’oblio, nella gorgogliante inquietudine di un sensuale silenzio senza pace.
Per la sete di vittoria, per l’amore della Patria, per la gloria del Regno, per onorare il nostro sangue, per l’orgoglio dei nostri figli, navighiamo queste acque livide e impure, affrontiamo le armate nemiche, urliamo il dolore in faccia alla morte, ci nutriamo di aspra salsedine, respirando un profondo e sconfinato tremore di libertà.
Lord Nelson – Interno, Ammiraglio Marrocu
Lord Nelson; ammiraglio della Reale flotta britannica, Cavaliere dell’Ordine del Crescente, gran Comandante dell’Ordine di San Gioacchino, Comandante dell’Ordine del Bagno, Cavaliere di Gran Croce al servizio di Sua Maestà.
Alla fine del secolo decimo-ottavo, i venti sui mari d’Europa, si rincorrevano sussurrando il temuto e rispettato nome dell’aristocratico avventuriero.
Quasi tre secoli più tardi, una nuova flotta di sgangherati combattenti, solcava i mari della spesso citata libido alimentare, alla ricerca di nuovi approdi e terre da conquistare, condotti e guidati dalla stella polare del gusto e dell’amore per la buona tavola.
Lord Nelson – Antipasti
Ecco quindi navigare per voi, l’impavido Lord Marrocu, occasionale comandante della Domenica, il fiero contrammiraglio Ettore, erede di una nobile stirpe di marinai, ed infine il mozzo di bordo Jesus, forse non particolarmente avvezzo alle ristrettezze della vita di mare, ma di certo abilissimo condottiero, nel guidare le sue invincibili armate, oltre lo sconfinato oceano delle proprie minchiate.
Approdo e destinazione di quest’oggi, il ristorante “Lord Nelson”, prezioso veliero ormeggiato nella eloquente Via Tevere, in Cagliari. Alle ore 21.00 di Venerdì, Jesus e il Raschione Ettore varcavano la soglia del locale, nell’attesa che l’Ing.Marrocu, di lì a poco, li raggiungesse.
Tonno e fagioli, Bovaline e bottarga
Polpo marinato, Salmone e arance
L’interno del ristorante è allestito con il chiaro intento di riprodurre lo stile e l’atmosfera di una locanda o un rifugio per ufficiali e notabili anglosassoni, affacciato sul porto di una antica cittadina inglese. Il tema dominante è dedicato a Lord Nelson, ivi pittoricamente riprodotto su alcune tempere alle pareti. L’unica piccola sala, ospita una dozzina di tavoli squadrati, ed è sapientemente pervasa da elementi strutturali in legno.
Lord Nelson – Ravioli patate carciofi, spaghetti arselle
A partire dalla porta del vestibolo d’ingresso, il legno domina le pareti chiare, lo splendido controsoffitto e il suggestivo parquet, che funzionalmente induce, amplificando i passi di avventori e personale, i caratteristici strepitii dei pavimenti nelle imbarcazioni di un tempo.
Arricchiscono l’ambiente, decori in pietra, elementi di arredo marinaresco – tra cui lo splendido modellino di trialbero a vela – , eleganti specchiere, nonché numerose icone e stampe di vari formati e periodi, qualcheduna, a dire la verità, fuori dal contesto scenico, seppure cromaticamente ben integrata.
Il servizio in sala è garantito dall’empatico proprietario e da una deliziosa e compostissima cameriera, le cui fisionomiche fattezze potrebbero ricordare l’aristocratica bellezza di una giovane e morigerata Queen Elizabeth I.
Lord Nelson – Grigliata mista
Selezionato il vino per la serata, un ottimo vermentino di Gallura DOCG Canayli delle vigne di Calangianus, una nuova naumachia asinina, poteva quindi avere inizio.
Convenzionale l’articolarsi della cena; si parte con una serie di otto antipasti di mare, a tratti ottimamente assortiti, in taluni casi, invero, meno appetitosi: buona insalata di gamberi e peperoni, ottimo carpaccio di salmone su letto di radicchio, discutibile insalata di nervetti di bue con sottaceti, strepitosa tempura di verdurine, buonissimo polpo marinato, eccellente tonno con fagioli e cipolle, poco convincenti bufaline con spruzzata di bottarga e salmone sbollentato condito con scorze di arance. Entrée semplici nella preparazione ma, limitatamente alla congiuntura positiva, di buona qualità.
Lord Nelson – Torta della nonna
Lontana dal chiaroscuro degli antipasti, è invece l’assoluta e indiscutibile qualità dei primi piatti concordati: inarrivabili raviolini al ripieno di patate e carciofi e velo di bottarga, saporitissimi spaghetti con le arselle. Dieci e lode!
Secondo piatto comune, commissionato al titolare dagli ammutinati Jesus e Raschione, mentre Lord Marrocu era temporaneamente assente:
«Scusi, possiamo ordinare il secondo?»
«Io veramente stavo aspettando che tornasse il vostro amico…»
«Bene, noi aspettavamo che se ne andasse per ordinare, invece!»
L’Ing.Marrocu comunque, non ha avuto modo di lamentarsene, data l’assoluta consistenza della scelta: spettacolare grigliata mista con gamberi, orata, spigola e triglia arrosto. Buonissimi!
Lord Nelson – Budino al cioccolato
I dessert, altrettanto invitanti e deliziosi – accompagnati da un godurioso moscatino offerto dalla casa -, sono stati declinati in un anonimo sorbetto al limone per l’Ing.Marrocu, una strepitosa torta della nonna con pinoli per il Raschione e un notevolissimo budino al cioccolato, con spolverata di cacao e panna montata, per il vostro amato.
La serata si concludeva allora con due caffè, e altrettante grappe di origine veneta, accuratamente selezionate dalla ragguardevole e ricercata cantina del ristorante. Costo della cena, 40€ cadauno, da considerarsi adeguato, rimpinguato da una cospicua mancia.
Il Ristorante “Lord Nelson” offre ai propri avventori una ambientazione suggestiva, un servizio impeccabile e piatti a tratti di ottimo ed eccellente livello. I difetti sottolineati nella preparazione di talune pietanze, non riescono comunque a minare un giudizio complessivo di indubbio spessore. Consigliato dal Donkey Challenge!
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1 commento | tags: antipasti di mare, arance, bottarga, bovaline, budino al cioccolato, caffè, cagliari, calangianus, canayli, carciofi, carpaccio di salmone, cavolo, cioccolato, cipolle, commenti, conto, costo, cucina, dessert, docg, dolci, entrée, gamberi, gamberi arrosto, grappa veneta, grigliata mista, insalata, lord nelson, menù, nervetti di bue, opinioni, orata arrosto, panna, patate, peperoni, pinoli, polpo marinato, primi piatti, qualità, raviolini, recensione, ricetta, ristorante, sardegna, scorze, secondo piatto, sottaceti, spaghetti alle arselle, spigola arrosto, tempura di verdure, tonno fagioli, torta della nonna, triglia arrosto, Valutazione, vermentino di gallura
nov
13
2011
Greta's – Torre di San Pancrazio
Greta’s Castello. Il Castello di Greta.
C’era una volta, perduta nel tempo di letizia e di pace degli uomini, un’antica città, innalzata, nel volgersi di una sola luna, da quattro neri giganti, su di una imponente rocca bagnata dal mare. Mare che, celato agli anfratti calcarei e alle strette stradine in pietra
– calpestate dal suo laborioso popolo -, veniva offerto, splendido e maestoso, alla vista delle alte torri e dei monumentali bastioni che difendevano la città.
Sospesa tra l’oblio della vita e la realtà del sogno, regnava sovrana la principessa Greta, che un vile incantesimo della bellissima ma areste fattucchiera Barbara, costringeva rinchiusa nell’imponente torre del proprio Castello.
Si risvegliava Greta, tutte le notti, accomodata sul suo nobile trono, nella chiassosa frenesia di una imponente e scostumata libagione. Maledizione voleva, che la sfortunata principessa bramasse immobile di unirsi a tale alimentare lussuria, senza però poter dischiudere in alcun modo le regali, carnose labbra.
Greta's – Interno
Chiunque divisava di spezzare il sortilegio
– valorosi cavalieri, saggi sacerdoti, giovani vergini o gaudenti fanciulli – veniva d’incanto trasformato, appena varcata la soglia della torre, in umile bestia da soma. Ecco perché la città si popolò ben presto di asinino bestiame, tanto da essere conosciuta, nelle valli e tra i popoli vicini, come la città dei Burricchi!
Una notte di luna piena arrivarono, proprio da quelle valli, tre nobili e valorosi principi
– i principi Din, Don, Dan – dalla folta chioma e dalla sgargiante livrea vermiglia. Difettavano, codesti nobili, per un risibile particolare antropomorfo: le vistose orecchie d’asino, che provocavano ilarità e scherno in chiunque incrociasse il loro cammino, ma che li mettevano al riparo da qualunque malevola stregoneria che mirasse a trasformarli in orecchiuti somari, quali – di fatto – già erano.
Greta's – Tempura di verdure e pescato del golfo
Alle ore 21 di Sabato, il principesco Jesus, il valoroso Ettore e il regale Ing.Marrocu, attraversate le suggestive vestigia del quartiere di Castello, varcavano senza indugio alcuno la soglia della torre stregata, per unirsi al solenne fatato convivio, e coraggiosamente infrangere l’antico incantesimo.
La torre in questione è il Ristorante Greta’s Castello, splendido e signorile anfratto cagliaritano, edificato sulle rocce calcaree della Via dei Genovesi. Il locale non è di per sé esclusivamente un ristorante, ma altresì un art concept bar, una sala per esibizioni live e una ricercata prosciutteria. Tre e più anime che si manifestano, distintamente ed armoniosamente, distribuendosi su altrettanti diversi ambienti, che è possibile inquadrare con maggior dettagli nel loro accattivante ed esteticamente ben curato sito Internet.
Greta's – Millefoglie di carasau e bottarga
Greta's – Carpaccio di spada e gamberi
L’anima che più interessa al rumoreggiare di queste pagine, è di certo quella del ristorante. La sala, elegantissima e signorile, è un corto corridoio color latte, sormontato da una magnifica volta in pietra ed arredato con gusto e sobria compostezza. Contiamo una decina di comodi tavoli, apparecchiati e drappeggiati con grazia, circondati da splendidi piccoli elementi d’arredo e da luminose nicchie squadrate, che fanno capolino in fondo alla sala. Due lampadari a goccia e una imponente credenza bruna – deputata a celare con discrezione la cucina – completano lo stile raffinato e moderno.
Greta's – Maharones all'astice e funghi porcini
Il servizio del personale è a dir poco impeccabile. Un esperto e sempre sorridente caposala e una spigliata signorina in elegante tenuta nero/vinaccia, si alternano ai tavoli dei non numerosi avventori presenti. Altre giovani bellissime principesse – molto probabilmente dedicate alle altre anime del Greta’s Castello – baluginavano di tanto in tanto d’innanzi al “composto” osservare dei tre affascinati burricchi.
Se un appunto può essere mosso al ristorante, è la non perfetta distribuzione dell’impianto di riproduzione acustica, che in alcuni frangenti è risultato particolarmente fastidioso in termini di decibel profusi.
Greta's – Medaglioni di astice
I burricchi venivano quindi accolti e accomodati al loro tavolo, con letizia e gentilezza. Arrivate dapprima le bottiglie di acqua naturale e frizzante richieste, l’esordio è stato quello di un brindisi di benvenuto, condotto con ottimo spumante brut e accompagnato da squisiti tortini al patè di oliva, con fantasia di sedano e cipolle. Ottimi!
Buonissimo anche il pane offerto, che ha scandito l’evolversi della cena, costituito da pane carasau e panini di diversa farinacea natura.
Nonostante l’intenzione fosse quella di degustare piatti di filosofia marinara, i tre si lasciavano sedurre dalla convincente cameriera, che proponeva un rosso leggero, di produzione autoctona, risultato invero adatto e squisito: “Il rosso della locanda”, che portava nell’etichetta il calice femminino, prima ancestrale raffigurazione del Regno della Dea Madre.
Greta's – Filetti di orata
Greta's – Anatra all'arancia
Il menù del Greta’s risulta, come per tutti i ristoranti di spessore, non spropositatamente ricco di numerose differenti pietanze, ma un concentrato di poche impagabili prelibatezze. Sceglievano quindi, gli oculati Triumviri, di aprire le ostilità con un meraviglioso trittico di antipasti, costituito da: carpaccio di spada e gamberi “in salsa agli agrumi e petali di carciofi spinosi del Campidano”, millefoglie di carasau e bottarga con pomodorini di pula, per concludere con una maestosa tempura di verdure e pescato del golfo “su cestino di carasau”. Cottura e sapore della tempura – molto probabilmente realizzata con frittura in olio d’oliva -, eccezionali!
Greta's – Mousse ai tre cioccolati
Impagabile anche il primo piatto, comune a tutti i commensali e scelto tra le due “paste fresche di Oliena”, presenti ed evidenziate nella carta: maharones de busa, all’astice e funghi porcini. Spettacolari, con un unico piccolo appunto: i pomodorini di contorno sarebbero dovuti essere preventivamente riscaldati. Differenziata, invero, la scelta dei secondi, favolosi piatti: medaglioni di astice con avocados su alzata di pan di brioche per Marrocu, filetti di orata con indivia belga carammellata e torretta di patate e zucchine per Ettore, cartoccio di filetti di anatra all’arancia con patate novelle per Jesus. Composizione e presentazione dei piatti, superbe… màestri!
Greta's – Tortino caldo alle castagne
Greta's – Millefoglie di carasau dolce
I dessert che sono seguiti non potevano che essere sontuosi: Mousse ai tre cioccolati e composta di agrumi, con decoro di alloro e ristretto alla liquirizia per Jesus, tortino caldo di castagne con gelato alla vaniglia e caramello all’arancia per il Raschione, millefoglie di carasau dolce con crema al pistacchio e salsa di moscato per l’estasiato ingegner Marrocu, il tutto accompagnato da un eccellente moscato della casa.
La cena si concludeva quindi con due caffè, una grappa barricata per Jesus e un limoncello artigianale per Marrocu, servito su un particolarissimo ed instabile bicchiere dal basamento a trottola.
Costo complessivo della felice esperienza, 65€ cadauno, arrotondati con una cospicua mancia
– elargita, invero, esclusivamente dai due più capelluti Triumviri -, da ritenersi adeguato alla qualità.
Accomodamento elegante, servizio impeccabile, cucina raffinata e sontuosa. Sono queste le caratteristiche del Greta’s Castello, che di certo non si propone come location susunku-friendly, ma che attende ed accoglie i più esigenti clienti, disposti a sacrificare qualche soldo in più, nel proponimento di vivere sognanti serate da fiaba.
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1 commento | tags: alloro, anatra all’arancia, antipasti di mare, astice, avocados, bottarga, brindisi, brut, caffè, cagliari, campidano, caramello all’arancia, carammellato, carasau, carasau dolce, carpaccio, cartoccio, castagne, cipolle, commenti, composta di agrumi, conto, costo, crema al pistacchio, filetti, filetti di orata, frittura, funghi porcini, gamberi, gelato alla vaniglia, giudizi, grappa barricata, greta’s castello, indirizzo, indivia belga, limoncello, maharones de busa, mappa, medaglioni di astice, menù, millefoglie, moscato della casa, Mousse ai tre cioccolati, oliena, olio di oliva, opinioni, pan di brioche, pasta fresca, patate novelle, patè d’oliva, pescato del golfo, pesce spada, petali di carciofi spinosi, pomodorini di pula, prezzo, qualità, quartiere castello, recensione, ristorante, ristretto alla liquirizia, rosso della locanda, salsa agli agrumi, salsa di moscato, sardegna, sedano, spumante, telefono, tempura di verdure, torretta di patate, tortini, tortino caldo, vin rosso, zucchine