Ristorante Non Rispondere – Selargius
Non vedo, non sento, non rispondo.
Non rispondere Ettore, figlio di Priamo, al periglioso richiamo del sangue.
Non rispondere, temerario guerriero, al disperato grido dell’invincibile Achille, alla sua sete di vendetta, all’incendiato dolore per il destino dell’amato Patroclo.
Non rispondere Achille, figlio di Peleo, alla voce della battaglia; non rispondere all’eco vibrante dei corni da guerra, al perverso delirio dell’onore, allo strepitio dei cavalli al galoppo, al picchiar del vento sulle imponenti vele, sospinte verso una guerra che non ti appartiene.
Non rispondete voi, coraggiosi Donkey, al superbo peso della vostra fama, all’echeggiare del vostro ego, pervaso dal lamentoso appello del più debole fratello di soma. Tenete chiuso, a voi d’innanzi, il maestoso rifugio delle porte scee, non cedete alle sirene della vana gloria. Il coraggio, infine, non paga!
Giusto prima di narrare come degli asini guerrieri, una volta di più condotti dall’auriga Jesus, abbiano ceduto alle sirene della gloria, e se tale “coraggio” abbia infine loro pagato, consentitemi di rendere l’onore delle armi a dei veri combattenti della cucina, degli impavidi soldati della ristorazione : il personale del ristorante
Sa Piola, che nelle ore antecedenti l’ultima recensendo ciccionata, vedevano combusto quel superbo talamo di prelibatezze che è il loro locale, da personaggi che indubbiamente volevano riproporre la storia de ‘l superbo Ilïòn, ma che, in realtà, poco consapevolmente, trascuravano l’ipotesi di essere, essi stessi, dei FIGLI DI TROIA!
La scelta del campo di battaglia odierno, è determinato da una percepita richiesta, profusa da numerosi amanti della buona tavola, di conoscere le fattezze e le abitudini alimentari del ristorante “Non Rispondere”, sito in una nuova lottizzazione della cittadina di Selargius, che per la sua (immaginiamo) recente apertura, non aveva finora prodotto alcun resoconto di valutazione, positivo o meno.
Motivo per il quale, i coraggiosi Donkey, meditavano e divisavano il loro estremo “sacrificio”, lanciandosi in avanscoperta per mettersi al servizio della pubblica utilità.
Ecco quindi, nel buio pesto di una notte senza luna, tre elementi circospetti, aggirarsi per la non illuminata Via delle Viole, alla ricerca del totalmente anonimo ingresso del ristorante.
Il locale risulta integrato in un nuovissimo complesso di discutibile gusto architettonico, affacciato su una strada totalmente priva (almeno nella nottata di ieri) di illuminazione urbana; all’interno, si propone con un’amplissima sala con parecchie decine di coperti, ordinata e discreta negli arredi.
Trascurato qualche isolato suppellettile, le pareti sono piuttosto spoglie, e i decori in color marrone legno non sembrano sufficienti a proporre un ambiente caloroso e accogliente. Il problema principale del ristorante è senza dubbio l’acustica: a fine serata l’eco e gli schiamazzi dei numerosi avventori, rendevano il dialogo tra i commensali pressoché ardimentoso.
Il servizio, affidato a due quasi-giovani camerieri più un frenetico signore di mezza età, è all’inizio particolarmente rapido e attento, mentre si fa progressivamente lento ed eccepibile con il riempirsi della sala, tanto da far considerare audace la scelta di tenere a mente le ordinazioni, o di proporsi in lunghi dialoghi ai tavoli degli amici, piuttosto che prendere in considerazione le numerose e accorate richieste di uno spazientito Ing.Marrocu: «Aspetti un minuto!». Nulla di più adatto al goliardico ed apodittico logo, che capeggia sulla testa di Jesus e determina, irriverentemente, il nome del ristorante: “mangia, bevi, paga, ehh… non rispondere!”
Non ci viene presentato un menù, ma proposto di iniziare la cena con degli antipasti, che scegliamo, come da nostra consuetudine, di mare. Il vino richiesto è un ottimo vermentino Is Argiolas DOC, delle cantine Argiolas, sbrigativamente servito a temperatura eccessivamente fredda.
Gli antipasti proposti sono risultati quantitativamente adeguati, ma piuttosto mediocri in termini di fantasia e qualità media complessiva: pesce a scabecciu, seppiette in umido con piselli, salmone sbollentato con olio e limone, gattuccio alla catalana, insalata di polpo, bocconi di mare (questi ottimi), zuppa di cozze e arselle (buone) e scaglie di bottarga (discreta).
Da segnalare, invece, le ottime olive servite come stuzzichino di inizio pasto e il buon olio d’oliva presente in tavola.
I primi piatti non sono risultati invero di qualità superiore, nonostante l’apparente altisonanza: dozzinale fregola con rana pescatrice per Ettore, eccessivamente acquosi spaghetti con gamberi (questi singolarmente buoni) e funghi porcini per Jesus e Marrocu.
A quel punto i tre sceglievano di non proseguire oltre, passando direttamente al dessert: profiterol nero per Ettore, due ottimi sorbetti al limone (arrivati dopo numerose sollecitazioni) per i restanti commensali. La cena terminava qui, senza caffè o ulteriori amari di sorta.
Costo complessivo cada-burriccu, 37€, da giudicarsi almeno un 30% superiore rispetto al giusto dovuto, in funzione di una ambientazione poco accattivante, un servizio a tratti inadatto, e una qualità media della cucina poco brillante. Consigliato a chi è amante delle serate allegre e chiassose, senza particolari pretese di qualità.
VALUTAZIONE “Non Rispondere”: Un Burriccu. | |||
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Ristorante Non Rispondere |
Indirizzo: Prolung. Via delle Viole 162, Selargius Telefono: 3314786651 [mostra in google maps] |
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