☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
lug 28 2012

Ristorante L’ippodromo – Cagliari

 Scritto da Jesus | 4 commenti | Commenta

Ippodromo - Esterno

Ippodromo – Esterno

 

Equidi, quadrupedi sulla pista; s’affrontano nella calca e nell’impeto della corsa, fianco contro fianco, ciascuno sentendo l’ansimare veloce dell’altro, ciascheduno bagnato dal sudore del vicino avversario, ognuno contro la propria fatica e i propri limiti, per trionfare su tutti, per eleggere il primato del proprio sangue, per glorificare la propria discendenza, per sentire ardere la fiamma della propria esistenza, divorata nel volgersi di una veloce passione, piuttosto che erosa dal lento e disonorevole oblìo della umana accidia.
Orsù, destatevi miei cari Burricchi! Assaporate lo spirito dei vostri fratelli purosangue, lottate nel delirio dell’arena, combattete senza timori e sentitevi vivi!

 

Ippodromo - Interno

Ippodromo – Interno

 

Venerdì sera. Viva e rinata, quasi a prendere esempio dal suo padre Jesus, morto e risorto in quel di terra Santa qualche millennio orsono, la 150cv, sfreccia e scorrazza nuovamente per le strade del cagliaritano, coraggiosamente (accallonatamente) sfidando, nella calca del traffico urbano, le sue sorelle, quasi tutte imbrigliate nella limitatezza di una meccanica dozzinale.
Il secondo fantino Ettore, si irrigidisce, avverte il pericolo, e alla fine pontifica: «Burriccu, non spuntare in seconda, che ti fotti di nuovo la frizione!».
Di lì a poco, verso le ore 21, i due burricchi avrebbero raggiunto la loro destinazione: ristorante “L’ippodromo”, in Cagliari, sul lungomare Poetto.

 

Ippodromo - Salmone

Ippodromo – Carpaccio di salmone

 

Il Ristorante/Pizzeria, si trova negli spazi riservati al vecchio ippodromo di Cagliari che, dopo aver percorso una breve strada sterrata, si raggiunge lasciandosi sulla destra il maneggio degli equidi, per arrivare infine al comodo ed amplissimo parcheggio in fronte al locale stesso, gestito e  organizzato, con discrezione, da un non più giovane parcheggiatore, che dà le indicazioni agli automobilisti in arrivo.
Arrivati naturalmente ben prima dell’Ingegner Marrocu, lontano dal correttamente interpretare qualsivoglia – pur semplice – indicazione stradale, Jesus e il Raschione hanno modo di apprezzare il non trascurabile numero di colleghi avventori che, nel frammezzo della loro attesa, avrebbero varcato la soglia del ristorante. Tale fattore condizionerà, vedremo, tutta la loro serata.

 

Ippodromo - Insalata di mare

Ippodromo – Insalata di mare

 

Al suo interno il ristorante, seppure non particolarmente impegnativo in termini di raffinatezza ed eleganza ambientale, si presenta gradevole, curato e ben climatizzato. Gli spazi sono distribuiti su diversi ambienti, dominati da pareti color arancio, piante ornamentali, infissi e mobilia verde scuri, e una sovrastruttura ad archi, che dà l’idea di trovarsi all’interno di un giardino coperto.
Ben numeroso (adeguato all’elevato numero di clienti) , gentile e volenteroso il personale, in certi casi comunque distratto e dispersivo, in taluni professionale e attento. Nonostante la cosa potrebbe andare contro radicate consuetudini e aspetti di natura pratica, un consiglio che ci sentiamo di dare in queste condizioni, è quello di distribuire il carico di lavoro assegnando un unico cameriere a diversi tavoli, piuttosto che differenziare i vari compititi e destinare ai propri clienti un interlocutore sempre nuovo nelle varie fasi della cena; in caso differente, si rischiano fastidiose distrazioni e un pericoloso difetto di coordinamento.

 

Ippodromo - Tonno fresco

Ippodromo – Tonno alla catalana

 

Quello che però ipotizziamo e riteniamo un grosso difetto de “L’Ippodromo”, almeno durante la stagione estiva, è il fatto che la cucina sia strutturalmente sottodimensionata, rispetto al numero gestito di coperti; altrimenti non si spiegherebbero i sesquipedali tempi d’attesa, manifestatisi in ogni fase della nostra ciccionata, che hanno condotto il solitamente composto Ing.Marrocu, a lamentarsi verbalmente con una incolpevole cameriera, finanche minacciando di non consumare i piatti già ordinati, per concludere velocemente il pasto.
Altro fattore negativo, che disegna il contesto di svolgimento della nostra cena
– sempre legato al numero di clienti – è il perenne brusio e la chiassosità della sala, alimentati da talune sguaiate e moleste avventrici, dall’ugola evidentemente ben allenata: «quale gaudio, quale gaiezza, di giovialitá son pregni i muri!»

 

Ippodromo - Zuppetta di cozze e arselle

Ippodromo – Zuppetta di cozze e arselle

 

Fatte queste doverose e non troppo lusinghiere premesse, possiamo invero rendicontare i nostri lettori sull’effettivo svolgersi della cena, che si è aperta con l’offerta di un buon prosecco di benvenuto, accompagnato dalle ottime olive marinate (consumate per intero nell’attesa degli antipasti) già presenti in tavola. Come di consueto ordiniamo dapprima un assaggio di antipasti di mare, valorizzati da una bottiglia di ottimo vermentino DOC Tuvaoes, delle cantine Cherchi, ahimè servito inspiegabilmente troppo caldo, e per il quale i Donkeys hanno fatto non poca fatica per ottenere, dopo un prolungato scorrere del tempo, adeguato e fresco riparo in un cestello del ghiaccio.
Gli antipasti, non abbondanti ma adeguati nell’ottica di una cena completa, erano costituiti da quattro differenti pietanze.

 

Ippodromo - Fregola

Ippodromo – Fregola

 

Trattavasi di: buona insalata di mare con polpo, seppie e gamberi, ottimo carpaccio di salmone su letto di pomodorini e lattuga, buon (ma qui il giudizio del Raschione si differenzia, in negativo, rispetto a quello dei commensali) tonno alla catalana con cipolle, pomodorini, su uguale letto di lattuga e rucola, per finire con una zuppa di cozze e arselle, parecchio saporite ma arrivate al tavolo eccessivamente fredde.
Per dovere di cronaca, segnaliamo che, tra l’aver ordinato gli antipasti e il loro effettivo usufrutto, sono passati all’incirca cinquanta minuti, e oltre.
Altrettanto gravoso è stato il tempo d’attesa, prima di riuscir d’addentare i primi piatti: buone (seppur con qualche difetto di cottura della pasta) linguine alla granseola e granchi (non ben identificati)  per Jesus e l’Ing.Marrocu, pessima fregola di mare (in realtà di sole cozze e arselle) presentata al cospetto del Raschione: «la peggiore che abbia mai mangiato!» e criticata persino da un attento cameriere: «non ha un bell’aspetto, redarguirò il cuoco!»

 

Ippodromo - Linguine alla granseola

Ippodromo – Linguine alla granseola

 

Nonostante spazio vi fosse per poter ingurgitare qualche altra pietanza – in particolar modo l’appetitosa aragasta osservata nel tavolo di una coppia al nostro fianco, per la quale fortunatamente il servizio è sembrato più rapido – dati i tempi d’attesa rapportabili alla filogenesi dei primati, i tre burricchi sceglievano di passare direttamente ai dolci, risultati questa volta impeccabili: semplice sorbetto al limone per Jesus, cassata siciliana dalla originale forma triangolare per il Raschione, zuppa inglese per l’Ingegner Marrocu. Quest’ultimo – vi segnaliamo – sul finire della cena, forse stimolato dai fumi alcolici del Tuvaoes ormai rinfrescato, forse infastidito dall’eccesso di attesa e dalla rumorosità della sala, si lasciava andare ad una serie interminabili di sproloqui non politically correct, su alcune discutibili peculiarità di pensiero dei sardi. Per chi fosse interessato, può visionare sul canale Twitter del Donkey Challenge: [http://seud.eu/?wgm]

 

Ippodromo - Zuppa inglese

Ippodromo – Zuppa inglese

Ippodromo - Cassata siciliana

Ippodromo – Cassata siciliana

 

Costo complessivo della cena, 44€ cadauno – comprensivi di due caffè e due dimenticabili grappe barricate finali -, da giudicarsi almeno un 25-30% superiore al giusto dovuto, in funzione di una serata determinata dagli intollerabili tempi d’attesa, che hanno inevitabilmente condizionano metabolismo ed evoluzione glicemica dei commensali, determinando conseguenti situazioni di non gradevolezza alimentare, come ad esempio la perdita d’appetito per sfinimento! Quello che possiamo banalmente consigliare ai gestori dell’Ippodromo, o di altri ristoranti con il medesimo problema nel periodo di maggior afflusso turistico, è quello di astenersi dall’accogliere più clienti, di quelli che in realtà si possano adeguatamente servire. Ovviamente, ben comprendiamo, questo può andare incontro a più stringenti esigenze di carattere economico, ma nella prospettiva della salvaguardia del proprio nome, è forse meglio guadagnare qualcosa di meno, piuttosto che compromettere, con spiacevoli situazioni di contorno, una cucina che è sembrata (a parte qualche eccezione) di discreto livello. Un burriccu!

 


VALUTAZIONE “L’Ippodromo”: Un Burriccu.
Ristorante L’Ippodromo Indirizzo: Viale Poetto, Cagliari
Telefono: 070.3838097    [mostra in google maps]
 

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lug 22 2012

Ristorante Il Terzo tempo – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Terzo tempo - Interno

Terzo tempo – Interno

 

Primo tempo. L’elogio della battaglia, il palpitar del cuore, mentre la penna del desiderio traccia le vesti di una incontrastabile vittoria, mentre il sapore del trionfo si insinua tra le maglie dell’ego e scavalca l’intransigenza del destino.
Secondo tempo. Il sudore e il sangue sulla fronte, i muscoli tesi verso le insormontabili vette della fatica, lo stordimento e l’abbandono ai proprio limiti, la ribellione e l’orgoglio, la vittoria e la disfatta.
Terzo tempo. Il profumo dell’incenso, il sapore del reale, gli onori, la ricompensa della tavola e un pragmatico irrefutabile pensiero: «ma non potevamo iniziare direttamente da qui?!?»

 

Terzo tempo - Salmone

Terzo tempo – Salmone

Terzo tempo - Cozze alla marinara

Cozze alla marinara

Terzo tempo - Focaccia

Terzo tempo – Focaccia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Terzo tempo - Carpaccio di polpo

Terzo tempo – Carpaccio di polpo

 

Gentile e pacato è il tempo, quello meteorologico intendiamo, che a metà Luglio regala a Jesus – Intollerante alla calura estiva – il piacere di qualche serata all’insegna della vivibilità climatica.
Felice condizione, questa, per il rinnovarsi dell’ancestrale rito àsinino, in passato svoltosi e sviluppatosi in disaccordo alla consuetudine istituzionale, tralignante l’essenza e la sintesi del Triumvirato.
Jesus, il Raschione Ettore e l’Ing.Marrocu, si ritrovano invece quest’oggi a onorare la tradizione, insensibili al canto delle sirene di eventi no-cost, che surrettiziamente prorompono dalla calca della spiaggia dei cagliaritani, la sera del penultimo Venerdì del mese.

 

Terzo tempo - Insalata pere bottarga

Terzo tempo – Insalata pere bottarga

 

Ore 21. Jesus e il Raschione sono, come d’abitudine, in anticipo sui tempi del ritardatario Marrocu, e possono ammirare, nella sua composta imponenza, il braciere olimpico che ha accolto la fiamma dei giochi universitari qualche decennio fa, o qualche manifestazione simile, che tre patologici patiti della forchetta trovano difficile ricordare. Ci troviamo all’interno del complesso sportivo del C.U.S., poco distanti dalle facoltà di Lettere e Ingegneria, sull’irto “declivio” della Via Is Mirrionis, in Cagliari; attorno a noi, prorompe la vista di verdi campi da giuoco, palestre per il fitness e tutto quello che Jesus tenterebbe a evitare, se non esistesse, suo malgrado, anche il fattore “donna del presidente”.

 

Terzo Tempo - Mezze maniche pesto gamberi

Terzo Tempo – Mezze maniche pesto gamberi

 

Il ristorante “Il Terzo tempo”, è integrato organicamente nel complesso sportivo.
Se esternamente il suo ingresso non appare più suggestivo di quello di una palestra di fitboxe – eccezion fatta per un pittoresco barbecue urbano allestito in prossimità del locale -, l’interno risulta piuttosto curato, con copertura e travi di legno, pareti giallo paglierino, arredi rustici e una splendida ben fornita vetrina dei vini. La vista che si gode dalle vetrate laterali, è quella delle piste di atletica e dei palazzi del quartiere tutto attorno. Nella parte inferiore dello stesso edificio, sono inoltre alloggiati gli spazi adibiti a pizzeria/bisteccheria, che non abbiamo avuto occasione di visitare.
Arrivato finalmente il Marrocu, ci possiamo accomodare al nostro tavolo, non prima però che lo stesso ingegnere potesse disquisire con il maître del ristorante, nonché suo sosia laterale (identico di profilo, allargato di un fattore due, frontalmente), sul perché sedersi in quel particolare tavolo e non in un altro perfettamente equivalente nei suoi pressi: alta filosofia accidentale!

 

Terzo tempo - Riso Basmati con tonno e verdure

Terzo tempo – Riso Basmati con tonno e verdure

 

Oltre che dal succitato, affabile maître (di certo un ex atleta, dati fisico e tatuaggi), il servizio veniva garantito da un ragazzo più giovane e, occasionalmente, da una accomodante signora. Complessivamente possiamo ritenere buono tale servizio, anche se dobbiamo registrare qualche imperfezione provocata, in parte, da episodici difetti di comunicazione, a noi stessi imputabili.
L’assaggio di antipasti richiesto non comprendeva (come da noi ingenuamente ipotizzato) tutto il menù proposto, ma un trittico di comunque succulente pietanze: insalata di salmone, cipolle, funghi, capperi e olio d’oliva, carpaccio di polpo su letto di rucola, radicchio e finocchi, cozze alla marinara, il tutto anticipato e accompagnato da un assaggio di ottima focaccia alle spezie, prodotta dalla pizzeria interna. Un quarto supplementare e bramatissimo antipasto integrativo, è stato quindi richiesto e servito dopo l’assaggio dei primi: spettacolare accostamento di pere e bottarga di muggine, su letto di insalata e finocchi. Buonissimo!

 

Terzo tempo - Orata al forno con patate

Terzo tempo – Orata al forno con patate

Terzo tempo - Cappone al forno con patate

Terzo tempo – Cappone al forno con patate

 

La seconda incomprensione è stata cagionata, nella preparazione dei primi piatti, da un disequilibrio di comunicazione verbale del Raschione, che sovrapponeva la cernita del suo piatto a quella del Marrocu, conducendo a credere il cameriere, che l’ingegnere avesse cambiato in ultimo la sua scelta. Arrivate in tavola le pietanze, dopo lo sgomento iniziale e un rapido rimescolamento di attribuzione, Jesus e il Raschione potevano assaggiare delle strepitose mezze maniche (forse impropriamente definite “paccheri”) rigate al pesto e gamberi freschi, il Marrocu un parimenti ottimo Risotto Basmati, con verdurine e tocchetti di tonno.

Terzo tempo - Dessert

Terzo tempo – Dessert

 

Secondo piatto comune ai tre commensali in termini di (buonissimo) condimento, differente nella sostanza: cappone e orata al forno con patate, zucchine, peperoni e olive verdi. Se il cappone si dimostrava inappuntabilmente gustoso, meno brillante dobbiamo valutare il sapore dell’orata, per stesso riconoscimento del maître, di allevamento.
In ultimo, la cena si concludeva con una splendida composizione di cruditè di frutta (arance, fragole, kiwi, ananas) con panna cotta, creme caramel, budino al cioccolato, sciroppo di fragole e granella di nocciola: godurioso!
Fine delle ostilità con due caffé, liquore alla liquirizia (“Lik li” calabrese, non particolarmente apprezzata) per Raschione e Marrocu e una grappa barricata per Jesus.
Tutta la cena è stata, invero, accompagnata da un già abbondantemente elogiato bianco IGT del 2012, “Karmis”, delle cantine Contini di Tharros.
Costo complessivo, 44€ cadauno, da giudicarsi all’incirca adeguato, limabile per difetto.
Il “Terzo Tempo”, è senza dubbio un ottimo ristorante, che propone una cucina semplice, con punte di culinaria eccellenza, in ordine alla gustosità dei piatti. L’ambiente interno e il panorama sono di certo accattivanti, ma l’esterno del locale appare piuttosto dozzinale e potrebbe essere certamente migliorato, per esempio dotando il barbecue di una sovrastruttura in legno, o impreziosendo con delle piante invasate la strada d’accesso. Qualcosa andrebbe forse registrata anche in seno al servizio ma, si sa, gestire tre esigenti burricchi non è mai stata una impresa facile. Tre burricchi meno meno.

 

VALUTAZIONE “Il Terzo tempo”: Tre Burricchi.
Ristorante Terzo tempo Indirizzo: Via Is Mirrionis 3, Cagliari
Telefono: 3388785924 [mostra in google maps]

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mag 13 2012

Ristorante Is Paulis – Serdiana

 Scritto da Jesus | 5 commenti | Commenta

Is Paulis - Interno

Is Paulis – Interno

 

In quel di Pauli, al calar della sera, nell’avvolgente profumo del primo crepuscolo dal sapore estivo, si predisponevano, questo secondo Venerdì di Maggio, i paramenti dell’ultima consumanda celebrazione aìnina.
Vestibolo del pre-rituale, organizzato per convergenza di intenti e debolezze, di abitudini ed ambizioni, di cinico disincanto e stralunata consapevolezza, è lo spazio dedicato alla custodia dei Sepolcri paulesi
(i parcheggi del cimitero di Monserrato).
In tale mistico domicilio, esordivano sei consumati e delegati sacerdoti della liturgia, nell’indossare le proprie vesti cerimoniali.
 

Is Paulis - Christina Jones Corrias

Christina Jones Corrias, coach Donkey Team

 

Le indossa il Raschione Ettore, ostentando la sua polo Lacoste e i suoi costosissimi accessori alla moda. Le indossa il vostro amato Jesus, con la sua consueta tenuta simil-pedduzzone, valorizzata dall’inseparabile cappellino vintage. Le indossava il Burriccu Orione – alla sua seconda esperienza da Donkey – , esibendo un rigore stilistico da consumato venditore d’auto. Le indossava il burriccu Sollai, in tenuta da “lasciate che le zanzare vengano a me”, impreziosita da ricercati elementi di tendenza, quali dozzinali ciabattine infradito. Elegantemente le indossava, infine, il nostro nuovo graditissimo ospite X, la adorata fondatrice del gruppo facebook “Frastimiamo e lodiamo i vari locali e ristoranti di Cagliari“, la presidentessa Christina Jones Corrias che – vi anticipiamo sin d’ora – al terzo bicchiere di vino nasco si lasciava coinvolgere e convincere nell’intraprendere una nuova e sconsiderata carriera sportiva:
prossimamente allenare la squadra del Donkey Team. Benvenuta Mister CJC!!!
 

Is Paulis - Tagliere di terra

Is Paulis – Tagliere di terra

 

Per i più avvezzi all’arte del contare, siamo in obbligo di segnalare il sesto sacerdote della serata. Sorprendentemente in ritardo, il non onnipresente Ingegner Marrocu, veniva subitamente cazziato dal suo nuovo allenatore, ma risultava concomitantemente meritevole, per averci concesso l’occasione di apprezzare, negli impertinenti minuti dell’attesa, un meraviglioso ossimoro: il luogo deputato al mesto culto formale del trapasso, diviene sostanziale territorio per lascive e scostumate attività amorose, esibite ed ostentate alla luce del sole.
Come si suol dire, l’amore trionfa sempre, in ogni sua forma :-P!
Infine riunitasi la bizzarra coventicola, guidati dalla carrozza imperiale del Sollai, e supportati dalla 150cv di Jesus, il gruppo si dirigeva speditamente verso la destinazione prescelta: ristorante Is Paulis, Serdiana.
 

Is Paulis - Bresaola rucola e grana

Is Paulis – Bresaola rucola e grana padano

Is Paulis - Insalata di mare

Is Paulis – Insalata di mare

Is Paulis - Frittelle di cavolfiore, Tortini salati

Is Paulis – Frittelle di cavolfiore, Tortini salati


 
Il Ristorante si raggiunge percorrendo la SS387, immettendosi in una stradina sterrata, che incrocia la carreggiata giusto prima di una curva (!), poco oltre i comuni di Serdiana e Dolianova. Speriamo le indicazioni predisposte dal Raschione, che trovate nella scheda in fondo alla pagina, possano essere utili per individuare agevolmente la location.

 

Is Paulis - Polpetti alla diavola

Polpetti alla diavola

Is Paulis - Zuppa di cozze

Is Paulis – Zuppa di cozze

Is Paulis - Focaccia

Is Paulis – Focaccia

 

 

 

 

 

 

 

 

Is Paulis - Spaghetti alle arselle

Is Paulis – Spaghetti alle arselle

 

“Is Paulis”, non è semplicemente un ristorante/pizzeria, ubicato nella splendida ambientazione delle campagne di Serdiana, ma un imponente complesso architettonico, che offre una serie di opportunità e servizi, quali l’organizzazione di eventi, feste, ricevimenti di nozze, finanche attività sportive quali il calcetto, l’equitazione e il paracadutismo.
Per la parte che a noi interessa – quella ristorativa – individuiamo uno splendido gazebo all’aperto più due ampie sale interne, dominate da composizioni di colori caldi, dalla prorompenza lignea del soffitto a volta, e da un allestimento essenziale ma ben curato. Sebbene Jesus non sia particolarmente amante degli spazi volumetricamente estesi, ma preferisca altresì una ambientazione più intima e misurata, il contesto in cui siamo accolti non difetta per suggestione o per giusto grado di eleganza.
 

Is Paulis - Ravioli ai funghi porcini

Is Paulis – Ravioli ai funghi porcini

Is Paulis - Tagliolini gamberi e broccoli

Is Paulis – Tagliolini gamberi e broccoli

 

I commensali si dispongono quindi nella tavola rotonda loro assegnata e attendono, per un non breve periodo, l’intervento del personale. Il servizio è garantito da due giovani camerieri, un ragazzo e una ragazza, piuttosto gentili e volenterosi, ma non particolarmente incisivi, in riferimento alla tempistica e a talune ricercate attenzioni, quali il proporre l’assaggio della bottiglia di vino, prima che questa venga servita. Negata quindi all’Ing.Marrocu, la possibilità di esibirsi nello scenografico rituale dell’assaggio, in favore degli asinini commensali, e della sua neo coach/allenatrice Dottoressa Jones Corrias.
 

Is Paulis - Fritto misto

Is Paulis – Fritto misto

Is Paulis - Brasato di vitello

Is Paulis – Brasato di vitello

 

Ad ogni modo, la cernita del nettare poteva ricadere – tra la non amplissima scelta di bianchi proposti -, su di un eccezionale vino bianco autoctono “Iselis”, delle cantine Argiolas, prodotto prevalentemente con uvaggi di Nasco e, in minima parte, da Vermentino: buonissimo (e probabilmente la nota più gradita della serata)!
Si procedeva quindi, concordando con il cameriere un menù che prevedesse l’esordio con i tradizionali antipasti di mare e di terra, preceduti e seguiti da pane e bruschette non particolarmente condite, e da un’ottima focaccia calda.
 

Is Paulis - Tiramisù

Is Paulis – Tiramisù

 

Arrivavano quindi nell’ordine: bresaola con rucola e grana, buona (anche se forse servita eccessivamente fredda) insalata di mare, composita di polpo, gamberi, seppie, sedano, carote e olio d’oliva, tagliere di terra con pecorino stagionato, salsiccia sarda e prosciutto crudo, ottime frittelle di cavolfiore e tortino salato di carciofi e piselli.
Gli astanti, potevano successivamente assaggiare un discutibile piatto di polpetti alla diavola, dosatamente piccanti ma scriteriatamente affogati – nella loro dissimulata ristrettezza – in un oceano di sugo, che li faceva apparire come sfortunati naufraghi in un mare di solitaria disperazione. Anche la zuppa di cozze, a seguire, non appariva di particolare gusto e qualità, tanto da meritare menzioni particolari.
 

Is Paulis - Sorbetti

Is Paulis – Sorbetti

 

Ugualmente contraddittori apparivano i primi piatti: ottimi ravioli artigianali con ripieno di formaggio e funghi porcini, conditi con burro e salvia per Il Burriccu Orione, il Burriccu Sollai e la presidentessa/team leader Corrias, meno convincenti tagliolini con broccoli e gamberi richiesti dal Raschione Ettore e dall’Ingegner Marrocu. Riguardo gli spaghetti con arselle scelti da Jesus questi, seppur di discreta fattura, risultavano in buona misura corrotti da un eccesso di sabbia avvertita nelle arselle.
Secondo piatto costituito per 5/6 da un fritto misto con calamari e ghiozzi; dignitosi i calamari, totalmente insapore i ghiozzi. Il sesto/sesto citato, è il brasato di vitello richiesto – fuori dal contesto – dal Burriccu Sollai, che si distingueva anche nella scelta del dolce: tiramisù della casa con panna e spruzzata di cacao per lui, semplice sorbetto al limone per gli altri commensali; sanza ‘nfamia e sanza lodo!
Da segnalare l’impossibilità di gustare dessert più elaborati per l’improvvisa diserzione del cuoco, all’approssimarsi della mezzanotte. Per questo, tenderei a non colpevolizzare lo chef, ma bensì a mettere l’accento sulla dismisura nella lentezza complessiva del servizio, che ha prodotto (tenuta conto la riconosciuta propensione di Orione, a consumare fin l’ultima briciola di pietanze pagate, prima di alzarsi da tavola) una cena di oltre tre ore: 10 anni!

Is Paulis - Amari e sprite

Is Paulis – Amari e sprite

 

La cena – salvo la sopracitata nevrosi compulsiva del Burriccu Orione – poteva quindi concludersi, con i caffè e gli amari. I caffè, ad onor del vero, sono risultati sostanzialmente imbevibili, collocandosi al top dei peggiori mai assaggiati nella lunga carriera di Jesus. Buoni i liquori alla liqurizia “Silvio Carta”, ordinati dal Raschione, da Marrocu e dalla Jones, il montenegro di Orione e la grappa barricata di Jesus. Il Buon Sollai, ancora sugli scudi in merito all’originalità, concludeva – non sappiamo se per esigenze di digestione – con una modesta lattina di “Sprite”!
Costo della cena, 34€ cadauno che, considerate le due prestigiose bottiglie di bianco (di cui una scontata, come i secondi), può considerarsi adeguato e finanche particolarmente economico.
Il ristorante “Is Paulis”, è sicuramente una fantastica location per prevedere eventi e banchetti cerimoniali, ma non risulta particolarmente brillante – a parte qualche piacevole spunto positivo – nella declinazione di ristorante alla carta, per il servizio e per la qualità della cucina, che a tratti non sono risultati all’altezza della situazione. Ad ogni modo, se giusto foste di strada, vi suggeriamo di farci un salto, almeno una volta. Due burricchi meno meno.
 


VALUTAZIONE “Is Paulis”: Due Burricchi.
Ristorante Is Paulis Indirizzo: SS.397 Km 22.900, Serdiana
Telefono: 070741494    [mostra in google maps]
 

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mar 26 2012

100. Ristorante Andreini – Alghero

 Scritto da Jesus | 7 commenti | Commenta

Andreini - Alghero Chiesa S.Francesco

Andreini – Alghero Chiesa S.Francesco

 

Prologo. Infine è arrivata. Cento, come le resurrezioni d’un secolo. Cento, come i canti della Comedia, cento come le grazie e gli onori di questa infinita avventura, consumata in Terra di Sardegna, per lunghi, cortissimi, interminati e interminabili spazi al di là della siepe dell’umana comprensione.
Dove la ragion dell’uomo si ferma, sovrastata dalla genuina essenza del Divino –  le cui manifestazioni terrene interessano il culto del piacere -, là il burriccu oltrepassa, col pensiero e con la carne scavalca, per condurvi in un nuovo Universo di trascendenti ed opulente emozioni. Non è una fine, non è un inizio, ma il segno di un passaggio, un’orma sull’argilla fangosa, che un sole accecante imprimerà nell’eterno.
 

Andreini - Marrocu Alfa

Andreini – Marrocu, Alfa verso il Sole

Andreini - Jesus

Andreini – Jesus al cospetto di Jesus

 

In principio fu il burriccu.
«Se io mi nasce un figlio come te, mi trancio i cog… , perché oltre ad essere un brutto burriccu, fai pure la linguetta»!
Al poco citato “Anziano“, l’onore e il genio di aver stimolato, con l’insulto e i «colpi di remo sulla schiena», le perverse fantasie del neo-nichilista Jesus.
Al troppo citato “Burriccu Pg“, l’onore di aver avviato, con malsano e innaturale istinto masochistico, il periodo dei challenge dietetici, documentati su queste pagine e consumati, per il sadico esercizio del vostro amato, nei migliori ristoranti della Sardegna. Così ha avuto origine il Donkey Challenge: la sfida del burriccu!
 

Andreini - Ingresso

Andreini – Ingresso

 

Burricchi verso il sole. Sabato pomeriggio. Un lamentoso ed insofferente Ingegner Marrocu, stringe poco saldamente il volante ultra-sensibile della 150 cavalli di Jesus, speditamente avviata verso il sole del piacere e della lussuria alimentare; a tratti pontifica, a tratti (ricordandosi di essere un radicale estimatore della industria teutonica) dileggia. Pochi minuti prima, non avendo appieno apprezzato la comodità del sedile posteriore in pelle, al cospetto della rigidità di un assetto sportivo sulle buche della S.S.131, il buon ingegnere aveva convinto l’auriga Ettore nel tralignare il percorso stabilito, per fare tappa nel bar di una tranquilla e accogliente località del nuorese: Borore!
Dopo essersi assicurato al posto di guida, esercitava quindi l’arte dell’imprudenza e dell’incoscienza, platealmente inveendo contro un austero automobilista locale. Il successivo disimpegno nell’apprendere la modalità di utilizzo del cruise-control, ne avrebbe poi cagionato un grave difetto di attenzione, tanto da produrre un sensibile allungamento dei tempi di percorrenza della strada. Risultato: giunti finalmente in albergo, il povero Raschione Ettore, stimolato nel profondo delle viscere, arrivava ad implorare la prima stanza disponibile (ovvero quella più vicina alla reception) al fine di raggiungere, il più speditamente possibile, l’agognata toilette.
 

Andreini - Interno, Marrocu Churchill

Andreini – Interno, Marrocu Churchill

 

Alghero. L’Alguer, Barceloneta, splendida enclave catalana integrata nel Nord-Ovest della Sardegna. Spiagge bianchissime, un suggestivo porto turistico, incantevoli stradine e stretti angiporto, alternati a maestose torri e bastioni, che trafiggono il cuore pulsante della città.
Inebrianti profumi e composti rumori di festa, accolgono l’incedere dei Donkey, accompagnato dal fastidioso avanzare del costosissimo trolley del Raschione: «Dobbiamo restare una notte, cosa tutto ti sei portato, burriccu?!?».
Nei pressi del centralissimo tempio dedicato a San Francesco, inserito nell’omonimo virtuoso convento, si trova l’alloggio scelto da Jesus, per penitentemente ospitare le mortali fattezze dei tre Triumviri: Hotel San Francesco, le cui camere (o, per meglio dire, “cellette”) si confondono con quelle dei frati, affacciate sul chiostro inferiore. Tanti nostalgici ricordi nella memoria di Jesus…
 

Andreini - PreAntipasti, Pane

Andreini – PreAntipasti, Pane

 

I nostri più affezionati fan, che hanno seguito in tempo reale le vicende di questa centesima ciccionata sulla pagina facebook, avranno già avuto modo di conoscere il primo evolversi della serata, che ha avuto un alcolico preludio in Piazza Civica – quasi interamente finanziato dal buon Ettore -, con la degustazione di due “biciclette” più “Martini bianco” con ghiaccio (per Jesus) accompagnate da buonissime (e salatissime) patatine fritte di stampo indigeno.
Poco prima, Jesus e il Raschione avevano avuto modo di ritrovare il disperso Ing.Marrocu, allontanatosi preventivamente dal gruppo principale, ovviamente con difetto di comunicabilità a distanza! Terminato questo “pre-aperitivo”, i tre si dirigevano verso la via Ardoino. Destinazione Andreini.
 

Andreini - Antipasti

Andreini – Antipasti

 

Ristorante Andreini. Il Ristorante si raggiunge percorrendo brevemente la via Ardoino (attenzione a non confondersi con l’errata toponomastica di Google) appena dopo aver superato la trattoria “Appena Prima” (bistrot all’aperto della medesima proprietà), la cui denominazione non sappiamo se definire geniale o oltremodo maliziosa.
L’uscio di ingresso è un portone in legno e ferro abbastanza anonimo, da cui fa capolino una splendida pianta grassa, per la quale la nostra ignoranza in botanica non ci consente di fornire ulteriori dettagli, ma che possiamo affermare essere ricorrente negli arredi interni, finanche arrivando a decorare gli esteticamente curati servizi igienici.
 

Andreini - Pecorino flambée

Andreini – Pecorino, crema flambée

Andreini - Tagliolini in crosta di pecorino

Andreini – Tagliolini in crosta di pecorino

 

Il tema strutturale ed architetturale del ristorante, è piuttosto comune per la città di Alghero. Il complesso è allestito su due lunghe gallerie parallele scavate nel tufo, caratterizzate da accattivanti volte a botte
– comunicanti per mezzo di ingressi ad arco -, decorate ed arredate con gusto e raffinatezza. Quadri e stampe in bianco e nero alle pareti, impalpabili lampadari spioventi, piccole serie di candele, misurati punti luce e un generoso acquario di vegete aragoste, dipingono un ambiente elegante ma informale, moderno ma dal fascino retrò. Una terza galleria dà alloggio alle cucine – affacciate e visibili direttamente dalla strada -, governate dai fratelli Andreini, stellati Michelin 2010 e 2011.
 

Andreini - Risotto di fregula

Andreini – Risotto di fregula

 

L’accoglienza del personale in sala è a dir poco incantevole. Una graziosa, elegante e gentilissima signorina ci fa accomodare, trattenendo i nostri soprabiti nel guardaroba, mentre i suoi numerosi colleghi predispongono minuziosamente l’accoglienza, con attenzione e gestualità fuori dal comune, senza mai comunque peccare di eccessivi o imbarazzanti formalismi.
Il servizio, assolutamente impeccabile, è quindi garantito da non pochi preparatissimi camerieri, mentre non di rado lo chef balugina nella sala, per servire personalmente le pietanze ed assicurarsi del pieno benessere degli avventori.
Tutto è ben misurato e naturale, tanto da rendere l’atmosfera empaticamente calorosa e rilassante.
 

Andreini - Gnocco arrosto dentice

Andreini – Gnocco arrosto dentice

 

Ci accomodiamo su una spaziosa tavola rotonda, approntata con una raffinata e lunghissima tovaglia bianca, ornata da alcuni suppellettili in ceramica e da un sofisticato porta-candela sferico. Il cameriere ci propone di esordire con un veloce aperitivo, trovando la nostra incondizionata approvazione, nonostante la recentissima e preventiva assunzione di alcolici. Malvasia di Bosa “Zarelli” per Jesus e il Raschione, Cedrata Tassoni (Sciroppo di Cedro e acqua Perrier) scelta dall’Ing. Marrocu. L’aperitivo veniva accompagnato, dapprima con i particolarissimi e strepitosi panini serviti in tavola (focaccia bianca con lievito madre, panino con scarola e alici, focaccia con capperi, olive e pomodori secchi) e successivamente con un inarrivabile pre-antipasto concepito dallo chef: un trittico costituito da panetto soffice, olio di oliva di Alghero, royal di carciofi sormontata da spuma di merluzzo e goccia di polpa di ricci. Sublime!
 

Andreini - Zuppetta di pesce

Andreini – Zuppetta di pesce

 

Il vino scelto per la serata è determinato dalla volontà di Jesus di provare una prestigiosa etichetta locale. Scelta invero quasi obbligata, data la mancanza, per contingenza vinicola del periodo, di più valide alternative nella pur fornitissima carta dei vini: sauvignon “Le Arenarie” del 2010, di Sella&Mosca.
Da qui è forse è utile sottolineare un aspetto di carattere semiologico. Raramente abbiamo avuto modo di riscontrare una attenzione e un rigore talmente maniacali nei processi di creazione dei piatti, come da “Andreini”. Ciascuna singola pietanza, oltre che essere caratterizzata da una filogenesi di sperimentazione, viene accompagnata da non sbrigativi processi di preparazione, basati su genuini ingredienti di stampo “casereccio”, elevati verso le vette più alte della cucina. Particolarità ed attenzioni che, ammettiamo, l’avventore medio (noi compresi) non è in grado di apprezzare nella sua interezza, e che vanno ben oltre il soggettivo compendio del sapore finale.
 

Andreini - PreDolce

Andreini – PreDolce mascarpone pistacchio

 

Antipasti. I quattro eccellenti antipasti proposti, sono stati serviti su un accattivante vassoio di vetro squadrato, adagiato su un sottopiatto d’alluminio color madreperla, con centro di sughero: tartara di pesce agli agrumi e sardine marinate, cozze e gamberetti in tempura, polpette di baccalà e anemoni con maionese di ricci, insalatina di polpo (quasi impalpabile al tatto, per la morbidezza) carciofi e bottarga.
La presentazione delle pietanze veniva giustamente accompagnata dalle esaustive spiegazioni dei camerieri, sollecitati e interpellati più volte dagli esigenti e curiosi burricchi, fino a stimolare oltre misura il non contenuto eloquio del titolare, trattenutosi più volte al nostro tavolo per imbastire discorsi di viscerale passione e amore per il proprio lavoro. Bravo!
 

Andreini - Tortino al pistacchio

Andreini – Tortino al pistacchio

 

Primi piatti. Suggestiva ed impagabile l’estetica del rituale di allestimento del primo piatto scelto da Jesus. Trattasi di tagliolini in crosta di pecorino, bottarga di muggine e salvia. Una forma scavata di pecorino viene al suo interno innaffiata con del brandy e accesa a mo’ di flambée. Una volta ottenuto un deposito di crema sul fondo, si inseriscono i tagliolini, poi conditi con la salvia, pepe nero e scaglie di bottarga: goduriosi!
L’ingegner Marrocu si deliziava invece con un abbondante risotto di fregula, con ventresca di tonno alla brace, asparagi e cipollotto, mentre il Raschione accondiscendeva volentieri alla fantasia del giorno dello chef, suggerita da Andreini in persona: gnocco arrosto con pomodorini e dentice. A detta del Raschione: «Uno dei migliori primi mai assaggiati».
 

Andreini - Dolcetti

Andreini – Dolcetti assortiti

 

Secondo piatto. Comune questo a tutti i commensali, da definire semplicemente sublime: delicata zuppetta di pesce con molluschi e crostacei, declinata in gamberetti, polpi, dentice e pesce scorfano.
Dolci, pre-dolci e post-dolci. La cena si avviava quindi verso la sua naturale conclusione. Il pre-dolce servito in tavola era una crema di mascarpone e pistacchio con fragole e sorbetto di gelsomino, mentre il dolce vero e proprio, un tortino caldo al pistacchio su zuppetta di fico d’india e sorbetto alle mandorle, decorato da un fiore di mandorlo, colto nel giardino degli Andreini. Senza parole! Ad accompagnare i dessert,  monica passita con doppia fermentazione per Jesus, nasco “Monteloce” di Sella&Mosca per il Marrocu, Nasco “Angialis” di Argiolas del 2006 per il Raschione Ettore.
 

Andreini - Tavola a fine pasto

Andreini – Tavola a fine pasto

 

Infine i dolcetti finali:  meringhe alla crema di nocciola e peperoncino, dolci di mandorle e crema di mascarpone e uguale condimento di peperoncino. Un caffè per Jesus
– opulentemente corredato da quattro differenti sfumature di zucchero diversamente raffinato -, due grappe barricate più un Whisky per il Marrocu in versione Winston Churchill (con tanto di sigaro toscano in bocca) concludevano una cena eccezionale. Costo complessivo, 83€ cadauno, da considerarsi adeguati per l’impagabile qualità della cucina e un servizio più che straordinario. Da Segnalare, infine, la non comune abitudine del ristorante, di congedare i propri ospiti con un piccolo presente, fatto di dolcetti di produzione propria, adatti alla colazione del giorno seguente.

Il Ristorante Andreini, già positivamente valutato dai nostri meno rinomati (!) colleghi della guida Michelin, rappresenta uno dei rari e preziosi punti di riferimento in Sardegna, per chi non si accontenta di una cucina convenzionale e scontata. Lo straordinario è invece qui istintuale e di casa; un sublime accogliente nido, per chi ama farsi vezzeggiare fino ed oltre i confini dei più nobili vizi umani.
Grazie a tutti voi, cari fan. Alle prossime cento ciccionate.
 


VALUTAZIONE “Andreini”: Cinque Burricchi.
Ristorante Andreini Indirizzo: Via Ardoino 45, Alghero
Telefono: 079982098    [mostra in google maps]
 


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