☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
giu 26 2011

Ristorante San Domenico – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

San Domenico – Interno Raschione Ettore


A dispetto dell’asfissiante calura estiva, che soffoca ferocemente qualsiasi stimolo all’agire e induce ogni persona di buon senso a tenersi distante ciascheduno strumento di degradazione in calore dell’energia, ivi compreso il seppur termicamente efficiente e discreto macbook pro di Jesus, stoicamente il vostro amato decide di immolarsi nuovamente sull’altare della cronaca e concedere a voi fan una nuova doverosa recensione sull’ultimo episodio culinario che ha contraddistinto il Sabato sera dei Triumviri ufficiali: Jesus, per l’appunto, il Raschione Ettore e l’onnipresente stimato e vezzeggiato Ing.Marrocu, reduce dall’ennesima sorprendente prestazione atletica con la squadra del Donkey Team, che si è garantito con una giornata d’anticipo il passaggio ai quarti di finali nel prestigioso torneo a cui partecipa. Per chi fosse interessato alle gesta eroiche dei donkeys’eleven può visitare questo link.

San Domenico – Vermentino Canayli

San Domenico – Carpaccio rucola grana


Assenti quindi due dei non ufficiali Triumviri che spesso comunque accompagnano le uscite del gruppo storico dei Donkeys. Ci riferiamo in particolare al dottor Melis, distante per un ben più manifestatamente parsimonioso week end,  e al burriccone Pg, impegnato in un fine settimana all’insegna della opulenza altrui: iphone 4 preso in comodato d’uso a 20 euro/mese + soggiorno in resort di lusso, ovviamente ospite di amici. Sostanzialmente: «Burriccu, ti ho detto che non devi fare il figo con i soldi degli altri! »

San Domenico – Tonno Gamberi Insalata mare


Come forse, i più attenti fan hanno già intuito dalle tinte calde e accese delle prime foto, la ciccionata è stata anche questa settimana by night.
Appuntamento nel centralissimo e storico quartiere Villanova in Cagliari. Ristorante San Domenico. Alle ore 20.55, il Raschione e Jesus, a bordo della 150cv di quest’ultimo incrociano, percorrendo la Via Eleonora d’Arborea, lo sguardo dello spaurito Ing.Marrocu, che già li attendeva in fronte al locale. Il puntualissimo Jesus, per recuperare secondi preziosi, tentava di sovrastare lo sconsiderato parcheggio in sosta vietata dell’ingegnere, proponendosi di infilare la sua voluminosa autovettura, giusto là dove poco prima, a malapena, sostava una smart.

San Domenico – Polpo Melanzane


Ovviamente, operazione fallita e incontro con il Marrocu rimandato alle 20.59, sempre comunque in perfetto orario per il previsto rendez-vous.
Varchiamo quindi la soglia del ristorante, che ci appare subitaneamente caratterizzato da un’ambientazione distinta ma familiare. Un’unica elegante sala, discreta, spazialmente distribuita a mo’ di largo corridoio, con una decina di tavoli drappeggiati con tovaglie e tovaglioli di ricercata raffinatezza.
La gentile proprietaria sembra riconoscere personalmente tutti gli avventori che entrano in sala e a tutti chiede se hanno prenotato, segno evidente di una frequentazione non sporadica di numerosi affezionati clienti.  In effetti la nostra prenotazione delle 17 era per l’ultimo coperto disponibile!

San Domenico – Involtini melanzane speck

San Domenico – Involtini speck e Fichi


Ci accomodiamo al nostro tavolo e la cameriera ci suggerisce subito di partire con le degustazioni di terra e di mare, senza proporci un menu alla carta.
Per una pseudo-mistica intuizione dell’Ing.Marrocu, o forse più semplicemente perché ha avuto modo di scorgerne la bottiglia durante il suo tragitto verso le toilette, i tre scelgono come vino per la serata una eccellente bottiglia di Canayli, vermentino di gallura D.O.C.G. superiore, auto-razionato dallo stesso stoico Ingegnere che l’indomani si sarebbe dovuto levare alle 4.30 del mattino!

San Domenico – Trofiette fiori zucca arselle


Il complesso degli antipasti si è rivelato mediamente di ottima fattura. Preparati in maniera originale, con prodotti genuini e caratterizzati da una discreta abbondanza, ci sono stati presentati: ottimo carpaccio di manzo con rucola e grana, squisiti gamberi con pomodorini – anche se alla fine dei conti i gamberi cadaburriccu sono stati due -, tonno alla catalana, insalata di mare, polpo con patate (questi non troppo gustosi), squisito purea di melanzane, ottimi involtini con melanzane e speck, frittelle di fiori di zucca e, infine, originalissimi involtini speck e fichi: buonissimi!
Quello che invece ci ha lasciato perplessi è la veramente eccessiva attesa tra gli antipasti e il – seppur molto gustoso – primo piatto: trofiette con fiori di zucca, arselle e pomodorini.

San Domenico – Zuppa inglese


In effetti, fatte salve le varie esigenze della cucina per la razionalizzazione dei fornelli nel contesto di una sala colma di clienti, il dover attendere tanto tempo l’arrivo di una pietanza comporta, in una calda serata d’estate, l’ingerimento di notevoli quantità di liquidi, che inevitabilmente riducono l’appetito. Ecco perché i tre, inizialmente ben disposti nel voler affrontare la sfida dei secondi piatti, successivamente derubricavano – anche per via della molesta insofferenza dell’Ing. Marrocu che auspicava una veloce soluzione della serata –  verso un meno impegnativo dolce, comune a tutti i commensali: zuppa inglese fatta in casa. Abbastanza buona ma (anche perché appena preparata) forse servita un po’ troppo calda.

Conclusione con  “anima nera” per Ettore e l’Ing. Marrocu  – che suggeriva al personale l’acquisto di un liquore alla liquirizia più adeguato -,  caffè più grappa barricata per Jesus.

Costo complessivo della cena: 30€ cadauno, da ritenersi correttamente in linea con la soglia giudicata ideale. Il ristorante presenta certo delle ottime potenzialità dal punto di vista della cucina, e l’ambientazione è senza dubbio piacevolmente familiare. Da limare però alcuni aspetti organizzativi che, se non fossero per la misericordia di Jesus, avrebbero relegato il ristorante in posizioni di classifica non degne di un locale di classe.
Alle scuole superiori si darebbe un 7 meno meno, qui tre stiracchiati burricchi.


VALUTAZIONE “San Domenico”: Tre Burricchi.
Ristorante San Domenico Indirizzo: Via Eleonora d’Arborea 53, Cagliari
Telefono: 070655 406 [mostra in google maps]

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giu 19 2011

Ristorante Villa del Mas – Elmas

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Villa del Mas – Interno


Giunge atteso, a Jesus piacendo, un nuovo fine settimana e quindi un nuovo istituzionale appuntamento – anche per quest’occasione by night – per la radicata conventicola dei burricchi Triumviri, che mai non mancano di onorare il loro tradizionale rito e quindi di trasfondere, a voi nostri fedeli e affezionati lettori e fan, le impressioni ed emozioni di ‘sì tanto bramata, ebdomadaria e culinaria esperienza.
Serata questa, marcata e interessata da due ben distinti registri e filosofie di pensiero. Prima parte, dalle 20.30 alle 21.20 circa, scandita dai più irriverenti e fantasiosi insulti nei confronti dell’Ing.Marrocu che, benché reduce da maiuscole prestazioni sportive che hanno incensato la maglia del glorioso Donkey Team (dettagli qui), si distingueva nel più censurabile atto di diniego ed eclissi dell’ultimo minuto al suo imprescindibile dovere ainino.

Villa del Mas – Gianchetti fritti Carpaccio


Appuntamento alle ore 21, quindi, al ristorante “Villa del Mas”, antico nome (città della masseria) del Paese che ospita l’ormai celebre scalo aeroportuale di Cagliari Elmas, ben conosciuto per interesse professionale dal succitato ingegnere, il quale, con ricercato colpo di teatro e meditato effetto scenico , irrompeva più tardi ex-abrupto nella sala principale del ristorante, cagionando lo stupore e l’ammirazione degli astanti burricchi – Jesus, il Raschione Ettore e il dottor Melis – e l’indaffarata concitazione degli efficientissimi camerieri, preoccupati di ristabilire gli equilibri della cena che già aveva individuato il suo ottimale indirizzo, e raggiunto il mezzo del cammin di nostri antipasti.
Seconda parte allora, caratterizzata dalla naturale ricomposizione del solido Triumvirato e dalla non più occasionale presenza del Dott. Melis la quale, statisticamente e probabilisticamente, coincide in genere con un piacevole elevato conto finale. Sarà andata così anche ‘sta volta?

Villa del Mas – Ostriche crude


Il Ristorante è in realtà una bella villa che si affaccia sulla parte alberata del Viale Elmas, interrompendo il breve susseguirsi extra-urbano di anonime attività commerciali. Oltre il cancello d’ingresso si presenta l’elegante zona “aperitivo” all’aperto, caratterizzata da un ampio pergolato in legno, comodissimi divanetti color crema,  moderne luci d’atmosfera.
Varcata la soglia della villa, invece, dopo un ampio vestibolo ci si ritrova nella sala principale del locale, che richiama lo stile intravisto all’esterno e raffinatamente confonde l’impronta spiccatamente rustica di pavimentazione e arredi in arte povera, con ben più moderne soluzioni estetiche, articolate in ampie vetrate a Nord, cucina a vista, drappeggi tra il bianco crema e il color caffè, soffitto grigio scuro, illuminazione ben diffusa e misuratamente dosata.

Gamberi e fagiolini

Flan di pecorino bottarga


Incomprensibilmente assente (o forse inutilizzato), invero, un adeguato impianto di riproduzione acustica, che avrebbe senza dubbio aggiunto un’ulteriore piacevole componente all’atmosfera generale, la quale, ad ogni qual modo, appare complessivamente di classe. Oltre l’ambiente principale, contiamo almeno tre ulteriori piccole sale interne, allestite per conviviali ritrovi o ricorrenze particolari.

Villa del Mas – Tortelli ripieni


L’accoglienza è splendida, ed ampio e comodo è il tavolo su cui ci accomodiamo, giusto di fronte alla vetrata da cui si possono osservare i lavori della cucina. Aspetto questo, molto gradito dall’aspirante sguattero Ing.Marrocu; decisamente meno dall’integralista estetico Jesus, che lo ritiene un fattore di molesta compromissione dell’eleganza generale e dell’intimità della sala. Comunque dopo i primi due bicchieri di vino bianco, in generale non ci si fa più caso.
Il gentile ed efficiente cameriere, che raccoglie le nostre comande, ci fa subito notare che, parecchie delle pietanze  proposte – soprattutto di terra -, sono di indigena produzione del ristorante. Ci orientiamo invero verso i più rinfrescanti antipasti di mare, irrobustiti da un maestoso vassoio di ostriche crude e amabilmente sedotti dal vino scelto per la serata: il più volte citato e lodato “bianco” della Valle del Tirso, “Karmis”, medaglia d’oro al Vinitaly 2009.
Assaggio ritualmente consumato, per il fino ad allora non sanato difetto dell’Ing.Marrocu, da parte del sempre pronto Raschione Ettore.

Villa del Mas – Grigliata mista


Gli antipasti arrivano velocemente e, nella loro semplicità, abbondanza e ottima peresentazione, risultano mediamente di notevole fattura: gianchetti fritti con pomodorini e pane guttiau, carpaccio di dentice e orata su letto di rucola e limone, polpo sbollentato, marinato con condimento di capperi – questi non i semplici capperi che siamo abituati a vedere sulle nostre tavole, ma di dimensioni decisamente più corposi e appariscenti -, carpaccio di salmone impreziosito da burro, rucola e aceto balsamico, gamberi con condimento di fagiolini verdi, pomodorini rossi e rucola, tortini-flan di pecorino su vellutata di zucchine e bottarga, per terminare poi con la splendida e gustosissima cruditè di ostriche.

Villa del Mas – Semifreddo Granella di Aranzadas


Riguardo il primo piatto, scelto comune dai tre iniziali commensali e successivamente acquisito, per induzione, anche dal ritardatario Ing.Marrocu, c’è da riportare la cronaca di una non rara indicazione del cameriere, proponente – evidentemente non avendo coscienza delle potenzialità dei burricchi – agli increduli Donkeys, un semplice assaggio del medesimo, onde lasciar successivamente spazio ai secondi piatti. Ovviamente l’offerta è stata declinata, a buon conto visto che la porzione proposta a ciascheduno non si è rivelata abbondantissima. Comunque eccellenti i tortelli ripieni con dentice, gamberi in salsa di pomodoro: squisiti!

Villa del Mas – Semifreddo torroncino


Secondo piatto anch’esso comune ai quattro commensali. Una solenne grigliata mista composta da calamari, gamberi, scampi e spigole arrosto: spettacolare.
Dessert conclusivi, al contrario dell’uniformità delle scelte fin lì manifestate, dicotomicamente differenziati in semifreddo al torroncino su letto di cioccolato e decoro di fragola e kiwi per il Dott. Melis e l’Ing.Marrocu, semifreddo alla granella di aranzadas per Jesus e il Raschione Ettore. Sublimi, anche se accompagnati da un moscato eccessivamente caldo.
Finale con vari caffè, eccellente liquore alla liquirizia e grappa barricata (invecchiata tre anni) per Jesus.


Conto finale complessivo, 63€ cadauno, che riconferma il felice statistico coinvolgimento del buon Ing. Melis nelle serate più high cost dei di lui meno parsimoniosi Triumviri.

Costo comunque che, nonostante il piacere di poter ostentare quanto pagato con un MMS indirizzato verso l’integralista susunku Anziano (che ovviamente non ha voluto spendere i 10 centesimi per la risposta), dobbiamo ritenere un 20% al di sopra del dovuto ideale.

Non per questo possiamo negare al Ristorante “Villa del Mas” il riconoscimento – a parte le succitate imperfezioni – per l’eleganza e raffinatezza degli ambienti, l’ottima qualità della cucina e, con menzione particolare, per l’eccellente efficienza del servizio, che si è rivelata ben pronta rispetto ad un imprevedibile quanto molesto elemento di ricombinazione, quale l’irruzione dell’Ing. Marrocu in sala, a cena ormai avviata.



VALUTAZIONE “Villa del Mas”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Villa del Mas Indirizzo: Viale Elmas 224, Elmas – CA
Telefono: 0702128009    [mostra in google maps]
 

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giu 12 2011

Ristorante Gusto Bio – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Gusto Bio - Interno

Gusto Bio – Interno


Possiamo essere ben certi, che già nel legger il nome del Ristorante quest’oggi recensito
– il quale monoliticamente accomoda ed esplicita natura e filosofia del medesimo – qualcuno di voi possa esser tentato e indotto nello storcere il naso; non tanto perché non sia anzi diffusamente apprezzato e ricercato l’universo che ruota intorno al concetto di biologico, ed in particolar modo il mangiar bene e l’alta ristorazione, ma piuttosto invece – se bene avete avuto modo di conoscerlo – per un radicale istinto di disinteresse, ed anzi avversione, da parte del vostro amato Jesus, per tutto ciò che è βιος (Vita), in luogo del più per lui congeniale – freudianamente parlando – istinto di θάνατος (Thanatos), globalizzato e sublimato nell’amore (έρως) per la modernità asfissiante, la cementificazione selvaggia, ed il nucleare di primissima generazione.

Gusto Bio - Carpaccio di manzo

Gusto Bio – Carpaccio di manzo


Se però ragioniamo per un minuto sul solenne istituzionale ruolo che il vostro navigato capo Triumviro ha fieramente sostenuto in tanti mesi di “estenuanti” peregrinazioni  alimentari, con assoluto rigore morale, scevra obiettività ed onestà intellettuale, non vi sarà mentalmente difficile immaginare l’affiatato gruppo di Triumviri ufficiali – Jesus, Raschione Ettore, Ing. Marrocu – trovarsi e ritrovarsi, con maniacale puntualità, alle ore 20.58 di Sabato sera, in quel di Cagliari, Vico I Barone Rossi, in fronte all’ingresso di Gusto Bio.
Indichiamo preliminarmente che la struttura del locale integra in sè sia il ristorante sia un supermercato di prodotti biologici, ed è interamente gestito da  S’Atra Sardigna , coperativa agricola di produzione biologiche.

Gusto Bio - Ricotta di pecora fave pistacchio

Gusto Bio – Ricotta di pecora fave pistacchio


Tale peculiarità si trasduce, oltre che per la indubbia qualità e genuinità degli ingredienti elaborati dalla cucina, in una serie di ricercati particolari quali: pasta artigianale, pane cotto nel forno a legna e lievitato con “pasta madre”, acqua di rete filtrata e de-batterizzata, servita in familiari bottiglie di vetro, vino della casa proveniente da vitigni prevalentemente biologici, caffè equo solidale. Tutte queste indicazioni, oltre ché venire fornite dal personale durante il pranzo o la cena, sono ben riportate e pubblicizzate mediante una serie di discreti opuscoli informativi, che accompagnano ciascuno coperto, e comunque possono essere recuperate in rete, direttamente sul sito del ristorante.

Gusto Bio - Tortino di verdure

Gusto Bio – Tortino di verdure


Altra particolarità non comune, la possibilità di giudicare democraticamente il trattamento ricevuto, mediante una scheda valutativa da compilarsi in forma anonima.
Varcato l’ingresso del ristorante ci si ritrova in un ambiente che definirei luminescente e moderno. Il colore bianco, simbolo di purezza e integrità, domina su pareti e arredi, interrotto da elementi decorativi che rimandano all’azzurro del cielo e del mare (il parquet), ed al bruno colore della
Madre Terra.
Superato uno stretto corridoio, si percorrono i gradini di una elegante scalinata, che conduce ad un ampio soppalco da cui si domina il sottostante supermercato biologico, intelligentemente ed esteticamente integrato al contesto del ristorante, grazie al sapiente uso della illuminazione. 
Eccellente ed adeguata, una volta tanto, la qualità dell’audio diffuso in sottofondo da una serie di funzionali altoparlanti neri.

Gusto Bio - Riso rosso selvatico

Gusto Bio – Riso rosso selvatico


Ci accomodiamo ad un ampio tavolo squadrato, su delle graziosamente comode sedie, color bianco latte.
I camerieri sono molto gentili, attenti, discreti ed in numero più che adeguato rispetto ai non tantissimi avventori presenti in sala; non usano il tradizionale taccuino per gli appunti ma un ben poco
eco-compatibile Apple iPad, cosa che rincuora e lusinga la componente più prettamente consumistica del vostro amato, e ben lo predispone, mitigandone la fin lì non celata diffidenza.
Il menù è piuttosto originale e variegato ma, in virtù della specifica natura degli ingredienti, non propone specialità di mare. Non è possibile ordinare la serie di assaggi di antipasti al di fuori dal “menu degustazione”, per cui ciascheduno degli astanti ordina una differente pietanza, da condividere poi con i propri burricchi colleghi.

Gusto Bio - Crespelle ai funghi

Gusto Bio – Crespelle ai funghi


Sconsiderata, dobbiamo dirlo, la scelta del vino da parte del Raschione Ettore, che di propria egoistica iniziativa, anticipando i sorpresi Triumviri e lo stupefatto cameriere, ordinava un Vermentino DOC “Le Sabbie”, delle celebri cantine Meloni di Selargius (vitigni vermentino/sauvignon Senorbì). Intendiamoci, non che tale nettare non sia in assoluto encomiabile, ma accompagnare con una bottiglia di “bianco”, pietanze prettamente ed esclusivamente di terra, è paragonabile all’idiosincratico accostamento tra caffè e limonata.
Motivo per il quale, per una volta tanto e almeno in parte, l’Ing.Marrocu non è stato l’unico oggetto di scherno e derisione da parte dei commensali nel corso della serata; a metà bottiglia, Jesus e lo stesso Ingegnere, imponevano la sostituzione con un ben più adeguato rosso della casa, “prodotto con uvaggi misti autoctoni come monica e cannonau”.

Gusto Bio - Tagliata di manzo

Gusto Bio – Tagliata di manzo


Giungiamo quindi a considerare il trittico di antipasti assaggiati dai Triumviri commensali.
Dobbiamo convenire ed ammettere, che il complesso delle pietanze presentate si è rivelato molto positivo.
Ingredienti semplici e genuini, sapientemente preparati ed ottimamente presentati, segno evidente che dietro la spendibile esibizione della natura biologica del ristorante, poteva altresì scorgersi l’impronta di una ricercata cucina d’alta scuola.
Molto buono il carpaccio di manzo su rucola con prataioli e scaglie di parmigiano, ottimo il tortino di verdure con pecorino e vellutata di melanzane, sublime la ricotta di pecora in crema di fave e pistacchio. Porzioni non abbondanti, ma giustamente dosate per un pasto completo.

Gusto Bio - Entrecote in salsa d'asparagi

Gusto Bio – Entrecote in salsa d'asparagi


Primi piatti anch’essi di terra e di origine bio: riso rosso selvatico con cicoria, porri, pancetta e pecorino per Jesus ed il Raschione,  crespelle ai funghi prataioli in crema di latte e pecorino per l’Ing.Marrocu. Piatti entrambi decisamente gustosi e superbamente preparati, anche se, dobbiamo sottolineare, più adatti alle rigidità dell’Inverno passato, piuttosto che all’inesorabile incombere della sperabilmente calda Estate.
A questo punto della cena, i tre commensali trovavano il giusto spazio e desiderio, per voler testare i secondi piatti del ristorante. A tal proposito rivolgevano la loro attenzione sulle pietanze di carne: tagliata di manzo su rucola con scaglie di parmigiano, decorata con verdure e aceto balsamico per Jesus (piuttosto buona), entrecote in salsa di asparagi e gorgonzola per Ettore («eccellente») ed infine, entrecote ai ferri per l’Ing.Marrocu.

Gusto Bio - Mini sebadas al miele

Gusto Bio – Mini sebadas al miele


Inevitabile quindi che i tre terminassero la lunga cena con la prova del dolce, spesso determinante per la fortuna o la disgrazia di un locale, in termini di valutazione finale. Ebbene, a tal verifica la cucina di “Gusto Bio” si è dimostrata all’altezza, superando l’esame a pieni voti: notevole si è rivelato il semifreddo al croccante di nocciole, pistacchio e noci in salsa di fragole, degustato da Jesus e l’Ing. Marrocu, spettacolari ed originalissime le mini sebadas al miele con scorza d’arancia, trangugiate senza esitazione dal goloso Raschione. Ad accompagnare il dessert, un ottimo moscato nostrano, immaginiamo anch’esso proveniente da vitigni bio e offerto dalla casa.

Gusto Bio - Semifreddo al croccante di nocciole

Gusto Bio – Semifreddo al croccante di nocciole


Il pasto si concludeva infine con il caffè (equo e solidale) e con uno stranissimo liquore di elicriso, non pienamente apprezzato dall’Ing.Marrocu perché proposto come succedaneo della più desiderata e apprezzata “Liquirizia”, non presente nella seppur fornita cantina del ristorante.
Costo cadauno della serata 47€, che mette in conto antipasti/primo/secondo/contorno e bottiglia di vino + vino della casa. Comunque prendendo in considerazione qualità del servizio e provenienza degli ingredienti, possiamo considerare il prezzo un 10% al di sopra della soglia ideale.
Indipendentemente dalla più volte citata filosofia bio, “Gusto Bio” è di per sè un locale non comune, per ambientazione, servizio, qualità ed originalità dei piatti.
Inoltre, vista la non economicità di base, il Raschione Ettore mi segnala di aver notato nel menù la presenza di pietanze espressamente gluten-free. Chi ha orecchie (da burriccu) per intendere, spenda.


VALUTAZIONE “Gusto Bio”: Tre Burricchi.
Ristorante Gusto Bio Indirizzo: Vico I Barone Rossi 2/a, Cagliari
Telefono: 3939356201 [mostra in google maps]

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giu 11 2011

The Donkey Team

 Scritto da Jesus | | Commenta

Donkey Team


Siamo felici di comunicare ai nostri Fan, che Il Donkey Challenge diviene sponsor ed essenza, in questo esordio di calda estate, di una già gloriosa e seguitissima squadra di calcio a 7.

La materializzazione di undici burricchi simil-obesi sul verde campo da giuoco, che sgambettano pesantemente fieri di portare il nostro logo,  rappresenta il culmine della nostra insensatezza.

Possono i nostri attenti lettori già scorgere ed individuare le ambigue figure del Burriccu Pg, Dottor Melis, e dei Triumviri ufficiali Raschione Ettore e Ing. Marrocu.

Lo sfuggente Jesus assume, nell’organigramma, il suo naturale ruolo di osannato e glorificato presidente finanziatore della squadra. Maggiori dettagli sul sito www.seudeu.com.


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giu 4 2011

Ristorante Opera Prima – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Opera Prima - VO Interno

Opera Prima – VO Interno


Diamo innanzitutto il doveroso benvenuto e bentornato al neo Ingegnere V.O. – old system o, se volete, old style – raffinato esperto di meccanica quantistica applicata alla microelettronica e, parimenti, pratico conoscitore della meccanica dei motori, applicata alla 147 1.9 turbodiesel, 16v, 150 cavalli, del sempre misurato e non appariscente Jesus, che ha assunto il buon Ingegnere come manutentore ufficiale e periodico revisore del suo “modesto” autoveicolo, nonché periodico ciccionatore di supporto alle attività mangereccie degli ufficiali Triumviri: Jesus, per l’appunto, l’Ing.Marrocu e il Raschione Ettore.

Arrivavano quindi, alle ore 13.20 di Sabato, il Raschione e il V.O., traghettati e vettorizzati dalla non eccessivamente docile guida di Jesus, giusto in fronte al Ristorante
“Opera Prima”, nella quasi centrale Via Campidano, poco distante dal molo Ichnusa, in Cagliari.

Opera Prima - Antipasti freddi

Opera Prima – Antipasti freddi


In non colpevole ritardo, appariva invece essere l’Ing. Marrocu, sottratto ai ludici intrattenimenti mattutini, da un contingente quanto imprescindibile – e anch’esso ahimè periodico – impegno professionale cagionato, com’egli è avvezzo dire, da maldestre alchimie organizzative di non meglio identificati e non adeguatamente titolati collaboratori.
La prima idea che sobilla e stimola i nostri malsani pensieri di fronte al Ristorante, è che “Opera prima” possa proporsi, per la cucina e con la sua altera araldica denominazione, al livello e alla stregua delle “Valchirie” Wagneriane, della “Critica” Kantiana o della celeberrima  ”Commedia” Dantesca. Entriamo per accertarlo.

Opera prima - Antipasti caldi

Opera prima – Antipasti caldi


L’interno del locale è organizzato in un’unica non particolarmente ampia sala, a cui si accede dopo aver superato un pratico vestibolo che termina su un piccolo elegante bancone.L’atmosfera è per buona parte in accordo con la filosofia d’intenti, che ci pare di identificare nell’idea di un luminescente e non impegnativo ristorante sul mare.
Il colore azzurro delle pareti trasfonde tale sensazione, confinata in una cornice a tratti piuttosto elegante e ben organizzata, anche se la strutturale assenza di feritoie sulle pareti e l’eccessiva esposizione dell’ingresso alla cucina, stonano piuttosto vistosamente nel complessivo effetto scenico. Come spesso accade, decisamente da dimenticare il sottofondo musicale diffuso in sala.

Opera prima - Gamberi arrosto

Opera prima – Gamberi arrosto


Prego ciaschedun ristoratore di buon senso, di voler tempestivamente accedere a gratuite indicazioni su classe e stile musicale, profuse dal sito: www.pgbox.tv , promosso dalla seudeu production. Eventuali insulti da indirizzarsi al Burriccu Pg.
Veniamo quindi al resoconto della ciccionata odierna. Consumato il misurato ritardo dell’Ing.Marrocu, i Donkey possono sedersi al tavolo ed ordinare, ad un molto rigoroso e professionale cameriere, le bevande e le pietanze della giornata. Antipasti di mare, come nostra abitudine, accompagnati da un eccellente vermentino DOC “Is Argiolas” delle cantine Argiolas, ottimamente servito – previa valutazione scenica del Marrocu
– e accomodato su di un pratico cestello del ghiaccio, giusto in fianco al V.O.

Opera prima - Spaghetti al cartoccio

Opera prima – Spaghetti al cartoccio


Decisamente buone (anche se presentate non caldissime) le bruschette all’olio, servite come esordio per spezzare la fame e continuamente alimentate dai solerti camerieri ogni qualvolta apparivano in difetto, segno di una eccellente predisposizione all’attenzione da parte dell’efficiente personale.
Gli antipasti, esclusivamente di mare, erano articolati in due ben distinte serie di pietanze: antipasti freddi e caldi, entrambi accomodati in pratici vassoi di cristallo, morfologicamente squadrati e internamente ripartiti con pratici comparti incavi.
Come intermezzo  alle due serie, gli astanti sono stati deliziati da un eccellente piatto di gamberi arrosto, serviti su di un letto di verdure, accompagnati da omelette e conditi con ottimo aceto balsamico. Squisiti!

Opera prima - Fregola con arselle

Opera prima – Fregola con arselle


Gli antipasti freddi constavano in: pesce spada con pinoli e fagioli, burrida alla cagliaritana, polpo marinato con pomodorini (deliziosi), pesce spada in umido, tonno alla catalana. Tutti giustamente dosati, di ottima qualità ed eccellenti alla prova del gusto.
Decisamente diverso è invero il giudizio per quanto concerne la serie di antipasti caldi – seppiette con piselli e limone, rotoli di melanzane e tonno, pesce spada con olive, tonno con cipolle e aceto balsamico, arancini di mare -, che (ad eccezione degli arancini) sono risultati di certo non all’altezza dei primi, e hanno anzi inutilmente appesantito dei seppur navigati divoratori quali i Triumviri ufficiali; a volte l’eccessiva abbondanza può divenire contro-produttiva.

Opera prima - MilleSfoglie

Opera prima – MilleSfoglie


Altrettanto al chiaroscuro l’esperienza dei primi piatti; Jesus e il V.O. testavano degli ottimi spaghetti al cartoccio – presentati ma non immortalati in un anatromorfo mantello di carta allumina – conditi con vongole, cozze e gamberi, mentre l’Ing.Marrocu e il Raschione Ettore non potevano che trasalire di fronte ad una fregola con le arselle sotto le righe: «mal presentata, stopposa e priva di gusto». Pessima!
Il pranzo proseguiva, infine, con i dessert: buon sorbetto alla mela verde analcolico per il sempre giudizioso Jesus, sorbetto al limone per l’Ing.Marrocu, torta millesfoglie (non particolarmente distinta) decorata al cioccolato per il Raschione e per il V.O. Il pasto si concludeva quindi con i caffè, un buon mirto per Jesus e del non ottimo liquore alla liquirizia per gli instancabili Ettore e Ing. Marrocu.
Costo complessivo del pranzo cadauno, come preannunciato e premonito dal Raschione, 35€ da giudicarsi un 15% al di sopra di quanto commisurato.
Il Ristorante “Opera Prima” si è quindi quest’oggi presentato con un ambientazione e un servizio molto positivi; la qualità del mangiato è stata invero piuttosto altalenante: a tratti eccellente, non all’altezza delle aspettative in talune circostanze – in particolar modo sul finire del pranzo.
Pur tuttavia, mediamente discreto.



VALUTAZIONE “Opera Prima”: Due Burricchi.
Ristorante Opera Prima Indirizzo: Via Campidano 9, Cagliari
Telefono: 070684619    [mostra in google maps]
 

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