Villanova Cafè Bistrò – Cagliari
Nella Karalis medioevale del XII secolo, guidati dai saggi consigli dell’Ingegner Merlino, tre cavalieri molto diversi tra loro, partono alla ricerca del Santo Graal. Galvano è attratto irresistibilmente dalla fregula, Parceval dal rigore mistico e dalle cose che non gli piacciono, Galaad dalle cruditè di pesce, ma assai intollerante all’infido e sempre presente Sir Lattosio. Si separarono, ciascuno per la propria strada e, dopo mille avventure, si ritrovarono in una elegante taverna nella villanova del feudo kalaritano a raccontare le proprie imprese, per offrirsi così al giudizio di una sorta di tribunale ainìno che stabilirà chi tra loro sarà degno di diventare il re del Graal, regno dei piaceri della tavola.
Grande l’attesa per il burattinaio della serata, per la presenza del quale innumerevoli insidie sono state superate
Galvano: Ma Ingegnere, il giovedi ho calcio a sette con gli scudieri, ca**o!!
Ing. Merlino: Possiamo ritardare la nostra cena, ne varrà la pena…
Parceval: Fate un po’ come cac**io volete!.. no’ mi ciccheisi…
Ma qualcosa non funzionò nelle alchimie dell’Ingegnere e fu proprio egli stesso la prima vittima a cadere, probabilmente per il non lontano attacco alle ricchezze rimediato in occasione della precedente battaglia ed evidentemente non ancora rimarginato; ma altre insidie di una serata imperfetta avrebbero colpito a breve anche i valorosi cavalieri.
Cagliari, quartiere Villanova, circa nove secoli dopo, giovedi 9 maggio 2013 ore 21:20. In anticipo, secondo il protocollo che vede le celebrazioni degli eccessi della tavola nel fine settimana, i due stoici burricchi titolari Ettore e Jesus, dopo aver assicurato un oneroso accomodamento per la fedele utilitaria eletta come auriga per la serata, convergevano verso la via Sulis per incontrare la più volte coinvolta Miss Parker di fronte al teatro della ennesima missione, il Villanova Cafè Bistrò. Pochi minuti prima, durante l’avvicinamento, un sms dell’Ing. Marrocu, vittima in settimana degli eccessi, probabilmente economici, del weekend precedente, manifestati sottoforma di sedicente virus gastro intestinale, comunicava ai compagni la propria assenza, approfittando della situazione per lanciare l’ennesima invettiva contro un paese nel quale l’eutanasia non è legale.
Di recentissima apertura, il Villanova Cafè Bistrò è ospitato al pian terreno di uno splendido palazzo di proprietà di un noto editore isolano. L’ingresso è preceduto da uno spazio attrezzato all’aperto capace di ospitare una ventina di coperti, disposti in lunghezza e delimitati su un lato dalla parete della strada che in quel punto si biforca, e sull’altro da una serie di piccole siepi. La sala interna è dominata da un ampio bancone del bar con una bella esposizione delle etichette della cantina della casa, mentre lo spazio antistante è stato diviso in due zone, comunicanti attraverso un arco, una delle quali dotata di un elegante pianoforte a coda che, grazie al musicista di turno, ha gradevolmente accompagnato la prima parte della serata, prima di cedere il passo ad una discutibile selezione musicale monoautore (Eagles a boccidura!).
Nell’altra sala un’ampia parete attrezzata custodisce stoviglie e tovagliame per l’arredamento dei tavoli, bianchi composti da unità quadrate da due coperti. Una serie di plafoniere e una lampada a piantana color porpora completano una ottima illuminazione degli ambienti garantita da una costellazione di faretti nella contro-soffittatura. Ampie vetrine che danno sulla via Sulis e gradevoli composizioni floreali rendono l’ambientazione particolarmente accattivante, alimentando le aspettative per la serata. Di fianco al bancone principale si trovano gli ingressi alle cucine ed ai servizi, poco distante dai quali veniamo fatti accomodare. Il servizio, molto formale e disponibile, è garantito da un maitre e altri due giovani camerieri e si rivelerà molto preciso, a parte qualche disattenzione di lieve entità. L’ambientazione molto elegante, nonostante la recentissima apertura richiama già clientela piuttosto conosciuta in sala, come un noto difensore del Cagliari Calcio, in compagnia di amici.
Notevole l’offerta della cantina, il cui assortimento spazia tra etichette isolane e nazionali e tra le quali chi Vi scrive ha individuato un superbo Vermentino di Gallura DOCG Branu delle cantine Surrau. Segnaliamo di essere stati informati, nel corso della serata, con molto rammarico da parte del maitre, dell’esaurimento delle scorte di Juannisolu, sebbene non fosse l’etichetta da noi scelta e la tavolata fosse già a metà bottiglia: mah! Molto articolata l’offerta della cucina, divisa in base alle fasce d’orario della giornata (colazione, lunch, aperitivo, cena). La prima difficoltà è individuare tra le voci l’offerta di antipasti, piuttosto limitata in assortimento ed elaborazione. Decidiamo di iniziare con la patata con pesce, una patata intera cotta in padella con del tonno a dadini, servita con melanzane, zucchine e peperoni grigliati, una selezione di bruschette: con tonno, melanzane, peperoni, con pomodoro, con guanciale e radicchio, con peperoni, con melanzane e tonno, con zucchine e melanzane, con arancia e crema di pecorino, con carne d’agnello e peperoni.
Entrambi gli antipasti, oltre alla poca elaborazione e scarsa presentazione, hanno subito evidenziato i limiti della cucina in termini di temperature di servizio dei piatti (bruschette fredde) e di continuità di sapori (patata con pesce senza alcun senso). Non soddisfatti della partenza, i burricchi decidono di proseguire con i primi piatti: riso Thai con limone e zenzero, servito con filetto di tonno scottato in crosta di pistacchi, a mio parere buono per entrambi i componenti, ma privo di senso nell’abbinamento, per la nostra ospite, un buon cous cous di verdure al curry, servito con agnello marinato alle erbe e cannonau per Jesus, notevoli paccheri in guazzetto di cozze e vongole per Ettore. Nel frattempo si è reso necessario un ricambio della bottiglia di vino esaurita, a cui non è corrisposto un ricambio dei calici; questa sarà una delle imprecisioni di un servizio che, tra l’altro, non si è curato di capire come mai la nostra ospite avesse lasciato il proprio piatto pieno almeno all’80% al momento del ritiro dei piatti.
Nonostante il lieve innalzamento del livello di qualità della cucina, la compagnia decide di saltare il secondo piatto e di passare direttamente al dessert: gradevole zabaione al rum, con crumble di amaretti e roselline di cioccolato fondente per i burricchi titolari, discreto after eight, semifreddo alla menta, cioccolato e vaniglia, per Miss Parker. La cena si è conclusa con caffè per l’ipertricotico somaro e per la nostra ospite, che si è poi curata di annullarne gli effetti con un Apfel alla mela verde, e con dell’ottimo rum Ron Zacapa etichetta nera, servito con cioccolato fondente, per chi Vi scrive. Al termine dei dolci compaiono in sala chef e aiuto cuoco, entrambi dalla tenera età, per intervistare i clienti circa l’andamento della cena; fatto questo che denota una certa attenzione alla soddisfazione del cliente. I tre commensali riporteranno agli interessati, in maniera molto cordiale, i propri(diversi) appunti sulla cucina, rilevando però un atteggiamento positivo nei confronti delle critiche costruttive. Curioso siparietto al momento della presentazione del conto: manca il totale! I tre commensali, decisamente alterati dai fumi dell’alcol, avrebbero dovuto fare i conti? Fortunatamente il maitre avrebbe recuperato la parte di ricevuta con il totale mancante. Costo dell’esperienza 55,34€ cad. burriccu, almeno un 15% sovra dimensionato rispetto alla qualità della cucina, nonostante l’ambientazione molto elegante ed esclusiva.
Il Villanova Cafè Bistrò, grazie ad una location invidiabile e ad un servizio molto preciso, garantisce gradevoli momenti di relax ed intimità, che al momento non sono accompagnati da una cucina di livello, probabilmente per una ambiziosa scommessa su personale che deve ancora formarsi completamente e che auspichiamo possa dare il proprio miglior contributo nel corso del tempo. Al momento non possiamo attribuire, vista l’esperienza, più di due somarelli.
VALUTAZIONE “Villanova cafè”: Due Burricchi. | |||
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Ristorante Villanova cafè |
Indirizzo: Via Sulis 32/36C, Cagliari Telefono: 070666569 [mostra in google maps] |
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12 mag 2013 alle 05:48
Quel Tonno riso Thai mi ricorda qualcosa
12 mag 2013 alle 09:38
Ringraziamo la nostra sempre graditissima ospite Miss Parker, finalmente di nuovo tra noi, nonostante i mille impegni e che, per l’occasione, sfoggiava un nuovo taglio di capelli: what a class! Ci scusiamo per le aspettative disattese, ma ogni nuovo locale può nascondere sorprese e insidie; a parziale soddisfazione registriamo un incremento della qualità rispetto all’ ultima occasione (Taverna Su Milese)
12 mag 2013 alle 13:24
Caro ettore visto da dove ci eravasmo lasciati non potevamo che migliorare….
Concordo sul giudizio finale ma ho da fare qualche piccolo appunto,anzi delle precisazioni o difformità di giudizio. Prima di iniziare però vorrei rassicurare tutta la platea che ci segue ;-D stavolta Sir Lattosio non si è palesato.. o meglio nessuna delle sue nefaste conseguenze è venuta a farci visita.
Ma andiamo al sodo devo dire che al contrario del nostro esperto recensore non penso che l’offerta del menu fosse molto articolata, ma solo inutilmente complicata; insomma visto che alcune portate le fai solo per il pranzo, altre a merenda ed altre a cena perchè non presentare dei menù diversi invece di complicarmi la vita??
In effetti poi non c’è una separazione classica del cibo (antipasti primi e secondi) ma solo una differenziazioni tra quelle chiamate stuzzicherie (dal quale noi abiamo attinto come se fossero antipasti) e piatti principali. Stupisce infine l’assensa dei piatti del giorno in un locale con un menu principale così scarno.
Concordo in pieno nel giudizio degli antipasti, un po meno con quello del primo perche se è vero che i paccheri ed il cous cous erano apprezzabili il riso aveva grandi difetti nel gusto e nella presentazione; continuo fortemente a dubitare che quello presentatomi fosse un riso thai (a vista ed anche al sapore mi sembrava un più classico parboiled) anche se il cuoco ha poi confermato che si trattava di riso thai, il sapore non era definito si sentivano il sentore del limone ma dello zenzero manco a parlarne; il tonno che ad essere sinceri era di per se saporito è stato in alcuni punti rovinato dalla presenza di troppo sale mentre il sapore dei pistacchi era inesistente (forse li avrei scottati e messi in cottura per formare una piccola crosticina). Insomma unica nota positiva la freschezza ed il sapore del tonno.. ma per quello ringraziamo .. la mamma dell’animale marino.
Infine avete omesso il mio ottimo (ironia…) apfel alla mela verde che hadegnamente ?!? concluso la cena…
Insomma qui ve lo dico vi do solo un ultima possibilità!!!
12 mag 2013 alle 14:15
Riprendendo una frase ricorrente nella serata, Chiedo venia per aver tenuto nascosto ai nostri lettori l’imprescindibile ammazza caffè per la nostra ospite. Ho aggiunto il dettaglio.
Finalmente un bel commento cattivo Miss Parker, così la vogliamo: polemica e puntigliosa!!
12 mag 2013 alle 17:10
Sono veramente lieto che Sir Lattosio non abbia deciso di conquistare, a mo’ di Enrico VIII con Anna Bolena, il cuore alimentare di Miss Parker, cosa che ci permette di ipotizzare, individuando la progressione del numero di burricchi assegnati in comuni ciccionate, un prossimo evento con la sua presenza e tre asini di valutazione.
Riguardo la gustosa recensione e la valutazione del Raschione Ettore, a differenza sua avrei di certo assegnato una menzione speciale per il servizio e la location. Per il primo, non ritengo sufficienti le sbavature segnalate per dimenticare l’estrema gentilezza («chiedo venia», «scusi, posso?») e l’impegno profuso nel ricercare la forma e le ritualità più apprezzabili nell’ottica di una serata di classe. D’altro canto, la location, a parte la nostra collocazione ad un tavolo vicino alla toilette – anche io, vedendomi entrare in sala, mi sistemerei più lontano possibile dagli altri avventori – l’atmosfera del bistrot risulta certo raffinata ed invidiabile, tanto da farne la destinazione ideale per chi vuol far colpo su una bella figa che non l’ha ancora data, prima che scopra che in realtà il pretendente non potrebbe permetterlo.
Non ha riportato il Raschione, l’episodio relativo ai due giovanissimi cuochi del ristorante; in finale della serata, i due chef ventenni sono elegantemente usciti dalla cucina per verificare l’apprezzamento dei tavoli rispetto alla qualità dei piatti proposti. Ovviamente hanno dovuto ricevere, loro malgrado, le critiche positive e meno dei burricchi, che hanno subito evidenziato alcuni azzardi “alla bersagliera” sulle varie combinazioni di ingredienti, in qualche caso non equilibrate e irrazionali.
Peccano certamente, gli chef, di un’eccesso di entusiasmo alla “Gordon Ramsey”, non accompagnato dalla giusta dose di esperienza, quasi fossero una 150 cv che prende troppo velocemente una curva e va a sbattere la ruota su un tombino rialzato (potcap….!&$!!”!). La buona tecnica di base, evidenziata dai primi e dal dolce, ci sta tutta. Speriamo che raccolgano il suggerimento di basare il menù su alcuni piatti semplici e ben strutturati, accompagnandoli ad altri più sperimentali, che però risultino sempre marginali rispetto al complesso della cena.
12 mag 2013 alle 17:21
Era sufficiente leggere tutta la recensione, piuttosto che una riga sì e tre no, per accorgersi della conversazione con i giovani cuochi, burriccu!!
04 giu 2013 alle 11:54
sono stato lì solo per l’aperitivo e mi permetto 3 consigli:
1- se si vuol fare un vero salto di qualità e distinguersi occorre inserire un responsabile all’accettazione, che assegni e accompagni i clienti ai tavoli come fanno del resto anche nei più burdi diner negli USA.
2- Non si possono aspettare 20 minuti per 2 aperitivi. La rapidità ricordate è una delle componenti imprescindibili del servizio
3- Togliete vi prego l’odiosa distinzione tra giorno e notte nei prezzi e anche il coperto. Siamo nel terzo millennio e di Antico caffè ne basta uno.
4- bene musica di sottofondo come l’arpa.
04 giu 2013 alle 11:58
grazie Paul,
essenziale ma molto preciso. Ci uniamo al tuo punto di vista
Torna ancra trovarci!
15 giu 2013 alle 17:59
Ottima atmosfera e ottima cucina. Notevole la gentilezza del personale. Credo che dalla Vostra ultima visita ci siano stati notevoli miglioramenti vista la mia ottima esperienza.
15 giu 2013 alle 20:08
Ci fa piacere che qualcosa si sia mossa. Sarà un piacere, in un futuro remoto, ripetere l’esperienza e ritoccare la valutazione al rialzo, nel caso
Grazie Francesca per il tuo reportage; torna ancora a trovarci!