☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
ott 29 2014

Ristorante Is Cannas – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta

Is Cannas - Interno

Is Cannas – Interno

 

Dalle nostre torri, riusciamo a scorgere il vicino orizzonte. E già prima di esso, quando Lucifero annuncia l’arrivo del carro di Apollo, una feconda brezza muove schiere di soldati sul confine dell’acqua, rivolte verso Est. Ciascuno di questi si confonde e marcia avvolto in una foschia che non è reale. Da Nord verso Sud, la nebbia confonde le coscienze, obbliga i sentimenti, distoglie lo sguardo da verità consumate, rendendoci vili e schiavi; piegati al mare, piegati verso il mare ma mai desiderosi di navigarlo, costretti da catene che ci ostiniamo a non vedere, fintanto che il vento continuerà a spazzare la nebbia che non c’è, che Eolo per dispetto ha voluto rubarci.
 

Is Cannas - Antipasti

Is Cannas – Antipasti

 

Di qui ancora, quante volte abbiamo sentito questi discorsi, con prosa decisamente più colorita, da parte dell’Ing. Marrocu. Oggi destiniamo noi stessi  fin dove le canne possono osservarsi, se non altro nell’insegna di un ristorante, “Is Cannas” per l’appunto, in quel di Via Newton, in Cagliari.
La sera del 21 Settembre, trenta gradi ancora, il Triumvirato della ristorazione sarda alzava nuovamente lo sguardo verso un nuovo orizzonte della cucina. Testare, provare, sperimentare è il loro credo, alla intemerata, ostinata ricerca della loro passione. Alle ore 21 esatte, i Burricchi, potevano varcare la soglia del ristorante.
 

Is Cannas - Insalata di polpo

Is Cannas – Insalata di polpo

 

E’ in qualche modo elegante l’atmosfera che si respira all’interno del ristorante “Is Cannas”. Gli spazi sono ampi, ma intelligentemente suddivisi sulla base di una complessa topologia, che si estende dall’esteso balcone centrale, diramandosi poi nella zona pizzeria e ricevimenti, fino ad una sala più intima, confinata da drappeggi bianchi e qualificata, nell’arredo, da tovagliame raffinato chiaro. Ricercata eleganza che, ahimè, viene subitamente compromessa dalla insensata disposizione di alcuni antiestetici pannelli azzurri, collocati in modo da rendersi visibili al di là delle vetrate divisorie. Per il resto, qualche gradevole elemento rustico fa capolino ad addolcire una impostazione di stampo moderno.
 

Is Cannas - Frittelle

Is Cannas – Frittelle

 


Ci accomodiamo quindi alla tavola, discretamente ed elegantemente imbandita, e non molto tempo intercorre prima di essere raggiunti dal cameriere, anche in virtù della esigua presenza in sala di ulteriori astanti, la domenica sera. Grande emozione per l’asinina tavolata, allorquando il Raschione, sorprendentemente per le sue abitudini, ordinava per sé acqua frizzante in luogo della sua solita “liscia naturale”, mentre la scelta del vino ricadeva su un meno inatteso Vermentino di Gallura DOCG “I Graniti di Pedra Majore” della omonima cantina di Calangianus.
 

Is Cannas - Guazzetto di cozze

Is Cannas – Guazzetto di cozze

 

Riguardo l’articolarsi della nostra cena, per non poco Jesus e il Raschione hanno dovuto osteggiare un’insensata voglia di “bisteccone” al sangue, da parte dell’Ing.Marrocu. La difficile mediazione si concludeva, invero, con l’ordine di una serie di antipasti di mare, seguiti poi da un astice alla catalana e dai dolci. Nello specifico gli antipasti si sviluppavano con una serie di sette portate, di semplice e tradizionale fattura, comunque gradevoli in termini di genuinità degli ingredienti e gusto finale; a conti fatti, quindi, entrée piuttosto abbondanti. Quest’ultimo dettaglio, a beneficio di chiunque faccia particolare affidamento sul rapporto quantità/prezzo, nell’ottica della personale scala di valori alimentari.
 

Is Cannas - Astice

Is Cannas – Astice

 

Prima degli antipasti, non possiamo però non citare un gradevole preludio mandibolare, determinato dalla presenza in tavola di un cestino di pane e di ottimi tranci di focaccia, probabilmente generati dal forno dell’integrata pizzeria.
Quindi: peperoncini ripieni con pastella di tonno e capperi; tonno alla catalana; insalata di gamberi, sedano e pomodorini; scabecciu di gattuccio di mare; insalata di polpo con riduzione di aceto balsamico; frittelle di verdure (zucchine melanzane) accompagnata da polpette di manzo, per finire con un buon guazzetto di cozze in bianco. Tutti i piatti venivano decorati da scenografiche foglie di sedano. Scenografiche, per lo meno, per il contrasto di colore determinato dalla fotocamera digitale Nokia. Imbarazzo generale per certe discutibili concessioni all’etichetta presidenziale, in virtù della assenza di adeguata quantità di tovagliame: «Jesus, ma ti stai pulendo le mani con il pane? Sei un animale!».
 

Is Cannas - Dolce

Is Cannas – Dolce

 


Meno gradevole il gusto dell’astice alla catalana o, più precisamente, dell’astice ricoperto da cipolle bianche grossolanamente affettate, mentre sulla stessa linea si mantenevano i dolci:  millesfoglie con crema chantilly per il Raschione, sorbetto al limone per Jesus e per l’Ing. Marrocu.
La cena si concludeva quindi con due caffè e nessun amaro. Costo complessivo della serata 32€ cadauno, giudicabili coerenti con il giusto ideale dovuto. Nella valutazione complessiva, includiamo un giusto numero di escursioni di Jesus verso le toilette, per rimuovere le macchie di astice, accumulate all over his body.


Il ristorante “Is Cannas”, oltre alle componenti pizzeria e barbecue, offre una cucina semplice e a tratti gradevole, oltre che una ambientazione informale ma elegante. Due burricchi pieni.

 


VALUTAZIONE “Is Cannas”: Due Burricchi.
Ristorante Is Cannas Indirizzo: Via Newton 11, Cagliari
Telefono: 070489639    [mostra in google maps]
 

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feb 2 2014

200. Ristorante Letizia – Nuxis

 Scritto da Pg | | Commenta

Letizia - Interno

Letizia – Interno

 

Dunque, dove eravamo rimasti?
Potrei dire moltissime cose – come una casalinga pettegola -, e infatti le dirò perché a casa mia non sono io a portare i pantaloni.
Potrei ringraziare il Donkey Challenge per l’avermi concesso una nuova occasione di riscatto, da quel dì della proterva capitis deminutio maxima, ma non lo farò perché stiamo sempre comunque parlando di tre burricchi ignoranti… Potrei infine difendermi oggi, alla ciccionata duecento, da quelle lontane accuse, meschine e menzognere, che portarono alla mia esclusione; ma neppure questo voglio fare, perché so che potrei turbare non poco i sonni e le notti dell’Ing.Marrocu, a quel tempo mio degno sostituto in seno al Triumvirato ufficiale. A lui e a tutti quelli che mi sono stati vicini in questi anni però, una cosa voglio dire: siete veramente dei burricchi!!!
 

Letizia - Antipasti

Letizia – Antipasti

 

Sembra limpido il cielo di Cagliari questo Sabato mattina. Mi alzo, mi lavo, mi vesto, faccio quelle faccende di casa che talun villano in malafede asserirebbe essere perdite di tempo. Allineo con rigore cromatico le mie preziose ampolle di creme idratanti, navigo nel forum sul decoupage, cerco di comprendere se per le nuove tendine in salotto starebbe meglio il blu di Persia o l’indaco… e finalmente, il telefono! Adoro il mio iPhone bianco, ma da qualche mese un terribile tarlo mi rode e mi confonde: il nuovo 5c rosa è davvero un amore, però se lo prendo mi accuseranno di nuovo di essere susunku, ma non è colpa mia se il 5s non lo fanno di quel colore! Oh, parli del diavolo e spuntano le corna: ecco quei due rozzi cafoni di Jesus e del Raschione Ettore che già suonano il clacson sotto casa. Adesso mi toccherà concludere la chiamata prima di venti minuti… ahimè!
 

Letizia - Vellutata di ceci

Letizia – Vellutata di ceci

 

Che orrore, Jesus non ha lavato la 150cv, tant’è che ora è impolverata da far schifo, per le piogge di questi giorni. Quasi quasi rimpiango di essermi inventato la scusa del meccanico… Ma d’altronde devo salvaguardare il mio patrimonio, sono più di 100km da fare, andata e ritorno, eppoi sono pressoché sicuro che l’asino sta già in riserva e si fermerà al primo distributore, per accaparrassi il mio contributo benzina: che susunku!
E’ veramente una tortura la guida di Jesus sulle curve verso Nuxis, sembra che lo faccia apposta a far scivolare a destra e a sinistra le mie natiche morbidose su questo sdrucciolevolissimo sedile posteriore in pelle, tanto che alla fine mi sarà inevitabile ancorarmi alla cintura per la totale assenza di attrito disponibile, puranche volvente. Per non parlare poi della musica che ascolta: ma che orrore!!!
 

Letizia - Zuppa fagioli ortiche

Zuppa fagioli ortiche

Letizia - Fettuccine

Fettuccine

 

Che carino il ristorante Letizia! Già è curioso il suo numero civico, 14, che ha un forte impatto emotivo e un enorme valore simbolico per il Raschione («chi 14? 1110?» cit. Anziano). L’interno non è particolarmente raffinato, e a tratti finanche disarmonico – ad esempio per il soffitto da ufficio o per l’inelegante forno nell’angolo Ovest della sala – ma il calore delle pareti lignee, i tavoli rotondi ben drappeggiati, l’eccesso – quasi kitsch –  di consueti o bizzarri suppellettili, il pavimento in tinta massonica, rendono tutto l’ambiente di certo piacevolmente familiare. Peccato per le tendine porpora, quasi quasi dispenso alla proprietà un po’ di dritte sull’armonia cromatica, e magari anche sul decoupage.
 

Letizia - Cinghiale in dolceforte

Letizia – Cinghiale in dolceforte

 

Mi sento già elettrizzato quando un burbero omaccione ci si fa incontro per accoglierci e farci accomodare al tavolo. Si muove serafico, pacato, gentile e sicuro di sé, ed è subito chiaro che sa il fatto suo come maître. Il servizio sarà impeccabile, mentre i tempi della cucina risulteranno allineati allo stesso aplomb.
Sono già gustosissimi (sapidissimi) le bruschette e il pane carasau che ci vengono serviti a tavola, e che divoreremo in attesa degli antipasti. Notevole singolarmente l’olio d’oliva, di produzione indigena: “Nughes”, oleificio dei fratelli Deias.
Diamo un’occhiata al menù: è basato su ricette della tradizione locale e solo per qualche piatto i burricchi ritrovano il caldo nido dei loro bramati frutti del mare. Trovandosi l’Ing.Marrocu in Malesia (non chiedetemi perché) ed essendo io e Jesus prettamente incompetenti, la scelta del vino viene affidata ad Ettore, che subitamente gira la palla al maître il quale, a sua volta, ci consiglia un ottimo rosso IGT “Cagnulari” delle cantine Parpinello. Dopo lunghi momenti di panegirico, alla prova del “tappo”, però, la bottiglia verrà scartata dallo stesso maître. La seconda bottiglia passerà invece il rigoroso test.
 

Letizia - Cassata

Letizia – Cassata

 

D’abord, vi dirò che il mio personalissimo giudizio (che quindi qui non conta niente, ndr.) sulla cucina del “Letizia” differisce al ribasso, rispetto a quello dei miei asinini colleghi, che identificavano come originali e ben studiate la quasi totalità delle pietanze. Per quanto mi riguarda, invece, pur riconoscendo la bontà selettiva di quello che ho assaggiato, non sono riuscito mai a sentire quel guizzo di sapore, quel brividino lungo la schiena, che cerco in ogni attività culinaria.
Gli antipasti, assortiti, erano serviti su un bel vassoio di ceramica bianca:  frittura di funghi all’olio di lentisco; carpaccio di funghetti champignon (avevano finito gli ovuli :-( ) con mele, lattuga, olio extra vergine e bottarga; strudel di ricotta con porcini e zafferano; timballo di polenta al ragu di funghi e pecorino; timballo di melanzane in scapece (alla “schiscionera”, anche se non so cosa voglia dire!).
Confesso di aver frettolosamente cambiato la mia comanda sul primo piatto (sono una persona che sa ritornare sui suoi passi), dopo aver visto delle deliziose fettuccine fresche con porcini e grana al tavolo a fianco (tra l’altro l’unico occupato oltre al nostro). Ettore si è invece deliziato con una vellutata di ceci, con gamberi e porcini, mentre quel rude coltivatore di Jesus non poteva che scegliere la zuppa di fagioli e ortiche.
 

Letizia - Millefoglie

Letizia – Millefoglie

Letizia - Sorbetto al mandarino

Sorbetto al mandarino

 

Do un ulteriore sguardo al menù e leggo negli occhi di Jesus la rozza voglia di cinghiale: in dolceforte con cacao e uvetta (un misto di rudezza e dolcezza) che sarà il nostro assaggio di secondo, anche perché non era disponibile una ulteriore pietanza che avevamo inizialmente individuato.
Per i dolci il mio giudizio si allinea invece con quello dei miei commensali: sontuosi! Ettore sceglieva il millefoglie di carasau dolce con crema chantilly e more selvatiche, Jesus un banale sorbetto al mandarino («Il sorbetto lo gradisce con spumantino»? «No prendo anche io il moscato!»), che tanto banale non era, anzi delizioso, mentre io sceglievo la “cassata come piace a me” (si chiama proprio così) con zucchero, cioccolato e pistacchi. Che goduria! I dolci erano accompagnati da un passito locale.
Il pranzo, dopo poco meno di tre ore, si concludeva con tre caffè e con l’immancabile Rum agricolo (accompagnato dal solito bicchiere di ghiaccio bollente) per Ettore: Saint James royal ambre 45.
Quindi il conto, la parte che più temevo: 40 euro ogni burriccu, tutto sommato giusto.

 

Il posto è accattivante e confortevole, la cucina è buona e non banale, i dolci ottimi, il servizio notevole. Anche se non siete proprio della zona, forse vale la pena farsi il viaggio. Tre burricchi con menzione speciale, per me, per Egli e per George Michael, che non guasta mai. Grazie per aver supportato il Donkey Challenge per queste duecento ciccionate.

 


VALUTAZIONE “Letizia”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Letizia Indirizzo: Via S.Pietro 13, Nuxis
Telefono: 0781957021    [mostra in google maps]
 

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nov 24 2012

Locanda Margherita – Cagliari

 Scritto da Ettore | | Commenta

Locanda Margherita - Via Sardegna

Locanda Margherita – Via Sardegna

 

Quale perfetta figura può disegnarsi dalla composizione virtuale di tre coppie di orecchie asinine, secondo una perfetta geometria che accosta il simbolismo del numero perfetto associato al Triumvirato alla disposizione degli elementi a tavola secondo una sorta di burriccu vitruviano, e che prende vita nell’immagine di un fiore, simbolo della bellezza perenne: la margherita.
M’ama o non m’ama?…
Marrocu o non Marrocu?

Ma ecco la voce della beata innocenza che sentenzia.
Ettore: «…avevo prenotato per tre, ma ne abbiamo perso uno…»
Cameriere: «ma… per sempre?»
Ettore: «può essere… Chi può dirlo?!..»
 

Locanda Margherita - Interno

Locanda Margherita – Interno

 

Cagliari, quartiere Marina, venerdi 23 novembre ore 20:50. Dopo aver garantito un adeguato, quanto impegnativo, accomodamento alla tracotante 150CV, anche grazie all’intervento di Ettore park assist che, tra urla e irripetibili improperi, riesce a guidare la manovra dell’ipertricotico, quanto impacciato, burriccu dal sedile del passeggero, lo zoccolo duro del citato Triumvirato si aggira tra i vicoli alla ricerca della designata destinazione, il ristorante Locanda Margherita, nella centralissima via Sardegna.
L’integrità della margherita asinina è in questa serata deturpata dall’ennesima assenza ingiustificata, quanto tardivamente segnalata, dell’indisciplinato Ing. Marrocu, che probabilmente ha ripiegato su una ben più economica pizza margherita.
 

Locanda Margherita - Bruschette antipasti

Locanda Margherita – Bruschette antipasti

 

L’ingresso molto piccolo, quasi un pertugio nella parte più stretta della via che lo ospita, celerà come vedremo, una piacevole realtà gastronomica. Un piccolo disimpegno, che ospita il bancone con la cassa, separa l’accesso ai servizi e alle cucine dalla sala principale, di pianta rettangolare, capace di ospitare poco più di trenta coperti, anche grazie ad una piccola zona ricavata in un grazioso soppalco in legno scuro; materiale, questo, che impreziosisce il soffitto, dominato da travi a vista, mentre nelle pareti sono ricavate diverse nicchie con rifiniture in pietra, in cui trovano alloggiamento libri sulla Sardegna e suppellettili di vario tipo. Il lato più stretto della sala coincide con una poco elegante porta finestra che immette sulla strada; il lato opposto è dominato da una dispensa ricavata da eleganti mensole, eleganza ridimensionata da un inopportuno banco frigo e un colorato frigorifero per le bevande. I tavoli sono lignei quadrati di colore scuro, apparecchiati con tovagliame monouso. La gradevole ambientazione è risultata però lievemente compromessa da inopportuna musica di sottofondo;
Cameriere: «tutto bene?»
Jesus: «benissimo, un unico appunto, Ligabue non si può sentire!»
 

Locanda Margherita - Antipasti freddi e caldi

Locanda Margherita – Antipasti freddi e caldi

 

Veniamo accolti da un gentile cameriere che supponiamo essere uno dei gestori e che si rivelerà molto attento e professionale.
Il locale propone una offerta molto ampia di cucina di mare e di terra. Decidiamo di iniziare le danze con una degustazione di antipasti di mare. L’offerta della cantina non eccelle per assortimento, ma garantisce comunque poche etichette di buona qualità, tra le quali premiamo un buon DOCG S’Eleme 2011 della Cantina del Vermentino di Monti, servito con il consueto rito dell’assaggio, eccezionalmente performato in questa occasione dal burriccu Jesus.
Al tavolo arrivano subito delle eccezionali bruschette di pane carasau con olio (Oleificio Desantis – Bitonto[BA]) e origano, delle quali i due somari abuseranno parecchio durante la serata.
 

Locanda Margherita - Zuppa cozze arselle

Locanda Margherita – Zuppa di cozze e arselle

 

Appena il tempo di brindare all’assenza, temporanea o definitiva, da decidersi, dell’iporticotico burriccu e giungono i primi antipasti: ottimo muggine a scabecciu, gradevoli alici marinate, ottima insalata di polpo e radicchio, straordinari granchietti bolliti con olio d’oliva, buone cozze gratinate e burrida di gattuccio, risultata decisamente gradevole a chi Vi scrive e meno, causa predominanza del gusto dell’aceto, al palato dell’incopetente Jesus.
La carrellata di antipasti freddi, con un costante monitoraggio del tavolo da parte del cameriere/gestore che provvedeva a cambiare stoviglie e posate con perfetta scelta di tempo, lascia il palcoscenico al gran finale: sontuosa zuppa di cozze e arselle ed eccellente frittura di gianchetti. Oltre alle porzioni decisamente abbondanti, e alla puntualità del servizio, emerge subito la straordinaria genuinità delle materie prime, cucinate secondo ricette semplici e classiche, ma di eccezionale rendimento.
 

Locanda Margherita - Linguine ai ricci

Locanda Margherita – Linguine ai ricci di mare

 

Il periodo favorevele per la pesca del nobile frutto, fa cadere la scelta del primo piatto in una scelta unanime: linguine ai ricci di mare. Dopo qualche minuto di fisiologica attesa dei tempi di preparazione, veniamo omaggiati di una delle migliori espressioni del connubio tra la pasta e le gonadi del prezioso echinoide: spettacolo!!
Appagati dal punto di vista nutrizionale, ma stimolati dalla qualità dei piatti in continua crescita, all’iniziale indecisione sull’opportunità di provare i secondi piatti, dirottiamo su un meno impegnativo assaggio di crostini con polpa di riccio, divorati in larga parte dal sottoscritto.
 

Locanda Margherita - Bruschette ai ricci

Locanda Margherita – Bruschette ai ricci

 


Degna di nota l’offerta di dolci della casa, realizzati in gran parte dal cameriere/gestore/pasticcere, fra i quali ci lasciamo attrarre da una torta con crema chantilly e mele cotogne, realizzata con pan di Spagna bagnato con la Sprite (avete capito bene: la Sprite del burriccu Sollai!). Ottimo dessert, non solo per sapore, ma anche per una impensabile leggerezza al palato, nonostante il caloricamente bellicoso aspetto. Un ottimo moscato di produzione artigianale ha accompagnato il momento nel modo migliore.
 

Locanda Margherita - Torta crema chantilly

Locanda Margherita – Torta crema chantilly

 


La cena si è conclusa con un caffè per Jesus e senza ulteriore consumo di alcool nelle sembianze di digestivi vari. Costo dell’esperienza: 30€cad. burriccu, da considerarsi un poco inferiore rispetto alla qualità del servizio offerto.
Locanda Margherita, nonostante la poca appariscenza in una zona della città che brulica di ristoranti e trattorie, unisce ad una straordinaria genuinità delle materie prime, cucinate secondo semplici ricette della cucina classica cagliaritana, un servizio molto attento e puntuale, aspetto questo ahimè non eccessivamente curato in molti locali, ma che contribuisce in buona parte al successo di qualsiasi esperienza gastronomica per il cliente. D’altra parte, qualche sbavatura nella scelta dell’arredamento e una musica di sottofondo, eccessivamente monotematica oltre che poco adeguata, non ci consentono di dare un giudizio ancora più ecclatante: tre somarelli più che meritati e adesivo-rating in arrivo: complimenti!
 


VALUTAZIONE “Locanda Margherita”: Tre Burricchi.
Ristorante Locanda Margherita Indirizzo: Via Sardegna 64, Cagliari
Telefono: 070670486    [mostra in google maps]
 

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nov 10 2012

Ristorante La Bohème – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Boheme - Interno

Boheme – Interno

 

«Ma che gelida manina» Jesus, fredda di un “puntore” che te lo ricorderai finché campi.
Paonazzo di tosse, corrugato in fronte, ti riesce appena un accenno di parola, che già ti manca il fiato per completarla.
Schivi i dottori e le supposte, ti lasci dominare dalla sorte, ma ancora per questa settimana, sotto il chiarore della luna, al tuo ebdomadario appuntamento con lo scialo, non manchi di recitare.
«Mi mì, è arrivato Jesus!», senti gridare da sopra il palco del tuo magnificente delirio, ma il tuo pubblico e i tuoi attori, oggi subiranno una lirica fatta di germi e  di batteri. Come tuo dire… ‘azzi loro: si declina ogni responsabilità morale e materiale sull’argomento!
 

Boeheme - Zuppetta di cozze

Boeheme – Zuppetta di cozze

 

Giovedì sera. Venti minuti alle venti. Quattro navigati attori della tavola, indossando il loro costume e le orecchie di scena, già fremendo di salir sul palco; sono Jesus, il Raschione Ettore, l’Ingegner Marrocu, e un quarto (poco) misterioso ospite: il burriccu Tony Frau, che – per chi non avvertisse familiare questo nome – probabilmente avrete già notato, immortalato tra le gigantografie all’esterno del mercato di S.Benedetto.
Quando c’è la fama! Il palcoscenico per questa ennesima opulenta rappresentazione del gusto, è il Ristorante “La Bohème”, locale di relativamente recente apertura, ispirato – almeno nel nome – alla celeberrima opera lirica di Puccini e non casualmente ubicato nella via Lai, poco distante dal Teatro Lirico di Cagliari.
 

Boheme - Cavolo e alici

Cavolo e alici

Boheme - Insalata di polpo

Insalata di polpo

 

Il ristorante, al suo interno, è composto da un’unica sala ordinata e geometricamente piuttosto regolare. L’allestimento architettonico, solo brevemente e localmente accenna alle allegorie d’arredo bohémienne, concentrate per lo più su una sorta di comò d’epoca, situato nei pressi dell’ingresso della cucina, impreziosito da una piccola ed elegante specchiera, da alcuni vasi di fiori cremisi, e da uno splendido grammofono color argento. Sul resto della sala – piuttosto spoglia d’arredi, a parte alcune stampe d’epoca alle pareti – domina un più moderno bancone da bar, tinteggiato con tonalità bianche e rosa. Un tempo, era presente in sala un pianoforte, che il titolare-lavapiatti-musicista, si dilettava a suonare per i propri clienti, ma che le signore anziane del quartiere, hanno poi spiacevolmente preteso che tacesse.
 

Boheme - Crostini ai ricci

Boheme – Crostini ai ricci

 

L’inquietante acustica della struttura, viene pesantemente messa alla prova da un fastidiosissimo cicalino elettronico, che accoglie i clienti ad ogni dischiudersi della porta d’ingresso, con un molesto messaggio di benvenuto multilingue. Non dubitiamo che il cicalino non fosse stato previsto da chi ha ideato e predisposto l’arredo (l’illuminata ex del titolare). Suggeriamo al responsabile di valorizzare meglio l’impronta e l’anima del ristorante, per esempio diffondendo in sala la musica di Puccini, piuttosto che arie pop di radio 105: «quella ci serve per coprire le urla che vengono dalla cucina!»
Il servizio in sala viene garantito dal titolare, che con piglio amichevole e con una flemma composta e rilassante, suggerisce e serve i piatti, con fare tempestivo, attento e professionale.
 

Boheme - Calamari fritti

Boheme – Calamari fritti

 

Per una scelta di attenzione e qualità sulle materie prime, l’offerta gastronomica del ristorante viene limitata e condizionata alla spesa di prodotti freschi, acquistati in giornata, tanto che il proprietario suggerisce di indicare eventuali pietanze che si vorrebbero assaporare, già in fase di anticipata prenotazione.
Concordiamo volentieri un assaggio di quattro antipasti di giornata, e sottoponiamo all’istinto casuale del Raschione la cernita del vino, selezionato dalle poche bottiglie disponibili, fisicamente e congiuntamente presentate alla nostra tavola: un apprezzabile Vermentino “Blu” della cantina “Santa Maria la Palma” di Alghero.
 

Boheme - Tagliolini ai ricci e alla boheme

Boheme – Tagliolini ai ricci e alla boheme

 

Sin dalla presentazione degli antipasti – che possiamo giudicare complessivamente di buona fattura – , evinciamo facilmente la buona tecnica della cucina, che riesce a presentare piatti di tutto rispetto, basati sui non tantissimi ingredienti a disposizione. Al nostro cospetto, sono stati presentati: deliziosa zuppetta di cozze e pomodorini, che ha preteso un successivo bis con integrazione di arselle; insalata di cavolo e alici; insalata di polpo (questo invero, abbastanza insapore e forse un po’ troppo duro: «avremmo bisogno di un abbattitore, ma costa troppo»). Gli antipasti terminavano con uno squisito assaggio di crostini ai ricci di mare freschi, buonissimi! Degno di nota anche il pane, servito e costantemente approvvigionato alla nostra tavola.
 

Boheme - Millefoglie al carasau

Boheme – Millefoglie al carasau

 

Durante l’incedere degli antipasti, i burricchi prendevano atto della sciagurata abitudine di Tony Frau, di evitare per principio qualsiasi primo piatto, tanto da vedersi costretti a differenziare la portata successiva, con un binomio primi/secondi serviti all’unisono. Dopo tutto il tempo necessario a produrre una frittura, la divina justitia ha così provveduto ad elargire dei «dozzinali» calamari fritti per il burriccu Tony, mentre i restanti commensali hanno avuto modo di apprezzare due eccellenti porzioni di tagliolini: ai ricci di mare, e alla “bohème”; questi ultimi si componevano di una pasta al nero di seppia, con pomodorini arselle e asparagi. Da registrare che Jesus, al limite fisico della propria già malsana sopravvivenza, ha lasciato praticamente metà dei tagliolini sul piatto, chiedendo in ultimo che gli venisse servita una bombola d’ossigeno!
 

Boheme - Mousse al cioccolato

Boheme – Mousse al cioccolato

 

Data l’abbondanza dei primi piatti, e in virtù dell’istintuale inappetenza di Tony Frau, i burricchi decidevano di passare direttamente al dolce: ottimi sorbetti al limone per Jesus e Marrocu, buonissima mousse al cioccolato e panna per Tony, originalissima Millefoglie con pane carasau, crema chantilly e frutti di bosco per il Raschione. La cena si è conclusa con un liquore alla liquirizia “Maruzzo” per tre, e con una “ispezione” alle cucine, condotta da Marrocu e Jesus, a seguito di un ripetuto “fare il figo” del proprietario, che ne rivendicava l’impeccabile pulizia e lucentezza. In effetti, le cucine hanno superato la prova dei fatti, anche grazie al minuzioso barcamenarsi dello chef tuttofare. Quest’ultimo si presentava esteticamente e comportamentalmente del tutto simile al Marrocu, con cui ha condiviso gli ultimi trenta minuti della serata, a discutere di chissà cosa: «beato a lui!» 
Costo complessivo della cena, 35€ cadauno, da giudicarsi equilibrati in relazione alla qualità del servizio e del mangiato.
Segnaliamo, per terminare, l’insistenza con cui il titolare sosteneva di averci già visto da qualche parte, senza riuscire mai a risolvere il suo facile enigma. Anche lui (come “Zaira” ndr.) non ha creduto a Jesus, quando affermava che lavorava in TV; chissà perché…

Il Ristorante “La Bohème”, si presenta come un gradevole locale a conduzione simil-familiare, in cui qualche stonatura estetica non riesce a compromettere l’intima piacevolezza dell’ambientazione, e dove l’abilità e la fantasia dello chef, riescono abilmente a sopperire alle ristrettezze dell’offerta. Di certo, comunque,  una serata positiva. Tre burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “La Bohème”: Tre Burricchi.
Ristorante La Bohème Indirizzo: Via Enrico Lai 48, Cagliari
Telefono: 070482444    [mostra in google maps]
 

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mar 27 2011

Ristorante 51 – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

51 - Panorama - Cagliari

51 – Panorama Cagliari

 

Percorrendo gli stretti vicoli del “castello di sopra”, che culminano nell’incantevole panorama offerto dal bastione di Santa Croce, si possono dominare, con lo sguardo e con il pensiero, l’antico storico quartiere degli ebrei, la splendida sinagoga sottratta al loro culto in età spagnola – oggi Basilica cristiana – e un buon scorcio della intera città di Cagliari, infino al suggestivo spettacolo dei suoi marittimi approdi.
Imperocché non sia affatto difficile incontrare, discendendo cautamente tra due fila di storiche mura, altère vestigia della opulenta modernità (porsche, bmw e altre simili amabilissime sfacciataggini) non troppo a suo agio trovavasi l’opulento Jesus, suo malgrado approssimativamente accomodato nella seppur comoda utilitaria del Dottor Melis, accidentale quarto ospite quest’oggi, nel tradizionale sinedrio dei burricchi ufficiali Triumviri.

51 - Interno

51 – Interno, Ing.Marrocu Dr.Melis


Cosa abbia spinto lo stimato Dottore ad unirsi, di sua sponte e senza incentivo alcuno, alla ciccionata odierna non ci è ben dato saperlo; fatto sta che il buon Raschione Ettore, appresa la gradita novella, decideva – non poco frettolosamente – di indirizzare la scelta del convitto, verso un locale di facile fruizione per il medesimo, ma che presentava, per svariate ragioni, altissimo rischio di insuccesso logistico.
Sono bastate quindi poche oggettive riflessioni, e parecchi non meditati insulti, per far rinsavire il Triumviro burriccu e ricondurlo alla retta conduzione logica del suo pensiero.
Nella Via Santa Croce, arrivavano quindi, poco prima delle tredici e trenta, il vostro amato Jesus, il Raschione Ettore e, per l’appunto, il Dottor Melis. Destinazione, il Ristorante 51.
L’ingegner Marrocu, terzo Triumviro ufficiale, si trovava già sul luogo ad attendere i suoi di lì a poco commensali, affascinato ed incantato dalla bellezza dell’orizzonte, goduto dalla terrazza del ristorante – il quale parzialmente si allunga sul panoramico bastione – e ben integrato tra gli abbienti “fighetti” della Cagliari bene, per i quali risulta formalmente conveniente lustreggiare per questi calli.

51 - Cannolini tonno formaggio

51 – Cannolini tonno formaggio


Esclusa l’appetibile circostanza di desinare all’aperto – non affatto per il tempo inclemente o per difetto di splendida ambientazione, ma perché la distillata mentalità del Raschione non prevede possibilità alcuna di consumare un pasto per strada – i quattro burricchi si accomodavano nella sala interna del ristorante.
Invero, la prima impressione che Jesus ha avuto all’ingresso è stata affatto positiva. Il vestibolo che fa da anticamera alla sala era accidentalmente in disordine: scatoloni di vivande malriposte sul pavimento e faccende di cucina ben in vista per una porta incautamente aperta. Situazione non comprensibile e tollerabile a quell’ora, in un ristorante di classe.

51 - Antipasti di mare crudi

51 – Antipasti di mare crudi


Purtuttavia, l’impressione architettonica che si avverte, appena varcata la soglia dell’ambiente principale – un’unica sala di abbastanza modeste dimensioni – è quella di un misurato incontro tra l’impronta medievale delle pareti in pietra ed un sobriamente sfarzoso arredo classico, rivisitato in chiave modern-luxury;
finanche le stoviglie e posate sui tavoli, elegantemente seguono questo stile.
Tutto l’ambiente risuterebbe quindi dosatamente raffinato, se non fosse per due elementi di impropria distorsione. In primo luogo le malcelate casse di riproduzione acustica, che esercitavano una non graditissima (almeno in tal contesto) e indebita pressione, sulle sensibilissime orecchie di Jesus.

51 - Frittura mista

51 – Frittura mista


Secondo fattore negativo, forse inevitabile per l’esiguità degli spazi, i servizi igienici – peraltro di gran classe, come segnalato dal Raschione Ettore – ricavati in fondo alla sala e strutturalmente fuori dal contesto.
Il personale del ristorante è eccellentemente preparato, attento e premuroso. Ci serve una gentile giovane cameriera, occasionalmente assistita da un secondo assistente, forse lo stesso direttore.
Nulla viene lasciato al caso, come ad esempio il periodico rifornimento degli ottimi e variegati panini assortiti, letteralmente divorati dagli affamati Donkeys. Per stuzzicare la fame ci vengono serviti dei suggestivi cannolini ripieni al tonno e al (?) casu-axedu. Ottimi!

51 - Quadrati ai ricci gamberi e verdure

51 – Quadrati ai ricci con ripieno di gamberi e verdure


Concordiamo con la cameriera una scelta di antipasti misti che, come lei stesso ha sottolineato, non sono quelli che spesso incontriamo con le incursioni culinarie nei ristoranti cagliaritani. Ci viene servito infatti un gran misto crudo di mare, accompagnato da salsine di soia e citronette, e articolato con il seguente dettaglio:  tartara di dentice e orata, carpaccio di dentice, orata e salmone, carciofi alla bottarga, verdure miste, riso rosa, uno scampo assegnato al dottor Melis e un’ostrica contesa tra Jesus e l’Ing.Marrocu. Il tutto condibile, parimenti dalle salsine, con olio d’oliva, sale rosa dell’Himalaya o sale grigio di Bretagna. Antipasto buonissimo e ben presentato, ma sarebbe stato più appropriato moltiplicare per quattro alcuni elementi, anziché lasciar con l’acquolina in bocca ad alcuno.

51 - Linguine ai crostacei

51 – Linguine ai crostacei


Al gran piatto di crudo, è seguita una altrettanto interessante frittura mista di calamari, gamberi, zucchine e carote. La cottura di tale prelibatezza, pressoché perfetta, ci ha ricordato quella della celeberrima “tempura” giapponese – già citata in una passata occasione su questi spazi – ma dal sapore decisamente più convincente, per lo meno per i nostri gusti, tendenzialmente e tendenziosamente occidentali.
Il vino scelto ad accompagnare gli antipasti, così come il resto delle portate, è stato un ottimo vermentino DOCG “Piras” della Cantina di Gallura, Agro di Luras (Calangianus).

51 - Rana pescatrice con gamberi, zucchine e pomodori

51 – Rana pescatrice con gamberi, zucchine e pomodori


Primi piatti. La scelta per il Raschione Ettore è ricaduta su dei Quadrati (ravioli) ai ricci di mare con ripieno di gamberi e verdure, mentre Jesus, il dottor Marrocu e il Dottor Melis hanno ceduto alle lusinghe di Linguine ai crostacei (astice, scampi, aragostine) condite con salsa di pomodoro, basilico e timo citriodoro.

Ora, se possiamo oggettivamente definire buone ma non esaltanti le linguine ai crostacei, c’è da dire che i “Quadrati” ai ricci di mare, scelti con oculatezza dal Raschione, erano a dir poco eccezionali: una squisitezza per la quale varrebbe la pena, già di per sé, visitare il Ristorante 51!

51 - Millesfoglie crema chantilly

51 – Millesfoglie crema chantilly


Il secondo piatto è risultato invece comune a tutti i commensali: Rana pescatrice con gamberi, zucchine e pomodorini freschi (dolci), ottimamente pulita, cucinata e scenograficamente ben presentata. Buona!
Inevitabilmente, nonostante le resistenze di alcuni astanti ma di comune accordo, si sceglieva di terminare le fatiche alimentari con il tripudio del dolce.
Questa volta era l’Ing.Marrocu che intendeva particolareggiare la sua scelta, indirizzandosi sun un semifreddo al creme caramel, cioccolato e decoro di fragole, mentre Jesus, il Raschione e il Dottor Melis si sono indirizzati su un sontuoso Tortino Millesfoglie con cioccolato e crema chantilly: glorioso!

Il pasto si è quindi concluso con quattro ottimi caffè palombini – accompagnati da deliziosi dolcetti al cioccolato -, un liquore alla liquirizia per il Raschione e una Grappa Bianca per Jesus.

51 - Semifreddo creme caramel

51 – Semifreddo creme caramel


Costo complessivo totale del pranzo: 50€ cadauno, che non è pienamente giustificato dalla pur ottima espressione del servizio e dalla – per lunghi tratti – eccellente qualità della cucina. Possiamo quindi considerare quanto pagato, un 20% al di sopra della soglia ideale.
Diciamo comunque, a questo proposito, che Jesus ed Ettore hanno ben raggiunto il dilettevole precipuo proponimento  di tenere, per tutta la durata del pranzo, sulle spine il Dottor Melis, di certo poco avvezzo alle ciccionate di un certo spessore – anche economico -, che ha vissuto l’incedere delle prelibatezze, con l’opprimente nebbiosa ricorrenza, di un unico periglioso pensiero: «quanto costerà tutto questo!?».

51 - Melis conto

51 – Melis conto


Tale tipo di sentimento – peraltro parecchio comune – è di certo alimento e motore, quando portato alle estreme conseguenze, di taluni insensati giudizi che si sentono e leggono in rete su vari ristoranti cagliaritani. E’ giusto fare attenzione a quanto pagato, ed è giusto non accettare prepotenti alimentari prevaricazioni, ma se ogni conviviale ristoro deve venire inquinato dalla perpetua angoscia per il conto finale, tanto vale non varcare la soglia di alcun ristorante.
Ovviamente non trattasi del caso del Dottor Melis, che si è simpaticamente prestato a questo tipo di sceneggiata per esigenze di spettacolo, ma vi assicuriamo che simili atteggiamenti sono patologicamente riscontrabili in un gran numero di quasi-insospettabili conoscenti; patologicamente e assiduamente torturati dal buon Jesus, perché patologicamente SUSUNKI!
Vorrei però concludere con una censura grave, nei confronti del buon Raschione Ettore, che nel viaggio del ritorno suggeriva all’autista Melis la strada per lui più breve, non ricordando che per quell’ora e in quel luogo era previsto un corteo anti-nuclearista. Risultato: 10 anni!


VALUTAZIONE “Cinquantuno”: Tre Burricchi.
Ristorante 51 Indirizzo: Via Santa Croce 51, Cagliari
Telefono: 0708586629 [mostra in google maps]

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