Ristorante Fradis Minoris – Nora
Nora, la città più antica dell’isola, che ha regalato alla comunità il primo documento in cui si parla di Sardegna (Shardana), antico porto di Ponente per l’approdo delle navi fenicie, culla di diverse civiltà, associata al mito della città sommersa, ma anche teatro delle celebrazioni per la sagra annuale del Martire Guerriero. E’ stato necessario attendere il XXI secolo perchè divinità di ben più alto spessore ripercorressero le orme del Santo più venerato della regione, secondo un faticoso percorso, pieno di insidie, che separa le acque della laguna da quelle del mare. Weekend carico di gioia e di aspettative, per l’inizio delle ferie estive, ma anche di tensioni e di fatiche per taluni burricchi, che evidentemente risentono del fatto di concentrare il proprio contributo alla comunità in mattinate di mero lavoro bovino, dopo semestri di ozio e improduttività.
Sabato 10 luglio, ore 13:25. I tre somari titolari varcano le porte del parco della laguna di Nora e intraprendono il lungo cammino lungo l’istmo che separa il golfo della città dalla peschiera, sotto un sole che moderava la propria esuberanza per l’occasione ed Eolo che assecondava la processione investendo la carovana con un gradevole vento di Maestrale. La comitiva giungeva dopo un viaggio sempre carico di forti quanto inutili emozioni bordo della tracotante 150CV dell’ipertricotico burriccu, che provava a mascherare la scarsa dimestichezza con la frizione e i comandi con fantomatici problemi di reazione del turbo compressore (Lunedi devo farla controllare dal V-Hot!!), secondo un piano ben studiato che premia competenze e materiale di qualità scadente nella manutenzione unicamente per giustificare palesi incapacità di controllo del mezzo. A parziale discolpa dei disagi subiti, segnaliamo la percorrenza di dorsali urbane nel comune di destinazione non sufficientemente adeguate alla larghezza della autovettura in questione, sebbene sufficienti a consentire l’atterraggio di piccoli aeromobili a reazione…
Destinazione designata, e oggetto di pregiudiziali diffidenze da parte dei commensali, in quanto distante più di dieci chilometri dal capoluogo, il ristorante Fradis Minoris. Il locale è inserito all’estremità ovest della lingua di terra artificiale che separa il golfo di Nora dal parco della laguna omonima e si configura come ittiturismo sostenibile, in cui la pesca viene praticata seguendo sistemi tradizionali, rispettando il ciclo naturale dell’ecosistema. In particolare, citando i principi fondamentali rispettati in questo senso: non si propongono specie ittiche provenienti da stock minacciati, nè da acquacoltura; gli arredi sono realizzati con materiali interamente riciclabili e/o riciclati; la struttura utilizza dispositivi a risparmio energetico e per il reciclo dell’acqua; non vengono utilizziamo detersivi contenenti EDTA e fosfati; la struttura si sta adeguando per adottare fonti energetiche rinnovabili.
Il ristorante si sviluppa in lunghezza lungo l’istmo di terra che delimita la peschiera sul lato nord, mentre il lato sud si affaccia sul golfo grazie ad una vetrata composta di pannelli in plexiglas. La struttura condivide gli spazi con un piccolo acquario ad uso didattico nel quale è possibile ammirare diversi esemplari della fauna ittica del posto. Nell’ingresso al viale che porta sulla terraferma trovano posto alcuni coperti, impiegati solo nel turno serale, riparati dal sole per mezzo di un gazebo e di qualche ombrellone. I tavoli della zona chiusa, molto spartani, realizzati in ferro battuto con piano in compensato marino reciclato, sono distribuiti su una unica fila in due grandi sale affacciate direttamente sul mare – con panorama impreziosito dalla presenza di piccola macchia mediterranea -, separate da una porta a vetri dalla presenza quasi impercettibile, come possono testimoniare alcuni infanti che ne hanno verificato da vicino l’elasticità. In corrispondenza della divisione trasversale trovano alloggio i servizi e la cucina, con un piccolo bancone a vista che è stato l’angolo della contemplazione per l’Ing. Marrocu mentre i commensali attendevano la sua presenza per poter iniziare le danze.
Cameriera: Non capisco cosa stia guardando: son tutti maschi!!
Il servizio, che si rivelerà professionale, cortese e disponibile, è garantito da due gentili cameriere, di differenti classi di età.
Veniamo fatti accomodare su un ampio tavolo da quattro, apparecchiato con cura, nonostante tovaglie e tovaglioli monouso e ci viene offerto un ottimo prosecco di Valdibbiadene come aperitivo.
L’offerta della cucina prevede unicamente percorsi di mare, senza proporre specie ittiche eccessivamente blasonate (e perciò sovrasfruttate), ma solo prodotti e frutti di mare non minacciati dall’acquacoltura, i cosiddetti “fratelli minori” (fradis minoris); inoltre, tale proposta si articola secondo un menu degustazione giornaliero, con la possibilità di integrazioni “a la carte”. Interessante l’offerta della cantina che, in accordo con i principi della sostenibilità, propone unicamente etichette isolane, tra le quali individuiamo un eccellente DOCG Branu delle Vigne Surrau, servito con il consueto rito dell’assaggio da parte del nostro ipotricotico burriccu. Su consiglio della cameriera, anche considerato il poco tempo a disposizione per desinare – causa Comune di Nora che, in cambio di tutta la moneta dei somari (unica modalità di pagamento cash, no POS), concede solamente due ore di sosta a pagamento, confidando forse nel guadagno, a mezzo contravvenzione, conseguente alla poca puntualità dell’utente medio -, scegliamo di provare il menu degustazione del giorno con integrazione di due piatti di crudo (oltreché del vino).
In poco tempo arrivano al tavolo i due piatti fuori menu e la fatica della passeggiata sotto il sole viene subito dimenticata: straordinario carpaccio di cefalo con frutta fresca (fichi, melone, pesche nettarine, uva, fragole) al timo limonato e menta e incredibili scampi marinati alle erbe citriche con anguria e mandorle tostate, per i quali l’Ing. Marrocu ha esultato più di Tardelli nella finale Italia-Germania del 1982. Genuinità dei prodotti (dal colore della testa degli scampi si evince l’assenza di additivi estetici), accostamento e continuità di sapori indescrivibili: chapeau. Ma le meraviglie non si fermano qui; poco tempo e arriva una meravigliosa tartare di palamita su letto di crema di sedano, con pomodoro confit, peperoni gialli e pane aromatico: avrei voluto morire mangiando solo quel piatto!! La parentesi antipasti si chiude in bellezza con un un piatto composto da polpo al naturale, patate americane fritte su letto di crema agrodolce alla paprika dolce, rucola selvatica e semi di girasole: ineccepibile.
La degustazione prosegue con due tipi di primo; incredibile zuppa fredda di pomodoro e melanzana leggermente affumicata, cozze fritte e friggitelli, divorata in meno di un minuto anche dal NON amante del pomodoro Jesus; ottimi spaghetti ai gamberi, zucchine alle erbe e fiori di zucca. Dopo una breve pausa, che ha consentito all’indisciplinato somaro di fumare dozzinali sigari cubani, vista l’impossibilità di reperire qualcuno a cui scroccare una più commerciale sigaretta, arriva il secondo piatto che conclude la festa delle proteine: eccellente filetto di ricciola alla piastra con giardiniera di verdure (carote, cipolle rosse) su crema di pomodoro fragolino, l’ennesimo capolavoro dell chef, che dimostra nelle scelte nette influenze da parte della cucina catalana, come poi confermato anche dalle cameriere.
Non poteva mancare la parentesi glicemica, a degna conclusione di un pranzo così sontuoso: mousse di yogurt magro, con pesche al pepe nero e croccantini di pane al burro: spettacolo! Il pranzo si è concluso con caffè per tutta la comitiva e grappa barricata Anghelu Ruju per Ettore e Marrocu. Costo dell’esperienza: 67,83€ cad. burriccu, decisamente in linea con la qualità e la quantità di quanto assaporato, sebbene un po’ distante dal corrispettivo del menu degustazione, fissato a 35€ bevande escluse. Espletate con una certa fretta le formalità post ciccionata, mentre Ettore e Jesus provvedevano a rientrare celermente al parcheggio per recuperare in tempo l’esuberante barroccio della giornata, il terzo somaro si tratteneva presso l’acquario didattico della struttura, ottenendo così di percorrere, dopo una inevitabile operazione di pick-up, il minimo tragitto a piedi: burriccu mandroni!!
L’ittiturismo Fradis Minoris rappresenta una delle più belle realtà visitate, al momento, nell’anno 2013. Una encomiabile attività di pesca sostenibile, integrata da una cucina superba, e da un ottimo servizio, immerse in un parco naturale di straordinaria bellezza, garantiscono al cliente una parentesi enogastronomica che ha pochi eguali nell’isola: quattro burrricchi con menzione speciale per l’esclusiva ambientazione.
VALUTAZIONE “Fradis Minoris”: Quattro Burricchi con menzione speciale. | |||
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Ristorante Fradis Minoris |
Indirizzo: Località Nora, Pula Telefono: 0709209544 [mostra in google maps] |
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