☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
ago 29 2010

Ristorante Is Fradis

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

Is Fradis – Interno


Caldissima Cagliari. Jesus boccheggia, si lamenta, cerca di rimuovere i lembi di pelle che si sono intimamente legati con l’abbigliamento ormai fradicio. Il Raschione Ettore preme sull’acceleratore, dà gas, cerca di alimentare l’impianto di climatizzazione dell’auto quasi fosse una fornace senza fondo. Parcheggia lontano, troppo, c’è da fare un tratto a piedi sotto il sole, persino in salita. A metà strada propone: torniamo all’auto e proviamo ad avvicinarci di più. Jesus fa due conti e ovviamente non accetta. Pensa all’ex triumviro burriccu – di cui per cristiana pietà tra queste pagine non pronunceremo più il nome – che ormai è un ricordo lontano; acqua passata: starà, suo malgrado, a spender soldi per qualcun altro. Cazzi suoi, prima o poi se ne pentirà!
Ecco finalmente il ristorante, appare come un’oasi nel deserto per due pellegrini accaldati ed assetati. 
Eravamo abbastanza preparati a ciò che ci attendeva: ogni tanto Jesus e il Raschione si dilettano nel leggere le recensioni pubbliche di ristoranti e trattorie, sui siti più o meno specializzati. Rare le vie di mezzo: tutto schifo o tutto fantastico. Ovviamente “tutto schifo” il 90% delle volte significa “costa troppo”. E’ un processo mentale semplice, che porta la grande maggioranza delle persone a cambiare radicalmente giudizio sul trattamento ricevuto e sulla qualità delle pietanze, giusto un minuto dopo aver visionato il conto. L’obiettività non è dei susunki, e i Biumviri ne son ben consapevoli, avendone allevato uno in seno.

Is Fradis – Fiori di Bottarga


Diciamo che la prima impressione architettonica non è stata entusiasmante. Appena si arriva sembra di entrare in un grazioso ed accogliente Bar-caffè, ma non in un ristorante. L’ambientazione della sala è invero molto caratteristica, dà al locale uno stile rustico anni 60. Pareti e tavoli bianchi squadrati, mobilia in arte povera, bellissimi simil-arazzi che coprono l’altissima parete principale, sormontata da una splendida copertura spiovente in legno, da cui piovono a goccia, dei lampadari di forma conoidale. Quello che stona nell’ambiente è proprio il bancone all’ingresso, stilisticamente fuori dal contesto. Sarebbe stata buona idea celarlo alla sala pranzo, per lo meno con un separè: l’impronta stilistica ne avrebbe notevolmente guadagnato.  La musica diffusa è certamente in tema (canzoni sarde di Rossella Faa), ma utilizzare un med-ley di vari autori anziché una monotona e ripetuta forma espressiva, ne avrebbe reso più piacevole l’ascolto prolungato.

Is Fradis – Piramide di farro


Il servizio è abbastanza alla buona, in stile con la filosofia minimalista, ma il personale certamente è gentile. Il menu – a dire il vero, abbastanza limitato -, non prevede antipasti di mare misti, ma come al solito Jesus e il Raschione cercano di forzare tale rigidità appellandosi alla ragionevolezza del giovane cameriere, che molto volenterosamente acconsente. E qui inizia lo spettacolo.
Accompagnati da un ottimo vermentino “Is Argiolas DOC” – anche qui segnaliamo però la limitatezza della carta dei vini -, segue una serie di antipasti veramente deliziosi, originali, ottimamente preparati e spendidamente – a dir poco – presentati e serviti. 
Si può quindi iniziare con uno spettacolare piatto di bottarga, accostata a pochi, semplici, ma squisiti elementi, quali sedano e pomodorini, organizzati secondo un impianto scenico degno di un grande e navigato chef.

Is Fradis – Acciughe al forno


Segue una pittoresca piramide composita di farro, pomodorini, melanzane e cozze. Ingredienti poveri della cucina tradizionale sarda, intelligentemente armonizzati per creare piatti semplici (la semplicità è di certo la chiave dell’alta cucina) quanto gustosi ed invitanti: ben fatto! 
Ecco subito dopo arrivare delle acciughe gratinate al forno, servite su un letto di pecorino e sfizioso pane carasau. Eccellenti.
Faccio notare a questo punto due cose. La prima è l’ottima qualità del pane (piccoli panini farinati) che ha accompagnato il pranzo, servito all’interno di un grazioso sacchetto simil-iuta. La seconda è che, a giudicare dalla non eccessiva rapidità con cui arrivavano le pietanze, con tutta probabilità le stesse venivano elaborate seduta stante, anziché pre-allestite come spesso accade per gli antipasti; data la ricercatezza dei medesimi e la loro presentazione, sarebbe stato piuttosto difficile il contrario.

Is Fradis – Hamburger di cernia


Come definire, infine, lo spendido Hamburger di cernia, proposto dallo chef, con patate a cubetti fini e formaggio, decorato da un groviglio di verdura (non bene identificata) finissima e dorata. Squisito!
Servito questo singolare e buonissimo hamburger, il cameriere ci chiede se avessimo gradito proseguire con gli antipasti, con la seguente inquietante formula: “io continuo a portare eh, ditemi voi quando fermarmi!”.
Consapevoli del rischio che questo avrebbe comportato, memori di negative passate esperienze,  i due burricchi preferiscono interrompere, loro malgrado, l’esperienza degli antipasti per riuscire ad apprezzare con più sobrietà il primo pasto ordinato: “maccarronis al pesce spada” per entrambi.
Diciamo “loro malgrado”, perché in tutta sincerità avremmo ben volentieri avuto la curiosità di scoprire quali  nuove articolate pietanze  il bravo cuoco ci avrebbe proposto, sicuramente all’altezza delle precedenti, anche considerando la particolarità delle presentazioni che si potevano leggere nel menu.

Is Fradis – Macarronis al pesce spada


Ed ecco quindi arrivare l’ottimo piatto di “maccarronis”, anch’esso semplice quanto gustosissimo. La pasta ben cotta, il sugo delicato e avvolgente, i tocchetti di pesce spada eccellenti.
Le quantità dei piatti presentati non erano abbondantissime, ma di sicuro equilibrate e giustamente dosate rispetto agli antipasti testé divorati, tanto che alla fine i due decidono di evitare il secondo per passare direttamente al dolce.
Unico appunto che si può muovere, è la temperatura alla quale i maccarronis sono stati serviti: forse eccessiva rispetto al clima torrido della giornata; ma a questo si potrebbe facilmente obiettare con la considerazione che la qualità si sarebbe potuta ridurre drasticamente se il piatto si fosse raffreddato, e allora l’errore ricadrebbe in parte anche sui due burricchi, che avrebbero dovuto comandare qualcosa di più adatto alla contingenza climatica.

Is Fradis – Pannacotta al caramello


Ed ecco infine, arrivare come dolce due deliziose “pannacotte”: al mango e pesche per il Raschione Ettore, al semplice caramello per Jesus. La presentazione anche in questo caso si è dimostrata eccellente, come facile intuire dal resoconto fotografico.
Solo in un altro caso Jesus ha potuto apprezzare un dolce più squisito, ed è documentato in questo stesso sito.
La differenza rispetto a quell’occasione sta nel caramello, che in questo caso risultava stranamente solido e poco “gestibile”.
Il pranzo si è concluso con un ottimo caffè, dal gusto particolarmente pungente, accompagnato da una grappa per Jesus e da un tradizionale mirto per il Raschione, il quale tende a sottolineare la colpevole assenza, come spesso accade, di liquore alla liquirizia, tanto da teorizzare un segretissimo patto occulto tra i ristoratori cagliaritani, al fine di boicottare tale amata bevanda.
Concludiamo la recensione prendendo in considerazione il prezzo di 44€ cadauno, che valutata la qualità della cucina può ritenersi certamente proporzionato, mentre se si prendono in considerazione il servizio e l’ambientazione nel loro complesso – che ci appaiono come contraddittorie stonature -, è da misurarsi un 20% al di sopra della soglia ideale.
Nota negativa da aggiungere, l’inadeguato dimensionamento dell’impianto di condizionamento (dato l’ottimo vermentino Jesus ha continuato a boccheggiare tutto il tempo), probabilmente determinato dal volume eccessivo della sala in funzione dell’altezza delle pareti e dai 37°C riscontrati all’esterno del locale, che limitano inesorabilmente l’efficacia delle pompe di calore. I servizi igienici, mi fa notare Ettore, sono risultati invece ineccepibili.

Certamente la cucina de “Is Fradis” è risultata più che convincente, mentre suggeriamo di prendere in considerazione le osservazioni fatte notare in questa disanima, per valorizzare al meglio le qualità del prezioso chef.


VALUTAZIONE “Is Fradis”: Tre Burricchi.
Ristorante Is Fradis Indirizzo: Viale G. Abba 30, Cagliari
Telefono: 070657652    [mostra in google maps]
 

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ago 21 2010

Ristorante St.Remy – Cagliari

 Scritto da Jesus | 6 commenti | Commenta

St.Remy – Chiesa S.Rosalia



In uno degli scorci più belli della Cagliari storica, gli ormai (per questo felicemente rassegnati) Biumviri, visitano uno dei ristoranti più interessanti del loro già corposo itinerario, tenuto per le strade e lungo i percorsi della buona cucina; è il ristorante St.Remy, poco distante dall’omonimo celeberrimo monumento (Bastione) della città.
Nel vicolo traverso alla nota via Torino, giusto in fronte alla splendida chiesa quattrocentesca di Santa Rosalia, – chiusa ai turisti come d’obbligo – fregiatasi nel suo recente passato dello regale stemma sabaudo, incede con passo lento l’ombra familiare del Raschione Ettore, che si appropinqua, affrontando una breve e ripida pendenza, verso l’uscio del ristorante.
Questa favolosa prospettiva, regalata dall’imperioso Tempio, nell’intento di elevare a noi lo spirito, esprime la penosa rappresentazione di un’evanescente ombra effimera, nei nostri pensieri idealmente trasposta in quella del burriccone Pg, ormai lontano ed inutile ricordo di un glorioso passato.

St.Remy – Interno

Ai fan che ancora si chiedono le ragioni di tale prolungato difetto, noncuranti delle teatrali e commiserevoli rappresentazioni di comodo del soggetto, possiamo solo dire che l’EX Triumviro Pg ha scelto di lasciarsi rinchiudere nella sua prigione dorata da 2790 euro/mese (volendo essere generosi) da cui, come suo solito, avrà già preventivato di scappare alla prima occasione per lui conveniente.
In attesa che ciò avvenga, con conseguenti, tragiche e poco lungimirantemente previste conseguenze, faccio appello ai nostri lettori perché dall’interno del loro stesso movimento, nasca presto una figura capace di sostituire definitivamente il burriccone nel suo ruolo di Triumviro.
Una figura nobile e autorevole, che si dimostri fedele e costante nel tempo, che abbia innate doti di personalità, sicurezza, lealtà, iniziativa e amore per la verità. Caro fan economicamente facoltoso, abbiamo bisogno di te! Diventa tu il nuovo Triumviro! Uiuontiu!!

St.Remy – Gamberi ananas, Insalata di polpi fritti



Conclusosi questo lungo quanto doloroso preambolo, eccoci dentro il ristorante St.Remi. L’ambientazione è splendida. L’interno molto curato, le atmosfere elegantemente rustiche; un
uso sapiente delle rifiniture in pietra crea il giusto equilibrio con il contesto strutturale, che ha il sapore di una vecchia cantina scavata nel tufo. Vecchie bottiglie di vino, disposte su alcune mensole e altri suppellettili in tema marinaresco, completano finemente le decorazioni. Scorgiamo piccole nicchie appartate e altre sale più spaziose e accoglienti. Luci ben dosate, tavoli eleganti e luccicanti posate d’argento. Superbe!

St.Remy – Polpette di pesce spada



Unica nota stonata – è proprio il caso di dirlo -,  la musica diffusa nel locale, certamente e inspiegabilmente non in tema. Una suadente suonata classica o una ballata soft-jazz – a costo zero – avrebbero reso l’atmosfera impagabile. Misteri del buon gusto.
Ci accoglie una gentilissima ed efficiente cameriera che, con i suoi formalismi un po’ forzati ed acerbi, tradisce una probabile recente formazione alberghiera. Ci fa accomodare in una delle piccole sale appartate e ci offre delle ottime olive nostrane, pane e grissini come stuzzichini. Nonostante non siano espressamente previsti nel menù, ordiniamo un assaggio di antipasti di mare. All’esordio, ci accorgiamo subito che non si tratterà delle solite pietanze convenzionali di inizio pasto.
Iniziamo con una originalissima fantasia di gamberi, ananas, rucola e basilico  (sorprendente nell’accostamento di sapori) e una altrettanto strabiliante insalata di polpi fritti.  Jesus redarguisce il Raschione che accenna a miscelare frettolosamente le varie vivande, vanificando i raffinati dosaggi dello chef.

St.Remy – Cozze e areselle alla marinara



Proseguiamo con delle altrettanto originali e gustosissime polpette di pesce spada, adagiate su un letto di buona lattuga; segue un più abituale – ma non per questo meno squisito – assaggio di polpo marinato. Gli antipasti si concludono con uno scenografico ed abbondante piatto di cozze e arselle alla marinara, notevoli per la delicatezza ed il sapore del sughetto che le accompagnava.
Dobbiamo sicuramente sottolineare che, a parte l’originalità, la qualità e la squisitezza di ciascuna delle portate presentate (ognuna accompagnata dalle proprie posate d’argento), il dosaggio delle medesime è risultato adeguato e intelligente. Adeguato perché i due burricchi hanno potuto ritenersi appagati e quantitativamente soddisfatti; intelligente perché non si è sconfinato nell’eccesso (che a volte maschera l’inadeguatezza),  condizionando inevitabilmente il corretto articolarsi del pranzo nella sua interezza. Complimenti allo chef!

St.Remy – Fregola con le arselle



Nell’ordinare il primo, come consuetudine, il Raschione si è fatto catturare dalla rassicurante certezza di un piatto a lui caro, che oramai ha assunto al ruolo di empirico parametro di valutazione della cucina: fregola con arselle.
Le sue osservazioni al termine dell’analisi sono state: la dimensione dei singoli elementi discreti, costituenti la pasta in sé, è un processo stocastico dalla natura totalmente incomprensibile; significa che questa, con tutta probabilità, non è di origine industriale. Eccellente!
A parte la discutibile deformazione ingegneristica del problema, direi che sia sufficiente verificare l’immagine di supporto documentale per condividere tale affermazione.

St.Remy – Risotto Bleu al caviale e salmone

Avranno più difficoltà, credo, i nostri lettori, a valutare per un unico colpo d’occhio, il bizzarro primo piatto che è stato comandato dal vostro amato Jesus: un risotto al caviale e salmone di uno stranissimo colore blu turchese, che voleva richiamare le ideali sfumature del mare, i cui preziosi frutti a noi offerti in sacrificio, doveva in suo luogo accogliere.
Come ben anticipato dalla cameriera, il suo sapore, forte ed invitante, è risultato essere, a dir poco, squisito.
Non inganni il lettore la prospettiva della visione presentata, che fa sembrare esigua la porzione di riso. Il piatto in realtà era veramente abbondante tanto che, concordemente con il già più che soddisfatto Raschione, si è scelto di evitare di proseguire con i secondi.

St.Remy – Torta Millesfoglie con crema chantilly

Uno dei problemi che si può riscontrare nel cambiar spesso ristorante,  ignorando quindi a priori le porzioni delle specifiche pietanze, è quello di non poter-voler prediligere un secondo piatto in luogo del primo, nella sempre viva speranza di avere la possibilità, alla fine, di gustare entrambi.

Eccoci quindi giungere al comandare le delizie che il menu ci offriva. Questa volta il buon Ettore, devo dire abbastanza stranamente, non si è fatto tentare dall’ordinare la sua amata e sempre ricercata sebada (altro suo distintivo parametro di giudizio), probabilmente perché anticipato dalla solerte cameriera, che riusciva ad affascinarlo con la proposta di una favolosa torta millesfoglie con crema chantilly, impreziosita da fragole di stagione e abilmente decorata.

St.Remy – Torta black Forest al cioccolato e amarene


Jesus optava invece per una torta “black forest”, al cioccolato e amarene, ugualmente squisita e ottimamente presentata.

Il pranzo si è quindi concluso con il caffè e un assaggio di mirto, gentilmente offerto dalla casa. Il Raschione mi chiede di sottolineare la mancanza di liquore alla liquirizia che, per ammissione della stessa cameriera, non viene deliberatamente acquistato dalla proprietà: altro fattore inspiegabile!
Il conto finale totale è stato di 75€ , che per la qualità di quello che si è mangiato risulta ben più che adeguato, anche considerando la bottiglia di ottimo vino bianco “costamolino” DOC, adeguatamente servito e preservato nella sua integrità termica.

Il ristorante si presenta sicuramente eccellente dal punto di vista della cucina. La qualità e l’originalità delle pietanze – che pur si mantenevano in linea con la tradizioni della cucina sarda -, ci sono apparse molto sopra la media. L’ambientazione è suggestiva, anche se purtroppo difetta per i piccoli problemi accennati; altra fastidiosa stortura rispetto al contesto (mi fa notare Ettore), la non adeguata rubinetteria nella toilette.
Se la quantizzazione della nostra scala di giudizio ce lo permettesse, assegneremmo al ristorante una valutazione di tre burricchi e mezzo; epperò, come segno di incoraggiamento a raccogliere i nostri suggerimenti, e in virtù della relativa economicità del pranzo, il nostro giudizio definitivo è stato il seguente.



VALUTAZIONE “St.Remy”: Quattro Burricchi.
Ristorante St.Remy Indirizzo: Via Torino 16, Cagliari
Telefono: 070657377    [mostra in google maps]
 

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ago 7 2010

Ristorante Sa Barracca – Quartu Sant’Elena

 Scritto da Jesus | 7 commenti | Commenta
Sa Barracca - Antipasti

Sa Barracca – Antipasti


Di nuovo solitari. I Triumviri Jesus ed Ettore devono affrontare, senza indugi e àinine attese, il rituale pranzo pre-domenicale;
una volta di più senza il burriccu Pg: sempre più susunku, sempre meno disponibile, sempre più soggiogato da forze più grandi di lui; lui che, ingenuamente e sgraziatamente, tenta in qualche modo di nasconderle dietro un dito; usasse sa brenti per farlo, ci riuscirebbe senz’altro meglio.

Ottemperato a ciò che il dovere impone, nell’esercizio del nostro credo e nel rispetto delle nostre leggi, possiamo affrontare più serenamente la disamina di quest’oggi.


Sa Barracca - Cozze Polpi alla marinara

Sa Barracca – Cozze e Polpi alla marinara


Ristorante “Sa Barracca”, sito in Quartu S.Elena, dislocato direttamente lungo la Strada Statale 554, famosa più per sfascia-carrozze e rivenditori di materiale edile, piuttosto che per luoghi turistici e attraenti ristoranti.
In effetti non consiglieremmo mai ai nostri numerosi fan di recarsi a “Sa Barracca” per consumare un pasto estivo sulla ampia veranda all’aperto, quanto piuttosto di scegliere d’accomodarsi nella spaziosa ed elegante sala interna, ben climatizzata, arredata e decorata, ad eccezione – purtroppo – di una zona in cui è stato sciaguratamente sistemato un vistoso quanto antiestetico sistema di condizionamento.
Una scenografica vetrina di pesce, a forma di piramide, accoglie invece gradevolmente gli avventori, al loro ingresso.

Sa Barracca - Gamberetti

Sa Barracca – Gamberetti


La dislocazione geografica, gli ampi spazi, e la efficiente frenesia dei numerosi camerieri, rendono di certo “Sa Barracca” luogo inadatto per intimi ritrovi all’insegna del romanticismo, ma piuttosto soluzione ideale per lo svolgersi di pranzi nuziali e cerimonie di massa. E, in effetti, all’arrivo dei due burricchi, un tale avvenimento era già in corso nel ristorante, in una zona ben interdetta al resto degli avventori da funzionali separè.
Poco dopo il nostro accomodarci a tavola, si è inoltre aggiunta in sala una ben nutrita comitiva di amici (tutti cacciavite!) solertemente servita dal compiacente personale, a discapito – questa è stata una nostra soggettiva ma forse esagerata impressione – dell’attenzione per i burricchi Triumviri medesimi.

Sa Barracca - Bocconi di Mare

Sa Barracca – Bocconi di Mare


A differenza della ciccionata ultima (Trattoria Gennargentu), le porzioni degli antipasti sono state ben più abbondanti: fantasia di mare sott’olio, zuppa di cozze e vongole, polpi alla marinara, gamberetti con rucola e pomodoro, bocconi di mare, frittura di pesce.
La qualità e risultata discreta ma non certamente eccezionale. I bocconi di mare, delizia per Jesus, sono stati divorati alla ricerca del desiderato profondo gusto del mare, che però non si è mai manifestato. La frittura (di gamberi), alquanto anonima, è sembrata preparata senza cura, piuttosto frettolosamente.
Durante l’incedersi degli antipasti, inoltre, i due burricchi non hanno potuto fare a meno di notare, in tutti gli altri tavoli, la presenza di meravigliosi piatti di ostriche crude, che speravano fossero previste anche per loro e che invece alla fine degli antipasti – quando ormai si era a cavallo del primo e non era quindi più lecito comandarle – non sono arrivate.
Immaginiamo che avremmo dovuto richiederle espressamente, piuttosto che lasciarcele – sperabilmente  – proporre, così passivamente.

Sa Barracca - Frittura

Sa Barracca – Frittura


Il fatto di vedere la tavolata di amici così abbondantemente servita di mitili di ogni genere, e l’incredibile abilità del cameriere, affaccendato nell’aprire e servire cozze crude seduta stante, ci ha da un lato fatto venire l’acquolina in bocca, parimenti al desiderio di ritornare un giorno con più bellicose intenzioni, dall’altro decisamente lasciato l’amaro in bocca.
Una particolarità da segnalare, forse apprezzabile, forse discutibile, di “Sa Barracca”, è il fatto che ai clienti non venga presentato il menu a tavola, ma piuttosto venga suggerito e indirizzato l’articolarsi del pasto dagli esperti e disponibili camerieri.


Sa Barracca - Spaghetti alle uova di pesce spada

Sa Barracca – Spaghetti alle uova di pesce spada

Ecco perchè i due Triumviri, nel loro ruolo di praticanti sperimentatori, si sono lasciati sedurre nello scegliere un originale quanto altisonante piatto di “Spaghetti alle uova di pesce spada” che, secondo l’allettante suggerimento, sarebbero dovuti risultare squisiti: “Da provare”.

La realtà è stata però ben diversa. Il piatto era eccessivamente pesante e stopposo (comparabilmente a una pasta alla carbonara mal cucinata) e il sapore a dir poco scialbo; probabilmente una pietanza più adatta ad un clima invernale , piuttosto che a una scorpacciata estiva, già carca ,a quel giungere del pranzo, di abbondanti antipasti.


Sa Barracca - Sebada

Sa Barracca – Sebada


All’incontrario dell’ottimo Raschione Ettore che, lentamente ma con incessabile e pervicace perizia, tutto ingurgita e tutto assimila, a prescindere da gusto e quantità del piatto propostogli, il più viziato e schizzinoso Jesus ha lasciato intatta una buona porzione del suo primo.
Mentre si è scelto consapevolmente di evitare i secondi piatti (per proiezione non sarebbe stato il caso), a consolare i due Triumviri, a quel punto delusi, ecco venire in soccorso una buona “Sebada” e un sorbetto al limone, che è arrivato – per Jesus – decisamente troppo in anticipo rispetto al dolce del Raschione, a evidenziare – ma questa consideratela sempre come una suggestiva ipotesi priva di fondamento – la poca attenzione che il personale era di disposto a concedere a due saltuari e pittoreschi ospiti, che tutto potevano sembrare, tranne che due appetibili e consumati avventori ingegneri, carichi di soldi e dalla mancia facile (quando meritata).

In conclusione un buon caffè. I 40 € di spesa cadauno sono risultati certamente troppi in funzione del servizio ricevuto, nondimeno risultavano alquanto criptiche le voci fatturate che intendevano giustificarne il totale.

“Sa Barracca”, ai nostri occhi, appare certamente un ristorante ben organizzato e dalle grosse potenzialità. Saremmo arrivati in una ben più conosciuta e apprezzata (servita) compagnia, o in un momento differente, è probabile che il nostro giudizio finale sarebbe stato tutt’altro; nonostante tali prospettive e nonostante alcune buone opinioni, che ci avevano qui indirizzato, la nostra valutazione non può però essere che questa.


VALUTAZIONE “Sa Barracca”: Burriccu senza un orecchio.
Ristorante Sa Barracca Indirizzo: SS 554 (Viale Europa), Quartu S.Elena – CA
Telefono: 0709246090    [mostra in google maps]
 

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