☆ recensioni del donkey challenge: le ciccionate nei migliori ristoranti di cagliari e della sardegna ☆ powered by seudeu.com ☆
mar 27 2011

Ristorante 51 – Cagliari

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

51 - Panorama - Cagliari

51 – Panorama Cagliari


Percorrendo gli stretti vicoli del “castello di sopra”, che culminano nell’incantevole panorama offerto dal bastione di Santa Croce, si possono dominare, con lo sguardo e con il pensiero, l’antico storico quartiere degli ebrei, la splendida sinagoga sottratta al loro culto in età spagnola – oggi Basilica cristiana – e un buon scorcio della intera città di Cagliari, infino al suggestivo spettacolo dei suoi marittimi approdi.
Imperocché non sia affatto difficile incontrare, discendendo cautamente tra due fila di storiche mura, altère vestigia della opulenta modernità (porsche, bmw e altre simili amabilissime sfacciataggini) non troppo a suo agio trovavasi l’opulento Jesus, suo malgrado approssimativamente accomodato nella seppur comoda utilitaria del Dottor Melis, accidentale quarto ospite quest’oggi, nel tradizionale sinedrio dei burricchi ufficiali Triumviri.

51 - Interno

51 – Interno, Ing.Marrocu Dr.Melis


Cosa abbia spinto lo stimato Dottore ad unirsi, di sua sponte e senza incentivo alcuno, alla ciccionata odierna non ci è ben dato saperlo; fatto sta che il buon Raschione Ettore, appresa la gradita novella, decideva – non poco frettolosamente – di indirizzare la scelta del convitto, verso un locale di facile fruizione per il medesimo, ma che presentava, per svariate ragioni, altissimo rischio di insuccesso logistico.
Sono bastate quindi poche oggettive riflessioni, e parecchi non meditati insulti, per far rinsavire il Triumviro burriccu e ricondurlo alla retta conduzione logica del suo pensiero.
Nella Via Santa Croce, arrivavano quindi, poco prima delle tredici e trenta, il vostro amato Jesus, il Raschione Ettore e, per l’appunto, il Dottor Melis. Destinazione, il Ristorante 51.
L’ingegner Marrocu, terzo Triumviro ufficiale, si trovava già sul luogo ad attendere i suoi di lì a poco commensali, affascinato ed incantato dalla bellezza dell’orizzonte, goduto dalla terrazza del ristorante – il quale parzialmente si allunga sul panoramico bastione – e ben integrato tra gli abbienti “fighetti” della Cagliari bene, per i quali risulta formalmente conveniente lustreggiare per questi calli.

51 - Cannolini tonno formaggio

51 – Cannolini tonno formaggio


Esclusa l’appetibile circostanza di desinare all’aperto – non affatto per il tempo inclemente o per difetto di splendida ambientazione, ma perché la distillata mentalità del Raschione non prevede possibilità alcuna di consumare un pasto per strada – i quattro burricchi si accomodavano nella sala interna del ristorante.
Invero, la prima impressione che Jesus ha avuto all’ingresso è stata affatto positiva. Il vestibolo che fa da anticamera alla sala era accidentalmente in disordine: scatoloni di vivande malriposte sul pavimento e faccende di cucina ben in vista per una porta incautamente aperta. Situazione non comprensibile e tollerabile a quell’ora, in un ristorante di classe.

51 - Antipasti di mare crudi

51 – Antipasti di mare crudi


Purtuttavia, l’impressione architettonica che si avverte, appena varcata la soglia dell’ambiente principale – un’unica sala di abbastanza modeste dimensioni – è quella di un misurato incontro tra l’impronta medievale delle pareti in pietra ed un sobriamente sfarzoso arredo classico, rivisitato in chiave modern-luxury;
finanche le stoviglie e posate sui tavoli, elegantemente seguono questo stile.
Tutto l’ambiente risuterebbe quindi dosatamente raffinato, se non fosse per due elementi di impropria distorsione. In primo luogo le malcelate casse di riproduzione acustica, che esercitavano una non graditissima (almeno in tal contesto) e indebita pressione, sulle sensibilissime orecchie di Jesus.

51 - Frittura mista

51 – Frittura mista


Secondo fattore negativo, forse inevitabile per l’esiguità degli spazi, i servizi igienici – peraltro di gran classe, come segnalato dal Raschione Ettore – ricavati in fondo alla sala e strutturalmente fuori dal contesto.
Il personale del ristorante è eccellentemente preparato, attento e premuroso. Ci serve una gentile giovane cameriera, occasionalmente assistita da un secondo assistente, forse lo stesso direttore.
Nulla viene lasciato al caso, come ad esempio il periodico rifornimento degli ottimi e variegati panini assortiti, letteralmente divorati dagli affamati Donkeys. Per stuzzicare la fame ci vengono serviti dei suggestivi cannolini ripieni al tonno e al (?) casu-axedu. Ottimi!

51 - Quadrati ai ricci gamberi e verdure

51 – Quadrati ai ricci con ripieno di gamberi e verdure


Concordiamo con la cameriera una scelta di antipasti misti che, come lei stesso ha sottolineato, non sono quelli che spesso incontriamo con le incursioni culinarie nei ristoranti cagliaritani. Ci viene servito infatti un gran misto crudo di mare, accompagnato da salsine di soia e citronette, e articolato con il seguente dettaglio:  tartara di dentice e orata, carpaccio di dentice, orata e salmone, carciofi alla bottarga, verdure miste, riso rosa, uno scampo assegnato al dottor Melis e un’ostrica contesa tra Jesus e l’Ing.Marrocu. Il tutto condibile, parimenti dalle salsine, con olio d’oliva, sale rosa dell’Himalaya o sale grigio di Bretagna. Antipasto buonissimo e ben presentato, ma sarebbe stato più appropriato moltiplicare per quattro alcuni elementi, anziché lasciar con l’acquolina in bocca ad alcuno.

51 - Linguine ai crostacei

51 – Linguine ai crostacei


Al gran piatto di crudo, è seguita una altrettanto interessante frittura mista di calamari, gamberi, zucchine e carote. La cottura di tale prelibatezza, pressoché perfetta, ci ha ricordato quella della celeberrima “tempura” giapponese – già citata in una passata occasione su questi spazi – ma dal sapore decisamente più convincente, per lo meno per i nostri gusti, tendenzialmente e tendenziosamente occidentali.
Il vino scelto ad accompagnare gli antipasti, così come il resto delle portate, è stato un ottimo vermentino DOCG “Piras” della Cantina di Gallura, Agro di Luras (Calangianus).

51 - Rana pescatrice con gamberi, zucchine e pomodori

51 – Rana pescatrice con gamberi, zucchine e pomodori


Primi piatti. La scelta per il Raschione Ettore è ricaduta su dei Quadrati (ravioli) ai ricci di mare con ripieno di gamberi e verdure, mentre Jesus, il dottor Marrocu e il Dottor Melis hanno ceduto alle lusinghe di Linguine ai crostacei (astice, scampi, aragostine) condite con salsa di pomodoro, basilico e timo citriodoro.

Ora, se possiamo oggettivamente definire buone ma non esaltanti le linguine ai crostacei, c’è da dire che i “Quadrati” ai ricci di mare, scelti con oculatezza dal Raschione, erano a dir poco eccezionali: una squisitezza per la quale varrebbe la pena, già di per sé, visitare il Ristorante 51!

51 - Millesfoglie crema chantilly

51 – Millesfoglie crema chantilly


Il secondo piatto è risultato invece comune a tutti i commensali: Rana pescatrice con gamberi, zucchine e pomodorini freschi (dolci), ottimamente pulita, cucinata e scenograficamente ben presentata. Buona!
Inevitabilmente, nonostante le resistenze di alcuni astanti ma di comune accordo, si sceglieva di terminare le fatiche alimentari con il tripudio del dolce.
Questa volta era l’Ing.Marrocu che intendeva particolareggiare la sua scelta, indirizzandosi sun un semifreddo al creme caramel, cioccolato e decoro di fragole, mentre Jesus, il Raschione e il Dottor Melis si sono indirizzati su un sontuoso Tortino Millesfoglie con cioccolato e crema chantilly: glorioso!

Il pasto si è quindi concluso con quattro ottimi caffè palombini – accompagnati da deliziosi dolcetti al cioccolato -, un liquore alla liquirizia per il Raschione e una Grappa Bianca per Jesus.

51 - Semifreddo creme caramel

51 – Semifreddo creme caramel


Costo complessivo totale del pranzo: 50€ cadauno, che non è pienamente giustificato dalla pur ottima espressione del servizio e dalla – per lunghi tratti – eccellente qualità della cucina. Possiamo quindi considerare quanto pagato, un 20% al di sopra della soglia ideale.
Diciamo comunque, a questo proposito, che Jesus ed Ettore hanno ben raggiunto il dilettevole precipuo proponimento  di tenere, per tutta la durata del pranzo, sulle spine il Dottor Melis, di certo poco avvezzo alle ciccionate di un certo spessore – anche economico -, che ha vissuto l’incedere delle prelibatezze, con l’opprimente nebbiosa ricorrenza, di un unico periglioso pensiero: «quanto costerà tutto questo!?».

51 - Melis conto

51 – Melis conto


Tale tipo di sentimento – peraltro parecchio comune – è di certo alimento e motore, quando portato alle estreme conseguenze, di taluni insensati giudizi che si sentono e leggono in rete su vari ristoranti cagliaritani. E’ giusto fare attenzione a quanto pagato, ed è giusto non accettare prepotenti alimentari prevaricazioni, ma se ogni conviviale ristoro deve venire inquinato dalla perpetua angoscia per il conto finale, tanto vale non varcare la soglia di alcun ristorante.
Ovviamente non trattasi del caso del Dottor Melis, che si è simpaticamente prestato a questo tipo di sceneggiata per esigenze di spettacolo, ma vi assicuriamo che simili atteggiamenti sono patologicamente riscontrabili in un gran numero di quasi-insospettabili conoscenti; patologicamente e assiduamente torturati dal buon Jesus, perché patologicamente SUSUNKI!
Vorrei però concludere con una censura grave, nei confronti del buon Raschione Ettore, che nel viaggio del ritorno suggeriva all’autista Melis la strada per lui più breve, non ricordando che per quell’ora e in quel luogo era previsto un corteo anti-nuclearista. Risultato: 10 anni!


VALUTAZIONE “Cinquantuno”: Tre Burricchi.
Ristorante 51 Indirizzo: Via Santa Croce 51, Cagliari
Telefono: 0708586629 [mostra in google maps]

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mar 19 2011

Ristorante Pata Tapa – Quartu S.E.

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Pata Tapa - V-Hot

Pata Tapa – V-Hot


Giubilo quest’oggi per il gruppo storico ufficiale dei Triumviri, Jesus, Raschione Ettore, Ing.Marrocu, che accolgono un inaspettato graditissimo ospite: l’inarrivabile e celeberrimo V.O. declinato, seppur di primo promeriggio, nella sempre accattivante versione by night V-Hot!
Ragione della presenza, l’invito prodotto da Jesus per effetto di un quasi risolutore intervento di manutenzione alla propria
“150 cv”, presieduto dall’esperto smanettone – Il V.O. appunto! -, prossimo alla prestigiosa titolatura di Ingegnere, ma sempre comunque efficientissimo nella pratica manuale, qualora si tratti di operare su qualsivoglia componente meccanico e/o motoristico. Màestro!

Pata Tapa - Carpaccio aceto balsamico

Pata Tapa – Carpaccio aceto balsamico


Punto di accumulazione o, se volete, luogo di ritrovo dei quattro commensali, il ristorante Pata Tapa (Che potrebbe significare “su la zampa”, almeno secondo la taumaturgica interpretazione di Jesus!), locale di nuova recentissima apertura, valutato e scelto dal proponente Raschione Ettore, probabilmente per la stretta prossimità con la propria dimora, piuttosto che per i primi, comunque numerosi, commenti positivi di altri avventori in rete.
Sta di fatto che il buon Jesus, comparso in loco alcuni minuti prima rispetto all’orario previsto – a riprova dell’ottimo avvenuto intervento sulla succitata 150 cv – e un attimo sportosi sull’uscio, per ottenere un primitivo sommario riscontro dell’interno del ristorante, storcendo il naso e troppo frettolosamente, proferiva le parole: «ma è un bar!».

Pata Tapa - Seppiette filetto di cernia

Pata Tapa – Seppiette filetto di cernia


In effetti, il primo e unico appunto che ci sentiamo di muovere nei confronti del “Pata Tapa” – sito nel non troppo scenografico Viale Colombo, nella cittadina di Quartu Sant’Elena – è la limitatezza degli spazi; invero, questi apparivano circoscritti in un raffinato ambiente con sfumature color viola, impreziositi da uno splendido arredamento neo-moderno con sedie, tavoli (necessariamente piuttosto angusti) tovaglie scure, fino a culminare con uno splendido e non troppo esteso bancone da BAR, che rendeva l’atmosfera simile ad un elegante ritrovo per l’aperitivo serale, piuttosto che il tradizionale altare liturgico sul quale immolare la personale, preziosa – e forse diggià perduta – magrezza.
Detto questo, il resto delle impressioni prodotte in questa giornata non può che, sinotticamente ed entusiasticamente, terminare con i più disinteressati ed obiettivi elogi critici nei confronti del ristorante.

Pata Tapa - Linguine agli scampi

Pata Tapa – Linguine agli scampi


Il servizio in sala è sostenuto da due gentilissime e particolarmente empatiche giovani cameriere – Denise ed Ester, secondo l’attento Raschione -, il cui contributo estetico alla gradevolezza dell’ambiente diviene in linea con l’elegante raffinatezza del complesso.
Ci accomodiamo inizialmente in un piccolo tavolo ai margini della sala, successivamente amplificato di un fattore 2x, per la provvidenziale aggiunta di un secondo tavolo gemello, in virtù della palese esiguità degli spazi non pienamente ragionevole in fronte di quattro aspiranti obesi burricchi. 
Il menu proposto e la carta dei vini sono sufficientemente vari e articolati.
Scegliamo quindi il menu “degustazione di mare”, e un ottimo torbato “Terre Bianche” di Alghero, come vino per accompagnare il pasto.

Pata Tapa - Gnocchetti Cozze cocco Zafferano

Pata Tapa – Gnocchetti Cozze cocco Zafferano


Asseriamo già da ora che dagli antipasti al dolce, senza eccezione alcuna, tutte le pietanze proposteci sono risultate di ottima preparazione, eccellente e genuina composizione, impeccabile e fantasiosa presentazione.
Un apprezzabile impegno e innata passione per la cucina e gli ingredienti mediterranei, che abbiamo potuto intuire e riconoscere nelle stesse parole dello chef, il quale ha personalmente ricevuto i non scontati complimenti dell’ammirato Ing.Marrocu, che curiosamente ardiva conoscere i dettagli sulla storia e il notevole curriculum dei seppur giovani proprietari – il fantasioso cuoco appunto, e la sua fidanzata Ester, lei stessa esperta e navigata chef -.

Pata Tapa - Tonno rosso ai tre pepi

Pata Tapa – Tonno rosso ai tre pepi


Antipasti di mare. Gli antipasti, non abbondantissimi ma giustamente proporzionati per un pasto prospettivamente e lungamente articolato, iniziano con uno splendido e saporitissimo tris di crudo: salmone, cernia e tonno freschissimi, accompagnati da una buona insalatina, decorati e positivamente impreziositi nel gusto da un delicatissimo aceto balsamico.
E’ quindi seguito un piatto altrettanto semplice ma sapientemente preparato e, soprattutto, buonissimo: ottime seppiette tagliate a filetti, accompagnate da pomodorini freschi passati e condite da una salsina di olio e (probabilmente) prezzemolo; nello stesso piatto prorompeva splendidamente, una sorta di amalgama – simile nell’aspetto, e per certi versi nell’esperienza tattile, ad un dessert semifreddo – di filetti di cernia, ripieno di melanzane tritate: squisito!

Pata Tapa - Branzino con verdure

Pata Tapa – Branzino con verdure


Nulla di meno possiamo dire dei primi piatti assaporati dagli entusiastici Donkey: Ottime e scenograficamente accattivanti linguine agli scampi per Jesus, V.O. e Ing.Marrocu, meno comuni quanto squisiti gnocchetti al cocco, cozze arselle e zafferano. Notevoli!
Per quanto riguarda la scelta del primo, non possiamo fare a meno di riportare una schizofrenica manifestazione d’intenti del sempre apprezzato Ing.Marrocu il quale, dapprima sceglieva per se gli gnocchetti, accusando veementemente la poco coraggiosa iniziativa di Jesus che aveva optato per le più tradizionali linguine, salvo poi rivalutare la sua instabile posizione – circa quindici secondi più tardi -, per uniformarsi alla decisione di Jesus medesimo. Episodio degno di esser accompagnato dalle note del Rigoletto di Verdi!

Pata Tapa - Crespelle al gelato

Pata Tapa – Crespelle al gelato


I secondi piatti hanno invece previsto una equa ripartizione delle pietanze, distribuite tra i quattro affamati commensali. Branzino al forno in salsa di verdure (eccellente) per Jesus e il Raschione Ettore e un, a dir poco spettacolare e freschissimo, filetto di tonno rosso ai tre pepi per il V.O. e l’Ing. Marrocu, condito con un filo d’olio, su un letto di malanzane e pomodorini.
In linea con la eccellente condotta culinaria sino a quel punto tenuta, si giungeva ai dessert: buonissime crespelle al gelato per il Raschione, il V.O. e l’Ing. Marrocu, squisito tortino al cioccolato e crema di limone per Jesus.

Pata Tapa - Tortino al cioccolato

Pata Tapa – Tortino al cioccolato



Il pasto si è dunque concluso con quattro caffè e tre jagermeister. Unico escluso da questo supplemento alcolico, il sempre coscienzioso Jesus, che avrebbe di lì a poco dovuto veicolarsi verso la propria abitazione, anziché incedervi piedibus calcantibus.
Costo definitivo del pranzo, 36 € cadauno, da ritenersi finanche in difetto, rispetto il valore, la genuinità e la qualità complessiva di quanto assaporato lungo l’incedere del lungo, apprezzato pasto.
Il ristorante presenta invero, nella pregevolezza della cucina, nella ricercata qualità degli ingredienti e nell’imperio fantasioso dello chef, le caratteristiche migliori, che lo rendono una meta irrinunciabile per i veri appassionati di cucina della zona. Qualora atmosfera e organizzazione logistica fossero state in linea con le evidenziate eccellenze, avremmo senza esitazioni assegnato al ristorante il più elevato tra i giudizi fin qui espressi. Nondimeno, comunque, lo poniamo oggi ai vertici della nostra personale classifica.



VALUTAZIONE “Pata Tapa”: Tre Burricchi con menzione speciale.
Ristorante Pata Tapa Indirizzo: Viale Cristoforo Colombo 41, Quartu S.E.
Telefono: 3490843644    [mostra in google maps]
 

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mar 13 2011

Ristorante Sa Schironada – Cagliari

 Scritto da Jesus | 1 commento | Commenta

Sa Schironada - Ingresso

Sa Schironada – Ingresso


Inconsapevole, ingenuo Jesus… Freddo Sabato di Marzo. La primavera sembra lontana, il vento è fortissimo; scompaiono le voci della città e tutt’attorno ululano confusi e inarrivabili presagi, trasportati dal respiro di uno scirocco, inconsuetamente gelido. Saranno, per quest’oggi, presagi di felice, inaspettata ventura.
I Burricchi Jesus ed Ettore attendono il terzo Triumviro ufficiale, Dott.Ing.Marrocu, giusto in fronte al luogo dell’incontro. Ristorante Sa Schironada, letteralmente “la spiedata”; nessun riferimento ambiguo e sconveniente, intendiamoci: trattasi di cucina sarda. L’inquietudine arriva con le parole dell’Ing. Marrocu, che si presenta qualche minuto più tardi: «Scusate, ma ero un po’ in anticipo e ne ho approfittato per recarmi all’armeria qui vicino!». La scelta di quest’oggi ha origine proprio dal lungimirante ingegnere, ma al momento decidiamo di sospendere qualunque eventuale giudizio critico.

Sa Schironada - Interno

Sa Schironada – Interno

 

Ancora vento, quasi piove; varchiamo la soglia del ristorante e veniamo accolti in un unico grande ambiente dalle ampie murature a volta e arredi in arte povera. In fondo alla sala c’è il nostro tavolo, sormontato da un piccolo tetto in legno, da uno splendido lucernanio in ferro battuto e da due altrettanto caratteristici lampadari. La gentile ed efficiente cameriera domanda cosa vogliamo bere: «Vino bianco» è la risposta di Jesus. Sarà, ovviamente vino della casa, piuttosto mediocre. Il menù è pressoché fisso, ma non ce ne lamentiamo e aspettiamo fiduciosi. Gli antipasti – di solo mare, come richiesto – arrivano accompagnati da buone bruschette all’olio.

Sa Schironada - Polpo Bruschette

Sa Schironada – Polpo Bruschette

 

L’esordio, a dire il vero, sarebbe potuto essere migliore: un piatto di freschissimo polpo marinato, ottimamente cotto e dallo spiccato gusto di mare, il cui sapore complessivo veniva in buona parte devastato da una inopportuna sovrabbondanza di sale. Peccato, sarebbe stato squisito! Il resto degli antipasti, invero, è da considerarsi più che buono. Ottime scaglie di bottarga con pomodorini e sedano, carpaccio di salmone e cernia su un letto di pane carasau, zuppa di cozze, zuppetta di arselle e, infine un piatto particolare con spigola a tranci condita con olio pomodori secchi e alloro. Decisamente tutto apprezzabile!

Sa Schironada - Bottarga, carpaccio

Sa Schironada – Bottarga, carpaccio

Sa Schironada - Cozze arselle spigola

Sa Schironada – Cozze arselle spigola

Sa Schironada - Fregola all'astice Ravioli

Sa Schironada – Fregola all'astice Ravioli

Le quantità degli antipasti si sono dimostrate giustamente abbondanti mentre, nello specifico, i piatti sono risultati caratterizzati da una gradevole impronta casalinga accompagnata da una distinguibile attenzione professionale. Più che buona la qualità degli ingredienti. Riguardo i primi piatti – serviti su un pittoresco vassoio di sughero, protetto da un semplice strato di carta stagnola – mentre il raschione Ettore e l’Ing. Marrocu si proiettavano con decisione verso una altisonante fregola all’astice, Jesus si lasciava sedurre dalla cameriera, che consigliava una più salomonica accoppiata delle due pietanze previste nel menu del giorno: la fregola, appunto, veramente ottima e generosa di un non celato gusto d’astice, e degli ottimi ravioli di ricotta al sugo di pomodoro, particolarmente semplice ma di sicuro effetto.

Sa Schironada - Grigliata Mista

Sa Schironada – Grigliata Mista

 

Spettacolare, oserei dire, almeno nella presentazione, la grigliata mista proposta ai Donkey come secondo piatto – preceduta invero da un ottimo intermezzo di verdure fresche, pinzimonio, sedano, ravanelli, finocchio – servita anch’essa sull’immancabile vassoio di sughero. Eccellenti le seppiette arrosto, i gamberi, le spigole, le orate e le triglie; meno buone le anguille, risultate in una qualche misura non cotte alla perfezione.
A questo punto, nonostante e soprattutto, a causa della ottima impressione ricevuta fino a quel punto, faceva specie la mancanza di una adeguata scelta di dolci, che invece potevano esclusivamente articolarsi in tre sorbetti al limone (piuttosto buoni) e alcuni dolcetti sardi assortiti, accompagnati da un moscato non del tutto all’altezza.

Jesus - Regalo rosa

Jesus – Regalo rosa

 

I tre concludevano così il pranzo, scegliendo di consumare il caffè in un bar della Via Roma, di lì poco distante. Da segnalare in questa occasione, l’inaspettato quanto repentino difetto dello sfuggente ingegner Marrocu, che senza preavviso né comunicazione alcuna, ex abrupto, scompariva dal campo visito dei colleghi Triumviri, giusto un momento prima di pagare il conto del bar. Susunkaggine? Troppa malizia! Semplicemente il generoso ingegnere, volendo lui stesso saldare il contingente debito, e avendo realizzato di non aver più a disposizione il proprio portafogli, ratto s’involava verso il ristorante appena valutato per ricuperare l’oggetto, senza preoccuparsi di secondarie superflue manifestazioni.
La cucina de “Sa Schironada” ha offerto di certo, ottime impressioni e spunti positivi. Epperò, dobbiamo dirlo, alcune disattenzioni, un servizio non sempre all’altezza, la mancanza di dolci e coperti piuttosto spartani, non consentono di dare il terzo burriccu, che la qualità di quanto assaggiato, per lunghi tratti, avrebbe meritato. Costo del pranzo 35€ cadauno, un 15% superiore a quanto pensiamo adeguato.

Prima di conchiudere, permettetemi di ringraziare pubblicamente i miei cari colleghi e amici che, senza che il vostro amato ne avesse avuto sentore, hanno organizzato – sotto la regia dell’attento Raschione – un incontro a sorpresa in uno storico locale della zona, per la consegna di un gradito presente – che siamo sicuro il burriccu Pg non mancherà di elogiare come commento a questo articolo – in occasione di una recente felice mutazione di status: Burriccu piedibus calcantibus –> Alfista tamarro.


VALUTAZIONE “Sa Schironada”: Due Burricchi.
Ristorante Sa Schironada Indirizzo: Via Bayle 39, Cagliari
Telefono: 0704510771    [mostra in google maps]
 

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mar 6 2011

Ittiturismo La laguna a tavola – Sant’Antioco

 Scritto da Jesus | 3 commenti | Commenta

La laguna a tavola – Scorcio stagnu Cirdu


Iniziamo la disamina di quest’oggi con uno splendido scorcio (arditamente taroccato per eliminare una sconsiderata “ditata” di Jesus) dello “stagnu Cirdu” di Sant’Antioco; città e isola – non più isola – dell’arcipelago del Sulcis, settima per estensione nel mar Mediterraneo, intimamente congiunta alla terra madre per mezzo di un istmo artificiale, attraversato, in questa giornata di lunga trasferta istituzionale, dal gruppo storico dei Donkey: Jesus, Raschione Ettore, Burriccu Pg, Dott. Melis (noto “bianco”). Assente ahimè, il solo Ing.Marrocu, terzo e attuale Triumviro ufficiale, che in quel medesimo istante del sabato mattina, veniva assorbito da ben più gravosi impegni di natura squisitamente professionale, dai quali dipende in buona parte la sicurezza aeronautica e aeroportuale della comunità locale, e per i quali noi tutti riponiamo estrema fiducia, profonda gratitudine e sconfinata stima.

La laguna a tavola – Interno


Come spesso accade invero, la rotta indicata dal navigatore integrato nel BlackBerry di Jesus conduceva i burricchi in ben altra direzione, il lungomare del paese di Calasetta, di qualche chilometro più prossimo alla loro destinazione finale: l’isola – questa sì isola – di San Pietro, regno della lingua tabarchina e impero incontrastato del venerabile Anziano, quinta essenza dell’esser carlofortino, che attendeva impaziente i colleghi Donkey per il succitato impegno (religioso e alimentare) del pomeriggio. Imperocchè, percorrendo tortuose stradine sterrate della zona, il Raschione veniva rapito da una sfuggente ‘nsegna con su vergata la parola “ittiturismo”, la rotta subiva immediato e autoritario deflesso, con buona pace della gentile ma oltremodo petulante signorina, integrata anch’ella nel BlackBerry medesimo: «fuori percorso … ricalcolo … fuori percorso … quando possibile effettuare una inversione a U… ricalcolo».

La Laguna a tavola – Antipasti


Dopo un lungo impegnativo itinerario, questa volta guidato da numerose e frequenti indicazioni stradali ad-hoc, raggiungiamo la nostra meta. Superate alcune serre – di per noi incerto impiego, forse itticoltura -, ci infiliamo in un lembo di terra che divide lo stagno dal mare aperto ed è sede di tutte le attività dell’ittiturismo, compresa quella a noi più cara: la ristorazione.
Entriamo in una sorta di spazioso e solido gazebo in legno, sostenuto da un unico pilone centrale in muratura e circondato da ininterrotte luminosissime vetrate, che ripropongono in suggestiva e prorompente guisa, le bellezze naturalistiche tutt’intorno.

 

Trofiette tonno olive bottarga

 

All’arrivo  ci accoglie l’unica gentile (e parecchio esteticamente apprezzabile, come di frequente per le donne di queste parti, ndr.) cameriera, che ci fa accomodare su un tavolo già imbandito dei primi antipasti. In effetti il vostro amato, visto la irreversibilità dell’indirizzamento logistico, si era premurato di annunciare, pochi minuti prima, il loro arrivo, grazie al riferimento telefonico individuato in uno dei tanti cartelli di indirizzo incontrati durante il percorso verso la destinazione.
Il menù è quello fisso e non ci vengono proposte delle alternative. Ci adeguiamo volentieri. La scelta del vino ricade invece su due possibili varianti: biano o nero (della casa). Ovviamente scegliamo il bianco, che risulterà essere però oltremodo anonimo.  Gli antipasti sono buoni e genuini; piuttosto originali per quanto abituati nel cagliaritano, ma senza particolari eccellenze. Ottime comunque le zucchine con ragu di pesce, e l’insalata di cozze e pomodori propostici. Molto buona anche la burrida di gattuccio di mare.

 

La laguna a tavola – Grigliata mista

 

Contraddittorio invece il polpo con le patate. Ottimo il polpo, ma le patate sembravano male accostarsi come condimento. Concludeva gli antipasti di pesce, uno dei piatti principe della zona: il cous cous al tonno, che nell’isola di Carloforte pronunciano “cascas” «Vagni a pijò u cascà! (grazie alla Dr.ssa Cadello per la correzione sintattica, ndr.)»
Seguiva di lì a poco il primo piatto: trofiette al sugo di tonno, bottarga e olive. Molto gustoso tutto l’accompagnamento, ma piuttosto inefficace la cottura delle trofiette che, in conclusione, non sono riuscite ad assorbire correttamente il condimento medesimo applicato.
Secondo piatto, una abbondante grigliata mista di prodotti, probabilmente indigeni: orate, a dire la verità un po’ troppo magre e poco saporite – come prevedibile per i pesci d’allevamento – seppiette molto buone e gamberi senza sapore. Il tutto impreziosito da alcune fette di limone decorative.

La laguna a tavola – Pg Titanic


Nessun dolce era previsto nel menu, a parte un buon sorbetto al limone. Il pasto si è quindi concluso con quattro caffè e altrettanti amari (mirto per tutti ad esclusione della grappa per Jesus). Costo complessivo del pranzo 25€ cadauno, da ritenersi adeguato. Il ristorante non presenta particolari eccellenze dal punto di vista della cucina, ma vale sicuramente la pena visitarlo, data la genuinità dei prodotti serviti a tavola e in virtù della suggestiva ambientazione.
La serata dei Donkey, come anticipato, si è quindi conclusa in quel di Carloforte.
Potete, a questo proposito, ammirare l’innata propensione al romanticismo del Burriccone Pg – per la mondana occasione abbigliato da D&G – che sul traghetto verso l’isola sulcitana mimava l’attrice Kate Winslet nella celeberrima scena del beneaugurante lungometraggio Titanic, aspettando forse che un qualche “Di Caprio” si accostasse teneramente alle sue spalle.


 


VALUTAZIONE “La laguna a tavola”: Due Burricchi.
Itticoltura La laguna a tavola Indirizzo: Loc. Stagnu Cirdu, Sant’Antioco
Telefono: 347 0323404    [mostra in google maps]
 

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