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Ristorante Su Ziru Mannu – Quartu S.E.

 Scritto da Varioz and/or Scancioffi il 5 gennaio 2013 alle 18:21 3 commenti | Commenta

Su Ziru - Interno

Su Ziru – Interno

 

Tenidi arrejoni chini narada ca chi no pappa pezz’è proccu olli nai chi no dd’adi mai pappada bona.

E’ con questa citazione colta, proveniente da uno dei saggi protagonisti del racconto che seguirà, che voglio onorare la tradizione ainina della commistione tra cibo e cultura.
Un venerdì sera come tanti, meno freddo di quanto le statistiche di gennaio suggerirebbero, i tre asini ufficiali e quattro membri onorari si incontrano in quel di Quartu per la prima ciccionata del 2013: il ristorante prescelto è “Su Ziru Mannu”, di recente apertura e che prende il posto del noto “Sa Ide e S’Ollia”, sito infatti in Via Cagliari, 167.

 

Su Ziru - Antipasti

Su Ziru – Focacce & Antipasti misti

 

Il rendez-vous ha più il sapore di un briefing da Mission Impossible, con i quattro “ospiti” recuperati nei quattro angoli del globo da un eccessivamente previdente Sollai che attendono per venti minuti i puntualissimi Raschione e Jesus all’ingresso del ristorante. Il Marroccu, recuperato all’ultimo, annuncia con una telefonata di aver deciso di degnarci della propria presenza, così decidiamo di non indugiare ulteriormente e senza alcun rispetto per il ritardatario in arrivo facciamo ingresso nel locale. Più “buonasera” annunciano la nostra presenza ma in risposta solo l’eco, ulteriore ripetizione e quando pensavamo che avremmo dovuto perfino cucinare tra noi ecco che un gentile addetto ci accoglie, depenna mentalmente la prenotazione e, acquisita l’informazione della presenza di un settimo inatteso, ci destina un tavolo quadrato, piuttosto ampio, in un angolo del locale.
 

Su Ziru - Salumi formaggi

Salumi e formaggi assortiti

 

Sempre privi del rispetto per l’assenza dell’Ing. Marroccu, i commensali accettano di buon grado un prosecco di benvenuto, accompagnato da davvero ottime focacce, apprezzate da tutti sebbene il ciccionatore segreto, di professione chef, non abbia approvato del tutto l’uso del sale grosso come elemento croccante a guarnire una tipologia. Una raccomandazione del buon Sollai redarguisce immediatamente l’addetto alla servizio: “In questo angolo, noi tre (indicando sè stesso, lo chef ed il ciccionatore Dessì), pesiamo 350 Kg, quindi si regoli con le portate”. Non si è ben capito se il suggerimento fosse quello di esagerare o di essere parco con le porzioni causa dieta, ed il dubbio permane.
 

Su Ziru - Gambero su vellutata di fave

Su Ziru – Gamberi e cozze su vellutata di fave

 

Durante l’aperitivo uno sguardo al locale suggerisce che non vi siano stati cambiamenti estetici rispetto alla vecchia gestione, un ambiente familiare, caldo e semplice, quasi l’idea di un grande salone, un ampio bancone angolare suddivide idealmente una sala ad “L”, le pareti ocra e delle slanciate arcate di pietra, piacevolmente illuminate da luci calde e ben dosate, rendono piacevole la location, nè eccessivamente sfarzosa nè trascurata.
Il cameriere richiama la nostra attenzione per poter servire il vino, spiegando che non avremmo ricevuto alcun menu cartaceo e dunque avremmo dovuto fidarci del “menu degustazione”, particolare poco utile per la scelta del giusto accompagnamento, nonostante l’acuta domanda del Jesus sulle percentuali esatte di ingredienti di mare e di terra del menu stesso: si opterà infine dopo lunga disquisizione sull’opportunità di un carignano, abbinabile con carni e pesce, a scegliere l’ottimo Iselis Rosso, delle Cantine Argiolas di Serdiana, che curiosamente però è per la gran parte un monica, con una bassa percentuale di carignano ed un accenno di bovale.
 

Su Ziru - Tortino melanzane

Su Ziru – Tortino di melanzane

 

Il menu degustazione prevede, recita il cameriere, un buon numero di antipasti, per cui è suggerito di non ordinare ancora primi e secondi e posticipare la scelta ad una verifica dell’appetito residuo. Dall’angolo Sollai, Dessì, Taras, si eleva un borbottio sommesso ed appurato che non vi è alcun motivo per attendere oltre, trascurando l’assenza dell’Ing. Marroccu, si dà il via agli antipasti.
Si inizia con buoni salumi, accompagnati da ottimi formaggi, uno di fossa ed un gradevole pecorino. La materia prima è certamente di qualità ma il ciccionatore certamente più competente, posato un piatto di portata sulla mano, fa notare che lo stesso è gelido e che la composizione fosse conseguentemente già pronta in cella frigorifera, riducendo non di poco le peculiarità di cibi che dovrebbero essere serviti a temperatura ambiente. Seguono a stretto giro del salmone eccessivamente marinato nell’aceto con rucola e cipolle crude, involtini di peperone grigliato con mousse di tonno: leggerissimi, nonostante i due ingredienti di corpo. Peperoni spellati magistralmente e resi digeribilissimi e tonno equilibrato nel proprio condimento.
 

Su Ziru - Polpo con patate e miele

Su Ziru – Polpo con patate e miele

 

L’arrivo dell’Ing. Marroccu coincide con la presentazione di quello che tanti hanno eletto miglior piatto della serata: composizione di melanzane fritte, crudaiola di pomodori, pane carasau, pecorino, basilico e olio extravergine. Ottimo assemblaggio, equilibrato nelle consistenze e temperature ed apprezzato al punto da suscitare una decisa richiesta di bis.
Segue una purpuzza di maiale servita con del riso basmati in verità scotto, abbastanza anonima per alcuni, apprezzatissima dal Jesus.
Si torna al mare con un ineccepibile polpo cotto magistralmente, servito con un piacevole condimento di pomodori secchi ed un delicato miele.
 

Su Ziru - Risotto maiale

Risotto e maiale

 

Si prosegue col mare con una sautè di gamberi e cozze su crema di fave, un piatto non indimenticabile, con consistenza e dimensione delle cozze incostante nei vari piatti e crema di fave probabilmente preparata con largo anticipo, ormai poco gradevole al palato. Nota di merito del cameriere che sinceratosi della presenza di un fabico tra i commensali, onde evitare crisi emolitica che avrebbe pregiudicato la puntualità nel servizio del resto della cena, ha proposto un piatto sostitutivo, costituito da succulenta cordula di agnello servita su vellutata, delicata e liscia, di piselli.
Appurato che l’appetito vien mangiando e che gli antipasti hanno solo scalfito le esigenze nutrizionali degli autocompattatori con sembianze umane, concordiamo per l’assaggio di due primi costituiti da piacevoli “chicchette” («perle», ndr.) di ricotta, davvero morbide e delicate, accompagnate da un pesto di mare molto saporito ma invero migliorabile nella preparazione e nella presentazione. Il primo alternativo sono dei cavatelli al ragù di agnello, di buona consistenza ma insipidi, privi della forza che l’uso di una carne tanto saporita dovrebbe garantire.
 

Su Ziru - Primi piatti

Su Ziru – Cavatelli al ragà d’agnello, Perle di ricotta

 

«Nove saranno i membri della Compagnia dell’Agnello, ed i Nove Viandanti si opporranno ai Nove Cavalieri che sono Malvagi. Il totale dei Nove è stato raggiunto. Fra sette giorni la compagnia deve partire.»

Citazione tolkeniana rivisitata in onore della compagnia di commensali che, seppur solo sette, data la mole di una buona parte di essi, potrebbe pesare quanto nove uomini di costituzione normale. La rivisitazione è dovuta alla presenza ricorrente dell’agnello, forse suggerito dal periodo e dall’atmosfera ancora festiva, riproposto come secondo in forma di costine su salsa di prugne. Su questa scelta dello chef alcuni non si sono espressi, altri l’hanno giudicata mediamente adeguata ma il voto prevalente è stata l’insufficienza e pareri discordanti ha guadagnato anche il piatto finale, un trancio di salmone in crosta di cereali, poco croccanti a dire il vero; l’intero piatto è stato bocciato dal nostro chef che polemizzava sulla scelta del salmone in sostituzione di una grande varietà e qualità di pesci delle nostre acque, critica che lo scrivente si sente di assecondare.
 

Su Ziru - Salmone in crosta

Salmone, crosta di cereali

Su Ziru - Agnello

Agnello, salsa di prugne

 

Alla terza ed ultima (per indisponibilità di scorte del ristorante) bottiglia di Iselis Rosso, la Compagnia confabula sull’opportunità di concludere con un dolce ed il cortese cameriere, che nel frattempo ci ha imposto un più informale “tu” al posto del “lei”, captata la volontà di tanti di provare la crema catalana, convincente dessert della precedente gestione, si scusa dichiarandone l’indisponibilità e scomparendo in cucina, per uscire pochi minuti dopo con la proposta di una preparazione espressa del dolce richiesto: 6 su 7 accettano, il Sollai ripiega sull’usuale Sprite, contagiando un insolitamente taciturno Marroccu.
La catalana si rivelerà una preparazione non classica, considerando i tempi davvero ridotti ma tutto sommato migliore di tante altre. Caffè ed i classici estratti alcolici della nostra tradizione concludono l’esperienza, costata a ciascun commensale 42€, arrotondati volontariamente a 45 per semplificare le operazione di pagamento.
 

Su Ziru - Crema catalana

Su Ziru – Crema catalana

 

Il giudizio dello scrivente tiene conto di vari fattori e della preziosa competenza del buon Taras, arrivando alla sintesi di “2 Burricchi”, con aggiunta di una stella per la cortesia e la disponibilità dell’addetto in sala in varie circostanze. Il giudizio è severo per via di alcuni piatti non convincenti e dell’assenza di un menu cartaceo: l’imposizione di un menu degustazione “sulla fiducia”, con 24 ore di preavviso dal momento della prenotazione, deve presupporre l’assoluta perfezione del percorso enogastronomico, perfezione in verità lontana e che non giustifica il prezzo, adeguato per quantità ma eccessivo, davvero di poco, per qualità e continuità.
Una gestione nuova comunque che, siamo certi, accoglierà con favore il plauso per gli aspetti positivi e costruttivamente le critiche. La Compagnia, a questo punto, si può sciogliere.

 


VALUTAZIONE “Su Ziru Mannu”: Due Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Su Ziru Mannu Indirizzo: Via Cagliari 167, Quartu Sant’Elena
Telefono: 3287559149    [mostra in google maps]
 

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2.5 / 5 stars     

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3 Commenti su “Ristorante Su Ziru Mannu – Quartu S.E.”

  • Ettore Dice:

    Ottimo lavoro dei nostri due burricchi/ospiti: recensione chiara, esaustiva e leggera da leggersi. Pur essendo abituati a dare sempre la mia personale disamina dei fatti, di fronte a cotanta precisione, e visto ca no ‘ndi tengu gana, credo che onorerò questa fatica letteraria con un assordante silenzio!

  • ing. marrocu Dice:

    Noto con piacere che il Varioli ha usato il mio nome al posto delle virgole. Evidentemente gli piaccio! In attesa di un mio improbabile positivo riscontro, gli porgo il mio Benvenuto.

  • Jesus Dice:

    Aggiungo brevemente il mio commento, ringraziando innanzitutto la coppia di fatto Varioz & Scancioffi per l’ottimo spunto e soprattutto, per avermi alleggerito le responsabilità del week end. Inizio con segnalare una variazione estetica del ristorante che, nonostante poche mutazioni strutturali, appare più luminoso e informale. Molto buona l’offerta musicale in sala, che ha piacevolmente sorpreso lo stesso Varioz.
    Il giudizio finale, seppure si gioca sui decimali – a mio parere – viene espresso con un eccesso di severità critica dello scriba, che dà peso particolare alle fattispecie negative della serata, rispetto ad aspetti invero piuttosto positivi, come la composizione del menù (volatile) con elementi del tutto originali nella loro semplicità. Tra l’altro abbiamo già conosciuto il cuoco del ristorante, ex de “Sa Ferula” (http://seud.eu/sqx), che in quella occasione ci aveva positivamente impressionato. Meno brillante però la realizzazione finale di alcune pietanze, e l’azzardata organicità dell’offerta.
    Consigliamo vivamente di separare la cucina di mare da quella di terra, creando due alternative di percorsi da offrire al cliente, sulla base di alcune pietanze saldamente proposte nella carta, e consigliare magari quelle che gli ingredienti di giornata suggeriscono fuori dal menù.
    Degna di nota la piacevolezza dei commensali, e l’infinita quantità di cazzate espresse da tutti, in particolare dallo Chef Taras e dal Burriccu Sollai, anche se quella più grande la voglio attribuire allo stesso Varioz, relativamente ad una bambola gonfiabile in carne e plastica. Da segnalare inoltre, l’assoluta apatia dell’Ing. Marrocu che, forse per effetto della stanchezza o della quantità di cibo ingerito in questi giorni, appariva disforico e assente. Questo ovviamente non gli ha impedito di rendersi protagonista di un nuovo nebuloso episodio, di sospetta parsimonia, all’atto del pagamento del conto.

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