☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
giu 8 2014

Ristorante Zupposofia – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta

Zupposofia - Interno

Zupposofia – Interno

 

Critica dell’energia vitale. La luna transita nel Leone, il seme ruggisce dal suo letto di humus, il miracolo della vita si compie.
Re Sole, che dall’alto nutri la nostra Terra, che i confini del possibile hai qui tracciato, che accarezzi i nostri Inverni e soffochi la nostra Estate, che con lo sguardo accompagni il respiro dei tuoi figli, il mutevole e ritmico ondeggiare del nostro ventre, il colorarsi effimero delle stagioni, nel docile alternarsi della morte e della vita.
Con te alla vita brindiamo, per te oggi la vita celebriamo, secondo il rito che sappiamo offrirti, secondo l’antropica passione che si eleva a spirito, secondo l’umano desiderio che si spinge oltre la frontiera del divino.
Battezziamo la nostra speranza, beviamo alla fonte del tuo eterno, e con quest’acqua sacra resisteremo per sette giorni, in attesa di ciccionare ancora.
 

Zupposofia - Formaggi

Zupposofia – Formaggi Biologici di Macomer

 

Sia mai che la famigerata e mirabolante macchina delle ciccionate, custodita e governata magistralmente dalla sapiente mano del Raschione, scelga un giorno per noi un ristorante dove «non si cucinano triglie arrosto»,  una terra che non ha mai accolto su proceddu arrostiu, un’osteria dove non si possano staccare le teste de su giarrettu a mussius, dove non celebrare il dominio nella catena alimentare, esempio di intelligenza, di ctonia prepotenza, di belligeranza umana.
Ma alto e nobile è l’impegno dei Burricchi su questa Terra. Ben altro è, oltre ciò che appare, che a voi tutti è finora, probabilmente, apparso. I profili longilinei del Raschione e dell’Ing.Marrocu, la falsa magrezza di Jesus, disillusa dal vizio dell’opulenza, significano ben altro.
 

Zupposofia - Bruschette

Bruschette

Zupposofia - Polpette di miglio

Polpette di miglio

 

Capita così, allora, che  la sera di un mercoledì qualunque, con l’Estate e il grande caldo ormai alle porte, il Triumvirato si ritrovi a convergere in quel della centrale Via Farina, in Cagliari.
Dopo Jesus e il Raschione Ettore – puntualissimi, anche a seguito di un parcheggio impossibile del Raschione nella improponibile Via Paoli – presto si intravvedeva all’orizzonte, appropinquandosi con passo calmo e sicuro, l’Ing.Marrocu. La ciccionata avrebbe da lì a poco, dopo i classici vicendevoli insulti di rito, avuto inizio.
 

Zupposofia - Tris di zuppe

Zupposofia – Tris di zuppe

 

“Zupposofia”, a dispetto di una insegna esterna essenziale e abbastanza anonima (iniziamo col suggerire una in legno o ferro battuto per attirare i passanti), è internamente una gemma. Strutturalmente il locale è ospitato negli spazi che un tempo furono della “Fenice Bianca” ma senza dubbio la recente ristrutturazione ha raggiunto risultati più apprezzabili dal punto di vista estetico. L’interno appare  intimo e sobriamente raffinato. Gli esigui spazi sono distribuiti su due sale, separate da generose arcate in muratura. Pareti e mobilia minimalista bianche, parquet in legno chiaro e mattoni ornamentali, sono elementi comuni. La prima sala, che dà sulla strada e che ospita un breve bancone da bar, si contraddistingue per gli eleganti tendaggi color latte, lampadari in fibra vegetale e un magnificente affresco decorativo sul tema di un albero stilizzato, color fucsia. Questa tonalità, in versione più sfumata, sta alla base dell’emblema caratteristico del locale, parimenti a un secondo colore, di più difficile divulgazione, che possiamo unicamente sintetizzare con il codice HTML #d5d7bc. Una specie di grigio chiaro, in cui dominano maggiormente le componenti rossa e verde, meno quella blu. Se c’è un significato alla base di tutto questo, non mi è dato saperlo anche se, con un minimo sforzo mentale, sono abbastanza sicuro di riuscire a trovarne uno coerente con la filosofia del ristorante. La seconda sala, più interna, risulta lateralmente impreziosita da nicchie di pietra in bassorilievo, mentre esiste uno terzo spazio dedicato al desinare all’aperto. Una sorta di piccolo cortile con riparo parasole, da cui è visibile la cucina, ricco di ornamenti vegetali (per lo più fiori e spezie), che personalmente avrei impreziosito con una piccola fontanella, per onorare la misticità dell’acqua oltre ché del sole.
 

Zupposofia - Zuppa dell'orto

Zupposofia – Zuppa dell’orto

 

A proposito di misticità dell’acqua e del sole, è difficile inquadrare correttamente la filosofia (“nutrire al di là del cibo”) alla base di “Zupposofia”, la filosofia della zuppa. Non è un ristorante prettamente e dogmaticamente (ringrazio la DDP per il suggerimento del termine) vegetariano o vegano, ma una sorta di tempio alimentare che celebra il ciclo del sole, della terra e della vita, affidando alla ontologia e alla spiritualità dell’agricoltura bio-dinamica l’essenza del proprio rito, in accordo con una ricercata armonia universale tra uomo e natura, per il nutrimento del proprio spirito. Ricondurre l’alimentazione dell’uomo e la sua interazione con l’ambiente ad un unico respiro universale, un unico movimento di ventre, escludendo da parte sua ogni violenta prevaricazione e sfruttamento chimico/intensivo. A dire la verità è stato certamente più facile ricondurre il colore dei capelli della giovane e gentilissima cameriera a quello delle tovagliette fucsia sui tavoli (what a class!), ma da qualcosa bisognava pur iniziare.

 

Zupposofia - Couscous di verdure

Zupposofia – Couscous di verdure

 

Punto di forza di “Zupposofia” sono senz’altro l’estrema gentilezza, la premura, la passione che il personale mette in quello che fa. La cena è durata circa due ore e mezza, di cui 45′ impiegati per desinare, e il restante del tempo a farci raccontare di allevamenti biologici, di agricoltura bio-dinamica e di scelte di vita tra Cagliari e Parigi. Oltre che la succitata giovane cameriera – a cui andrebbe attribuita una menzione speciale solo per l’essersi congedata singolarmente da ogni tavolo prima di tornare a casa, e alla quale il Raschione Ettore non ha potuto fare a meno di regalare le rose che il venditore di turno era riuscito a rifilargli – ad assistere i burricchi c’erano una ragazza più matura (la parigina) e un giovane maitre. E’ quest’ultimo a fare accomodare i burricchi nel cortile esterno, in un ampio tavolo da sei, nonostante fossimo solo in tre.
Il menù, giornalmente mutevole, viene sistematicamente vergato a mano, in bella calligrafia e su un foglio di quaderno, dalla cameriera, con l’antica tecnica della carta a carbone, incorniciato in una sorta di quadro mobile che passa da tavolo a tavolo. A farla da padrone, ovviamente, sono le zuppe e le vellutate ma, come vedremo, la scelta sarà ben più ampia.
 

Zupposofia - Macedonia

Zupposofia – Macedonia

 

Non volendo rinunciare ai nostri stereotipi alimentari, cerchiamo di inquadrare subito quello che poteva ricondursi ad antipasti, identificando subito un tagliere di formaggi biologici di Macomer. Questi, pecorini stagionati, caprino e crema di pecorino “Debbene” su letto di carasau e finocchietto, venivano accompagnati da deliziose confetture di prugne e di fichi e fragoline biologiche di stagione: buonissimi. Unitamente al tagliere, ordinavamo delle buone polpette di miglio allo zafferano e verdure, su letto di gazpacho andaluso. Oltre alla bontà delle bruschette, accompagnate da olio biologico di Dolianova, segnaliamo la possibilità di discernere sulla tipologia di stoviglie utilizzate nel servizio. A quelle “biologiche”, più in linea con le pratiche etiche del locale, essendo burricchi, abbiamo personalmente optato per le belle ceramiche tradizionali. Riguardo gli abbeveramenti, non abbiamo avuto predilezione per il vino biologico in menù, ma per una più accattivante (almeno per nostro gusto) birra artigianale sarda “Ale” del birrificio Dolmen di Uri – SS.
 

Zupposofia - Dessert

Zupposofia – Dessert

 

Dopo gli antipasti, le zuppe! L’ing. Marrocu sceglierà la “zuppa dell’orto” con legumi misti, al profumo d’alloro. Jesus opterà per il tris assortito (su quattro zuppe disponibili): zuppa dell’orto; vellutata di carote, cavolfiore, zucchine e menta; vellutata di sedano, rapa, finocchi, patate, e timo (eccellente!). L’unico appunto che possiamo muovere investe la quantità (eccessiva!) rapportata alla temperatura delle zuppe e alla calura ambientale: con l’arrivo della stagione estiva – come suggerito dal Raschione di ritorno dalla Russia, terra delle zuppe – sarebbe opportuno inserire nel menù più zuppe fredde, e ridurre le porzioni di quelle calde. Coerentemente il Raschione, in effetti, sceglieva il couscous di verdure e ceci mentre, per dovere di cronaca, segnaliamo che Marrocu si è anche divorato metà del tris di Jesus! Infine i dolci. Marrocu decideva per una fresca macedonia di stagione, con fragole kiwi e mele, mentre Jesus e il Raschione si concentravano su una torta di mele e arance. In versione al caffè per il Raschione, bagnata nella malvasia di Magomadas (Angioi) per Jesus. Il tutto accompagnato dalla medesima malvasia. La cena si concludeva quindi con caffè biologico alla moka, addolcito da zucchero biologico (così come biologico era il sale). Costo finale della cena, 30€ cadauno, da ritenersi almeno un 20% inferiori al giusto dovuto, per la qualità del servizio, e degli ingredienti.

 

Splendido il locale, ideale per una cena romantica, da visitare con il proprio partner o in compagnia degli ultimi residui della propria coscienza etico-alimentarista, “Zupposofia” offre un menù che può soddisfare le esigenze dei vegetariani, più limitatamente dei vegani, ancora più limitatamente dei burricchi come noi. La cucina è semplice, ma gli ingredienti sono di primissimo livello. Un po’ povera la cantina, ma è di per sé difficile trovare vini che seguano la loro filosofia. Tre burricchi con menzione speciale per l’etica del locale, per la gentilezza del personale e per i capelli della cameriera.

 


VALUTAZIONE “Zupposofia”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Zupposofia Indirizzo: Via Farina 22, Cagliari
Telefono: 3802634150    [mostra in google maps]
 

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ott 19 2013

Wazobia Food – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta

Wazobia - Ingresso

Wazobia – Ingresso

 

Sento il suo respiro nel silenzio della mia casa; scopro il calore patrigno del suo sole dentro il tepore dei nostri inverni. Infinitamente corro per i suoi altopiani, stando qui immobilmente costretto, e lascio la vermiglia terra sotto i miei piedi rivoltarsi e sconvolgersi in nuvole che la pioggia porterà via, fino a inseguire e cercare il profumo della salsedine, dove il grande Kworra si libera della vita, dove maggiormente brillano le stelle del Sud, dove ancora più immensi mi appaiono gli orizzonti dell’amore divino, “Amore” che forse riuscirà finanche a trovare il fiato per leggere questi lunghissimi e sconsiderati capoversi, al termine dei quali, finalmente, parleremo d’Africa e di Nigeria (a tavola).
 

Wazobia - Interno

Wazobia – Interno

 

Venerdì sera. Gira la manopola, muove le leve, preme freneticamente tutti i bottoni… in una nuvola di fumo nero, tra l’assordante rumore degli ingranaggi e il fischiare del vapore, nelle cupe segrete della propria dimora, il Raschione Ettore governa l’infernale macchina delle ciccionate, che nessuno ha mai visto, nessuno sa bene di cosa si nutra, né quali mirabolanti algoritmi implementi al suo interno, ma che ogni settimana, immancabilmente, discerne la nostra – perfino all’ultimo misterosa – destinazione. Dopo l’ennesimo sbuffo soffocato, e un acuto botto finale, sporco di fuliggine fin giù nelle mutande, il Burriccu dispensa il suo verdetto: «stasera si va da Wazobia.». Perché? «Non fare domande, ha deciso lei!». Non fateci quindi domande sull’opportunità, sui paragoni, sulle regole, sui parametri di giudizio, sulla burriccaggine e sulla sanità mentale di chicchessia: ha deciso lei, punto e basta!
 

Wazobia - Arancini

Wazobia – Arancini

Wazobia - Patate nigeriane

Patate nigeriane

 

Via Inglesias. 20.39. Nella primissima sera, per venire incontro alle prossime esigenze lavorative dell’Ingegner Marrocu – Inizialmente escluso dalla ciccionata per sequenziali misunderstanding e c..zzi e c.nni vari -, i tre Burricchi si trovano, proprio di fronte l’uscio, pittoresco ed anonimo nel medesimo tempo, della gastronomia “Wazobia Food”, elevata a ristorante per la presenza, al suo interno, di un limitato numero di tavolini e sedie in plastica rossa, e di una lunga mensola d’appoggio a muro, grazie ai quali è possibile quivi desinare, essendo affettuosamente serviti dalla solare titolare Helen. Non v’inganni però l’ampiezza de l’intrare, i generosi insulti rivolti al Raschione da parte di un iper-appuntorato Jesus e dell’Ing.Marrocu, hanno presto lasciato unicamente spazio ai complimenti per la cucina delle chef.
 

Wazobia - Risotto Pecora

Wazobia – Risotto Pecora

 

Il locale, piccolo, spoglio, ma molto pulito e dignitosamente arredato, si compone – monoliticamente e nello stesso ambiente – di sala da pranzo – delimitata da due piccole arcate successive – , bancone della gastronomia e dello spazio cucina, entro il quale abilmente armeggiano la titolare e l’aiuto-cuoca, e dal quale non abbiamo invero avvertito particolare fastidi, in termini di fumi o odori molesti. Nota più che positiva per la toilette: più linda e ordinata che in numerosi locali di livello, visitati! I pochi supellettili alle pareti, ricordano le origini nigeriane di Helen, alle quali la cucina del “Wa-Zo-Bia” si ispira. Molto interessanti sono la genesi e il significato del termine. Esso, sincreticamente, sintetizza la parola “venire” nelle tre lingue principali del Paese, definendone una nuova, comune (maggiori dettagli qui). Praticamente: vieni, vieni, vieni, ma anche “vengo, vengo, vengo”, in favore dei più maialoni e delle più maialone che ci seguono, appassionati/e del genere hard-cooking!
 

wazobia - riso kebab carote

Wazobia – Riso kebab carote

 

Il servizio del locale è pragmatico e dismesso. Al “wazobia” non troverete ceramiche raffinate o solida argenteria, ma piatti e posate di plastica e tovagliolini monouso. Troverete invero tutta la gentilezza, la disinteressata attenzione e le sincere premure della chef, non facilmente comprensibili e interpretabili  se non vicino alla linea dell’Equatore. Ne fa in qualche modo le spese Jesus che, dopo un ultimo fragoroso starnuto, deve subire circa dieci minuti di opera di convincimento che, tra l’ilarità dei commensali, lo porteranno a cedere sulla necessità di mettere il suppostone: «va bene, mi hai convinto, dopo provvedo e pubblico le foto su instagram!»
 

Wazobia - Tortini di patate

Wazobia – Fagottini di patate

 

Abbiamo una qualche difficoltà ad interpretare il menù del Wazobia in funzione dei nostri canoni tradizionali. I piatti sono per la grande maggioranza “unici”, ben sufficienti per soddisfare gli appetiti più gravosi. Le foto delle pietanze, trasposte altresì sulla parete, sono un aiuto significativo per l’inesperto avventore, ma la grafica minuta ci impedisce di cogliere come qualcuna di queste sia accessibile esclusivamente previa prenotazione, ingenerando una qualche delusione negli ingordi astanti. Non si fa qui riferimento a una cucina prettamente nigeriana, ma con contaminazioni che hanno estrazioni ben differenti: arabe (Es. il Kebab), indiane, nostrane, africane e medio-orientali.
La cantina è limitata al frigo posto quasi a ridosso del nostro tavolo, dal quale attingiamo liberamente la birra. Jesus, ormai in preda ai fumi della febbre, riesce a versare della “Ichnusa” nel bicchiere già colmo di “Heineken” del Raschione. Moderata e serafica la sua reazione: solo un dieci per cento del calendario tirato giù!
Mettiamo subito in chiaro le cose. Le pietanze e il servizio non sono quelli a cui siamo e siete abituati, ma possiamo certamente affermare che la cucina del Wazobia, nella sua essenza più pura e generosa, è inopinatamente «sontuosa»!
 

Wazobia - Dolce

Wazobia – Dolce

 

Dopo aver ordinato i piatti, arrivano al nostro tavolo (a sorpresa) dei deliziosi arancini siciliani con riso basmati allo zafferano, melanzane, piselli e carote, accompagnati da piccantissima salsa al peperoncino (utilizzata da Jesus per liberarsi le vie aeree) e salsina acidula, allo yogurt (utilizzata da Jesus per neutralizzare la prima salsa). Più tardi assaggeremo le tipiche patate nigeriane (sapore simile a quelle americane ma più delicato) arrivate «via nave» e messe a nostra disposizione per l’assenza del platano, indisponibile per i piatti successivi. Le pietanze principali sono una goduria in termini di corposità dei sapori e abbondanza: l’Ing.Marrocu e Jesus scelgono una composizione di riso basmati alle verdure e spezie, cotto al vapore, carote e gustosissimo e abbondante kebab di carne di vitella e tacchino. Il Raschione richiedeva invece lo spezzatino (rice & stew) di pecora con spezie e riso basmati: «questo spezzatino è una lezione di cucina per tutti i sedicenti chef nostrani»! Jesus riusciva ad accaparrassi un pezzo di pecora schizzando visibilmente sugli abiti degli attoniti commensali.
Nonostante l’abbondanza e la pienezza degli stomachi, i burricchi desideravano testare qualche altra prelibatezza. Veniva quindi ordinato un assaggio di “meat pie”, buonissimi fagottini di patate, carote e carne. Altrettanto buono il dolce, unica scelta disponibile: millefoglie al cocco con miele e caramello.
La cena terminava così, velocemente e senza caffè o amari: «Raschione ti sfido a ordinare un rum agricolo, ora!». Costo complessivo 18 euro cadauno, da giudicarsi adeguato in funzione di un servizio e una ambientazione più che spartani, al cospetto di una cucina genuinamente appagante.

 

Non è un ristorante nell’accezione che comunemente gli attribuiamo, non è adatto a chi ama consumare le sue serate in ambienti eleganti e confortevoli, ma se volete immergervi anima e corpo in una esperienza etnico-sensoriale lontana dal rigore dei soliti schemi, il Wazobia food non potrà che soddisfarvi. Una cucina pragmatica e semplice, ma dal risultato al palato più che «sontuoso». Empatia del personale, infinita. In termini di soddisfazione nostra: tre burricchi pieni!

 


VALUTAZIONE “Wazobia Food”: Tre Burricchi.
Ristorante Wazobia Food Indirizzo: Via Iglesias 23, Cagliari
Telefono: 3883647720 ‎    [mostra in google maps]
 

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mar 30 2013

Ristorante Sapori d’Ogliastra – Cagliari

 Scritto da Ettore | 3 commenti | Commenta

Sapori d'Ogliastra - Interno

Sapori d’Ogliastra – Interno

 

Così come ad Oriente, in quel maledetto venerdi nell’anno 33 d.J. un noto narratore della Galilea, dopo una cena con vecchi amici e un successivo momento di relax presso l’uliveto di famiglia, si ritrovò a seguire un percorso di una quindicina di tappe col peso della croce, simbolo di sentenza definitiva e perciò spauracchio di tutti gli osti del luogo, quasi due millenni più tardi, in quel di Cagliari, si celebrava il rito della passione di un noto somaro dell’hinterland cagliaritano, sotto il peso della croce del proprio giudizio e di quello dei compagni, continua quello che ormai è un viaggio con un inizio ma che non conosce fine, diretto, per questa occasione sulle traccie che conducono verso il levante. L’Ogliastra, stupenda vetrina della natura selvaggia e incontaminata della nostra isola, ma anche terra di profumi e di sapori, che tanti hanno provato vanamente a riprodurre, è la direzione indicata.
 

Sapori d'Ogliastra - Antipasti

Sapori d’Ogliastra – Antipasti

 

Cagliari, venerdi 29 marzo ore 20:45. La compagnia del Donkey Challenge, nella serata in cui rientra in servizio un latitante Ing. Marrocu, quattro somari Ettore, Jesus di Galilea, il burriccu Franco, ad un anno lunare esatto dal proprio arruolamento per la causa [vedi], e il burriccu Raffaele, attendono il solito indisciplinato ritardatario ipotricotico burriccu all’esterno della stazione designata per la serata, “Sapori d’Ogliastra”, nella centrale via Pessina, mentre la circostante vita metropolitana regala spettacoli di follia di vario genere. Incuranti dell’elemento ritardatario, si può comunque cominciare.
 

Sapori d'Ogliastra - Risotto agli scogli rossi

Sapori d’Ogliastra – Risotto agli scogli rossi

 


Il locale nasce sulle ceneri del già recensito e pluriburriccato ristorante Su Passu. L’ampia porta sulla vetrina d’ingresso in legno verde immette nell’unica sala principale, sviluppata in lunghezza fino a terminare su un vistoso bancone, da alcuni definito più adatto per un esercizio di lavanderia, che separa gli spazi riservati ai clienti dal bar. Immediatamente al di là del bancone, un appariscente frigo per le bibite rovina la complessiva eleganza dell’ambientazione, nella quale le rifiniture di colore verde scuro dell’ingresso vengono riprese nelle pareti, nei rivestimenti delle sedie e nell’ampio rosone sul soffitto che garantisce una buona illuminazione.
 

Sapori d'Ogliastra - Primi piatti

Sapori d’Ogliastra – Primi piatti

 

Le pareti sono decorate con piccole arcate in bassorilievo in cui trovano alloggio fotografie di suggestivi paesaggi ogliastrini, mentre sul lato destro è ricavata una appendice nel quale è inserita una piccola zona con un tavolo per due persone. Un corto muretto sulla stessa parete delimita l’ingresso ai servizi, mentre un paravento in legno, nel qual trovano disposizione diverse bottiglie da esposizione, nasconde una piccola zona multimediale con la cassa. Il numero dei coperti in sala non supera la quarantina. Veniamo fatti accomodare su un ampio tavolo, comodo per tutti tranne per un coperto eccessivamente costretto a ridosso di un muretto separatore, posto ovviamente riservato dalla comitiva per il ritardatario Ing. Marrocu.
 

Sapori d'Ogliastra - Orata in crosta di sale

Sapori d’Ogliastra – Orata in crosta di sale

 


Il servizio, cortese e disponibile, è garantito da una giovane cameriera, che ci confesserà durante la serata di amare poco il tipo di cucina in quanto osservante del protocollo vegano.
Su richiesta ci viene offerto un gradevole spumante Valmarone brut, accompagnato da olive confit e ottimo pane carasau con olio d’oliva. Poco entusiasmante l’offerta della cantina, soprattutto per i vini bianchi, tra cui l’unica etichetta disponibile è un anonimo Menhir della Cantina Sociale Ogliastra. L’offerta della cucina, ben assortita, spazia tra i percorsi di mare e di terra tipici della cucina ogliastrina.
 

Sapori d'Ogliastra - Bistecca cavallo

Sapori d’Ogliastra – Bistecca cavallo

 

Concordiamo per iniziare con una degustazione di antipasti di mare. In poco tempo arrivano al tavolo una notevole insalata di polpo con patate e spolverata di bottarga, servita in quantità industriale, ma divorata senza problemi dai famelici avventori, un meno gradevole salmone marinato, una buona insalata di finocchi e bottarga e una sesquipedale zuppa di cozze e arselle, ottima per sapore e condimento, ma poco convincente nell’aspetto dei gusci dei mitili e difettosa di cottura, tanto da non essere consumata integralmente. Antipasti mediamente buoni, nonostante la sempre discutibile scelta di inserire il salmone fra i prodotti tipici del nostro mare.
 

Sapori d'Ogliastra - Panna cotta

Sapori d’Ogliastra – Panna cotta

 

Stimolati dall’esordio positivo, la vorace compagnia decide di proseguire provando tutte le possibili scelte di primi piatti e uscendo, per alcuni elementi, persino dal consueto percorso di mare. Dopo una fisiologica attesa arrivano una squisita fregola in brodo di muggine per Jesus, un sontuoso risotto Perda Longa con gamberi e porcini per Ettore, ottimi spaghetti all’Isolotto con vongole e bottarga per il burriccu Franco, ottimo risotto agli Scogli Rossi con sugo ai frutti di mare per l’Ing. Marrocu, straordinaria fregola alla Golgo per il burriccu Raffaele. Primi piatti ineccepibili, con diverse punte di eccellenza.
 

Sapori d'Ogliastra - Ricotta e miele

Ricotta e miele

Sapori d'Ogliastra - Tiramisù

Tiramisù

 

La qualità crescente e la follia del somaro che cerca sempre di infrangere certe regole alimentari non scritte convince i commensali a continuare con i secondi piatti. L’attesa per la preparazione si consuma all’insegna di scottanti rivelazioni di alcuni commensali che confessano di aver acquistato coupon per la frequenza di corsi CISCO online con la vana ambizione di diventare un esperto sistemista, ma soprattutto di essere stati allievi della celeberrima Scuola Internazionale della preparazione del Sushi di Pirri: quale onore desinare con voi!! Ad alleggerire l’entità di tali notizie arrivano due ottime costate di cavallo per chi Vi scrive e per l’ipotricotico burriccu, una buona bistecca di Manzo per Franco e due ineccepibili orate al sale per Raffaele e Jesus non ancora risorto, accompagnate da patate fritte e verdure in pinzimonio. Ettore e Franco sopperiscono all’esaurimento della bottiglia con della meno nobile, ma assolutamente appropriata, birra Ichnusa.
Immancabile nella dieta ainina, arriva il momento del dessert: gradevole ricotta salata con miele su letto di pane guttiau per Ettore, Raffaele e Marrocu, buon tiramisu per Franco e sontuosa panna cotta al caramello per Jesus. Purtroppo il momento non è stato accompagnato da un buon passito per i limiti già esposti della cantina, limiti che diventano addirittura imbarazzanti nella proposta degli amari: a posto così. Grazie!!
Costo dell’esperienza: 54€ cad. burriccu, almeno un 20% superiore rispetto alla qualità dell’offerta, eccesso che speriamo che non rientri nell’ottica di copertura degli oneri di una serata con un numero eccessivamente ridotto di clienti.
Di recente apertura, il ristorante Sapori d’Ogliastra ci ha positivamente convinto per la scelta degli ingredienti e per alcuni piatti veramente notevoli, mentre assolutamente da adeguare alla qualità della cucina è la cantina, sia nella proposta di etichette, sia nell’assortimento di liquori, al momento decisamente insufficiente. Al netto di alcune sbavature rilevate, che auspichiamo si possano risolvere con il raggiungimento della condizione di regime, riteniamo comunque il locale dotato di buone potenzialità per affermarsi nella zona: tre somarelli meno meno meno.
Colgo l’occasione per ringraziare gli ormai abituali burricchi ospiti Franco e Raffaele che tanto hanno contribuito per una divertente serata in compagnia.

 

VALUTAZIONE “Sapori d’Ogliastra”: Tre Burricchi.
Ristorante Sapori d’Ogliastra Indirizzo: Via Pessina 8, Cagliari
Telefono: 3388559178    [mostra in google maps]

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mar 31 2012

MeC Puddu’s – Cagliari

 Scritto da Ettore | 11 commenti | Commenta

MeC Puddu's - Logo

MeC Puddu's – Logo

 

Terza settimana di Quaresima, terza settimana di sacrifici e di astinenze, soprattutto per taluni parsimoniosi somari, che eleggono tale ricorrenza quale centoduesima scusante al fine di non partecipare all’irriverente sacrificio dei doni della terra e del mare che ogni weekend, puntuale, si consuma. In una settimana di tensioni sociali gli stoici Ettore e Jesus si ritrovano inoltre privi dello scioperante sempre (sovra)stimato, quanto non giustificato e per questo ammonito, Ing. Marrocu. Onore ai diffidati! potrebbero intonare le frange più estremiste dei nostri ultras, ma attenzione: i diffidati prima o poi vengono squalificati… A parziale risarcimento dell’assenza del meno attivo dei Triumviri arriva l’inaspettata partecipazione del burriccu Ing. Melis, recentemente proiettato verso nuovi, quanto lontani nel tempo(leggi 10 anni…), traguardi scientifici. In verità la partecipazione del suddetto si rivelerà rientrante in una diversa interpretazione dei criteri di susunkaggine secondo cui l’accezione della meta eletta per l’occasione avrebbe potuto implicare una spesa contenuta.

MeC Puddu's - Interno

MeC Puddu's – Interno, Dott.Melis

 

Alle 12:55 di sabato i tre compagni di ciccionata si ritrovano presso MeC Puddu’s, immancabile meta turistica del lungomare di Santa Maria Navarrese, che presenta un’offerta in chiave fast food della cucina tipica ogliastrina e barbaricina, balzato agli onori della cronaca per una singolare disputa legale sul nome iniziale (Mc Puddu’s), è approdato a Cagliari da poco meno di un mese e ha subito incontrato il gradimento di una clientela che difficilmente non satura la disponibilità di posti a sedere. Il locale si presenta come un’unica sala, piuttosto un largo corridoio, interrotto da due vistose volte a crociera, con pareti colorate di vivaci colori pastello e impreziosite da gigantografie di paesaggi della nostra isola e dei piatti offerti. Dirimpetto all’ingresso si trova il bancone presso cui possono ritirarsi i piatti pronti e la cassa per le ordinazioni, mentre un piccolo arco nasconde l’ingresso alle cucine e ai servizi. I clienti trovano sistemazione su comode sedie in legno e vimini presso robusti tavoli in legno. Il locale dispone di una sessantina di coperti. Il servizio offerto è quello tipico del fast food, secondo cui i clienti effettuano le ordinazioni alla cassa e ricevono in comodato una sorta di cicalino che vibra nel momento in cui i piatti ordinati son pronti al bancone, consentendo nell’attesa piacevoli conversazioni presso il proprio tavolo.

MeC Puddu's - Antipasti

MeC Puddu's – Antipasti

 

Veniamo accolti da una persona distinta, che ha l’aria di essere uno dei gestori, dall’aspetto che ricorda vagamente qualche personaggio di qualche famosa serie televisiva, e dalle geometrie che indicano una certa attitdine ad assaggiare e testare il cibo e la birra offerta alla clientela. Veniamo istruiti, sebbene ce ne fosse bisogno dopo aver letto le opportune indicazioni nei menu, sulle modalità di fruizione del servizio e sui piatti e le bevande forti del posto. Dopo una poco democratica seduta presieduta dal solito Jesus i burricchi deliberano per un percorso in due tappe: la prima con antipasti e primi, propedeutica a quella per i secondi piatti. Grande lo stupore nell’osservare il cicalino vibrare al momento del ritiro dei primi vassoi, grande quanto lo spettro dell’ennesima spesa poco susunku-friendly alla presentazione del primo scontrino per il burricco Melis.

MeC Puddu's - Culurgiones al sugo

MeC Puddu's – Culurgiones al sugo

 

Non usuale la scelta della bevanda con cui i somari decidono di innaffiare quello che si preannuncerà un sostanzioso pasto: dell’ottima birra artigianale (base Weiss 16-71), servita in bottiglie da 50cl, in numero stimato in maniera eccessiva da chi Vi scrive, anche per far lievitare i costi del pasto al fine di onorare la presenza del ricorrente ospite dal palato fine, che non perde occasione per far presenza nei locali più blasonati del panorama gastronomico cagliaritano a mezzo di convenienti promozioni. Scegliamo per una composizione di antipasti che prevede tagliere(Taggeri Supramonte), di gradevoli salumi, formaggi e funghi di produzione olienese, stuzzicanti mozzarelline fritte, bocconcini di pane pistoccu fritto(Pistoccu Friggiu) e ottimi Gathulius, anelli di patate e formaggio fritti di produzione ogliastrina.

MeC Puddu's - Bue rosso patatine

MeC Puddu's – Bue rosso patatine

 

Con apprezzabile tempismo, giusto al termine degli antipasti, il gadget vibrante richiama la comitiva ainìna al banco per ritirare i primi piatti. Trattasi di culurgiones al ragu per Jesus e il burriccu Melis, e laneddos al sugo, una sorta di gnocchi di patate non schiacciati al centro, ricavati da un unico sfilatino di pasta tagliato a fette, per il buon Ettore. Dobbiamo sicuramente appuntare una lieve flessione nella qualità imputabile al sugo, poco saporito ed eccessivamente amalgamato col formaggio, formaggio che sarebbe stato preferibile fosse dosato dal cliente piuttosto che dal cuoco. Terminati i primi piatti si decide per proseguire la carrellata calorica con un secondo piatto e la scelta premiata è un’altisonante bistecca di bue rosso, esemplare caratteristico delle campagne dell’Oristanese, con contorno di patate fritte. Singolare come all’atto dell’ordinazione non sia stato contrattato il tipo di cottura(al sange, media, cotta) della carne con l’addetto alle ordinazioni, addetto con cui si è consumato al termine del pasto una composta disputa sulla responsabilità di tale mancanza.

MeC Puddu's - Tiramisù

MeC Puddu's – Tiramisù

MeC Puddu's - Creme caramel

Creme caramel

 

Da parte sua il cuoco ha salomonicamente optato per una cottura media della carne, soddisfando solo parzialmente i gusti dei tre esigenti avventori, avventori che devono registrare una bistecca servita eccessivamente fredda, episodio in seguito chiarito dal gestore del locale e imputabile ad un problema tecnico che ha portato ad una sovrapposizione delle numerose commesse per la cucina.

MeC Puddu's - Birra artigianale

MeC Puddu's – Birra artigianale

 

La prelibatezza del bovino rosso non è stata potuta assaporare nella pienezza del sapore dai meno nobili quadrupedi anche perchè non è stata valorizzata da un opportuno condimento con aglio e prezzemolo, che consigliamo di prevedere nell’offerta. Il pranzo si concluderà con tre deliziosi dessert di produzione artigianale: tiramisù della casa per Ettore e il Dott. Melis e un sempre casereccio Creme Caramel per l’ipertricotico Jesus, gentilmente offerti dalla casa. Il costo del pranzo è stato quindi di 36,84€ cad. burriccu, in realtà gonfiato di un eccesso di bottiglie di birra non consumate, ma in linea con la qualità dell’offerta. La qualità e la genuinità degli ingredienti, unita alla particolare modalità di fruizione del fast food e ad un’offerta di piatti tipici ampia e variegata fanno di MeC Puddu’s una meta irrinunciabile per il turista occasionale e per l’avventore casuale che premia le scelte parsimoniose. L’accezione di fast food indurrebbe il cliente distratto ad aspettarsi tempi celeri di preparazione, ma la particolarità dei piatti proposti richiedono tempi di preparazione considerevoli, seppur ben gestiti grazie al sistema di segnalazione tramite cicalino, nonostante il gran numero dei presenti in sala, con tutti i coperti occupati e momenti di coda all’ingresso.
A dispetto di una esperienza che parrebbe non indimenticabile, considerata la recentissima apertura e il periodo fisiologico per arrivare ad una gestione ottimale della folta clientela, ma soprattutto la qualità delle materie prime conferisce al locale grandi potenzialità di miglioramento, che sintetizzerei con un giudizio di tre somarelli meno meno.

 

VALUTAZIONE “MeC Puddu’s”: Tre Burricchi.
Ristorante MeC Puddu’s Indirizzo: Via Sassari 136, Cagliari
Telefono: 3202783444 [mostra in google maps]

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giu 26 2010

Serata a Pula

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

S'Incontru

 

In quel di Pula, “Piazza del popolo” fronte palco – sorgente di estemporanee esibizioni estive da parte di improvvisate danzatrici in erba – si consuma, dopo un pomeriggio istituzionalmente dedicato ad attività di divulgazione scientifica, un’esperienza culinaria non certamente delle più positive tra quelle affrontate e trattate in codesto spazio.
Compagnìa per l’occasione anomala: assenza del triunviro raschione, presenza di un numero considerevole di colleghi, tra cui citiamo le – per noi – new entry Sonia e Luana, i quasi coniugi Marcelli, nonché il sempre stimato e rispettato giudice unico (dell’X-Mas Donkey Challenge, ndr.) Dottor Pireddu.


S'Incontru – Pizze

Locale scelto per condividere qualche ora di amabile intrattenimento è il ristorante/bar/pizzeria “S’Incontru“. Posizione senza dubbio turisticamente favorevole, ambientazione accattivante, possibilità di consumare nei locali interni o in fronte piazza. Purtroppo però, per la disamina odierna, gli aspetti positivi sono quasi terminati.

Scelta la convergenza del gruppo verso la più riparata sala interna, al fine di sanare l’intolleranza di alcune commensali a temperature inferiori i 30 gradi centigradi, gli stessi sono stati irritabilmente “abbandonati” per una ventina di minuti al loro destino, prima che gli venisse “concesso” di procedere con la comanda, nonostante le numerose sollecitazioni e nonostante il numero delle graziose cameriere sembrasse commisurato alla consistenza numerica degli avventori, in gran parte stranieri.
Senza elencare pedissequamente le pizze scelte dai vari commensali a quel punto, segnalo subito che il vostro amato Jesus é stato dissuaso dallo scegliere una pizza “ai Frutti di Mare” in quanto, per esperienza diretta del dottor Marcelli, i relativi condimenti sarebbero stati – con tutta probabilità – provenienti da anonime quanto discutibili confezioni sott’olio.

S'Incontru – Capricciosa


La scelta é ricaduta  invece su una “Capricciosa”, arrivata con colpevole ritardo molto dopo le altre, perché “se n’erano dimenticati”. La qualità era mediocre, la pasta né morbida, né croccante ma piuttosto dura, gli ingredienti scadenti e, soprattutto, l’uovo che la caratterizzava era pietosamente sodo, quasi immangiabile. Nonostante l’appetito, incredibilmente, Jesus doveva desistere dalla fagocitazione ad appena il 50% dell’opera. Inoltre, la 0.40 rossa che accompagnava il pasto non si è particolarmente distinta per gradevolezza e gusto.
Gli altri commensali erano più o meno in linea con questo giudizio salvo i due che, anziché la pizza, hanno scelto di consumare una bistecca che, a loro dire era invece ottima. A questo punto mi sento di suggerire questa ultima scelta, per i lettori che si trovassero a Pula a mangiare in tale locale. L’esperienza a “S’Incontru” finisce qui perché, di comune accordo, i colleghi decidevano di non proseguire con le rituali consumazioni di contorno, forse per manifestare il proprio disappunto nei confronti del pasto appena consumato, o per manifesta susunkaggine media, nonostate – e questo ci ha sorpreso – la economicità del conto finale.


VALUTAZIONE “S’Incontru”: Burriccu senza un orecchio.
Pizzeria S’Incontru Indirizzo: Piazza del Popolo 69, Pula – CA
Telefono: 0709246090    [mostra in google maps]
 


Gelateria Su Nuraghe

Gelateria Su Nuraghe


La serata si é invece conclusa ai tavolini della gelateria artigianale “Su Nuraghe” , dislocata a pochi metri di distanza e già scelta poche ore prima per l’aperitivo offerto – con successo competitivo nei confronti di Jesus – dal gentilissimo Dottor Pireddu.
Seppure non é nostra convenzione esprimere giudizi al di fuori del contesto delle ciccionate, non possiamo – di contro alle manifestazioni di disappunto per la cena testé esauritasi – non elogiare la qualità del servizio e la gentilezza del personale di “Su Nuraghe”, con menzione particolare per la graziosissima e giovane cameriera che ha servito i nostri gelati e macedonie (strepitosa banana-split per Jesus!). I dieci euro di mancia, finanziati dal burriccone Pg, concomitanti alle consumazioni offerte dall’ostentante ricchezza Jesus, danno un’idea dell’apprezzamento comune per la servizievole cura con cui  burricchi e colleghi sono statati accolti. Excellent!

Tale filosofia fa da felice anteposizione a quegli esercizi che, nei luoghi a maggior impatto e frequentazione turistica, poco si preoccupano di offrire un servizio di qualità adeguata, orientata alla fidelizzazione del cliente, confidando piuttosto nello statistico ricambio degli avventori forestieri.

Nota: in seguito a una riorganizzazione della nostra personale classifica che potesse comprendere locali dall’offerta alimentare ortodossa (pranzi e cene complete), parimenti ad altre attività, come appunto le gelaterie, che ovviamente non possono essere valutate con lo stesso metro di giudizio, abbiamo dovuto rivedere la valutazione espressa a suo tempo per “su Nuraghe”, mutandola in un più asettico “burriccu ponpon” con menzione speciale.


VALUTAZIONE “Su Nuraghe”: Burriccu ponpon con menzione speciale.
Gelateria Su Nuraghe Indirizzo: Piazza del Popolo 53, Pula – CA
Telefono: 0709209943    [mostra in google maps]
 

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