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ott 23 2014

Ristorante Da Dedoni – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Dedoni - Interno

Dedoni – Interno

 

Si affaccia, indietreggia, tiene il passo; si nasconde all’angolo, osserva chi passa, intravede chi lo scorge da di qua del suo sguardo. Cammina presso ai muri per non dare nell’occhio, si ferma e borbotta qualcosa; gioca con il cellulare, risponde, simula una chiamata, si guarda intorno e riprende il cammino. Scruta in fondo ai vicoli, analizza i dettagli, con distacco si lascia trasportare dai profumi della Via, veloce ricompila per sé la ricetta più prossima alla sua memoria.  Rianalizza gli ingredienti, ricompone il tutto, trasfigura, miscela e, pletorico, con platonica soddisfazione personale, sentenzia infine il suo verdetto: «qui ci vorrebbe un “Costamolino”»! E’ il professionista delle ciccionate, il guru del mangiar bene, il sofisticato gourmet al di sopra del gusto comune, il solare Dio Apollo, fiammeggiante nel firmamento della Scuola di Pirri. Insomma, il Burriccu DOC.
 

Dedoni - Antipasti

Dedoni – Antipasti

 

Otto Settembre. Agosto alle nostre spalle, l’Estate ancora ci rincorre, l’afa ci abbraccia prepotente, come una donna che non può fare a meno di te. Sembrerebbe che noi, invero, possiamo fare a meno delle donne – almeno per quest’oggi -, e la serata all-screwdrivers, tanto per cambiare, è presto organizzata. Jesus, il Raschione Ettore e l’Ing. Marrocu si danno appuntamento in quel di Via Angioy, in Cagliari. Luogo del contendere, il Ristorante “Da Dedoni”, di recente cittadina apertura. Dall’eccellente punto di parcheggio, con maestria conquistato dal Raschione Ettore, fino alla posizione in cui avrebbero poi incontrato il puntuale Ingegner Marrocu (che non con eguale rettitudine aveva intanto alloggiato il suo motociclo, giusto in fronte al locale), possono i Donkeys apprezzare pregi e difetti della Cagliari sedicente colta e culturale. Da uno scorcio urbano pittoresco e seducente, fino al pestilenziale fragu de aliga che come un fulmine a ciel sereno ti trafigge, quando ti avvicini ai cassonetti straripanti di umana beltà. Ahimè!
Alle ore 21, il Triumvirato della ristorazione sarda, in formazione tipo, poteva finalmente varcare la soglia del locale.
 

Dedoni - Fantasia di pesce spada e bottarga

Dedoni – Fantasia di pesce spada e bottarga

 

Il ristorante è strutturalmente organizzato su una topologia a forma di martello. Dal disimpegno d’ingresso, caratterizzato da una prima concentrazione laterale di coperti a ridosso della vetrina che dà sulla strada e da un bancone d’angolo, ci si immette in una sorta di largo corridoio, con due lunghe file di tavoli periodicamente disposti a ridosso delle pareti. La distribuzione dei tavoli, segue idealmente il percorso tracciato da una sorta di controsoffitto lineare color nocciola, che cela dentro di sé l’impianto di condizionamento centrale, e concentra ai suoi lati numerosi punti luce.
L’impatto estetico complessivo, in equilibrio tra uno stile moderno e minimalista, è a nostro parere piuttosto disarmonico, anche in virtù di una inelegante pavimentazione chiara, composita di piccole pianelle quadrate, che seguono pedissequamente la traccia longitudinale della sala. Con una pavimentazione più moderna color cotto, o false arcate spezzanti la monotona continuità della sala, tutta l’atmosfera di certo ne avrebbe da giovare.
 

Dedini - Fregola ai frutti di mare

Dedini – Fregola ai frutti di mare

 

Pochi gli astanti presenti – uno dei quali a fine serata si congederà dalle sue ospiti swinging from the chandeliers -, il servizio era tenuto dal titolare e da un altro cameriere. Sbrigativamente veniamo introdotti agli antipasti, che saranno in tavola esattamente tre minuti dopo il loro ordine! Contestualmente richiediamo un primo comune e scegliamo il vino: dapprima un Vermentino di Gallura DOCG Superiore “Cucaione” di Piero Mancini, seguito poi da un DOC “Olianas”, di identico uvaggio, direttamente estrapolato dall’Ing.Marrocu dopo una delle sue celebri escursioni in pellegrinaggio verso la vetrina dei vini.
 

Dedoni - Astice alla catalana

Dedoni – Astice alla catalana

 

Gli antipasti si componevano di una serie di cinque portate, di cucina piuttosto semplice i quali, per quattro quinti, non ci hanno particolarmente stupito in ordine alla fantasia e alla ricercatezza realizzativa: tonno con olio e cipolle; tranci di salmone in umido con pomodori e olive; polpetti alla diavola; insalata di polpo con patate e prezzemolo; fantasia di carpaccio di pesce spada con cuore centrale di bottarga a scaglie su letto di radicchio. Il primo piatto comune, era invece una fregola ai frutti di mare, con base di pasta industriale e condimento di cozze, gamberi e seppie, almeno da quello che siamo riusciti a carpire visivamente, olfattivamente e a livello gustativo…
 

Dedoni - Cruditè di frutta

Dedoni – Cruditè di frutta

Dedoni - Profiterol

Dedoni – Profiterol

 

Non ancora pienamente soddisfatti, sceglievamo di proseguire la cena con un secondo piatto. Nella fattispecie, due astici di piccola pezzatura cucinati alla pseudo-catalana con olio, cipolle bianche, pomodorini e decoro di foglie di sedano. Gusto complessivo, comunque non entusiasmante. Prima dell’arrivo degli astici c’è stato un rinfrescante intermezzo di verdure in pinzimonio (finocchio, ravanelli e pomodorini).
 

Dedoni - Dolcetti sardi

Dedoni – Dolcetti sardi

 

Infine i dolci: profiterol al gelato di cioccolato per il Raschione, cruditè di frutta esotica, con ananas e Kiwi per l’Ing.Marrocu, dieta per Jesus. I primi dolci sono stati seguiti poi da un assortimento di dolcetti sardi classici, offerti dalla casa, accompagnati da un moscato di produzione locale, con gradazione più simile a quella del fil’e ferru piuttosto che del moscato!
Il pasto si concludeva qui. Costo complessivo della cena, 48 euro cadauno, da giudicarsi un 20% superiori rispetto al giusto dovuto, in funzione di qualità del servizio e della cucina di sufficiente valore ma, complessivamente, non particolarmente brillanti, almeno nella serata descritta.

 

Il nome è in qualche modo altisonante per la ristorazione cagliaritana. La cucina è semplice e l’ambientazione senza troppe pretese. Ideale per cene non troppo impegnative, o per uscire con due ragazze contemporaneamente, per poi però ubriacarvi, venire deriso dalle due, e non riuscire a concludere nulla. Due burricchi, meno meno meno.

 


VALUTAZIONE “Da Dedoni”: Due Burricchi.
Ristorante Da Dedoni Indirizzo: Via Angioy 82, Cagliari
Telefono: 331.9652166    [mostra in google maps]
 

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set 15 2012

Ristorante la Fenice bianca – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

Fenice bianca - Interno

Fenice bianca – Interno

 

«Posso deporre la mia anima, per poi riprenderla una seconda volta».

Ero e sono Bennù, risorgo dalle acque e porto corona.
Il Sole scalda le mie grandi ali, il mio vento s’accende di prosperità ed amore; io sono l’anima del Ra, e nel buio del Duat volo come un falco, per condurlo verso la stella del mattino.

Ero e sono Phénix, risorgo dalla cenere e porto corona.
Il fuoco accarezza il mio eterno, il mio destino si compie nei secoli; il mio fiato è soffio di vita, il mio canto è vibrare divino.
 

Fenice bianca - Foglie di carasau, salmone e pesce spada

Foglie di carasau, salmone e pesce spada

 

Ero e sono Jesus, risorgo con il cannonau e porto su cappeddu.
Il sole di Sardegna riscalda la mia pelle, il Mistral  sospinge il mio cammino, il lento passo del burriccu traccia la mia via.
Le fenici son mie madri lontane, il fuoco è amico del mio piacere, la cenere è il participio del mio dissolvere.
Di questo nostro dissoluto piacere, consumato e arso nel volgersi di brevi e lunghissime notti, quest’oggi, di nuovo, voglio raccontarvi; dalle sue ceneri, nel vostro tempo e nei vostri pensieri, le gesta e le vite di tre valorosi e instancabili burricchi, ogni settimana virtualmente risorgono. Nuovamente ora risorgiamo, per vostra grazia e per nostro scrupolo, per narrarvi dell’ennesimo tratto di strada, percorso sulla eterna mulattiera del Donkey Challenge. L’ultima licenziosa passione, si è consumata nel ristorante “La Fenice bianca”, locale di recente apertura, in quel di Cagliari, via Salvatore Farina.
 

Fenice bianca - Pasticcio di tonno, insalata di farro

Fenice bianca – Pasticcio di tonno, insalata di farro

 

Venerdì sera. Prima serata di ventoso clima autunnale, dopo la calda Estate alle nostre spalle. La 150cv di Jesus romba molesta per le strade della città. In extremis, i due burricchi hanno recuperato la disponibilità dell’Ing.Marrocu, che dapprima pretendeva di spostare la cena ad un orario improponibile, e successivamente si allineava alle richieste dei due colleghi Triumviri, salvo poi arrivare in sesquipedale ritardo, tanto da averla, di fatto, comunque vinta: censvra grave!
Censvra grave anche per il Dottor Melis (il “bianco”), che sarebbe stato l’apprezzata ciliegina sulla torta per il tema della serata, ma che si è susunkamente sottratto all’impegno, adducendo la più improbabile e poco credibile  delle scuse: «devo studiare!». Siamo assolutamente convinti che il burriccu Melis avrà impiegato la sua serata chino sui libri, anziché dilettarsi con qualche intrattenimento low cost!
Alle ore 21.05 i due burricchi, pur non avendo alcuna prenotazione (per deficit di recapiti telefonici adeguatamente pubblicizzati!) varcavano la soglia del locale, accolti (accettati) dall’unico cameriere (probabilmente il titolare) presente, che subito si informava sul fatto che avessimo a disposizione il famigerato coupon di “Groupon” o meno: «non sia mai, neanche per idea!»
 

Fenice bianca - Salumi e formaggio

Fenice bianca – Salumi e formaggio

 

Il Ristorante si presenta come un intimo e ristretto anfratto, articolato su due piccole sale da pranzo, elegantemente curato nel tema generale, ma dispersivo e disordinato in alcuni dettagli. La prima sala – quella che dà sulla strada – si distingue per le suggestive pareti grigio scure, i tendaggi argentati, decori in pietra, e per uno splendido pavimento in fine roccia perlata. Il tutto sarebbe assolutamente raffinato e romantico, se non fosse per talune inestetiche storture, come i dozzinali e voluminosi frigoriferi (di cui uno spento), un rumoroso TV LCD sintonizzato sulla serata di Rai 1, e per alcuni elementi di utilizzo pratico (come bottiglie d’olio e scatole di non sappiamo cosa), approssimativamente parcheggiati in un tavolo al centro della sala. Attribuiamo tale “disordine”, al transitorio periodo di avviamento del locale, e contestualmente suggeriamo di approntare la bella nicchia vicino all’ingresso, con luce d’atmosfera e mensole in cristallo, che possono tramutarsi in un pratico ed accattivante scaffale. La seconda sala, che si raggiunge salendo un breve e poco impegnativo rialzo, è ben più regolare e disciplinata della prima ma (almeno in questa serata), presentava un qualche difetto nell’impianto di areazione, tanto da determinare, sul finale della cena, una curiosa transumanza di affumicati commensali (“Settembre andiamo. E’ tempo di migrare…“) che ha coinvolto i pochi sfortunati avventori che ancora vi soggiornavano.
 

Fenice bianca - Cruditè di champignon con bottarga

Fenice bianca – Cruditè di champignon con bottarga

 

In attesa dell’arrivo dell’Ing.Marrocu, Jesus e il Raschione venivano accolti, con misurata empatia, dall’unico gentile cameriere che, visibilmente affaccendato per effetto – a suo dire – dell’imprevisto numero di clienti veicolati da groupon, si manteneva comunque cortese e (abbastanza) attento. Dopo il buon “Burberino” rosè frizzante (cantine Piero Mancini), offerto come spumante di benvenuto, i Donkeys assistevano al fragoroso presentarsi di due giovani avventori, che per poco non disintegravano la porta d’ingresso, per un suo difetto di apertura. Per un breve ma intenso attimo, abbiamo sperato che fosse la “trionfale” comparsa dell’Ing.Marrocu, che comunque sarebbe arrivato di lì a breve, riconosciuto (e ulteriormente sottratto alla ciccionata) da un amico presente in sala.
Arrivato l’impegnatissimo ingegnere, la cena poteva quindi prendere avvio. Subitamente, i burricchi si accordavano con il cameriere, per un assaggio di antipasti di terra e di mare, su un successivo primo piatto e, con appassionato suggerimento dello stesso maître, sceglievano il vino per la serata: un vermentino “Stellato” DOC delle cantine Pala di Serdiana, miglior vermentino della Sardegna nel 2011, almeno secondo “L’espresso”. Per qualche strana ragione (credo di aver capito un presunto racket del freddo a Cagliari, ma ero ubriaco!) il ristorante non disponeva di ghiaccio, quindi il vino è risultato termicamente apprezzabile, solo per metà della serata.
 

Fenice bianca - Linguine agli scampi

Fenice bianca – Linguine agli scampi

 

Dopo una non brevissima attesa, i donkeys potevano quindi misurare il loro appetito, sulla base di semplici ma eccellenti sfoglie di carasau condite con olio d’oliva, salmone e pesce spada affumicato (buonissime!), seguite poi da un meno brillante (troppo freddo per i nostri gusti) pasticcio di tonno cipolle e fagioli, e da un insolito amalgama di farro e funghi chiodini; a seguire, un assortimento di salumi e formaggi, articolato in salsiccia sarda, prosciutto crudo e pecorino fresco, discreti ma decisamente non appassionanti.
In conseguenza del lungo attendere dei primi piatti, ci è stata proposta un’ulteriore semplice (discreta) portata: cruditè di champignon con bottarga.
Marrocu: «questa ve la preparo meglio io! ».
L’attesa dei primi è stata comunque ripagata dall’arrivo delle richieste “linguine alle aragostelle”, che si sono in realtà rivelate delle “linguine agli scampi e pomodorini”, marcatamente salate ma dal gusto del crostaceo pressoché superbo, tanto da far richiedere a Jesus il supporto di uno schiaccianoci, per invaderne villanamente le chele.
Raschione: «neanche alla sagra del muggine di Giorgino si vedono simili cafonate!!!»
 

Fenice bianca - Grigliatina mista

Fenice bianca – Grigliatina mista

 

Nonostante le perplessità del Marrocu, si decideva di non terminare subito le ostilità, e di proseguire con una “grigliatina mista”, composta da gamberoni, un’orata e una spigola, cotte in piastra a carbone attivo. Il pescato si è dimostrato apprezzabile di gusto, ma maldestramente (forse troppo frettolosamente) cucinato: crudo all’interno!
Non venendo catturati da alcuno dei dessert proposti, i burricchi sceglievano di concludere la serata, con due caffè (buoni, preparati con le cialde) e tre “Cynar” al carciofo, di antico sapore e memoria. Costo complessivo della cena, 33€ cadauno, da giudicarsi qualche euro in eccesso, rispetto a un teorizzabile giusto dovuto.

 

Così come il locale visitato dai burricchi la scorsa settimana, il ristorante “La Fenice Bianca” presenta alcuni difetti di organizzazione, in parte imputabili alla fase di avviamento. Se veramente valorizzata a dovere, la struttura potrebbe diventare lo scenario per romantiche serate all’insegna dell’eleganza. La cucina, semplice ma non banale, ci ha dato a tratti soddisfazione, mentre in altri frangenti ci ha deluso. Il nostro giudizio è, ahimè di due stiracchiati burricchi, ma non è improbabile che il ristorante migliori con il tempo. Per adesso, per favore, puntate sulla qualità anziché su Groupon, diffondete magari della musica d’atmosfera e, soprattutto, spegnete quel c…. di televisore!

 


VALUTAZIONE “la Fenice bianca”: Due Burricchi.
Ristorante la Fenice bianca Indirizzo: Via Farina 22/a, Cagliari
Telefono: 3492747055    [mostra in google maps]
 

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