Ristorante Balena – Cagliari
Sabato 3 dicembre 2011, ore 21:00 via Santa Gilla, periferia del capoluogo, in cui la movida degli affollati locali di tendenza cede il passo all’economia che ruota intorno alla lussuria dietro compenso, il tonno-filosofo Jesus e mastro GeppEttore, ormai abbandonati dalla Fata PGina, attendono l’intervento del pluri-titolato Ing. Marrocchio per sottrarsi al triste destino di essere assimilati dall’asmatico cetaceo, ma il nostro burattino-eroe, che proprio grazie all’intervento della citata Wink di Capoterra era appena stato liberato dall’incantesimo che lo aveva trasformato in un somaro, tarda senza un’apparente spiegazione, insinuando il dubbio di diversi scenari possibili, tra i quali riportiamo l’arruolamento del medesimo nel Pequod, la romanzesca baleniera di Nantucket, al pari di un maggiormente probabile rapimento da quella che un noto scrittore definisce vascello de lo dimonio.
Questo lo scenario, o meglio le storie evocate da un locale che ha scritto la Storia della ristorazione cagliaritana: Balena.
La sbiadita insegna luminosa all’ingresso, e l’arredamento non influenzato dalle rivoluzioni tecnologiche e di stile dei nostri giorni, riportano i Donkeys indietro nel tempo ai mitici anni ’80, all’epoca in cui si andava nelle trattorie per gustare i sapori genuini del proprio mare e per ascoltare la cronaca della squadra del cuore. Il locale prevede un disimpegno all’ingresso che separa le cucine dall’unica sala. Gli arredi sono semplici: tavoli in legno massello rivestiti di semplici tovaglie gialle, protette a loro volta da colorate tovaglie di carta, e sedie con ripiani in plastica intrecciata, in linea con il resto. Di fronte alla disposizione dei tavoli dominano due variopinti banchi-frigo. I muri bianchi sono abbelliti con una serie di quadri di diversa natura e dal filo conduttore ancora da interpretare e con oggetti
tipici della pesca d’alto mare e, al centro delle pareti domina un cartello con il motto del locale: NON CUCINAIMO PASTA, NON PULIAMO PESCI, NON ABBRUSTOLIAMO PANE, NON SI FANNO CAFFE’. Un’intera parete è occupata da una vetrata che offre il panorama della via Santa Gilla, mentre dal soffitto una batteria di ventilatori, uniti ai primi modelli di climatizzatore degli anni ’80, assicurano il tepore alla clientela nei mesi più caldi. Il servizio in sala è assicurato da due giovani camerieri di diversa corporatura e capigliatura, simpatici e schietti, capaci di accontentare le più svariate richieste della clientela, a patto che non siano infrante le regole sopra citate.
La scelta del vino, anzichè premiare il classico bianco della casa, come da copione nelle migliori trattorie di mare, ricade su un semplice Segolaj (uva vermentino + nuragus) della cantina Trexenta, servito senza il rito dell’assaggio.
Ci viene subito proposta la scelta di antipasti, condivisa in toto dal Triumvirato: insalata di polpo marinato, dadi di tonno alla catalana con cipolle, bocconi alla cagliaritana, piatto di cozze e arselle bollite e un’ottima burrida, molto delicata, anche per il sottoscritto che non ama tanto questo classico cagliaritano.
La prima impressione è una straordinaria genuinità degli ingredienti, nonostante ricette molto semplici, ma che esaltano i veri sapori del mare spesso tanto ricercati.
Per un locale che non contempla i primi nell’offerta ci si aspetterebbe una sorta di compensazione in un assortimento molto più variegato della scelta degli antipasti.
Una nota particolare meritano i bocconi, ottimi, come l’Ing. Marrocchio potrà confermare, forte del copioso campione consumato a scapito degli altri onesti commensali che si son dovuti accontentare di quel che la voracità del nostro meno attivo burriccu ha risparmiato.
Terminati gli antipasti, essendo impossibilitati, ma anche rassegnati, a non assaporare un buon primo, la scelta per il proseguo della maratona alimentare cade su una splendida grigliata mista, comprendente sparlotte, sarago, orate, muggine e spigola.
L’assenza di aromi ha esaltato la tracotanza dei sapori dei migliori pesci del golfo e la mano del perfetto arrostitore, il re del pesce arrosto così come recitano i sottotitoli all’insegna del locale, che ha saputo regalare il perfetto compromesso tra sale, cottura e sapore ai propri clienti.
La pulizia del pesce, altro tabù della trattoria è stata affidata all’esperta mano del buon GeppEttore, che non ha però potuto evitare l’intervento maldestro del tonno-filosofo Jesus, troppo impaziente per aspettare che i commensali consumassero un pesce alla volta, nonostante fosse reduce un pranzo più che abbondante, che ha trasformato il vassoio in una fossa comune.
Arriva poi il momento del dessert. Le avide menti dei burricchi pregustano squisitezze tipiche nostrae come seadas, dolci sardi di varia natura, ma nel tavolo limitrofo si assiste ad un evidentemente usuale teatrino nel quale diverse signore di mezza età richiedono a turno diverse varietà di dolci sardi, ricevendo in cambio la mesesima risposta dal sorridente, ma convincente, cameriere: mandaranci ne vuole?!
I tre burricchi decidono quindi all’unanimità di optare per delle clementine… tottu pisu!!..
La cena si conclude con un assaggio di formaggio pecorino semi-stagionato, decisamente buono, e con del mirto di produzione casereccia di conoscenti della gestione.
Il corrispettivo pagato per la ciccionata è stato di 26,33€ cad. burriccu, da ritenersi adeguato a quanto consumato.
L’assenza dell’offerta dei primi piatti, dei dessert e del caffè, se da un lato potrebbe lasciare un senso di incompletezza al nuovo cliente dopo il pasto, d’altra parte si configura in una tipicità del locale estremamente rara, al punto di non cedere alle facili imitazioni della concorrenza che più si è adeguata alle evoluzioni dell’ultimo trentennio, costituendo così un format talmente talmente originale da rendere Balena una meta irrinunciabile soprattutto per il turista alla ricerca dei sapori tipici. La cucina semplice esalta inoltre la genuinità dei sapori del nostro straordinario patrimonio ittico e vale una menzione speciale per il locale che ha decisamente superato la prova Burricchi con una sufficienza piena.
VALUTAZIONE “Balena”: Due Burricchi con menzione speciale. | |||
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Ristorante Balena |
Indirizzo: Via Santa Gilla 125, Cagliari Telefono: 070288415 [mostra in google maps] |
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