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nov 8 2014

Ristorante Il Campidano – Samassi

 Scritto da Jesus | | Commenta

Il Campidano - Interno

Il Campidano – Interno

 

Tornano a piegarsi le spighe di grano, e gli steli dei papaveri, e l’erba e le viti nuove. Da ciascuna Via arriva un bagliore vermiglio, per peggio mostrarsi ai piedi dell’orizzonte. Ma prendendo poi guida di questo, nulla appare ribelle e vivo, nulla ruggisce verso il cielo, qui dove sto e tutt’attorno.
Distese di pavida terra, morsa e levigata dal sole, storie di passati primitivi, di fatiche e di maledette rassegnazioni. Tutto è dolore silente, tutto è posato; tutto tace e nulla si eleva orgoglioso, se non fiero di spremersi di sudore per una goccia di vino buono.
Cavalchiamo questa terra come formiche giganti, alla ricerca una qualunque meta. Presto troveremo le montagne e subito torneremo indietro, timorati dell’erta che ci attende. E’ il Campidano: è la nostra fortuna e disgrazia, la nostra libertà e la nostra prigione, il nostro nutrimento e la nostra fame.
 

Il Campidano - Seadas salate

Il Campidano – Seadas salate

 

Per quanto levigata e retta possa essere una Via, per quanto possano essere comodi i sedili in pelle della 150cv, non è facile tenere le mani salde sul volante per trenta minuti filati e non farsi sopraffare dalla pervasiva tentazione di capottarsi con violenza su un lato della SS.131, quando al tuo fianco trovi un intraprendente Ingegnere che cerca di convincerti ad entrare nel businness della fusione nucleare fredda, e un secondo Burriccu che battibecca tutto il tempo con il primo il quale, intanto, aveva già abbandonato i discorsi economici per dedicarsi alla frenetica modifica di tutte le impostazioni dei dispositivi presenti sul tuo cruscotto, autoradio compresa.
Il 27 Settembre, di Sabato mattina, questa sorte è toccata al martire Jesus che, fatti accomodare l’Ing.Marrocu e il Raschione Ettore, in tempo record e anticipo di trenta minuti rispetto alla tabella di marcia, riusciva a scaricare la zavorra asinina di fronte al ristorante “Il Campidano”, nel cuore di Samassi.
 

Il Campidano - Antipasti

Il Campidano – Antipasti

 

Il Ristorante è collocato nella struttura dell’omonimo Hotel, a conduzione familiare, nella Via principale del Paese. Al suo interno lo stile richiama subito alla mente, compostamente ed elegantemente, l’arredamento di una casa campidanese degli anni ’60/’70.
La sala da pranzo è una sorta di andito accogliente e luminoso, che si estende dall’ingresso delle cucine fino alla parete opposta, impreziosita centralmente da una sorta di pilastro sporgente decorato con mattoncini refrattari, che hanno catturato per qualunque minuto l’attenzione professionale dell’Ingegner Marrocu, il quale contemplava estasiato la composizione quasi si trattasse del Golden Gate di S.Francisco.
Eccellente la proposta musicale Jazz, diffusa in sottofondo. L’intrattenimento acustico ha avuto però un momento di oblio per effetto di un black-out intercorso durante il pranzo. Lo stesso Jesus si è comunque premurato di rifar partire il CD. Meno brillante, anzi possiamo dire indecoroso, l’impatto estetico dei servizi igienici, condivisi con altri spazi dell’hotel: da colonia estiva!
 

Il Campidano - Ravioli neri

Il Campidano – Ravioli neri

 

Di discreto livello invero il servizio, tenuto da un’unica cameriera, che non ha avuto difficoltà a dedicarci tutte le attenzioni del caso essendo gli unici clienti presenti in sala!
Unica imperfezione di rilievo che dobbiamo segnalare sta nella mescita del vino – un Torbato DOC “Terre Bianche cuvée 161″ di Sella&Mosca -, purtroppo servito eccessivamente caldo, tanto che l’ing. Marrocu, sciaguratamente si impossessava del ghiaccio del cestello per raffreddare il contenuto del suo bicchiere: orrore!
A parte questo “agghiacciante” episodio, dando uno sguardo al menù, subito ci possiamo render conto che la cucina de “Il Campidano”, è tutt’altro che scontata e banale. Lo chef è Alberto Sanna, un giovanissimo cuoco che si è fatto le ossa in quel della Costa Smeralda, per poi ritornare in Patria e prendere in mano le sorti e le redini del ristorante di famiglia.
 

Il Campidano - Fregola alla campidanese

Il Campidano – Fregola alla campidanese

 

Scegliamo quindi dal menù una serie di cinque antipasti che si dimostreranno “squartarati” in termini di gusto e tecnica realizzativa: duetto di seadas salate con patate e melanzane, formaggio; battuto di cavallo crudo con pesto leggero e noci; zuppetta di cozze con pomodorini, crostini di pane e basilico; carpaccio di muggine marinato alle erbette con mandorle e riduzione di malvasia;
calamari grigliati con pomodorini confit e pane fragrante.
Da sottolineare, all’atto di somministrazione della zuppetta di cozze, dapprima lo scherno del Raschione nei confronti di Jesus, per l’aver questo rischiato di sporcarsi e poi, a seguire, la rappresentazione scenica, da parte del medesimo Raschione, di tutto il calendario gregoriano per l’essersi visibilmente macchiato egli stesso.
 

Il Campidano - Polpo in crosta di carasau

Polpo in crosta di carasau

Il Campidano - Filetto di tonno scottato

Filetto di tonno scottato

 

Primi piatti altrettanto goduriosi. Ravioli neri con ripieno di gamberi e zafferano, crema alla bottarga e bottarga a scaglie per Jesus e Marrocu, fregola alla campidanese mantecata al pecorino per il Raschione.
Secondi piatti, immancabili e ugualmente di alto livello: filetto di tonno rosso scottato con funghi “portobello” arrostiti, polpo in crosta di carasau con patate e nocciole. Chapeau!
 

Il Campidano - Dessert

Il Campidano – Dessert

 

Infine un trittico di dolci: composizione di frutta fresca con anguria, ananas, kiwi, more e gelato fiordilatte per l’Ing.Marrocu; crema bruciata di mandorle con croccantino per Jesus; tiramisu allo zenzero e composta di lamponi per il Raschione Ettore. Inoltre, lo chef ha voluto farci testare una sua quarta creazione sperimentale, di carattere non certamente estivo e probabilmente presente nel menù autunno/invernale: cannolo di carasau con ricotta di pecora e crema all’arancia!
Il pranzo si concludeva quindi con dei caffè e con una Liquirizia “Mirsyne” di Dolianova, per il Raschione e l’ing.Marrocu. Costo complessivo della esperienza 46€ cadauno, da giudicarsi adeguati.

 

Eccellente e non banale la cucina, il ristorante “Il Campidano” è di certo una perla culinaria nel cuore della pianura. Da aggiustare alcune imperfezioni in ordine al servizio e alla condizione ambientale (leggi i bagni). Quattro burricchi meno meno.

 


VALUTAZIONE “Il Campidano”: Quattro Burricchi.
Ristorante Il Campidano Indirizzo: Viale Stazione 29, Samassi
Telefono: 070.9388121    [mostra in google maps]
 

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ott 10 2010

Ristorante Dal Corsaro – Cagliari

 Scritto da Jesus | 7 commenti | Commenta

Dal Corsaro - Interni

Dal Corsaro – Interni

 

Cagliari, ore 13.10. I Triumviri storici Jesus e Raschione Ettore si dirigono celermente al luogo fissato per il rendez-vous. Ad attenderli il terzo neo Triumviro ufficiale, Dott.Ing.Marrocu.
Jesus cerca di contattare il quarto ospite, aggiunto per questa giornata, il burriccu Pg, un tempo Triumviro, ormai degradato al ruolo di occasionale comparsa.
Il burriccu, dopo aver dato la sua disponibilità, sembra essersi oscurato: non risponde ai messaggi, il telefono è spento. Data la lunga frequentazione ed esperienza con i susunki, Jesus ne conosce bene la psicologia di base; inizialmente accettano con entusiasmo una proposta o un invito poi, con l’approssimarsi della spesa, inizia a prevalere in loro l’istinto di conservazione economica…

Dal Corsaro - Ing. Marrocu

Dal Corsaro – Ing. Marrocu


… Se non sono abbastanza scaltri da escogitare una scusa per liberarsi dall’impegno, a quel punto evitano di farsi rintracciare, salvo dopo redarguire la controparte di non essersi fatta sentire in precedenza. Motivo per il quale, i due malpensanti burricchi escogitano un piano d’azione per intercettare il soggetto all’uscita dal corso CISCO, ed inchiodarlo al legno delle proprie responsabilità. 
Con loro profonda sorpresa, in realtà il burriccone li attendeva nel luogo dell’incontro, con l’obsoleto telefono miseramente scarico; l’Ing. Marrocu li avrebbe invece raggiunti di lì a poco.
Ancora Pg non conosceva la destinazione, scelta giustappunto dai Triumviri per onorare la sua presenza: ristorante “Dal Corsaro”, uno dei più rinomati  – e cari, questo è il motivo della scelta! – della Cagliari bene. Appena realizza di tale perfido disegno, Il burriccu sbianca in volto ma non fa una piega, trattiene in gola le sue emozioni ed evita di lamentarsi, sapendo quale ondata di schernimento l’avrebbe altrimenti raggiunto. Vedremo che non sarà il solo episodio di arginamento delle proprie emozioni, in questo pomeriggio.

Dal Corsaro - Stuzzichini di Pane

Dal Corsaro – Stuzzichini di Pane


Ed eccoci quindi varcare la soglia del “Corsaro”, e venire gentilmente accomodati ad un confortevole e spazioso tavolo rettangolare.
Gli arredi del locale, particolarmente sobri e al contempo eleganti, ci ricordano una sala da tè dell’aristocrazia di inizio ‘900. In quest’ottica stilistica, non stupisce il fatto che la sala principale sia piuttosto ampia, ma il numero di coperti non eccessivo, tanto che l’ambiente risulta ben lontano dall’essere opprimente e caotico. Un raffinato lampadario in ferro pende dal soffitto mentre, posti a decoro alla luce di una finestra aperta, notiamo le cornici di numerose onorificenze e premi guadagnati di recente dallo chef. Il servizio, garantito dall’unica carinissima cameriera (più che sufficiente per il numero esiguo di avventori), ci é apparso subito eccellente in termini di disponibilità, efficacia ed empatia, profusa nei confronti dei burricchi che cercavano, con ogni sorta di goliardica interazione, di scardinarne la adorabile compostezza professionale, tracimante di più informali e deliziosi sorrisi. Impagabile!

Dal Corsaro - Polpo arrosto

Dal Corsaro – Polpo arrosto


Come stuzzichino iniziale, ai Donkeys viene offerto un vassoio di raffinate prelibatezze di pane: focacce, grissini aromatizzati, panini con cipolle, tutti veramente gustosi ed adeguate per aggredire la fame, nell’attesa dei concordati assaggi di antipasti, scelti da un menu abbastanza ricco, finanche di eleganti contorsioni linguistiche quali:
Per garantirvi la massima freschezza e sicurezza dei prodotti molto delicati ad alta deperibilità utilizziamo tecniche di conservazione a temperatura negativa“.
Veniamo dunque a descrivere gli antipasti, serviti in raffinate porcellane o cristalli, che venivano sostituiti singolarmente ad ogni portata.
Iniziamo con un ottimo polpo arrosto, accompagnato da “salsa al lemon grass e pomodorini appassiti”, decorati con finocchietto e crauti.

Dal Corsaro - Involtino di triglia

Dal Corsaro – Involtino di triglia e arancia

Dal Corsaro - Fantasia di prosciutto di Villagrande

Dal Corsaro – Fantasia di prosciutto di Villagrande

Dal Corsaro - Gran piatto del Crudo

Dal Corsaro – Gran piatto del Crudo


Seguiva un saporitissimo involtino di triglia, con salsina e scorze di arancia, finocchietto, broccoli e carciofini saltati in padella, il tutto decorato con scenografiche gocce d’aceto balsamico.
Ancora ci veniva servito una tradizionale fantasia del celeberrimo prosciutto di Villagrande, impreziosito da spezie aromatizzanti e accompagnato da due appariscenti (ma, a dire il vero, dal sapore piuttosto anonimo) gnocchi fritti.
Infine, per concludere gli antipasti,  ecco uno splendido piatto con specialità crude:  tonno, pesce spada, gamberi, gianchetti, sardine, il tutto sapientemente acceso dal sapore dell’aceto balsamico, da pomodorini tritati, varie spezie e salsine, tra le quali il famigerato “Guacamole” (in realtà wasabi, vedi nota di Gianni ndr.), a base di avocado, di origine Atzeca e dalle proprietà termodinamiche prossime a quelle di una fiamma ossidrica.

Dal Corsaro - Risotto gamberi e limone

Dal Corsaro – Risotto gamberi e limone


Il goliardico Ing. Marrocu,  invitava con una certa insistenza il buon Jesus ad assaggiarne una abbondante porzione, ma rimaneva stupefatto dal notevole autocontrollo del vostro amato che, una volta messa la salsa in bocca, non batteva ciglio e anzi commentava con un laconico: «buona».

Terminati gli antipasti, che nonostante l’aspetto da “nouvelle-cuisine” delle porzioni, avevano già piuttosto riempito i Triumviri ufficiali e l’ospite annesso,  si poteva passare al primo piatto, scelto medesimo da tutti i commensali: risotto ai gamberi e limone.
Sulla qualità di questo piatto ci sarebbe un attimo da discutere. La scorza di limone triturato che condiva il riso andava a ripescare, nella sorgente mnestica delle idee di Jesus, alcuni ricordi d’infanzia relativi alla preparazione delle torte cucinate in occasione delle ricorrenze familiari; le teglie e gli strumenti di cucina che il micro Jesus andava ad assaporare in queste occasioni, avevano lo stesso sapore. D’altro canto dobbiamo sottolineare che, nonostante il gusto complessivo apprezzabile, tale condimento contribuiva a rendere il riso piuttosto farinoso e pesante, tanto da rendere impossibile ai commensali proseguire con un secondo piatto. I burricchi passavano quindi direttamente al dolce.

Dal Corsaro - Cannolo crema di ricotta

Dal Corsaro – Cannolo crema di ricotta


Il buon Jesus preferiva andare sul leggero, ma non in termini alcolici, dato che comandava un sorbetto al limone preparato con vodka, accompagnando la comanda alla capricciosa richiesta di poter (forse perché trascinato dalla regressione infantile precedente) usufruire di una comoda cannuccia, che permettesse di compiere il minor sforzo possibile nel consumare il dessert, in virtù di un occasionale ma antipatico problema muscolare.
La solerte cameriera, intuendo il valore psichiatrico dell’istanza, si premurava di servire il buonissimo sorbetto, accompagnato a due splendide cannucce rosa/celeste – maschietto/femminuccia, tanto da strappare a Jesus un commosso e sentito ringraziamento.

Gli altri tre commensali volgevano invece il loro interesse su di un Cannolo con crema di ricotta, zafferano e mandorle caramellate, ben apprezzato da tutti ad eccezione del Raschione Ettore, che lamentava la non eccellente qualità del ripieno. Da segnalare inoltre che, prima del dessert, ai burricchi è stata gentilmente offerta una ottima granita speziata, dal potere fortemente digestivo.


Infine i quattro decidevano di concludere il pasto, senza ordinare il caffè finale, perché l’Ing.Marrocu proponeva di degustarlo in un locale poco distante, di cui ben conosceva e apprezzava il barista.
Il costo complessivo, comprensivo di due bottiglie di ottimo vermentino  “Costamolino” DOC delle cantine Argiolas, è stato di 57€ cadauno.
La qualità del servizio è stata eccellente, la ricercatezza e presentazione dei piatti è sicuramente d’alta scuola, anche se occasionalmente i gusti personali hanno condotto a una inevitabile divergenza di giudizio. Il prezzo pagato, comunque, ci è sembrato una quindicina di euro superiore all’equo ideale, a prescindere dalle numerose decorazioni vantate dallo chef.
Ciò nonostante, questo non ha impedito ai burricchi di elargire un cospicuo riconoscimento economico alla meritevole cameriera, di cui ahimè abbiamo mancato di carpire il nome.



VALUTAZIONE “Dal Corsaro”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Dal Corsaro Indirizzo: Viale Regina Margherita 28, Cagliari
Telefono: 070664318    [mostra in google maps]
 

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