Ristorante Al Porto – Cagliari
Ottimo pranzo questo fine settimana per i Triumviri, una volta di più contratti nel binomio Jesus – Raschione, per effetto del ruolo di chaperon assunto dal burricone Pg, accompagnatore e scroccone ufficiale ad un rinfresco di nozze, svoltosi in Villa Vivaldi, Cagliari.
Giusto nello stesso istante in cui il ciccione si accingeva a imbellettarsi per lo sfarzoso evento di gala, i due vivaldi giovini varcavano invece la soglia del ristorante “Al porto“, sito in Cagliari nella caratteristica via Sardegna. Poche decine di minuti prima il raschione Ettore aveva composto il numero di telefono per la prenotazione ricevendo, al contrario della settimana scorsa, pronta e positiva risposta.
I due vengono accolti, all’ingresso di uno splendido locale in stile liberty/retrò, scenograficamente adornato da decorazioni – con tanto di oblò alle pareti – in tema navale, da un delizioso profumo di mare proveniente dalla vetrina degli antipasti.
Dopo le schermaglie di rito, con le quali i burricchi potevano apprezzare la consistenza e la varietà originale delle pietanze in menù, il pasto poteva iniziare, partendo dagli immancabili antipasti di mare, a dire la verità non abbondantissimi ma di sicuro spessore: polpo marinato buonissimo, gianchetti con rucola, sardine con una deliziosa salsetta al rosmarino, ottimi assaggi di cernia e tonno a tranci, tutto sistemato in un elegante quanto simmetrico piatto da portata, personalizzato “Al porto”.
Ottimo anche il secondo giro di antipasti: polpetti alla diavola, moscardini, seppiette, frittelle di granchio, disposti su una meno appariscente porcellana, faticosamente adagiata su una – a dire la verità – tavola dimensionalmente non adeguata alla irruenza alimentare dei due impacciati Triumviri, che hanno avuto non poche difficoltà a destreggiarsi tra vassoi, piatti, bicchieri ricolmi di eccellente “costamolino bianco doc”, iPhone ben in vista, ecc.
C’è da dire, a questo punto, che il punto di forza della cucina de “Al porto” – cucina tra l’altro pittorescamente in vista e integrata ai margini della sala da pranzo, con tanto di comande palesemente e rumorosamente presentate al cuoco di turno – é senza dubbio la varietà e originalità dei primi piatti.
Ne diamo riprova visiva, accompagnando la documentazione fotografica del piatto scelto da Jesus: strabilianti spaghetti con pomodorini e orziadas (anemoni di mare), veramente rari e quasi mai presenti nella disponibilità dei ristoranti fin qui visitati.
Il raschione Ettore ha invece optato su degli, altrettanto originali, ravioli di cernia con sughetto ai ricci di mare… Eccellenti anch’essi, oltre che irresistibili dal punto di vista estetico, tanto che il buon Jesus non ha potuto fare a meno di esigere una adeguata porzione per l’assaggio documentale, comunque ricambiato con un’adeguata controparte in spaghetti agli anemoni.
Secondi piatti invece più convenzionali, ma non per questo meno notevoli; spigola alla vernaccia per Jesus, sapientemente pulita e servita con perizia dalla esperta cameriera. Il raschione protendeva invece verso il suo consueto e ormai familiare piatto di calamari fritti.
Con questo si completava positivamente il discorso trittico antipasti/primo/secondo, nonostante le diffidenti perplessità iniziali del cameriere, che dubitava si potesse arrivare così in scioltezza al dolce, passando in consegna tanto ben di Dio, spazzolato senza alcuna difficoltà.
Ed ecco come dolce, immancabile nella dieta del raschione, l’agognata Sebada, colpevolmente assente la settimana precedente, e per questo divorata con gusto. Il più raffinato Jesus si è invece “accontentato” di un buon sorbetto al limone. Conclusione con caffé, una liquirizia e un ottimo fileferru, servito però a temperatura ambiente.
Valutiamo brevemente, al termine di un pasto – che definirei piuttosto buono come qualità, ma forse eccessivamente parsimonioso a livello quantitativo – il costo di 50 euro cadauno. Questo, anche comparandolo proporzionalmente alle precedenti ciccionate, ci é sembrato fuori scala di un buon 20-25%, rispetto ad una quantificazione ideale.
Questo aspetto é stato messo in risalto dalla solerzia con cui il raschione ha voluto analizzare la documentazione fiscale (susunku!), tanto da far temere al più permissivo Jesus una nuova indesiderata figura da indigente; per fortuna un barlume di buon senso si é impossessato di lui prima che il fattaccio accadesse!
VALUTAZIONE “Al Porto”: Due Burricchi. | |||
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Ristorante Al Porto |
Indirizzo: Via Sardegna 44, Cagliari Telefono: 070650269 [mostra in google maps] |
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29 giu 2010 alle 13:47
Ottima recensione. Un appunto sull’ultima frase: faccio presente che verifico sempre l’esattezza dei conti e delle voci presenti nel pseudo scontrino, soprattutto quando il costo supera certe soglie. Si tratta di un atto dovuto, così come eventuale polemica / richiesta di chiarimento.