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ott 24 2010

Ristorante (Nuovo) Saint Pierre – Cagliari

 Scritto da Jesus | 2 commenti | Commenta

St.Pierre – Interni


Sulla strada dei ricordi. Ecco per un Sabato ancora, i due Triumviri storici Jesus ed Ettore, gli irriducibili del buon mangiare, gli ultimi Highlander della ciccionata, presentarsi puntuali al loro dovere istituzionale.
Il luogo è evocativo di reminiscenze gloriose: la Laurea del burriccu Anziano, dove egli celebrò il suo rito, dove Jesus per un non sobrio istante si fece uomo, scese (letteralmente parlando) sulla terra e fu immortalato in atteggiamenti dismessi, riverso sul marciapiede, giusto in fronte all’ingresso del locale. Ah, quali nostalgie!
Perseverando sul tema degli atteggiamenti dismessi, a non pochi sarà sfuggita a questo punto l’assenza del terzo Triumviro ufficiale, l’Ing. Marrocu. Senza voler entrare nel dettaglio, dobbiamo comunicare ufficialmente che la posizione dello stimato Ingegnere è attualmente Sub Judice da parte della Grand Jury, che avrà l’onere di verificare il peso e la gravità di spiacevoli situazioni in cui il non controllato eccesso, lo scavalcamento della linea gerarchica superiore, hanno prevalso in luogo del rigore morale in rispetto delle sacre norme ainìne (Rif. i commentari sui rapporti tra due burricchi m & f e il terzo àinu) , mai scritte ma tramandate attraverso innumerevoli generazioni.

St.Pierre - Stampa Fumetto

St.Pierre – Stampa Fumetto


Ma torniamo, senza indugi, alla recensione del Nuovo Saint Pierre. Nuovo perché ci è dato sapere che la gestione è cambiata di recente; non pare invece, per quanto possano essere affidabili i nostri ricordi, cambiato lo stile del locale, che possiamo certamente ricondurre al neo-modernismo fine anni ’70, inizio anni 80′. Prevale quindi l’eleganza essenziale e geometrica, il decoro minimalista con alcune belle stampe dei primi del novecento o più recenti cornici in tema fumettistico.
Ancora meno recenti, temiamo siano le numerose e fastidiosissime strisciate scure visibili sui muri, probabilmente causate dalle sedie troppo a ridosso delle pareti, che la nuova gestione non deve aver pensato bene di eliminare, considerandole parte dell’arredo piuttosto che evocatrici di concetti quali sporco o cattiva igiene.
Altrettanto poco gradevoli sono risultate essere le vistose macchie sulle tovaglie, con tutta probabilità lasciate dagli avventori precedenti e mai eliminate, almeno per quella giornata.
Le posate e i bicchieri sembrano puliti, mentre il Raschione Ettore provvede, di sua iniziativa, a sostituire il piatto fondo con quello di un coperto adiacente, nello spazioso tavolo in cui siamo stati accomodati.
Il cameriere che ci serve (unico nella sala) è gentile ma troppo sbrigativo; ne risulta quindi un servizio piuttosto rapido ma a tratti inefficiente.

St.Pierre – Antipasti di Mare


Ordiniamo il nostro solito “Costamolino doc” delle cantine Argiolas e gli antipasti di mare, escludendo esplicitamente quelli di terra. Arrivano subito cinque portate: polpo marinato (piuttosto buono), burrida (molto delicata), un buon piatto di carpaccio di cernia al limone, fagioli cipolle e tonno, dei (non troppo buoni) gamberi con sedano e pomodori.
Infine citiamo una stranissima portata costituita da ceci, rucola, aceto balsamico e salmone affumicato. Francamente  il vostro amato Jesus non ha ben chiaro se si trattasse del risultato di una genialità mal compresa, o di un guazzabuglio casuale di ingredienti mal coordinati. C’è da dire che al Raschione non è dispiaciuto affatto.

St.Pierre – Cozze


Buoni, molto buoni invece, i due piatti che seguivano: cozze marinate (che il non indigeno cameriere ha mal-definito “zuppa di cozze”) e, soprattutto, bocconi di mare che, anche se arrivati con un certo ritardo rispetto al resto e benché fossero di dimensioni insolitamente ridotte, sono risultati di eccellente qualità, tanto da poter dire di non averne assaggiato di migliori nella nostra lunga carriera da Triumviri. Data questa eccellenza (che non sappiamo se definire occasionale), possiamo ritenere complessivamente la serie di antipasti soddisfacente, anche se con qualche singola pecca e una presentazione certamente non d’alta scuola.


St.Pierre – Spaghetti alla Tarantina

St.Pierre – Triglie alla Livornese


A questo punto i Biumviri, essendo già soddisfatti a livello quantitativo (reduci da una pizzata della sera prima), decidevano di dedicarsi ad un’unica portata successiva. Le loro strade si dividevano quindi verso un “primo piatto” per il Raschione: spaghetti alla tarantina (piuttosto buoni) con cernia, cozze,  e gamberi, e un più distinto secondo per Jesus: triglie alla livornese, decisamente saporite ma forse con una punta di sale di troppo.

St.Pierre – Sebadas


Contraddittoria l’esperienza dei dessert. Il buon Triumviro Ettore ha scelto di provare la consistenza della sebada al miele che, contro le previsioni, è risultata ottima.
Jesus invece, avendo optato per uno dei suoi dolci preferiti, il crème caramel, si è visto servire (freddo) un abominevole budino assortito, probabilmente acquistato nel reparto latticini di un qualunque supermercato della zona.
Il caffè (piuttosto buono), un jagermeister per Ettore e un fil’e ferru (ahimè ghiacciato!) per Jesus, arrivati con notevole ritardo perché il cameriere si era intrattenuto a brindare con altri avventori, hanno concluso finalmente il pasto.


Il costo complessivo è stato di 30€ cadauno, da giudicarsi un 20% in eccesso rispetto alla qualità delle pietanze e del servizio. Seppure ci sono stati degli spunti positivi, e addirittura una qualche isolata eccellenza in quello che si è assaggiato, il numero di situazioni sconvenienti non può che influire sul giudizio finale.
In particolar modo, non potendo transigere su aspetti (seppure immaginiamo accidentali) come la non pulizia e il disordine estetico, la nostra valutazione finale è la seguente:



VALUTAZIONE “Saint Pierre”: Burriccu senza un orecchio.
Ristorante Saint Pierre Indirizzo: Via Coghinas 13, Cagliari
Telefono: 070271578    [mostra in google maps]
 

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ott 17 2010

Ristorante Da Paolo – Cagliari

 Scritto da Jesus | 4 commenti | Commenta

Da Paolo – Pesce assortito


Cagliari, Viale Elmas. Ore 13. A metà strada tra l’ideale proponimento di gioia, dettato dalla radice esigente e pretestuosa delle voracità Triumvire e Raschionidee, e il centro focale del dovere istituzionale, che avrebbe di lì a poco pervaso la coscienza dell’Ingegner Marrocu, i Tre, ormai navigati ed affiatati Triumviri, si incontrano per condividere la loro nuova avventura culinaria.
Meta-fisica di tale incontro, il Ristorante “Da Paolo”, a un tiro di schioppo dall’aeroporto di Cagliari Elmas – Dove per l’appunto l’Ing.Marrocu presta servizio come esperto di sicurezza aeroportuale – e ad una maldifesa distanza dai peccaminosi pensieri di lussuria, che la prestigiosa sede del ristorante inevitabilmente evoca.

Da Paolo – Polpi, Burrida, Cozze


All’ingresso del locale ci accoglie una splendida vetrina di pesce assortito con prelibatezze di ogni genere: spigole, orate, triglie, anguille ecc.

La sala principale è ampia e luminosa; dà l’impressione di essere allestita o ristrutturata di recente, e per questo risente non poco dell’anonimo stil novo dell’architettura sarda. Tutto l’interno appare razionale, lucido e gradevole, ma difetta sicuramente di una impronta ed un’anima ben definite. Non per questo non possiamo inquadrare la sua dimensione naturale, nell’ottica dell’organizzazione di eventi dal numeroso pubblico, quali matrimoni, feste di laurea ecc.

Da Paolo - Cernia, Tonno, Scabecciu

Da Paolo – Cernia, Tonno, Scabecciu


A conferma di tale ipotesi, il numero totale degli indaffarati e sbrigativi (forse troppo, tanto da incidere sulla qualità del servizio) camerieri ci é sembrato addirittura eccessivo rispetto al numero di avventori presenti in quel momento nel locale.
Dopo che i triumviri venivano fatti accomodare ad un tavolo ben più spazioso del necessario per accogliere tre voluminosi burricchi, Il cameriere velocemente proponeva un buon vino Torbato “Terre Bianche” in luogo del consueto “Costamolino”, non presente nella carta dei vini, anche perché questa, così come il menù, non è stata direttamente proposta; le portate infatti venivano seduta stante suggerite da uno dei camerieri che, a turno e vicendevolmente, si alternavano al tavolo.

Da Paolo - Zizzigorrus, Ostriche gratinate

Da Paolo – Zizzigorrus, Ostriche gratinate



Primo facile suggerimento, a cui i Triumviri come da loro costumanza, volentieri davano seguito, è stato quello di iniziare il pranzo con la serie di antipasti della casa; antipasti esclusivamente di pesce, come richiesti dai tre, con l’eccezionale aggiunta di un piatto di buonissimi zizzigorrus (lumache) alla campidanese, per i quali l’ingegner Marrocu non ha potuto fare a meno di bramare, dopo averli visti arrivare sulla tavola dei vicini avventori.

La serie delle portate che costituivano les entrée è stata notevole in termini di numero complessivo. Si è esordito con dei buoni polpi marinati, cozze condite con sugo di pomodorini e la classica burrida.

Da Paolo – Carciofi e Bottarga


Seguivano una porzione di cernia con mandorle e carote, tonno con pomodorini e sedano, e un buon piatto di tradizionale pesce a scabecciu.
Ancora le già citate lumache (al sugo) e alcune ostriche cotte gratinate, con una componente di panna e/o formaggio, che non hanno però trovato un Raschione particolarmente entusiastico.
Ci venivano inoltre proposti: polpetti alla diavola, un gustoso assortimento di triglie fritte e frittelle di gianchetti e, dulcis in fundo, un buonissimo piatto di carciofi e bottarga, tagliata in tempo reale dall’efficiente cameriere, in gustose e dense scaglie dal sapore acceso.

Da Paolo – Spaghetti Arselle Zafferano Bottarga


Complessivamente la qualità degli antipasti è stata discreta, con il proporsi di qualche eccellenza (bottarga e lumache), ma anche con elementi meno convincenti (le ostriche gratinate). Come già accennato il numero di portate è stato notevole, anche se  ciascuno non abbondantissimo in senso volumetrico; sicuramente, comunque, più che soddisfacenti per rimpinzare e appagare i bellicosi istinti degli esigenti Triumviri.
I due primi piatti scelti invece, congiuntamente comandati come risultato di un mancato sincretismo tra due richieste ed esigenze contrapposte, non sono riusciti a soddisfarci pienamente, fors’anche perché l’appagamento derivato dall’aver divorato senza sosta i succitati antipasti, non ha permesso di apprezzarne fino in fondo il gusto, anestetizzato a quel punto dall’abbondante vino e dalle pietanze ingurgitate.

Da Paolo - Spaghetti Gamberi, Porcini

Da Paolo – Spaghetti Gamberi, Porcini


Trattasi di un abbondante piatto di spaghetti ai gamberi e funghi porcini, accompagnati da altrettanto altisonanti spaghetti alle arselle, zafferano e bottarga.
Nella specifico, il forte sapore dei funghi porcini ci è sembrato mal sposarsi con la componente acidognola della salsa ai gamberi, mentre gli spaghetti alle arselle apparivano invece particolarmente asciutti, tanto da non esaltare al pieno il sapore della bottarga, rendendo il piatto complessivamente troppo pesante.
Ribadisco che il giudizio potrebbe essere condizionato dall’abbondanza degli antipasti, il ché ci indirizza verso l’antico dilemma dello scegliere o meno la strada dell’eccesso anticipato, piuttosto che condurre sin dall’inizio il pasto su binari di una maggiore moderatezza e sobrietà.

Da Paolo – Dolcetti, Sorbetto al limone


A quel punto comunque, i commensali hanno avuto il rammarico di non aver optato sui secondi piatti, in luogo della combinazione dei due primi, anche perché avevano avuto modo di ammirare, ad esercizio di suggerimento nei confronti di altri avventori da parte dei camerieri, alcune splendide spigole fresche, che cotte arrosto sarebbero state certamente ben più appaganti.

Si è invece optato per passare direttamente al dolce: ottimi sorbetti al limone per Jesus e l’Ing.Marrocu, accompagnati da ciambelle di pastafrolla e dolci alle mandorle e zafferano;

Da Paolo - Sebadas

Da Paolo – Sebadas



il Raschione Ettore ha invece optato per una tradizionale Sebada al miele, che al contrario non ha incontrato per niente il suo gusto. Anziché presentarsi, come suo auspicio, con una prelibatezza preparata in casa, il cameriere serviva una discutibile sebada assortita, dall’aspetto tipico di quelle acquistate in un qualunque esercizio commerciale, magari in confezione economica formato famiglia.

Dopo aver assaggiato un liquore alla liquirizia, i tre commensali decidevano di richiedere il conto, terminando così le ostilità, per consumare il caffè di rito in un Bar della zona, da lì poco distante.


L’onere economico stato di 33 € cadauno, che sarebbe stato commisurato se l’abbondanza delle pietanze fosse stata accompagnata da una qualità e un servizio più adeguati. Dobbiamo perciò ritenere quanto pagato 8/10 euro sopra la soglia ideale.
Il giudizio finale complessivo deve mettere in conto l’ottimo esordio della cucina, con antipasti discreti e in numero rilevante, al confronto di più anonimi primi piatti e dessert, oltreché un servizio a tratti approssimativo. Concedendo il beneficio del dubbio, per quanto riguarda i possibili secondi a base di pesce arrosto, possiamo elevare il voto che più ci pare equo (un burriccu e mezzo), a quello più generoso di due stiracchiati burricchi.


VALUTAZIONE “Da Paolo”: Due Burricchi.
Ristorante Da Paolo Indirizzo: Viale Elmas 63, Cagliari
Telefono: 070 2084801    [mostra in google maps]
 

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ott 10 2010

Ristorante Dal Corsaro – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta
Dal Corsaro - Interni

Dal Corsaro – Interni


Cagliari, ore 13.10. I Triumviri storici Jesus e Raschione Ettore si dirigono celermente al luogo fissato per il rendez-vous. Ad attenderli il terzo neo Triumviro ufficiale, Dott.Ing.Marrocu.
Jesus cerca di contattare il quarto ospite, aggiunto per questa giornata, il burriccu Pg, un tempo Triumviro, ormai degradato al ruolo di occasionale comparsa.
Il burriccu, dopo aver dato la sua disponibilità, sembra essersi oscurato: non risponde ai messaggi, il telefono è spento. Data la lunga frequentazione ed esperienza con i susunki, Jesus ne conosce bene la psicologia di base; inizialmente accettano con entusiasmo una proposta o un invito poi, con l’approssimarsi della spesa, inizia a prevalere in loro l’istinto di conservazione economica…

Dal Corsaro - Ing. Marrocu

Dal Corsaro – Ing. Marrocu


… Se non sono abbastanza scaltri da escogitare una scusa per liberarsi dall’impegno, a quel punto evitano di farsi rintracciare, salvo dopo redarguire la controparte di non essersi fatta sentire in precedenza. Motivo per il quale, i due malpensanti burricchi escogitano un piano d’azione per intercettare il soggetto all’uscita dal corso CISCO, ed inchiodarlo al legno delle proprie responsabilità. 
Con loro profonda sorpresa, in realtà il burriccone li attendeva nel luogo dell’incontro, con l’obsoleto telefono miseramente scarico; l’Ing. Marrocu li avrebbe invece raggiunti di lì a poco.
Ancora Pg non conosceva la destinazione, scelta giustappunto dai Triumviri per onorare la sua presenza: ristorante “Dal Corsaro”, uno dei più rinomati  – e cari, questo è il motivo della scelta! – della Cagliari bene. Appena realizza di tale perfido disegno, Il burriccu sbianca in volto ma non fa una piega, trattiene in gola le sue emozioni ed evita di lamentarsi, sapendo quale ondata di schernimento l’avrebbe altrimenti raggiunto. Vedremo che non sarà il solo episodio di arginamento delle proprie emozioni, in questo pomeriggio.

Dal Corsaro - Stuzzichini di Pane

Dal Corsaro – Stuzzichini di Pane


Ed eccoci quindi varcare la soglia del “Corsaro”, e venire gentilmente accomodati ad un confortevole e spazioso tavolo rettangolare.
Gli arredi del locale, particolarmente sobri e al contempo eleganti, ci ricordano una sala da tè dell’aristocrazia di inizio ’900. In quest’ottica stilistica, non stupisce il fatto che la sala principale sia piuttosto ampia, ma il numero di coperti non eccessivo, tanto che l’ambiente risulta ben lontano dall’essere opprimente e caotico. Un raffinato lampadario in ferro pende dal soffitto mentre, posti a decoro alla luce di una finestra aperta, notiamo le cornici di numerose onorificenze e premi guadagnati di recente dallo chef. Il servizio, garantito dall’unica carinissima cameriera (più che sufficiente per il numero esiguo di avventori), ci é apparso subito eccellente in termini di disponibilità, efficacia ed empatia, profusa nei confronti dei burricchi che cercavano, con ogni sorta di goliardica interazione, di scardinarne la adorabile compostezza professionale, tracimante di più informali e deliziosi sorrisi. Impagabile!

Dal Corsaro - Polpo arrosto

Dal Corsaro – Polpo arrosto


Come stuzzichino iniziale, ai Donkeys viene offerto un vassoio di raffinate prelibatezze di pane: focacce, grissini aromatizzati, panini con cipolle, tutti veramente gustosi ed adeguate per aggredire la fame, nell’attesa dei concordati assaggi di antipasti, scelti da un menu abbastanza ricco, finanche di eleganti contorsioni linguistiche quali:
Per garantirvi la massima freschezza e sicurezza dei prodotti molto delicati ad alta deperibilità utilizziamo tecniche di conservazione a temperatura negativa“.
Veniamo dunque a descrivere gli antipasti, serviti in raffinate porcellane o cristalli, che venivano sostituiti singolarmente ad ogni portata.
Iniziamo con un ottimo polpo arrosto, accompagnato da “salsa al lemon grass e pomodorini appassiti”, decorati con finocchietto e crauti.

Dal Corsaro - Involtino di triglia

Dal Corsaro – Involtino di triglia e arancia

Dal Corsaro - Fantasia di prosciutto di Villagrande

Dal Corsaro – Fantasia di prosciutto di Villagrande

Dal Corsaro - Gran piatto del Crudo

Dal Corsaro – Gran piatto del Crudo


Seguiva un saporitissimo involtino di triglia, con salsina e scorze di arancia, finocchietto, broccoli e carciofini saltati in padella, il tutto decorato con scenografiche gocce d’aceto balsamico.
Ancora ci veniva servito una tradizionale fantasia del celeberrimo prosciutto di Villagrande, impreziosito da spezie aromatizzanti e accompagnato da due appariscenti (ma, a dire il vero, dal sapore piuttosto anonimo) gnocchi fritti.
Infine, per concludere gli antipasti,  ecco uno splendido piatto con specialità crude:  tonno, pesce spada, gamberi, gianchetti, sardine, il tutto sapientemente acceso dal sapore dell’aceto balsamico, da pomodorini tritati, varie spezie e salsine, tra le quali il famigerato “Guacamole”, a base di avocado, di origine Atzeca e dalle proprietà termodinamiche prossime a quelle di una fiamma ossidrica.

Dal Corsaro - Risotto gamberi e limone

Dal Corsaro – Risotto gamberi e limone


Il goliardico Ing. Marrocu,  invitava con una certa insistenza il buon Jesus ad assaggiarne una abbondante porzione, ma rimaneva stupefatto dal notevole autocontrollo del vostro amato che, una volta messa la salsa in bocca, non batteva ciglio e anzi commentava con un laconico: «buona».

Terminati gli antipasti, che nonostante l’aspetto da “nouvelle-cuisine” delle porzioni, avevano già piuttosto riempito i Triumviri ufficiali e l’ospite annesso,  si poteva passare al primo piatto, scelto medesimo da tutti i commensali: risotto ai gamberi e limone.
Sulla qualità di questo piatto ci sarebbe un attimo da discutere. La scorza di limone triturato che condiva il riso andava a ripescare, nella sorgente mnestica delle idee di Jesus, alcuni ricordi d’infanzia relativi alla preparazione delle torte cucinate in occasione delle ricorrenze familiari; le teglie e gli strumenti di cucina che il micro Jesus andava ad assaporare in queste occasioni, avevano lo stesso sapore. D’altro canto dobbiamo sottolineare che, nonostante il gusto complessivo apprezzabile, tale condimento contribuiva a rendere il riso piuttosto farinoso e pesante, tanto da rendere impossibile ai commensali proseguire con un secondo piatto. I burricchi passavano quindi direttamente al dolce.

Dal Corsaro - Cannolo crema di ricotta

Dal Corsaro – Cannolo crema di ricotta


Il buon Jesus preferiva andare sul leggero, ma non in termini alcolici, dato che comandava un sorbetto al limone preparato con vodka, accompagnando la comanda alla capricciosa richiesta di poter (forse perché trascinato dalla regressione infantile precedente) usufruire di una comoda cannuccia, che permettesse di compiere il minor sforzo possibile nel consumare il dessert, in virtù di un occasionale ma antipatico problema muscolare.
La solerte cameriera, intuendo il valore psichiatrico dell’istanza, si premurava di servire il buonissimo sorbetto, accompagnato a due splendide cannucce rosa/celeste – maschietto/femminuccia, tanto da strappare a Jesus un commosso e sentito ringraziamento.

Gli altri tre commensali volgevano invece il loro interesse su di un Cannolo con crema di ricotta, zafferano e mandorle caramellate, ben apprezzato da tutti ad eccezione del Raschione Ettore, che lamentava la non eccellente qualità del ripieno. Da segnalare inoltre che, prima del dessert, ai burricchi è stata gentilmente offerta una ottima granita speziata, dal potere fortemente digestivo.


Infine i quattro decidevano di concludere il pasto, senza ordinare il caffè finale, perché l’Ing.Marrocu proponeva di degustarlo in un locale poco distante, di cui ben conosceva e apprezzava il barista.
Il costo complessivo, comprensivo di due bottiglie di ottimo vermentino  ”Costamolino” DOC delle cantine Argiolas, è stato di 57€ cadauno.
La qualità del servizio è stata eccellente, la ricercatezza e presentazione dei piatti è sicuramente d’alta scuola, anche se occasionalmente i gusti personali hanno condotto a una inevitabile divergenza di giudizio. Il prezzo pagato, comunque, ci è sembrato una quindicina di euro superiore all’equo ideale, a prescindere dalle numerose decorazioni vantate dallo chef.
Ciò nonostante, questo non ha impedito ai burricchi di elargire un cospicuo riconoscimento economico alla meritevole cameriera, di cui ahimè abbiamo mancato di carpire il nome.



VALUTAZIONE “Dal Corsaro”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Dal Corsaro Indirizzo: Viale Regina Margherita 28, Cagliari
Telefono: 070664318    [mostra in google maps]
 

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ott 3 2010

La Stella Marina di Montecristo – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta
Stella Marina di Montecristo - Interni

Stella Marina di Montecristo – Interni


Il nome ricorda senza dubbio l’isola di Montecristo, perla dell’arcipelago toscano, non distante dalle isole d’Elba e di Pianosa, e di riflesso il celeberrimo “Conte” del romanzo di Dumas; isola che nascondeva un tesoro immenso, pronto a rendere felice e ricchissimo chiunque si fosse avventurato tra le penombre e gli anfratti delle sue grotte, per riportarlo alla luce.
E così il vostro amato Jesus e il Raschione Ettore – orfani ahimè anche ‘sta volta dello stimato Dott.Ing.Marrocu, terzo Triumviro ufficiale -, si avventurano per note stradine cagliaritane, alla ricerca del loro inestimabile tesoro di gusto e sapori, in uno degli ormai ultimi Sabato dal clima quasi estivo.

E in effetti la ragione della toponomastica del locale, impegnati com’eravamo nelle nostre frenetiche attività deglutive, ci è sfuggito di interrogare al gentilissimo e disponibile personale. In particolare pensiamo che l’ottimo Sig.Giacomo avrebbe senza dubbio avuto cura di sanare la nostra curiosità, che dobbiamo nostro malgrado trattenere fino alla prossima (certa) visita al ristorante/trattoria.

Stella Montecristo - Decori

Stella Montecristo – Decori


“Trattoria” è sicuramente la dimensione concettuale che possiamo ascrivere a “La stella marina di Montecristo”. Gli ambienti sono realmente caratteristici. Una piccola (ma non troppo) sala con soffitto a volta, decorata da acquerelli in tema marinaresco; variopinti suppellettili arricchiscono, fin quasi a soffocarli, i quattro lati delle pareti: una grande tempera di un veliero tri-albero e un’infinità di cornici che immortalano il Sig.Giacomo con numerosi personalità del mondo dello sport e dello spettacolo.
Finanche una serie di libri sulla Sardegna fanno capolino su alcune cengie dei muri, improvvisate a pratiche mensole.

Stella Marina di Montecristo - Arredi

Stella Marina di Montecristo – Arredi


Esteticamente tutto l’insieme disegna un’atmosfera che ricorda una pescheria degli anni 50/60, mentre la cordialità familiare del Sig.Giacomo rende l’ambiente conviviale e piacevole. Non abbiamo avuto modo di visitare una seconda sala (probabilmente sala vip) a noi celata da voluminosi tendaggi sottostanti un’insegna dai contorni criptici e danteschi: “OVINCI VIEN ALLEGREZZA ONDIO M’ABBUFFO”.
Confidiamo nei nostri più eruditi – o meglio istruiti nell’uso di google – lettori per sanare questa nuova carenza documentale.
Arriviamo quindi a descrivere la nostra esperienza alla “Stella Marina”. Il Sig. Giacomo ci accoglie e ci fa accomodare con gentilezza, ma subito ci svela il suo piglio pratico e sbrigativo: prima che ci fossimo seduti al tavolo (e non è una forzatura romanzata!) ci aveva già interrogato sul desiderio di iniziare il pranzo con antipasti di mare. Appena accomodati, ci aveva già consigliato e stappato una bottiglia di fresco vino bianco della casa (direi casareccio, per il gusto molto deciso) senza proporci alcuna alternativa di maggior prestigio, forse perché evidentemente, nonostante gli iPhone e il BlackBerry di Jesus, non davamo l’impressione di essere al pari di stimati funzionari regionali.

Stella Marina di Montecristo - Antipasti

Stella Marina di Montecristo – Antipasti di mare

Prima che arrivassero gli antipasti, serviti come tutte le pietanze su degli splendidi e caratteristici vassoi di sughero, avevamo già ordinato i primi piatti e prima che questi ci venissero presentati al tavolo, avevamo comandato già i secondi!
Molto probabilmente tale eccesso di efficienza, è dipeso dal (per le nostre consuetudini) anomalo numero di avventori che hanno presto invaso il locale, occupandone tutti i posti disponibili, tanto da rendere l’ambiente caldo e chiassoso, degno delle più frequentate osterie. 
Gli antipasti, lungi dall’essere abbondantissimi, sono risultati però particolarmente gustosi: seppiette e gamberoni panati, cozze e capasante gratinate e, degno di nota, un favoloso gambero (ahimè uno!) in sugo di pomodorini olio e sale, adagiato su un bianchissimo (forse perchè riutilizzato numerose volte) guscio di capasanta. Jesus, al quale il personale serbatoio mnestico ha riproposto il gusto di infantili merende, consumate con pane olio sale e pomodori, non ha potuto fare a meno di esibirsi in una lussuriosa quanto efficace scarpetta. Buonissima!

Stella Montecristo - Spaghetti alla Cernia

Stella Montecristo – Spaghetti alla Cernia


Il primo piatto suggerito e proposto  ad entrambi i Burricchi Triumviri – spaghetti al sugo di cernia – aveva per Jesus un sapore altrettanto evocativo; al primo assaggio il pensiero è volto subito ad una semplice pasta al sugo, che può cucinare una comune massaia cagliaritana, impreziosito da numerosi tocchetti di cernia e decorato in maniera semplice e rassicurante con un occhiello di verdure crude.
A dire il vero il giudizio  complessivo della portata non è stato entusiastico da parte del Raschione, la cui filosofia mangereccia può essere contraddittoriamente sintetizzata nella ricerca dei gusti particolari, lontani dalla cucina di stampo familiare. Nondimeno un più “tradizionalista” avventore avrebbe di certo potuto esprimere tutt’altra opinione.

Stella Montecristo - Grigliata

Stella Montecristo – Grigliata


Totalmente differente la valutazione per la grigliata mista seguita all’anonimo primo piatto: sicuramente uno dei più buoni secondi che i Donkey abbiano mai avuto modo di mettere sotto i denti!
In modo particolare, da innalzare agli onori le favolose orate arrosto – che l’esperto ittiologo Ettore asseriva esser certamente non d’allevamento, presentando una spina dorsale non ricurva – dal delizioso sapore di mare, insaporite da Jesus con un pittoresco sale rosa dell’Himalaya.
Accompagnavano le orate gamberoni (due) e seppiette arrosto, nonchè un assortimento di frutta di stagione: ananas e anguria fresca. Eccellenti!
A questo punto avremmo volentieri gradito una conclusione di pasto con un dessert o, in subordine, un digestivo sorbetto al limone , ma ci sono stati proposti esclusivamente dei dolcetti sardi assortiti, tanto che si è preferito passare direttamente ai (non eccellenti come nel 90% dei ristoranti) caffè.
Dopo aver atteso non poco il conto, i due Donkey hanno preso l’iniziativa di recarsi spontaneamente alla cassa, dove hanno dovuto provvigionare 30€ cadauno, prezzo da giudicarsi abbastanza equilibrato rispetto al pranzo e al servizio ricevuto. Da segnalare infine, l’ottimo anzi eccellente mirto fatto in casa, offertoci dal Sig. Giacomo prima del rituale congedo.

Il giudizio finale complessivo, seppure il ristorante è da considerarsi come una meta pittoresca e irrinunciabile per gli amanti della buona cucina, risente della mancanza di varietà nel menu e nella carta di vini, dell’ambientazione piuttosto spartana (anche se qualcuno potrebbe interpretare questo dettaglio come una sua qualità) e dall’assenza di dolci non assortiti. Per tutto il resto non possiamo che suggerirlo e consigliarlo caldamente a chi volesse degustare degli ottimi piatti, trascorrendo piacevoli, economiche, ed allegre serate in compagnia dei propri amici.


VALUTAZIONE “Stella Marina di Montecristo”: Due Burricchi con menzione speciale.
Trattoria
 Stella Marina di Montecristo
Indirizzo: Via Sardegna 140, Cagliari
Telefono: 3475788964    [mostra in google maps]
 

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set 26 2010

Ristorante medioevale L’Archibugio – Cagliari

 Scritto da Jesus | | Commenta
Chiesa San Giacomo

Chiesa San Giacomo


Quartiere Villanova. Con lo splendido scorcio che offre l’immagine della “Collegiata di San Giacomo”, costruzione sacra di origine tardo-medioevale, sita nella omonima piazza, iniziamo la recensione di uno dei locali più caratteristici della Cagliari vecchia: L’Archibugio.

Seppure l’accostamento tra l’arte sacra e l’arte della guerra potrebbe a taluni far storcere il naso, e per altri essere invero del tutto legittima e anzi naturale – ma su questi discorsi per ragioni di diplomazia politica non fatemici entrare – ,possiamo declinare l’accostamento sul piano e nei termini dell’ambientazione medievale, dalla quale il ristorante (sito giusto nei pressi della Collegiata) attinge il maggiore suo fascino e il suo tema caratteristico.

Per l’occasione, ahimè, si è dovuto rinunciare alla presenza del sempre graditissimo neo-Triumviro Ing.Marrocu, assente giustificato per impegni di lavoro.

L'Archibugio - Ettore, Armatura

L'Archibugio – Ettore, Armatura


Potete invece apprezzare la solidità del portamento del Cavaliere Ettore, con la sua armatura firmata Fred Perry e l’alabarda Roncato, dirimpetto al suo gigliato collega buttafuori, sulla soglia de “L’Archibugio”.
L’ambientazione del ristorante é splendida: scavato nel tufo, sostenuto e decorato da suggestivi archi in pietra, suppellettili e arredi dal gusto medioevale, fregi e ornamenti di origine spagnola e fiorentina, maestosi candelabri in ferro pendenti dall’alto soffitto;
posate d’argento, luci soffuse, romantiche candele accese sui tavoli, accomodate su una piccole bajour protettive, costituiscono un elegante contorno ben integrato nell’insieme.
Unica pecca della ricostruzione scenica, ancora una volta: musica di sottofondo non in tema! Mi chiedo perché, con un’ambientazione così suggestiva che si richiama alle abitudini dei millenni passati, si debbano udire giocoforza gli stornelli di Claudio Baglioni o Alexia, anziché venire coinvolti da suadenti arpeggi dell’epoca o, perlomeno, da una più neutrale composizione classica.

L'Archibugio - Antipasti di mare

L'Archibugio – Antipasti di mare


Da dire inoltre, per completezza, che i due Triumviri sono stati accomodati in una nicchia un po’ defilata rispetto agli ambienti principali del ristorante, che non abbiamo potuto apprezzare appieno, causa festa di matrimonio annessa.
I nostri affezionati lettori ricorderanno come, per la stessa ragione in passato, avevamo più volte cercato di prenotare il Sabato pomeriggio, trovando il ristorante già al completo. Questo ovviamente non è da attribuirsi a una qualche negligenza ma piuttosto alla popolarità del locale. 
Passiamo quindi a descrivere la parte più prettamente alimentare, non prima però di aver sottolineato l’estrema preparazione, gentilezza e rigore formale dei camerieri (in particolare la graziosa Sara) de “L’Archibugio” che, vestiti di una pittoresca tunica color amaranto, hanno servito con estrema (quasi maniacale) attenzione i burricchi Triumviri, peccando forse però di un certo, eccessivamente freddo, distacco professionale.

L'Archibugio - Tagliolini neri gamberi e porcini

L'Archibugio – Tagliolini neri gamberi e porcini


Il menu del ristorante (probabilmente anch’esso di origine medievale, data la ricercata usura) è risultato veramente notevole in termini di quantità – tanto notevole da renderci spaesati nella scelta – di piatti proposti: antipasti, primi, secondi, dessert; dalla carta dei vini, altrettanto folta, come di consuetudine i burricchi sceglievano un ottimo Costamolino DOC delle cantine Argiolas.
Gli antipasti di mare, non abbondantissimi ma di buona qualità, ci sono stati presentati su di una elegante porcellana aperta a ventaglio (π/2 radianti ca.), da cui era facile intuire l’ordine progressivo con cui lo chef intendeva presentare i vari sapori: gustosi polpi marinati con varie spezie non meglio identificate, ottime cozze gratinate con pomodorini e mozzarella, ostrica cotta in crema di formaggio, tortini al salmone, carpaccio di salmone e pesce spada su un letto di lattuga e (probabilmente) indivia.

L'Archibugio - Pasta al cartoccio

L'Archibugio – Pasta al cartoccio


In quasi tutti gli antipasti, così come nei successivi primi, abbiamo potuto ben apprezzare alcuni elementi comuni, che probabilmente lo chef é avvezzo usare in abbondanza nella pratica della sua cucina: formaggio, mozzarella o crema di formaggio, riuscivano a regalare sapori particolari ma, d’altro canto, appesantivano non poco le varie portate, tanto da costringere Jesus ed Ettore alla scelta esclusiva dei primi piatti in luogo di primo e secondo. Tagliolini neri con gamberi, funghi porcini e abbondante crema di formaggio per Ettore (26/30 il suo giudizio); Jesus, poteva invece assaporare una splendidamente servita pasta al cartoccio con scampi e cozze, dal sapore vagamente riconducibile al gusto di una pasta al forno molto delicata, in virtù dell’abbondante formaggio fuso utilizzato come condimento. Venticinque trentesimi il giudizio del vostro amato, volendo uniformarci al metro scelto dal Raschione.

L'Archibugio - Crème brûlée

L'Archibugio – Crème brûlée


Quindi, passando direttamente ai dessert, ecco arrivare una deliziosa Creme brulee, il cui sapore  si sposava divinamente con l’ottimo moscato di pantelleria comandato da Jesus, con il piglio e la competenza di un perfetto sommelier.

Il Raschione invece evitava di ordinare un digestivo che accompagnasse il suo dolce, rimandando il tutto all’ammazzacaffè, quando ha potuto apprezzare un eccellente liquore alla liquirizia.
La sua scelta si è quindi limitata ad un’anomala Sebada arrosto con miele (l’alternativa sarebbe stata quella dello zucchero), bizzarra perfino nella sua forma, che pareva essere quella di un vecchio vulcano estinto, imploso su se stesso.

L'Archibugio - Sebada Arrosto

L'Archibugio – Sebada Arrosto


Il caffè, questa volta c’è da sottolineare buonissimo oltre che accompagnato da un delizioso confetto di cioccolato fondente, ha concluso il pasto.
Il conto finale è stato di 45€ cadauno, a cui si deve aggiungere la mancia elargita da Jesus nell’intento di strappare un primo e ultimo sorriso alla serissima cameriera. 
Il prezzo pagato è sicuramente di fascia elevata e può essere definito accettabile in riferimento all’accogliente atmosfera (a parte la musica!) del locale, al servizio veramente eccellente e alla presentazione delle portate. Più discutibile se si riferisce la spesa alla qualità complessiva di quello che si è mangiato: tutto buono, a tratti ottimo, ma niente che abbia veramente lasciato traccia sulle nostre papille gustative o che ci abbia colpito per la particolare originalità.


Comunque, se volete far bella figura nell’ottica di una serata in compagnia della vostra (esigente) amata o dei i vostri (esigenti) amici, e avete abbastanza soldi da spendere, la spettacolarità de “L’Archibugio” non deluderà le attese.
In funzione dell’analisi comparata che il vostro giusto e obiettivo Jesus in ogni occasione fa, per fornirvi un adeguata ed affidabile sintesi di merito, possiamo assegnare al ristorante il giudizio di tre burricchi, anche se un po’ stiracchiati.


VALUTAZIONE “L’Archibugio”: Tre Burricchi.
Ristorante L’Archibugio Indirizzo: Via Sulis 85, Cagliari
Telefono: 070665877  [mostra in google maps]

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