lug
25
2014
Notre Reve – Interno
Dépit de tout, je me réveille tous les jours,
et mes rêves restent à mes yeux, autant les papillons aiment une même fleur.
J’ai laissé les idées colorées derrière moi, et ce que je vois devant, est maintenant seulement la couleur de mes chaussures, quand je porte attention où je mets mes pieds.
Étape par étape, j’ai traversé villes ternes et champs vierges.
Mes jambes sont lourdes, comme la façon dont je marche. Je ne veux pas donner un nouveau souffle à mes espoirs, et n’attends rien d’autre que m’endormir, rêver encore et enfin me réveiller demain.
Notre Reve – Antipasti
E’ terribilmente improbabile e arduo riuscire ad alterare l’azione dei vetusti e cigolanti ingranaggi della macchina delle ciccionate, custodita nelle umide segrete della fortezza medievale dimora del Raschione Ettore.
Era già pronta a vomitare l’ultima feroce sentenza e catapultarci chissà dove nel mare nostrum della ristorazione. Il coraggioso intervento turbativo del guastatore Jesus, con l’utilizzo di una cannuga po figumorisca ben innestata nell’ultimo treno epicicloidale, ha prodotto invece una felice variazione di programma. Unico difetto della soluzione, il difficile alloggiamento delle autovetture dei burricchi – una volta di più colpevoli di diaspora antieconomica -, i quali avrebbero dovuto parcheggiare “a casinu“.
Notre Reve – Ravioli di cernia
La cosa ovviamente, non turbava più di tanto l’Ing.Marrocu capace di trovare, come sua abitudine, un più o meno legittimo approdo, a pochi metri di distanza del locale e in piena zona a traffico limitato, valicandone il confine appena un secondo prima che scattasse il divieto serale. Jesus e il Raschione invero – trovandosi sistemati a pochi metri di distanza l’uno dall’altro -, si vedevano costretti a risalire l’irta collina pedibus calcantibus, fino a raggiungere, in quel di Via San Giovanni in Cagliari, la loro agognata destinazione. A pochi passi dal già recensito “Kuvee”, chiuso per la stagione estiva, compare il ristorante pub bisteccheria “Le Notre Rêve” (il nostro sogno), pronto ad accogliere l’ebdomadario rito dei Triumviri.
Notre Reve – Tagliatelle
Dopo aver atteso pazientemente che l’Ing.Marrocu terminasse di sfruttare a pieno il suo abbonamento mobile “Fastdonkey”, alle ore 21 in punto oltrepassavamo l’uscio del locale.
La struttura interna di quest’ultimo si articola su due sale. La prima è una sorta di salotto dedicato alla zona pub, con sedili in legno e stoffa, pareti color ocra e pavimentazione rustica.
La seconda sala, allo stesso tempo adiacente e separata dalla prima, ospita una decina di piccoli tavoli squadrati, sedie rustiche, tovagliame chiaro e una pavimentazione scura, discretamente composita ed elaborata. Ci accomodiamo all’angolo Est, e subito ci sorprendiamo per la maestosa effige del Dio Bacco che fa capolino da una tela sistemata in una sorta di nicchia alle nostre spalle.
Tonno scottato
Scottona bavarese
Abbiamo qualche difficoltà iniziale a relazionarci con il maître: un ragazzo spigliato e gentile, che ci intima subitamente di rivolgerci a lui con il “tu”. Rispondiamo, altrettanto velocemente: «come lei desidera!»
A parte l’aver dovuto richiedere più volte l’arrivo dell’acqua al tavolo, il servizio è stato piuttosto attento e metodico, comunque non particolarmente oberato di lavoro per il numero esiguo di astanti.
Notre Reve – Pera al cannonau
Come nostra abitudine, ordiniamo antipasti e primi piatti trovandoli ben categorizzati, sul menù cartaceo, in sapori di mare e di terra. Scegliamo ovviamente anche i vini. Il primo è un bianco: Vermentino di Gallura DOCG “Branu” di Surrau, per il quale l’Ing.Marrocu, già scramentau in passato, chiederà notizie certe sul prezzo. Per sua gioia il corrispettivo si rivelerà assolutamente abbordabile, se misurato rispetto al prestigio dell’etichetta. La seconda bottiglia sarà un rosso (monica, cannonau, bovale), in esclusiva funzione dell’ultima portata di carne: “La Giara”, della omonima cantina di Usellus.
Gli antipasti sono ottimi. Iniziamo con un incredibile pecorino fuso (provenienza: stessa madre del maître!) su letto di pane carasau, del quale L’ing.Marrocu pretenderà a gran voce il bis. Seguiranno poi dei succulenti bocconcini di tonno al brandy e arancio, un polpo con patate alla glassa di aceto balsamico e uno squisito tris di affumicati: pesce spada, tonno rosso e salmone (unico ingrediente non nostrano), su letto di verdure, accompagnate da una curiosa e voluminosa testa di radicchio, disposta al centro del plateau.
Notre Reve – Sebada
Impeccabili i primi. Buoni i ravioli di cernia con pomodorini e bottarga richiesti da Jesus e Marrocu, eccellenti le tagliatelle “flambate” al brandy, con gamberi e zucchine, scelte dal Raschione.
Per i secondi, i Burricchi optavano a favore di un bis terra-mare, con bistecca di scottona bavarese (cottura richiesta al sangue) e tonno scottato, al vinaigrette di agrumi e pepe rosa. Memore di lamentele subite da vari clienti, in riferimento alla cottura del tonno, il maître teneva a precisare che per la cucina scottato significava “poco cotto”. Quando, a fine serata, lo chef si sarebbe presentato al nostro tavolo Jesus boriosamente avrebbe affermato: «tutto buono, ma il tonno era un po’ troppo cotto».
Risposta: «la prossima volta ve lo porto vivo!»
Buoni anche i dolci. Seadas di Tertenia al miele di anacardo con fiocchi d’arancio per il Raschione Ettore, meno brillanti pere al cannonau con cioccolato e nocciole, per Jesus e Marrocu.
La cena si concludeva quindi con tre caffè e due rum “Ron Zacapa” 15YO per Marrocu e Raschione, servito con bicchiere di ghiaccio e cioccolatini. Costo finale, 44€ cadauno, da ritenersi adeguati al valore della cena.
Con piatti semplici ma non banali, il ristorante “Le Notre Reve” propone una cucina di tutto rispetto, nel cuore della Cagliari cittadina. L’ambientazione e l’atmosfera che fanno da contorno sono gradevoli, anche se non guasterebbero un po’ più di eleganza e formalismi da parte del personale. Tre burricchi.
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lug
18
2013
Paillote – Interno
Tutto comincia alle 21:07 con una telefonata canzonatoria:
X: ”Ma Raschione Ettore, pure oggi in ritardo”
E:“Un momento eh..sto arrivando, sono a piedi”
X: “A piedi?”
E: “Si ho parcheggiato a S.Elia”
X: “Scusi ma perché, se qui ci sono parcheggi a volontà?…Comunque guardi che la sto aspettando insieme ad altre persone”.
Ettore:” Cazzi suoi, mica le ho invitate io!”
Paillote – Antipasti
Lo stupore e la rassegnazione lasciano spazio a sonore risate e l’attesa viene ingannata immortalando su supporto digitale i graditissimi ed inconsueti ospiti della serata: Dott. Davide P. e la sua compagna Mihaela, di nuovo in Sardegna per trascorrere un periodo di vacanza.
L’ambientazione è semplice e suggestiva, sul promontorio estremo a sud della città di Cagliari, con una esposizione a ovest che favorisce uno spettacolo unico nelle ore del tramonto, con il sole che si ritira dietro i monti di Capoterra lasciando spazio alle pur sempre luccicanti luminescenze originanti dalla raffinazione del greggio. Che poesia…
Paillote – Linguine vongole bottarga
Il locale è suddiviso in diversi ambienti: alcuni all’aperto, deputati prevalentemente al consumo di drinks, magari stando comodamente seduti su morbidi divani bianchi perfettamente abbinati ai tavolini in vimini e vetro acidato; altri al chiuso, destinati invece alla ristorazione quindi territorio di conquista per i Burricchi peones. Gli spazi sono anche qui caratterizzati da ambienti che si susseguono su quote leggermente sfalsate e si articolano tra setti divisori a vetrata che enfatizzano una illuminazione tenue e sensuale, impreziosita da faretti incastonati perimetralmente sul piano di calpestio, contraddistinto da un elegante parquet di colore scuro.
Ettore: ”Scusi, cameriere, può gentilmente accendere il lampadario?”
“Ehm, di solito non lo accendiamo quello, però…un attimo che vedo”.
E luce fu. Di lampione! Burricco.
Paillote – Gnocchetti al ragù di cernia
Il materiale predominante è il legno che contrasta e si alterna con robusti tessuti in un gradevole chiaroscuro. Le sedie hanno un effetto vimini, così come i tavoli protetti da vetro, stavolta trasparente, accuratamente apparecchiati con eleganti tovagliette all’americana. Il personale in sala si mostra altalenante nella cura dei dettagli ma nel complesso cortese e presente.
La scelta del vino, per via dell’indisponibilità del Canayli, ricade su un inedito Cannisonis di Massidda, scelto dal Marrocu e molto apprezzato dalla comitiva. Consigliato.
Paillote – Fregola all’astice
Tempura di verdure, muggine e gambero con riduzione allo zenzero e soia: una prelibatezza inaudita, con una pastella morbida, gustosa e asciutta; insalata di polpo con patate, pomodorini cherry, olive e basilico servita su base di carasau: non particolarmante originale ma molto delicata; guazzetto di cozze con pomodoro fresco, basilico, pepe: davvero niente male per una ricetta così semplice; affumicati di mare tra cui tonno, pesce spada e salmone con gaspaccio di pomodoro: ottimi dal primo all’ultimo. I commenti dei presenti sono stati assolutamente concordi nel giudicare positivamente tutto quanto sopraesposto.
Paillote – Calamaro Ombrina
I primi scelti dalla comitiva sono:
Fregola artigianale tostata allo zafferano con astice al sapore di limone – per Alessandro, Ettore e Jesus: fregola fresca forse da preferire un po’ meno cotta ma di ottimo sapore e ben condita, almeno per il sottoscritto; gnocchetti al ragù di cernia, pomodorini, zafferano – per Davide che gradisce parecchio; linguine alle vongole e bottarga di muggine per Mihaela che esprime la sua piena approvazione. Tutto veramente di ottimo livello, con ingredienti freschissimi, preparati con arte ed impiattati con estrema cura e raffinatezza.
Jesus apre, tra il serio ed il faceto, un simpatico siparietto: ”Cameriere, contesti allo chef la iniqua ed arbitraria distribuzione del crostaceo che mi vede sfavorito, e porca puttana (sottovoce)”
“Certo, farò presente!”.
Paillote – Semifreddo al caffè
Ed ecco che, senza pudore, ad eccezione della signora, la comitiva ainina allargatasi per osmosi, passa all’ordinazione dei secondi: calamari ripieni su crema di ceci e filetto d’ombrina scaloppato con pomodorini, serviti già sporzionati per evitare l’esplosione di risse furibonde, considerata peraltro la bontà del “doppio piatto”, nonché il tasso alcolemico raggiunto deglutendo, ora, un discreto Sciala delle cantine Surrau scelto furtivamente dal Raschione Ettore, che con ignominia approfittava della momentanea assenza del sottoscritto e tentava pure di rifilare ad altri la responsabilità dell’assaggio, nonché la pretesa di cambiare i bicchieri:
“Chiedigli di cambiarci i bicchieri”
“Chiediglielo tu, burricco!”
Paillote – Sorbetto alla fragola
Come dessert la scelta ricade su un sorbetto rosa shocking alla fragola per Jesus, che vanta di poterselo permettere in quanto dice sia indiscutibile la sua virilità (ainina?); semifreddo al caffè con scagliette e decorazioni di cioccolato per Ettore Alessandro e Davide. Astensione per Mihaela che però non resiste dall’assaggiare il cioccolato offerto da Davide: amore vero.
Il tutto si chiudeva con un ulteriore gag del Raschione che proferiva ad alta voce, in modo tale da essere sentito dal cameriere, la necessità di riscaldare i bicchieri nei quali servire l’eccellente rum richiesto: “Ron Zacapa 23” per tutti tranne che per Jesus che prende un modesto, a suo avviso, caffè :
” Scusi se glielo dico…ma il caffè fa proprio c.g.re”
“Ci perdoni, sono le cialde!”
Costo € 56,60 cad. burriccu, assolutamente meritati per questa ennesima piacevole sorpresa della ristorazione nostrana. Quattro burricchi con menzione speciale.
VALUTAZIONE “La Paillote”: Quattro Burricchi con menzione speciale. |
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Ristorante La Paillote |
Indirizzo: Viale Calamosca, Cagliari Telefono: 070371584 [mostra in google maps]
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2 commenti | tags: 23, affumicati, amari, antipasti, arrosto, arselle, astice, basilico, bottarga, caffè, cagliari, calamaro ripieno, calamosca, cannisonis, cannoncino, cantine, cernia, chef, cioccolato, commenti, conto, costo, cozze, crema di ceci, dessert, DOC, docg, foto, fragola, fregola artigianale, fregula, gallura, gamberi, giudizi, gnocchetti, guazzetto, indirizzo, la paillote, linguine, liquori, lounge bar, mappa, mare, massidda, menù, muggine, ombrina, opinioni, pane carasau, panorama, patate, pesce, pesce spada, pesto, piatti, polpo, pomodorini, prezzo, primi piatti, qualità, ragù, recensione, ristorante, Ron Zacapa, rosmarino, salmone, salsa di soia, sambuca, sardegna, sciala, secondo piatto, semifreddo, serata, sorbetto, superiore, surrau, telefono, tempura, terrazza, Valutazione, verdure, vermentino, vino bianco, vongole