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nov 6 2011

Ristorante La Tavernetta – Cagliari

 Scritto da Jesus | 5 commenti | Commenta
La Tavernetta - Interno

La Tavernetta – Interno

 
Lascivamente scrutato dall’alto, lo splendore architettonico del quartiere “La Marina”, è una solida scultura in pietra – plasmata dalla mano eccentrica e intransigente dell’artista Pinuccio Sciola – che, nell’austero silenzio dell’Autunno, privata del calore e dei colori della spenta stagione, ancora brama un ultimo passionale affanno di vita, accarezzata dal musicale alitar del vento, per gli anfratti e il regolare fendersi delle sue strette vie.
Ma quello stesso gelido, malsano respiro, che chiuso l’uscio di casa toglie la voce e avvolge di vuoto e lontana inquietudine, trascina colui che con ardore l’affronti, verso un nuovo germogliar di esistenza e una rinnovata, totalizzante euforia.

La Tavernetta – Cocktail di ricci

 

L’antelucano alitar del vento, che picchiava la mattina di Sabato alla malferma finestra di un assonnato Jesus, era quindi la voce di un ancestrale richiamo alla vita, un feroce digrignar di denti, un fragoroso ammonire, disperso nel turbinoso vortice del silenzioso nulla. Il vostro amato, audacemente raccoglieva l’invito:

«Ma chi ca… NE ha voglia di alzarsi oggi!?!»

Pochi minuti più tardi,  la benigna e compassionevole voce del Raschione Ettore, spazzava via qualunque turbamento dell’empio Triumviro, portandosi via ciascheduna minchiata emotiva, finora citata:

«Jesus, oggi andiamo alla Tavernetta. Passa qui alle 12.30. Scatta, burriccu!»
 

La Tavernetta – Cozze granchi insalata mare

La Tavernetta - Antipasti di mare

La Tavernetta – Antipasti misti di mare

 

Ecco quindi, una volta ancora
– accomodata poco prima delle 13 la 150cv di Jesus – , l’insistere e il lacerare, da parte dei due Triumviri storici, per quelle strette vie che più di una volta, a loro ed altri fortunati viandanti, hanno dato conforto.
Sferzati e trascinati dal rigore del vento, trovavano i burricchi, la forza lo spirito di una nuova coscienza, che impetuosamente li guidava verso il ristorante:

«Raschione, corri! Questa volta se non facciamo in fretta ci pigausu in prenu una passad’i acqua!»

La Tavernetta – Polpo fritto

 

Alle ore 13 in punto, il terzo Triumviro ufficiale, Ing.Marrocu, già attendeva in fronte al locale, scrutando incuriosito i vari menu vergati sull’uscio di ingresso. La nuova ciccionata, poteva quindi avere inizio.
L’interno del ristorante “La Tavernetta” è, a dir poco, seducente. Partendo da un piccolo bancone in legno, sovrastato da un delizioso accenno di tetto spiovente in tegole, la sala si estende su vari ambienti, maniacalmente e amabilmente curati fin nei minimi dettagli. Al di per sè affascinante impatto delle pareti color ocra, del soffitto e degli inserti in legno, degli arredi eleganti, si aggiunge l’incanto di piccole ricercate nicchie, impreziosite da decori in pietra e suggestive recinzioni in ferro battuto, per concludere con più intime e signorili salette da pranzo, arricchite da sfarzosi drappeggi scuri. Che classe!

La Tavernetta – Linguine ai ricci

 

Rifiniscono l’estetica generale, una eccellente illuminazione, garantita da accattivanti lanterne in metallo, e un perfettamente integrato impianto di riproduzione acustica.
Il servizio in sala è garantito da due efficienti camerieri, nonché dallo stesso cuoco/proprietario del ristorante
– il Sig.Tony -, che con discreta empatia interagisce con i vari avventori e si accerta costantemente del loro benessere. L’interazione con i tre Burricchi, inoltre, non poteva non essere gravida di dilettevoli battute di spirito, e di più serie considerazioni sulle difficoltà di gestione di un ristorante, in particolare nel severo capoluogo isolano.
 

La Tavernetta – Fregola polpo carciofi bottarga

 

All’esordio del pranzo, le richieste dei Burricchi si facevano subito particolareggiate e pressanti. Nel primo giorno utile dopo il famigerato fermo biologico, Jesus pretende assaggiare i ricci di mare, motivo per il quale gli ordinari antipasti venivano integrati da una sontuosa “coppa da cocktail”, strabordante lo squisito frutto di mare e servita su di un letto di pane carasau.
In tal modo aveva inizio il lungo e sontuoso appuntamento settimanale sostenuto, nell’armonia dei sapori, da due bottiglie di ottimo vermentino superiore I.G.T.
Ruinas, Depperu.
L’incedere degli antipasti è stato quindi scandito da ulteriori sette – più una – portate, semplici nella preparazione ma piuttosto gustose e quantitativamente adeguate alla pratica complessiva della solenne libagione.

La Tavernetta - Astice

La Tavernetta – Astice

 

Ricordiamo, quindi: insalata di gamberi e ceci, gattuccio di mare con olive e pomodoro fresco, tonno alla catalana con cipolle, pomodoro e fagiolini, eccellenti sardine scaloppate, ottimi granchietti marinati, insalata di mare, e buonissime cozze marinate.
L’ottavo antipasto, introdotto dal Sig.Tony con teatrale presenza scenica,  è stato uno spettacolare polpo fritto su letto di rucola, decorato con aceto balsamico: eccellente!
Quello che invero ha caratterizzato in positivo l’evolversi della ciccionata, è stato l’assaggio di due primi piatti a dir poco entusiasmanti, da ascrivere ai vertici del gusto della nostra pur navigata esperienza.
 

La Tavernetta – Gamberi e calamari fritti

 

Trattasi di meravigliose linguine ai ricci, sapientemente preparate con misurato dosaggio d’aglio e di peperoncino piccante, e di una favolosa fregola con polpo, carciofi e infarinatura di bottarga. Sublime!
Raggiunto il culmine della opulenza odierna, nonostante il comune buon senso suggerirebbe di non andare oltre, nell’approvvigionamento di ulteriori alimentari piaceri, l’impertinente e mai domo Jesus intendeva contrattare con il cameriere ulteriori prelibatezze:

«Siamo all’incirca al 70% di spazio disponibile utilizzato. Cosa ci propone per il restante  30%?»
 

La Tavernetta – Panna cotta al creme caramel

 

Il 30% di spazio libero, s’aveva da riempire con due secondi piatti, che pur non raggiungendo la maestosità di preparazione delle due pietanze antecedenti, di certo costituivano nuovo momento di amabile piacevolezza, a conclusione di un pasto già di per sé appagante.
Richiesti e profusi in quantità coscientemente limitate, i burricchi potevano quindi assaporare: un ottimo astice preparato alla cagliaritana – l’alternativa proposta era “alla catalana” – nonché una portata di gamberi imperiali e calamari fritti, cucinati con panatura di semola, dal sapore e leggerezza decisamente fuori dal comune. Bravi!
 

La Tavernetta – Tiramisù

 

Scivolava via pertanto, questa nuova esperienza ainìna, con la presentazione di tre sontuosi sorbetti al limone, digestivo d’interludio a cavallo tra i secondi e il dessert: tiramisù della casa per il Raschione Ettore, sontuosa panna cotta al caramello per Jesus e l’Ingegner Marrocu, finanche preceduti, invero, da un assaggio di sfiziosi dolcetti sardi, accompagnati da un gradevole moscato di ricercata produzione asseminese.
L’ultimo “sforzo” richiesto ai tre commensali, è stato quello di assaggiare una delle numerose (e costosissime) grappe presenti nella preziosa collezione del ristorante. Il pranzo era così completato.
Costo del pasto, 50€ cadauno, da giudicarsi perfettamente in linea con la qualità dei numerosi piatti consumati e finanche sotto la soglia del giusto dovuto, se si considerano le due bottiglie di Ruinas, che incidono per circa un terzo sul conto totale.
Il Ristorante “La Tavernetta” è di certo un caloroso e accogliente rifugio, integrato nella pittoresca via Cavour, in Cagliari. La curatissima ambientazione e la conviviale empatia del personale, ne fanno destinazione ideale per piacevoli ritrovi, cene romantiche, o eventi che richiedano un alto contorno di eleganza e signorilità. La cucina, semplice ed in linea con la tradizione cagliaritana, si mantiene comunque di apprezzabile livello, elevandosi a tratti verso punte di assoluta eccellenza.


VALUTAZIONE “La Tavernetta”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante La Tavernetta Indirizzo: Via Cavour 83, Cagliari
Telefono: 070660046    [mostra in google maps]
 

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ago 6 2011

Ristorante Sa Cardiga e Su Schironi – Capoterra

 Scritto da Jesus | 5 commenti | Commenta
Sa Cardiga e Su Schironi - Champagne

Sa Cardiga e Su Schironi – Brindisi Champagne


Eccoci, qui e ora ritrovati, come ormai ogni settimana a narrarvi e narrarci il nuovo atteso episodio dell’infinita saga dei tre Triumviri burricchi, dei burricchi già stati Triumviri e dei burricchi che giammai lo saranno; un interminato vagare, descritto in codesto Flateyjarbok del caldo Mediterraneo, alla frenetica e irrequieta ricerca delle nuove terre del gusto, di sempre nuovi orizzonti dei sapori, di assolati fiordi accarezzati dal nettare dei nostri vigneti; destinazione ultima questa, che la favola norrena e quella sarda, idealmente raccoglie.
Venerdì sera. Tre dei cinque burricchi, iniziano la nuova avventura, oggi occasionalmente condotti dal vettore Raschione Ettore.
Sul sedile posteriore della sobria NON 150CV, siede l’albedico Dottor Melis; al suo fianco l’onnipresente Jesus, medita sulla saggezza dei tempi passati e riflette su ciò che di lì a poco li aspetta.

Sa Cardiga e Su Schironi - Astice a sa casteddaia

Sa Cardiga e Su Schironi – Astice a sa casteddaia


In quel preciso istante il Dott.Melis, statisticamente avvezzo – per una mistica convergenza tra la fatale regola del contrappasso e le cugurre di Jesus – all’obbligo di spesa, più di quanto la congenita parsimonia auspicherebbe, viene messo a conoscenza della destinazione: Ristorante Sa Cardiga e Su Schironi, località Maddalena Spiaggia in Capoterra, Cagliari. “Sa Cardiga“, rinomato, amato, pluri-decorato, celeberrimo locale del cagliaritano e, soprattutto, spauracchio e terrore di ogni susunku della zona.
Le intenzioni di Jesus sono bellicose:  «Mettiamo subito in chiaro le cose, stasera voglio mangiare ostriche e ordinare champagne».
Il Dottor melis, chiuso come un topo in trappola, subitamente sbianca e accenna ad una timida difesa, ma Jesus, con un virulento impeto di mnestica scuola materna, esprime in sintesi la sua filosofia di vita e il propedeutico messaggio, che cerca in ogni occasione di trasfondere agli affezionati e ricettivi fan: «A mei non ci du poninti su dinai a intru de su baullu! (trad.: allorquando sarò morto, non avrò di certo accumulato ricchezze per accompagnar il mio viaggio verso la Duat)».

Sa Cardiga e Su Schironi - Cruditè di mare

Sa Cardiga e Su Schironi – Cruditè di mare


Alle ore 21.30 i tre succitati burricchi venivano raggiunti, nell’opulento parcheggio interno del ristorante, dagli altri due commensali: l’irreversibilmente ovoidale (notate foto in alto) ciccione Pg e il più dignitosamente longilineo Ing.Marrocu, terzo Triumviro ufficiale, da lodare per essersi prodotto in un percorso non rettilineo di 62.8 Km, onde giungere per tempo a destinazione. Stimabile in circa 47.000 euro, il valore medio degli autoveicoli in sosta di fronte al locale.
L’ambientazione interna de “Sa Cardiga e Su Schironi” (trad.: la graticola e lo spiedo) è di per sé non eccessivamente elegante e raffinata. L’ampia sala principale è comunque interamente rivestita da elementi lignei più o meno pregiati, tanto da dare l’impressione di trovarsi nel sottocoperta di un antico veliero.

Sa Cardiga e Su Schironi - Antipasti freddi

Sa Cardiga e Su Schironi – Antipasti freddi


Pratici separè, punti luce ben calibrati, piccoli quadri, sobri supellettili tradizionali e di origine marinara, rifiniscono quindi gli arredi. Da notare, nel vestibolo d’ingresso che accoglie la reception, numerosi attestati e premi assegnati al ristorante: segnalazione guida Michelin, forchetta d’oro ecc.
Per puro dovere di cronaca ci è obbligo di segnalare inoltre, la naturalmente indotta presenza di un cospicuo numero di – non meglio adeguatamente definibili –
strafighe della madonna, ciascheduna amabilmente affiancata ad un non indigente accompagnatore.
Discretamente numerosi gli avventori in sala, serviti da tre/quattro camerieri dal piglio informale e deciso, che si dimenano velocemente tra comande e servizi ai tavoli.
Numero però forse non del tutto appropriato per garantire un servizio simultaneamente impeccabile per la totalità degli astanti.

Sa Cardiga e Su Schironi - Antipasti vari

Sa Cardiga e Su Schironi – Antipasti vari


Il corpulento cameriere a noi assegnato, di chiare origini non indigene, ci fa accomodare in un ampio tavolo vicino ad una vetrata. Già disposti e predisposti in tavola, un tagliere di buon salame tradizionale sardo (sattizzu), olive marinate, crema di formaggio piccante, pane abbrustolito e pane carasau.
Il cameriere ci suggerisce di inziare la cena con gli antipasti di mare e noi volentieri raccogliamo la proposta, dopo che Jesus si assicura che vi siano comprese ostriche e altre cruditè di mare.
Ma il vero esordio non poteva essere che un brindisi beneaugurale in onore della salute dei cinque commensali, celebrato con una bottiglia di champagne brut-rosè Billecart Salmon, delle cantine di Mareuil-sur-Ay nel Marne. Il più nostrano vermentino DOC Is Argiolas delle cantine Argiolas, viene invece scelto come vino per accompagnare le pietanze della serata.

Sa Cardiga e Su Schironi - Antipasti caldi

Sa Cardiga e Su Schironi – Antipasti caldi


Da qui in poi inizia una serie di veramente interminabili antipasti, a tratti di squisita fattura – per i quali ci scusiamo già d’ora di non poter riportare alcuni dettagli -, che hanno messo seriamente a dura prova la dignità e la professionalità alimentare degli esperti Triumviri, i quali si son visti, loro malgrado, costretti a rinunciare finanche all’assaggio di un primo o secondo piatto, per effetto di un default del mortificato Ing.Marrocu e dell’indispettito Raschione Ettore, che sono tenuti a presentare adeguata giustificazione su queste pagine.
Prima portata degli antipasti, un maestoso astice fresco, preparato con la ricetta tradizionale cagliaritana (a sa casteddaia): a dir poco squisito, soprattutto quando accompagnato allo champagne.

Sa Cardiga e Su Schironi - Champagne Bottiglia

Sa Cardiga e Su Schironi – Champagne


Poco dopo arrivava il turno delle cruditè di mare: ostriche, arselle e patelle di scoglio in ghiaccio e limone, dal sapore di mare semplicemente fenomenale, indescrivibile.
Buonissimi anche gamberi e scampi crudi, serviti su letto di verdurine miste.
Citiamo inoltre il buonissimo carpaccio di tonno rosso al profumo di tropea, condito con cipolle dolci, una composizione di bottarga di muggine e sedano, buonissimi tortini con piccoli pomodori ripieni di crema di tonno, decorati con alici.
Meno buona la cernia a dadini, condita con olive e sottaceti, mentre sono apparsi davvero eccellenti il polpo marinato con patate e uno splendido piatto di mozzarelline di bufala con pescespada affumicato e pomodori, acciuge marinate su letto di insalata belga.

Sa Cardiga e Su Schironi - Dessert

Sa Cardiga e Su Schironi – Dessert


Degno di menzione speciale il tonno fresco alla carlofortina con “cipolle d’agro”: probabilmente il più buono mai assaggiato da Jesus. Gli antipasti finalmente terminavano con i piatti caldi: buoni moscardini alla diavola con olive, magnifiche cozze e arselle marinate. Spettacolo! Non all’altezza si è dimostrata, invero, la frittura mista di pesce, mentre assolutamente squisite sono risultate le ostriche gratinate.
A questo punto, come già anticipato, i cinque ainini commensali, ammainavano bandiera bianca, e venivano finanche scherniti dal divertito cameriere: «prossima volta, tre giorni di Ramadan, prima di venire a mangiare qui!». Shame on us!
Gli inevitabili dessert, venivano preceduti da un digestivo sorbetto al limone: pannacotta al caramello (in realtà ordinato ai frutti di bosco!) per il burriccu Pg, macedonia di frutta per Jesus, semifreddo al torroncino per i restanti commensali. Buonissimi.
Qui terminava la cena quantitativamente più straziante da noi mai affrontata, senza caffè e ammazzacaffè di sorta, per manifesta inferiorità.
Costo cadauno della serata, circa 68€, da considerarsi adeguato per abbondanza (in realtà, solo gli antipasti sono quantificabili in due cene complete), bontà e genuinità di quanto mangiato.
Viceversa dobbiamo ritenere eccessivo il pagato, in funzione di un servizio non sempre all’altezza, dell’impronta ambientale piuttosto anonima, e di una cucina non particolarmente ricercata, anche se necessariamente premiamo auto-denunciare il difetto di valutazione, con riferimento ai primi e secondi piatti non consumati.
Di sicuro, comunque, un’esperienza più che positiva. Inevitabile la menzione speciale, per K.O. Tecnico contro i burricchi Triumviri, alla terza ripresa. ../


VALUTAZIONE “Sa cardiga e Su Schironi”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante
 Sa Cardiga e su Schironi
Indirizzo: Loc. Maddalena Spiaggia, Capoterra – CA
Telefono: 07071652 [mostra in google maps]

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