Trattoria Gennargentu – Cagliari
Sita nei pressi del porto, nella centralissima via Sardegna in Cagliari, la Trattoria Gennargentu accoglie i tre – e questa è numericamente di per sè una notizia – affamati triumviri, stoicamente ansiosi di affrontare un nuovo dispendioso (ovviamente non dal punto di vista economico, s’intende) impegno alimentare, per soddisfare le sempre più pressanti richieste da parte dei numerosi fan, avidi di informazioni e suggerimenti per le loro private sortite mangerecce.
La novità importante, come accennato, è il ritorno (sicuramente occasionale) del burriccu Pg che, dopo essersi sottratto per tante – non ricordiamo ormai più quante – occasioni ai suoi doveri, in questa circostanza ha sorprendentemente deciso di allargare i cordoni della borsa, probabilmente perché il burattinaio di regime che lo istiga alla diserzione, che da parecchio governa il suo tempo, la sua dignità e il suo portafogli, quell’oggi aveva di meglio da fare che stargli appresso. Pocaridadi!
Ma evitiamo di proseguire per ora in questa pur giusta e doverosa reprimenda, e concentriamoci sulla presentazione della trattoria che ci ha ospitati.
L’ambientazione e il locale appaiono piuttosto spogli ed essenziali, seppur ben curati. Il personale non è efficientissimo (abbiamo più volte dovuto richiamarne l’attenzione per richiedere pane, sale, posate) ma parecchio gentile, in maniera particolare la graziosa cameriera oriunda che raccoglie le nostre ordinazioni.
Si parte certamente con gli antipasti di mare, che ci aspettavamo super-abbondanti come implicito e doveroso vezzo, e che invece ci sono stati presentati in quantità parecchio modesta, rispetto alle nostre consolidate abitudini.
L’aspetto non era propriamente dei migliori: credevamo di aver di fronte una fantasia di antipasti sott’olio preconfezionati in vasetto, ma devo dire che il sapore era veramente eccellente, grazie in particolare a un condimento d’olio delicatissimo e delizioso. Questo opinabile approccio all’inizio pranzo ha dato modo ai Triumviri di filosofeggiare nuovamente sull’idea se sia più lecito ingozzarsi di buoni antipasti, tanto da non riuscire ad andare oltre un primo piatto, inondati e travolti sin dalla sorgente, o scegliere piuttosto una navigazione più sicura, un percorso più sobrio che si articoli e si compia nel quieto scorrere delle pietanze, infino al naturale giungere del fine pranzo.
I primi piatti scelti sono risultati, loro sì, mediamente abbondanti, anzi ben proporzionati: buoni spaghetti arselle e bottarga per Jesus e il Raschione Ettore, mentre il burriccone Pg si é deliziato con un risotto alla pescatora che, a dire la verità – seppur a suo parere risultava ottimo -, si è materializzato sotto le sembianze di un appariscente nero di seppia, come ben rilevabile dalla documentazione qui allegata. Comunque, non essendosi il ciccione lamentato, nulla è stato eccepito al personale.
E nulla si poteva eccepire sul bianco vinello della casa che ha accompagnato i Triumviri durante il pasto, compiendo quindi a pieno il suo dovere, dispensando brio ed allegrezza al punto da suggerire ai tre una proficua quanto pittoresca chiamata telefonica all’”Anziano”, la cui firma comparirà giorni più tardi, parimenti a quella di Pg e Jesus, in un medesimo documento ufficiale della Repvbblica. Per ulteriori dettagli rivolgersi all’Anziano.
Lo spazio metabolico che solitamente veniva invaso dall’abbondanza degli antipasti è stato questa volta riempito dai secondi piatti, gustabili perciò in piena coscienza e senza la consueta offuscante pesantezza. Orata arrosto per Jesus, comandata proprio mentre amabilmente discuteva al telefono con il burriccu Anziano, Sarago (ci pare) per Pg, frivoli calamari fritti per il Raschione Ettore. Tutto, invero, mediamente buono.
Ci scuseranno i lettori se non potremo proporvi altre foto e se il sempre attento Jesus abbia avuto memoria di immortalare la sua orata solo dopo averla addentata; ma, a quel punto della ciccionata, il vinello di cui sopra aveva già pienamente avuto il suo effetto anestetizzante.
Il pranzo si quindi è concluso con dei buoni dessert: ipercalorica coppa gelato per Pg, consueto sobrio sorbetto al limone (pensiamo di ricordarci) per Jesus e il Raschione. Caffè finale e conto: 35€ cadauno.
Sul prezzo ci sarebbe un po’ da discutere. Tralasciando per adesso la qualità, dobbiamo ponderare la citata ristrettezza delle porzioni, in particolar modo gli antipasti, e il fatto che si siano ordinati i secondi piatti. Da queste considerazioni, ri-combinando soggettivamente il tutto con il gusto di ciò che si è assaporato, il prezzo ci è sembrato non giustamente proporzionato.
Prima di concludere con la valutazione, ricordiamo della giornata un gustoso episodio; un grosso energumeno, alto non meno di due metri e pesante non meno di tre Burricchi Pg, proveniente probabilmente dai tavolini sulla strada, non ha potuto scegliere un momento migliore, per recarsi in bagno (piuttosto angusto), di quello concomitante con il consueto rinfresco alla toilette del medesimo burriccone. Cosa sia successo in quella ristrettezza di spazi non ci è dato saperlo ma, al suo ritorno, abbiamo trovato Pg piuttosto dimagrito…
VALUTAZIONE “Gennargentu”: Un Burriccu. | |||
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Trattoria Gennargentu |
Indirizzo: Via Sardegna 60, Cagliari Telefono: 070813570 [mostra in google maps] |
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